Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sulla prima ho ancora qualche dubbio.

Sito denuclearizzato

MOVIMENTO A 5 STELLE

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Ambiente

Maurizio Pallante
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Acqua

Riccardo Petrella
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Sviluppo

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Connettività

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Trasporti

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venerdì 30 maggio 2008

CENSURATO IL VIDEO del CONSIGLIO COMUNALE SULLA PEDEMONTANA ... MA NON CI POSSONO IMPEDIRE DI PARLARNE !!!

L'AMMINISTRAZIONE: "LO SVINCOLO DI DESIO SARà UNA SVOLTA PER LA CITTà" (possibile svoltare ancora più a destra di così?)

Ieri 29/05/08 mi sono recato al consiglio comunale APERTO presentazione del progetto dello SVINCOLO della PEDEMONTANA a DESIO ... la mia partecipazione, oltre che dall'interesse che mi spingeva come cittadino, è avvenuta nel contesto dell'OPERAZIONE FIATO SUL COLLO, un'iniziativa diffusa tra MeetUP's, associazioni e gruppi di cittadinanza attiva in tutto il non+BELPAESE che consiste in una partecipazione costante ai consigli comunali ed in un'attività di CONTROLLO DEI NOSTRI DIPENDENTI con l'obbiettivo di informare direttamente la cittadinanza che non ha potuto essere presente. Inoltre a supporto di questa ed altre iniziative e realtà c'è il nuovo potente mezzo della WEB-TV ancora in fase di test (vedi post precedente) sul quale sta nascendo un archivio tematico ed è proprio per questo che mi sono recato al consiglio con telecamera in mano e con un cartello al collo con un occhio disegnato nel centro e che titolava "OPERAZIONE FIATO SUL COLLO ... L'OCCHIO DEL CITTADINO VI TIENE SOTTO CONTROLLO". Prima ancora di entrare vengo però fermato (INTIMIDAZIONE n°1) da un "poliziotto locale" che mi fa notare che è vietato portare nella sala consilare striscioni cartelli o altri oggetti simili ... dopo qualche esitazione vengo lasciato entrare senza cartello, ma con la telecamera accesa tra le mani. Il consiglio comunale è già iniziato e la partecipazione popolare è elevata ... stanno parlando i responsabili del progetto e stanno esponenedo con l'ausilio di fotografie, cartine geografiche e modelli grafici quale sarà il tracciato e quali sono le diverse possibilità (anche quelle già scartate) dello svincolo di Desio che sarà "il centro nevralgico più importante della Pedemontana in quanto punto di incontro con la Nuova Valassina". Il progetto prevede uno svincolo, una porzione in trincea ed un'autogril (al minimo di metratura di legge consentito) e che travolgerà la zona tra l'ospedale e la frazione San Carlo e la storica frazione San Giuseppe. In ogni caso vi forniremo tutti i dettagli attraverso un altro post in attesa che Sergio Mariani (consigliere Alternativa Verde per Desio) ci fornisca del materiale e soprattuto il verbale dell'assemblea pubblica ... è interessente comunque notare come, nonostante si parli in tutto il mondo di impronta ecologica e della necessità di rimboschire i territori per far tornare il carbonio al suolo, il resoponsabile dell'opera non ha avuto problemi nell'affermare: "Si tratta dell'unico passaggio non ancora cementificato perchè occupato da aree agricole e quindi l'unico che la strada, opera necessaria da anni oemai, può percorrere". BEH MI SEMBRA UN OTTIMO MOTIVO PER FAR SPARIRE IL VERDE ...
... l'assemblea procede con gli interventi del pubblico a cui seguono quelli dei consiglieri comunali. Durante l'intervento del consigliere UDC Garbo, che ha elogiato in maniera "futurista" l'opera e con essa concetti pseudotautologici come CIVLTà = SVILUPPO = LIBERTà = MOBILITà = AUTOSTRADA, tra i fischi del pubblico, sono stato avvicinato dal presidente del consiglio comunale Mazzacuva che mi chiede di smettere di riprendere in quanto io non sono autorizzato come presvisto dal regolamento del coniglio comunale (INTIMIDAZIONE n°2). Passano pochi minuti ed il presidente ripete ciò che aveva appena detto al microfono chiedendo nuovamente che io smetta di condurre le riprese dell'adunanza (INTIMIDAZIONE n°3) e mi viene chiesto di spiegare il motivo di "tale gesto" ... finito il mio intervento viene messa al voto la possibilità da parte mia di continuare le riprese ... la maggioranza censoria vince con 11 mani alzate contro le 9 mani alzate, invece, a favore del video, dell'opposizione (che strano! sarà per questo che sono la maggioranza?). Poco dopo vengo raggiunto da un'altro poliziotto locale e portato in caserma (INTIMIDAZIONE n°4) dove mi vengono da prassi chiesti i documenti e dove mi viene letto il regolamento del consiglio comunale secondo il quale non è possibile effettuare, effettivamente, riprese senza autorizzazione del presidente del consiglio comunale e senza essere inscritto al registro del tribunale (quindi iscritto all'albo dei giornalisti - VEDI TUTTI POST VAFFANCULO 2 DAY).
L'articolo PERò FA RIFERIMENTO AI CONSIGLI COMUNALI ORDINARI, MA NON ENTRA NEL MERITO DELLE ADUNANZE APERTE AL PUBBLICO ... a questo proposito consulterò dei legali ed altre persone che hanno avuto i medesimi problemi di CENSURA !!!
Se anche il regolamento avesse ragione, con risultato che non si possa caricare sulla WEBTV il video, questo potrebbe essere caricato su un server straniero, di uno stato più democratico dell'Italia dal punto di vista della LIBERA INFORMAZIONE. In ogni caso IL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI DESIO come del resto diversi testi legislativi in Italia FA A CAZZOTTI CON L'ART.21 DELLA SOVRANA COSTITUZIONE che tra le altre cose recita: "L'INFORMAZIONE NON PUò ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI Né CENSURE". In questo caso si tratta addirittura di censura preventiva in quanto nessun video era ancora stato montato ... NON ANCORA !!!

GIACOMO SICURELLO

lunedì 26 maggio 2008

BLOG e GIORNALE ... VERSO LA WEB TV?!!!

Il progetto editoriale "The NEXT - il prossimo" aperto e gestito dal basso nel tempo libero da liberi cittadini desiani e più in generale brianzoli o comunque dell'hinterland milanese si sta sviluppando anche sul web con il blog di cui il link di qui sopra ed avrà sbocco ed ancor più sfogo nel progetto più ampio promosso da www.infonodo.org di una WEB-TV di informazione ed intrattenimento di cui la programmazione in streaming ed l'archivio saranno elaborati autoprodotti dai singoli, piuttosto che dalle associazioni, dai gruppi e dalle varie realtà del territorio. Saranno garantiti a tutti libertà di parola e diritto di replica SENZA CENSURE !!!
Nella prossima riunione lunedì 9 giugno h21 presso "il Barbarossa" via Da Vinci Seregno si testerà la piattaforma di regia e si definirà la policy etica che sarà alla base del progetto.

Ecco la mail dello STAFF organizzatore:
Ciao a tutti,
siamo della redazione http://www.infonodo.org Vogliamo
mettervi a conoscenza di un progetto sul quale stiamo
lavorando in questi mesi e che verte sulle problematiche
dell' accesso e del controllo dei mezzi di informazione
esistenti, fattore determinante per capire anche le
trasformazioni politiche nel nostro paese.

Dal 2003 gestiamo il portale infonodo.org; già nel
documento di presentazione del progetto Infonodo avevamo
posto degli obietti di medio/lungo periodo per la nascita di
un progetto comunicativo locale innovativo. In questi anni
abbiamo visto il nostro progetto crescere ed abbiamo potuto
osservare con piacere la nascita di molteplici luoghi di
produzione indipendente, di analisi e di informazione,
sul territorio.

Pensiamo che questa varietà di espressione sia una
ricchezza per tutta la collettività e vorremmo valorizzare
queste realtà ribadendo il fatto che ci piacciono
soprattutto perchè gestite dal basso, e partire proprio da
questa constatazione.

Vogliamo sottoporvi un progetto forte in grado di
irrompere nel panorama informativo locale. Il progetto
consiste nella creazione di una WebTV su base territoriale,
in grado di mettere in rete le molteplici voci che i
cittadini, sia singolarmente che riuniti in comitati,
associazioni, liste, sollevano nel tentativo di rendere
pubbliche le loro verità e i loro punti di vista sulle
incredibili trasformazioni che attraversano il nostro
territorio. Ci riferiamo soprattutto a quell'area
urbanizzata che si estende su Desio, Seregno, Lissone,
Meda, Lentate, Cabiate, MAriano, Cesano, Seveso, Bovisio,
Limbiate ed altri comuni sui quali si stanno operando
mutamenti e trasformazioni radicali, fino a qualche anno fa
neppure immaginabili.

Premettiamo che non abbiamo particolare interesse in un
progetto che cresca sotto la "tutela" di partiti politici
bensì siamo orientati per un progetto aperto e orizzontale
mutuato sulle pratiche dell' "open publishing"
internazionale (pur senza anonimato) che garantisca a tutti
spazi e dignità di pubblicazione. Un progetto quindi che
dia voce anche ai simpatizzanti e ai militanti delle
organizzazioni politiche ma che non diventi il canale
tematico dei partiti per le loro campagne pre/post
elettorali.

Una WebTV che senza centralizzare e gerarchicizzare il
filtro sui contenuti (redazione leggerissima e niente
direttori responsabili) permetta a chiunque sul territorio
di diffondere i propri contenuti tematici nel rispetto di
una policy di pubblicazione unanimamente condivisa, in cui
ciascuno si assume ovviamente la responsabilità di ciò
che dice.

Questa WebTV fornirebbe da una parte una piattaforma di
condivisione di documenti sul territorio (inchieste,
elaborati, intrattenimento, fiction, notiziari,
approfondimenti ecc...) e nel contempo aprirebbe finestre
"dirette" su alcuni eventi particolari, a copertura di
eventi che finora non sono seguiti dai media informativi
tradizionali sfruttando la doppia caratteristica propria
delle WebTV e cioè la possibilità di essere al contempo
"on demande" e "on air".

Il progetto è già in fase di test e abbiamo individuato
piattaforme in grado di ospitare la TV sganciandoci dai
costi di gestione dello streaming. Piattaforme che abbiamo
avuto modo di provare in queste settimane e delle quali
abbiamo constatato il buon funzionamento.

Scriviamo questa email casualmente all'alba dei risultati
delle elezioni politiche del 2008. Però a caldo
constatiamo che sono tanti i soggetti che riflettono sulla
necessità di tornare ad intercettare i bisogni reali delle
persone, cercando di capirne a fondo i problemi, le paure ma
anche i sogni e le speranze.
Pensiamo che questo progetto possa contribuire a riaprire un
dialogo col territorio che non può più essere manipolato
e filtrato da media totalmente fuori dal nostro controllo.

Di questo e di altro ancora vorremmo discutere con voi
nel prossimo incontro.
Alcuni di voi, contattati ufficiosamente, hanno già dato
disponibilità e espresso interesse per il progetto al
quale si può aderire sia in forma individuale che di
gruppo.

La piattaforma di cui abbiamo parlato nel primo incontro del 16 maggio si chiama MOGULUS
e la trovate a questo indirizzo:

http://www.mogulus.com

Vi ricordo che il prossimo appuntamento per gli interessati
è lunedì 9 giugno presso i locali del Barbarossa,
per un test live della piattaforma e per cominciare a
delineare meglio le basi della WebTV.
Per i più tecnici trovate una primo (e incompleto)
wiki sulla API di Mogulus che dovrebbero comunque essere
rilasciate a breve.
Chi fosse interessato a partecipare ai test che faremo prima
del 9 giugno ci mandi una email di conferma e noi
prepareremo un accesso alla piattaforma sul canale di test
che stiamo provando (il nome è del tutto casuale!)

Se nel frattempo avete qualche video da "sperimentare"
all'interno della TV mandateci il link e cercheremo di
introdurlo in una sezione provvisoria dentro il canale.


Un saluto a tutti

COMUNICATO STAMPA: UN’AUTOSTRADA SENZA CEMENTO + 29/05 CONSIGLIO COMUNALE APERTO su PEDEMONTANA

...
scaricate il "DOCUMENTO PROGRAMMATICO per UN INTERVENTO COMUNE e COORDINATO
sulla PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE e SOVRACOMUNALE, in relazione alla TUTELA DEL TERRITORIO ed alla questione PEDEMONTANA" dal sito http://www.alternativaverde.it/rete/
...


DESIO. Il coordinamento di gruppi, associazioni e singoli cittadini “Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile”, nato alla fine del 2007, per vigilare e rispondere alle sfide territoriali che stanno attualmente caratterizzando l’area del nord milanese: la redazione del progetto esecutivo dell’autostrada Pedemontana e la realizzazione dei nuovi piani di governo del territorio dei comuni lombardi, incassa nuove adesioni e prosegue nel suo operato conseguendo importanti obbiettivi.
Ecco i nuovi aderenti:
- AMICI del RUGARETO – Cislago-Gorla;
info@amicidelrugareto.com;
- Associazione Econazionalista Domà Nunch – Uboldo-Barlassina;
www.eldraghbloeu.com; redazion@eldraghbloeu.com
- Associazione Pro Loco “Pro Meda” – Meda;
www.promeda.it; info@promeda.it;
- CIPTA- Onlus – Gorla Minore-Marnate;
ciptambiente@libero.it;
- Circolo Legambiente “Laura Conti” – Seveso;
www.legambienteseveso.org; circolo@ legambienteseveso.org
- Comitato Mozzatese Salute ed Ambiente – Mozzate;
gugambrogio@tiscali.it;
- ECO 90 – Uboldo;
eco90@tiscali.it;
- Legambiente Cassano Magnano – Cassano Magnano;
b.meggetto@legambiente.org;
Il 21 maggio 2008, inoltre, una delegazione della rete sarà ricevuta dal Presidente di Pedemontana S.p.A., dott. Fabio Terragni, per avere un confronto sulle compensazioni ambientali a partire dalle richieste di contenute all’interno del documento programmatico che la rete ha elaborato (e che si allega nell’ultima versione);
La rete infine invita tutte le associazioni, gruppi e singoli cittadini che hanno a cuore il territorio e che intendono far sentire la propria opinione, ad essere presenti a Desio il 29 maggio alle ore 21 presso la sala consigliare per partecipare al pubblico dibattito dove il dott. Fabio Terragni, Presidente di Pedemontana S.p.A., ed i suoi collaboratori, presenteranno il progetto della Pedemontana e delle compensazioni ambientali conseguenti. Sarà un’occasione unica per confrontarsi pubblicamente fra di noi, Società Pedemontana e con l’amministrazione comunale sulle compensazioni ambientali proposte dalla Società e sull’intenzione reale che l’amministrazione ha nei confronti di questa importante tematica ed occasione che si offre, anche attraverso il nuovo P.G.T., affinché Desio possa diventare una “Città dei parchi” realizzando, dal punto di vista urbanistico a scala amministrativa locale, secondo le logiche di una pianificazione territoriale di qualità, una cintura di parchi locali di interesse sovracomunale che comprendano le attuali aree agricole ed a standard, che possa evitare la totale cementificazione del territorio desiano ed al contrario colleghino fra loro il parco Brianza Centrale con il parco Grugnotorto-Villoresi, anche attraverso il collegamento con nuovi parchi quali il parco della Baruccanetta ed il parco di Cassina Savina a Cesano Maderno. Naturalmente la rete è sempre pronta a ricevere nuove adesioni al coordinamento e ad arricchire il documento programmatico, continuando a farsene portavoce per realizzare un’urbanistica capace di assicurare una società viva socialmente ed economicamente, che abbia al centro l’uomo e la qualità della vita.

Per informazioni, adesioni, contatti, link:
inforete@alternativaverde.it; www.alternativaverde.it/rete.


Desio, 21 maggio 2008

DESIO: LA LEGA NORD e l'IGNORANZARROGANZA rispetto alla tematica dei RIFIUTI

LA XENOFOBIA del PARTITO PADANO interferisce con le POLITICHE AMBIENTALI ... LO DIMOSTRANO ANCHE QUESTI DUE ARTICOLI APPARSI SU "IL GIORNO" ultimamente:

18/05/08
Desio, la raccolta rifiuti spiegata in arabo? La Lega dice no
"CARTELLI IN ARABO? Sì, in Arabia, non a Desio».
Qualche giorno fa il comitato di quartiere di San Giorgio, che da anni deve convivere con il problema rifiuti in piazza Giotto, aveva lanciato la proposta di posizionare dei cartelli in lingua araba, per informare i moltissimi residenti stranieri delle esatte modalità di smaltimento dei rifiuti. Per evitare la continua formazione di maleodoranti e inguardabili discariche abusive nel piazzale. Una situazione che nelle ultime settimane si è aggravata, visto che l'Azienda dei servizi ha deciso la «tolleranza zero» verso lo smaltimento selvaggio (in tutto il territorio comunale), lasciando sul posto i sacchi contenenti un cocktail di rifiuti indifferenziati. Ma la Lega Nord impone subito lo stop all'idea dei residenti nei palazzoni di piazza Giotto: «I cartelli in arabo per gli stranieri non serviranno a molto - assicura Andrea Villa, capogruppo del Carroccio -: chi abita in questo paese si presume che sappia comprendere la nostra lingua, o quantomeno si sforzi di farlo per integrarsi. Non è di certo questa una buona idea per combattere l'inciviltà. Devono essere loro a venire incontro a noi e non viceversa: altrimenti dovremmo mettere scritte in arabo anche in Comune, in banca, nei libri scolastici dei bambini. E poi mettere lì i cartelli aiuterebbe solo a creare un ghetto». La Lega, che cerca di limitare come può l'invasione araba (anche nella lingua, se possibile) punta in un'altra direzione, per risolvere il problema.«LA PIAZZA - prosegue il Carroccio - è protagonista di un intervento di restyling promosso dall'Amministrazione comunale. I lavori prevedono la riqualificazione dei marciapiedi, la realizzazione di aiuole, la sistemazione dei parcheggi e la creazione di due piazzuole proprio per ospitare per la raccolta differenziata dei rifiuti. Fino a poche settimane fa la situazione era disastrosa, con rifiuti, biciclette abbandonate e degrado a farla da padroni nella zona. La speranza è che con la riqualificazione la situazione possa migliorare, anche se, indipendentemente da tutto, è la civiltà delle persone a determinare il grado di vivibilità di quartieri e città».Il sindaco:«I cittadini possono farlo Noi non ci opporremo»IL SINDACO Giampiero Mariani non pone particolari ostacoli all'idea: «Di certo non la metteremo in pratica noi - dice - ma se vogliono farlo i cittadini, dei piccoli cartelli anche in arabo, lo facciano, che fastidio danno? Di certo è giustissima la presa di posizione dell'Azienda, che ha deciso di non ritirare più i sacchi non correttamente differenziati: è un modo per convincere i cittadini a svolgere al meglio la raccolta».

16/01/08
Desio, Lega scatenata dopo l’ipotesi di accogliere il pattume campano
«Da anni manteniamo il Sud I rifiuti di Napoli noi non li vogliamo»— DESIO —«SI TENGANO i loro rifiuti: qui a Desio e in Brianza non li vogliamo». Non mancano le reazioni alla proposta avanzata lunedì da un assessore di AN, Vincenzo Maria Simone, di accogliere cento camion di rifiuti napoletani, come concreto gesto di solidarietà verso la popolazione campana. Una proposta che ha ricevuto l'apertuta da parte del sindaco Giampiero Mariani («a patto che ci siano tutte le condizioni tecniche»), ma la netta chiusura da parte della società che gestisce il termovalorizzatore desiano. E altrettanto netta è la chiusura della Lega, pronta a dare battaglia: «Non se ne parla, nel modo più assoluto - dice l'assessore Francesca Manzotti -, già da anni manteniamo il Sud, compresa la Campania. Anzitutto non è una emergenza ma un problema che si protrae da oltre dieci anni, poi le responsabilità sono di chi ha governato in quella Regione e in parte anche della popolazione, che non sempre è molto civile. Non è concepibile che qui facciamo la raccolta differenziata da una vita e lì no».E SE LA LEGA desiana aggiunge un problema tecnico («i rifiuti per come arriverebbero non possono essere smaltiti nel nostro inceneritore perchè potrebbero causare dei danni alla linea e i fumi emanati sarebbero altamente nocivi per la nostra salute , inoltre la mole di smaltimento dei rifuti nostrani più quelli importati non sarebbe supportata dall'impianto») i vertici la buttano tutta in politica: «Dovranno passare sul mio cadavere! - sbotta in un comunicato Massimiliano Romeo, Segretario provinciale di Monza e Brianza -. Quanto appreso a mezzo stampa ci lascia sconcertati, con l'aggravante che il nostro assessore di Desio all'Ecologia, Marina Romanò, non è stato preventivamente interpellato né informato. Prima di rilasciare certe dichiarazioni è meglio contare fino a dieci e soprattutto consultarsi. I napoletani non impareranno mai a smaltire da soli i propri rifiuti finché ci sarà qualcun altro pronto a farlo al posto loro. Se non arriverà una pronta smentita a Desio potrebbe aprirsi una crisi politica».ANCHE DAL CENTROSINISTA non mancano le reazioni: «La solidarietà va dimostrata concretamente e non con le chiacchiere - dice Lucrezia Ricchiuti del PD - quindi io sarei favorevole ad accogliere rifiuti. A patto, è ovvio, che il nostro impianto li possa sopportare e smaltire. La Lega tra l'altro deve sapere che sotto i terreni della Campania ci sono rifiuti tossici loro ma anche nostri».

Rapimento a Ponticelli-Napoli: UNA BALLA?

Il caso di Angelica, ragazza Rom accusata del tentato rapimento di una bambina di sei mesi avvenuto a Napoli, nel quartiere Ponticelli, è una montatura.La testimonianza di Flora Martinelli, la madre della bambina, del padre di lei Ciro e dei loro vicini di casa è falsa. Il Gruppo EveryOne ha indagato accuratamente sull'evento che ha scatenato una vera e propria caccia al Rom, che da Napoli si è diffusa a macchia d'olio in tutta Italia. Fin dall'inizio le dinamiche del rapimento non ci hanno convinto, perché chi conosce la palazzina in cui sarebbe avvenuto il reato sa che è praticamente inaccessibile, sia per il cancello che per l'attenta sorveglianza degli inquilini, affermano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. Vi sono poi discordanze fra le testimonianze della Martinelli, di suo padre e dei vicini. La donna in un primo momento ha dichiarato che la porta del suo appartamento sarebbe stata forzata, poi ha ricordato di averla lasciata aperta. Dopo aver notato la porta aperta, la madre sarebbe andata a controllare la culla, quindi sarebbe tornata verso il pianerottolo dove avrebbe sorpreso - passati almeno venti secondi - la ragazzina Rom con la sua piccola in braccio. Non solo: avrebbe avuto ancora il tempo di raggiungerla e strapparle la bambina. Quindi la Rom si sarebbe mossa al rallentatore, consentendo a nonno Ciro di raggiungerla, afferrarla e schiaffeggiarla al piano di sotto. Alcuni dei vicini hanno riferito alle autorità che Angelica aveva ancora la bambina in braccio, quando l'hanno fermata. Ma non basta, perché nei giorni precedenti al fatto, gli inquilini della palazzina si erano riuniti più volte, con un solo ordine del giorno: come ottenere lo sgombero delle famiglie Rom accampate a Ponticelli. Dopo queste analisi di massima, il Gruppo EveryOne - che può contare su attivisti e organizzazioni locali - ha effettuato ulteriori accertamenti, sia presso il carcere, dove un funzionario, dopo aver ascoltato le ipotesi che scagionavano la presunta rapitrice, ammetteva: Avete ragione, anche noi siamo in difficoltà, perché questo non è un evento diverso da tanti altri, ma qualcuno ha voluto trasformarlo in un caso nazionale. Gli inquilini di Ponticelli fanno blocco: i Rom non li vogliono più. Qualcuno però, mostra qualche scrupolo di coscienza, ma ha paura, perché le pressioni sono forti e mettersi contro il comitato di Ponticelli è pericoloso. Angelica, in realtà, conosceva una delle famiglie che abitano in via Principe di Napoli, dove è avvenuto l'episodio, continuano gli attivisti del Gruppo EveryOne, ha suonato al citofono ed è stata notata da alcune inquiline. Pochi istanti dopo è scattata la trappola e la furia dei condomini si è scatenata contro di lei, che è stata raggiunta in strada, afferrata, schiaffeggiata e consegnata alla polizia. Vi sono testimoni che conoscono la verità e due di loro sono disposte a parlare al giudice. E' importante che l'avvocato Rosa Mazzei, che difende la ragazza Rom, non si faccia intimidire e sostenga la verità in tribunale. Un attivista di Napoli suppone che la linea di difesa potrebbe essere, invece, quella di ammettere il furto, ma non il tentato rapimento. Le conseguenze del caso di Ponticelli, con l'eco mediatica promossa da quotidiani e network, sono state gravissime e sono un indice evidente di come sia necessario abbandonare razzismo e xenofobia per riscoprire la strada dei diritti umani. Adesso è importante che le organizzazioni locali per i diritti dell'uomo vigilino sulla serenità di Angelica, che subisce pressioni gravi e intollerabili. Salvaguardare la tranquillità della ragazza significa salvaguardare la verità sul caso di Ponticelli, che è la tragica verità di un'altra ingiustizia, di un'altra calunnia, di altre disumane violenze subite dal popolo Rom in Italia, già colpito da emarginazione e segregazione, vessato da provvedimenti iniqui. Gli attivisti del Gruppo EveryOne concludono con alcune considerazioni che dovrebbero far riflettere: Da anni lanciamo l'allarme riguardo alla campagna razziale in corso in Italia. Grazie all'appoggio di forze politiche transnazionali attive nel campo dei diritti umani e civili, abbiamo ottenuto Risoluzioni europee e documenti-guida da parte delle Nazioni Unite, che ammoniscono l'Italia contro le sue politiche razziali. I Rom in Italia non sono criminali, ma famiglie in difficoltà. Su 150 mila 'zingari' presenti nel nostro Paese, 90 mila sono bambini. La speranza di vita media dei Rom, qui da noi, è di soli 35 anni, contro gli 80 degli altri cittadini. La mortalità dei bimbi Rom è 15 volte superiore a quella degli altri bambini. Sono numeri che esprimono una persecuzione. Riguardo alla criminalità Rom, essa non ha un'incidenza rilevante, come dimostrano i dati del Ministero degli Interni e le aggressioni nei confronti di italiani sono praticamente inesistenti. Il caso di Giovanna Reggiani fu un'altro grande inganno, perché il presunto omicida, Romulus Mailat, non è Rom, ma un romeno di etnia Bunjas, che non ha nulla a che vedere con i popoli 'zingari'. L'abbiamo documentato, a suo tempo, agli inquirenti e alla stampa, ma il nostro dossier scientifico non fu preso in considerazione. Il razzismo fa comodo a uno stuolo di persone, a partiti politici e media, alla criminalità organizzata, che muove miliardi di euro ogni anno. A questo proposito, ricordiamo che i Rom coinvolti in delitti agiscono quasi sempre per ordine di criminali mafiosi italiani, i quali - a causa dell'emarginazione e della segregazione in cui versano i 'nomadi' - li hanno ridotti in schiavitù. Lo sanno le autorità, lo sanno i politici e sarebbe ora che lo sapessero tutti i cittadini italiani.
Roberto Malini - Gruppo EveryOne - info@everyonegroup. com

CHIAIANO: e io ero lì, ma la storia è un'altra ...

Report in diretta da Chiaiano sugli scontri. A proposito di diritto all'opposizione!!!!
Data: 25/05/08 09:28
"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quelloche è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati incontatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un'altra"."Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie difinanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, madonne di ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili - davantiagli occhi vedo ancora le loro mani alzate - che, nel tratto estremo divia Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio. Tra le 19,05 e le20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, intenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: aguardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Machi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpialle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I miglioristrappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo direcuperali, c'era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per ipolsi. La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpitosoprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte aterra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restanonella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia deipoliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura,trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto,livide di paura e rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva allaviolenza, inveiva - invece - contro i giornalisti, al sicuro sul balconedi una pizzeria, impegnati nel fotografare"."Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almenoventi. Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre1000 persone erano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce espazio. Perché si sappia quello che è accaduto. Lo stato di polizia el'atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimitotalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai mieistudenti durante le lezioni di storia".Elisa Di Guida -(docente di Storia e Filosofia - Napoli)

Campania, Chernobyl chimica



Scritto da Sabina Morandi
mercoledì 21 maggio 2008


La ricetta di Berlusconi per risolvere la crisi dei rifiuti è presto detta: una decina di nuove discariche imposte manu militari e inceneritori a go go per bruciare legalmente quello che i cittadini di Napoli bruciano illegalmente. L'ennesimo piano d'emergenza si muove del resto nel solco tracciato da Romano Prodi che, il 20 febbraio scorso, ha autorizzato la combustione delle ecoballe accumulate nel termovalorizzatore di Acerra contro il parere espresso dalla magistratura e dagli esperti che le avevano analizzate. Bruciandole si otterrà la stessa diossina che si ottiene dando fuoco ai cassonetti, però su scala industriale e con grandi profitti visto che, fra l'altro, per questo servizio verranno anche dispensate le agevolazioni tariffarie destinate alle energie rinnovabili. Ancora una volta i rifiuti urbani di Napoli vengono identificati con l'emergenza regionale mentre, in realtà, sono solo il sintomo di una malattia che è stata lasciata aggravarsi per 15 anni e che ora sta entrando nella fase terminale. Insomma, i sacchetti sono in strada perché le discariche più o meno legali situate in tutta la Regione sono state riempite di rifiuti tossici... come ha scoperto lo stesso De Gennaro, mentre il "rischio sanitario" di cui parlano i medici di Napoli, per la provincia è già una certezza. Si tratta, secondo Donato Ceglie, magistrato della Procura di Santa Maria Capua Venere, di una vera e propria Chernobyl chimica provocata dai rifiuti che sono stati seppelliti, abbandonati o semplicemente sparsi nei campi della Regione un tempo più fertile d'Italia. Fanghi velenosi, ceneri, scorie di alluminio e di amianto e poi cromo, rame, zinco e cadmio, tutta roba notoriamente cancerogena che sta provocando la catastrofe sanitaria descritta tre anni fa dalla rivista specializzata Lancet Oncology: malformazioni neonatali, tumori, danni al sistema cardio-circolatorio e malattie neuro-degenerative con incidenze sconosciute nei paesi industrializzati. Tutto scritto e tutto noto da anni, anzi, da decenni. Quando, negli anni Ottanta, la Germania abbracciò con decisione la sua politica di riciclaggio dei rifiuti, anche dalle nostre parti qualcuno stava prendendo decisioni lungimiranti: le organizzazioni criminali intuirono le potenzialità del business e fecero sapere ai piccoli e grandi imprenditori, soprattutto del Nord, che avrebbero risparmiato parecchio affidando a loro i fastidiosi problemi di smaltimento dei residui industriali. Ottima idea perché il traffico dei rifiuti tossici ha il "vantaggio" di trasformare rapidamente le vittime in complici: se ti contaminano la falda con cui irrighi le tue produzioni pregiate puoi solo tacere per paura di perdere il mercato. E alla fine, quando, gli stracci cominciano a volare, non ti resta che "riconvertire" i tuoi terreni in una discarica illegale. Meccanismo perfetto che solo un tessuto politico sano avrebbe potuto disinnescare. Quel che ha fatto il tessuto politico, invece, è arcinoto. In 15 anni, quattro commissari straordinari e una serie di giunte di destra e di sinistra, la geniale strategia inaugurata dalla giunta Rastrelli (An) non è cambiata di una virgola: al pubblico, cioè ai Comuni, la costosa raccolta mentre ai privati la redditizia partita dello smaltimento. Anzi, in realtà, a un solo privato: la Fibe del gruppo Impregilo, incaricata con una dubbia gara d'appalto di costruire e gestire tre inceneritori e cinque impianti di trattamento in quel di Acerra, comune con la più alta incidenza di tumori di tutta Europa. Del resto nei 35 comuni che interessano le province di Caserta e Napoli ci sono un migliaio di discariche abusive, tutte ben note alla Direzione investigativa antimafia che, da qualche anno, compila un rapporto dedicato a questo business. Inchieste, incriminazioni e sequestri non sono riuscite ad arginare un giro d'affari che, secondo il Rapporto Ecomafia 2005 stilato da Legambiente, per un singolo trafficante può fruttare fino a venticinquemila euro al giorno, cioè un milione e mezzo di euro al mese intascati a spese del territorio, della salute dei cittadini e della legalità. Infatti, secondo il rapporto della Dia dello stesso anno «sono state riscontrate operazioni illegali nelle varie fasi del ciclo: dal trasferimento iniziale dal produttore alle imprese specializzate nella gestione dei rifiuti, al trasporto e stoccaggio, fino al trattamento, riciclaggio e smaltimento». Di fatto, dal commissariamento deciso nel '94, la situazione non ha fatto che peggiorare. Malgrado siano stati improntati tutti sull'emergenza, esattamente come la demenziale decisione di aprire una discarica nell'oasi naturalistica di Serre, gli atti amministrativi non sono approdati a nulla. Eppure dal 1997 al 1998 il Ministero dell'Interno ha favorito l'istallazione degli inceneritori ad Acerra e Santa Maria la Fossa autorizzando la deroga alle procedure ordinarie di valutazione dell'impatto ambientale - cioè rendendo legale l'illegalità per decreto. Nel 1998 la Fibe vinse l'appalto e, malgrado le critiche e l'opposizione di molte forze politiche che facevano parte della giunta regionale, l'allora commissario straordinario Bassolino nel 2000 sottoscrisse il contratto. Da allora sono stati accumulati svariati milioni di tonnellate di "ecoballe" che poi, nel 2005, sono risultate non adatte all'incenerimento. Per capire fino a che livello di devastazione sia arrivato quel territorio consigliamo la visione di Biùtiful cauntri , crudo documentario acquistabile in libreria - visto che in tv non è dato vederlo. Come se ne esce? Non prendiamoci in giro: per dimezzare d'un colpo la massa dei rifiuti urbani (oltretutto quelli più tossici durante la combustione) basterebbe vietare immediatamente in tutta la Campania la vendita al dettaglio di prodotti imballati. Ma nel "nuovo" piano non c'è niente di tutto ciò: fra il grande business illegale della munnezza e la difesa di settori economici sani come le produzioni tipiche e il turismo, la decisione è stata presa. Ed è sempre la stessa.

NAPOLI, RIFIUTI ZERO? NO! DEMOCRAZIA ZERO

LE DECISIONI DEL GOVERNO BERLUSCONI AZZERANO LA DEMOCRAZIA E ATTACCANO LA COSTITUZIONE

Il ricorso al segreto militare nell’individuazione dei siti di scarico dei rifiuti risulta l’aspetto più inquietante ma non l’unico del clima che si respirerà nei prossimi mesi non solo a Napoli ma in tutta Italia. Infatti già il Governo Prodi nella sua ultima seduta era ricorso a questa “trovata”. La novità è quella per cui su questo aspetto che sottrae totalmente al controllo popolare e legale gran parte delle questioni ambientali e sanitarie si marcerà non solo in Campania (fatto già di per sé gravissimo e inaccettabile) ma in tutto il paese dove noti e diffusi sono i conflitti territoriali-ambiantali non solo legati alla gestione dei rifiuti.
L’espropriazione della “sovranità popolare” di intere aree quali quelle sottoposte a siti di trattamento dei rifiuti in Campania, che diventano “AREE MILITARI A TUTTI GLI EFFETTI”, verrà sicuramente estesa anche laddove sono in corso importanti conflitti ambientali. Stiamo parlando della TAV, del PONTE DI MESSINA, della BASE MILITARE AMERICANA DI VICENZA, delle zone dove sono previsti insediamenti di CENTRALI A CARBONE E I RIGASSIFICATORI.
Per questo alla base delle decisioni assunte da governo Berlusconi a Napoli intravediamo non solo un accordo tra il Governo di centrodestra e la giunta Regionale di Bassolino (magari mediato dai “buoni auspici” del Quirinale) ma un patto di ferro che coinvolge il partito Democratico di Veltroni e la confindustria di Emma Marcegaglia.
Di fronte a questo salto di qualità in cui piomba la “questione Campana” e che tra poco potrebbe essere seguita dall’esplodere dell’emergenza rifiuti a Roma e nel Lazio ( Alemanno ha già detto che vuole quattro inceneritori in provincia), occorre dare una risposta lucida immediata e socialmente unitaria. L’agenda che intravediamo prevede che entro il mese di giugno si riesca a organizzare una grande manifestazione nazionale a Napoli, in difesa della democrazia, della salute, dell’ambiente e per ribadire che l’unica soluzione al disastro campano è quella di iniziare un percorso VERSO RIFIUTI ZERO.
Tale appuntamento dovrebbe stimolare e facilitare una convenzione Nazionale di tutti i Movimenti territoriali, che a partire da quelli che si oppongono a inceneritori e mega discariche coinvolga però a pari titolo tutte le realtà che in Italia si stanno battendo sul fronte della difesa del territorio e dei beni comuni. Lo scopo di questo incontro dovrebbe essere quello non tanto di forzare le tappe per un’unificazione delle vertenze ( che pure appare come un orizzonte da raggiungere) quanto quello di riconoscersi in quanto “COMUNITÀ MINACCIATA ED ESPROPRIATA DI DEMOCRAZIA E DEI BENI COMUNI”.
Questo percorso che sicuramente la Rete Nazionale Rifiuti Zero potrà agevolare sintonizzandosi con tutte le altre reti deve anche saper tener conto delle contraddizioni e delle debolezze interne al decreto legge approvato dal Governo. Infatti, tale decreto dovrà o essere costantemente reiterato dal Governo palesandosi sempre più apertamente anticostituzionale, oppure dovrà essere sottoposto all’approvazione del parlamento. In quella sede non è in discussione la sua approvazione quanto la nostra possibilità di far pesare al massimo la nostra opposizione sia in campo Nazionale e Europeo. Infatti anche senza doverci affidare alla priorità dei “giochi di palazzo” appare evidente che la decretazione di urgenza assunta dal Governo viola le più elementari normative Europee in materia di tutela e valutazione ambientale e di diritto di accesso alle informazioni.
Proprio per questo la Rete Nazionale Rifiuti Zero ha preso immediatamente contatto con GAIA (Global Alliance Alternatives Incenerators) – vedi lettera inviata oggi stesso su http://www.ambientefuturo.org/ per organizzare iniziative di controinformazione a livello europeo e internazionale.

UN ULTERIORE SFORZO PER FAR PRESSIONE SUL PARLAMENTO EUROPEO IN VISTA DEL VOTO SULLA RICLASSIFICAZIONE DELL’INCENERIMENTO

Da GAIA arriva un nuovo invito ad insistere perché nell’avvicinarsi del voto del parlamento europeo che in seconda lettura dovrà approvare un testo sulla gestione dei rifiuti da “contrattare poi” con il “consiglio dei ministri”, venga fatto il massimo sforzo
1) per cancellare ogni modalità di “riabilitazione “ dell’incenerimento (sarebbe una vittoria riuscire a mantenere l’attuale gerarchia di trattamento dei rifiuti che confina l’incenerimento nell’ultime fase dello smaltimento);
2) mantenere i target di obbligatorietà di riciclaggio dei rifiuti speciali e industriali approvati all’inizio del mese di aprile, che prevedono il 70% al 2020 e che mantengono comunque qualsiasi forma di recupero energetico subordinata al recupero di materia.
Appare di massima importanza mantenere la pressione democratica sul gruppo parlamentare dei socialisti europei che nell’esito del voto avranno un ruolo fondamentale. In particolare appare importante sensibilizzare il parlamentare europeo del gruppo socialista Guido Sacconi che in qualità di “relatore ombra” può influenzare in modo determinante il voto del suo gruppo.

Rossano Ercolini, Pier Felice ferri, Fabio Lucchesi

ODISSEE

Odissee - spettacolo teatrale circa le tematiche che riguardano quotidianamente i migranti ed il loro rapporto con istituzioni e cittadini dei paesi in cui si sono trasferiti (in particolare l'Italia)

una produzione "Teatro delle Temperie"

Venerdì 30 Maggio 2008 h.20.30 Salone del circolo L.Briani via Fratelli Cervi, 25 Desio

Lo spettacolo invita ad una riflessione più serena sull'atteggiamento dell'Italia nei confronti di questo fenomeno sempre più centrale nella politica, nel mondo del lavoro e pù in generale nella vita di tutti i giorni.Al termine dello spettacolo sarà possibile fermarsi a bere una birra insieme e confrontarci su questo importante argomento.
INGRESSO GRATUITO.
Vi aspettiamo numerosi!

IL TRIONFO DEL BISPENSIERO VELTRUSCONIANO. VOLA IL GRANDE FRATELLO!

GUARDA IL VIDEO : http://it.youtube.com/watch?v=Wz4Ci1exh3Q

di Pietro Palau Giovannetti
Il ritardo con cui chiudiamo la prima edizione trimestrale del 2008 mi consente di apportare alcuni ritocchi all'editoriale, che molti avranno già letto con l'invio della news letter: <>. Chi non l'avesse ricevuta può trovarla nel ns. archivio on line o richiederla registrandosi.
L'esito del voto che ha visto l'affermazione del bipolarismo veltrusconiano e il volo del grande fratello, pronto a scambiare la staffetta alle prossime elezioni, in un alternarsi di false maggioranze e di false opposizioni, che garantiscono la governabilità del Paese, senza mettere in discussione i perversi equilibri di potere, ha pienamente confermato l'opinione secondo cui da qualunque angolazione (destra/centro/sinistra) ci accingiamo a guardare il problema della scelta della coalizione governativa e dei candidati da votare, il continuerà a rimanere , ovvero una sua creazione, appositamente concepita da menti raffinate e perverse, per allontanarci dal , cioè da quello che ciascuno di noi profondamente desidera, e a cui ogni cittadino libero ha pieno diritto ad ambire.
Con la conseguenza che, nonostante le nostre buone intenzioni, continueremo a venire rappresentati da governanti che non ci rappresentano, i quali al di là degli schieramenti ideologici di appartenenza, incarnano i soli interessi delle lobby di potere trasversale che occupano le istituzioni dal dopoguerra ad oggi, soffocando la democrazia e i principi di legalità e di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Il Paese è infatti andato frettolosamente alle urne, sospinto da un'arguta regia che lo ha costretto a operare una scelta netta di campo, tra i due maggiori schieramenti, su fittizie contrapposizioni ideologiche, senza consentirgli di esprimere nuove forme di rappresentatività e propri veri candidati provenienti dalla
società civile, che ne incarnassero le reali aspettative e bisogni.
D'altronde, senza il peggio non potrebbe esistere il meno peggio e la cultura oramai fattasi dominante di votare "turandosi il naso", come scriveva, oltre trent'anni fa, Indro Montanelli, all'inizio della crisi dei partiti della prima repubblica, invitando a votare la vecchia Democrazia Cristiana (da lui appunto individuata come il "minor male" rispetto all'avanzata dei comunisti). Epoca da cui nulla è cambiato.
In quest'ottica di eclisse dei valori e di tramonto della cultura della legalità, dove la cultura del bene ha abdicato a quella del male (o del minor male), il peggio è ormai diventato l'alibi e la bussola che guida tutte le pseudoscelte esistenziali e di consumo dell'italiano medio, di cui il potere si serve per addormentare le coscienze, adombrando lo spauracchio della sorte del peggio, inteso come punto di riferimento negativo, per orientare il consenso politico sul "meno peggio", che rappresenta la vera diabolica creatura delle .
Andando al voto, dopo l'insabbiamento delle inchieste sulle collusioni tra poteri forti, stato, mafia e massoneria, in un clima di aperta intimidazione nei confronti della parte sana della magistratura, l'italiano medio/cre ha così ingenuamente creduto di scegliere liberamente come migliorare il suo futuro, rispetto al peggio, e al suo punto di vista ideologico di partenza (Berlusconi visto dal centro-destra, Veltroni dal centro-sinistra, Casini dal centro, Fini da destra, Bertinotti da sinistra, Bossi da...,, etc.), pur essendo perfettamente consapevole dentro di sé che nessun partito e candidato premier incarnasse le sue reali aspettative e convinzioni.
Ed è così che la filosofia spicciola del meno peggio si è impadronita delle menti degli italiani, i quali senza accorgersene, illudendosi di scegliere, hanno votato compatti, contro i loro veri interessi, per l'egemonia del
bispensiero veltrusconiano che, nella struttura bipartitica è in grado di fagocitare ogni forma di aleatoria opposizione, da cui è stato generato, in una società di stampo orwelliano, dove chiunque vinca, vince il progetto della P2.
Progetto da tempo condiviso dalle massonerie "regolari", attraverso cui i poteri forti continuano a governare indisturbati, senza soluzione di continuità, controllando partiti di destra e di sinistra, giornali, sindacati, magistratura, forze dell'Ordine e i gangli nevralgici delle istituzioni, in una falsa alternanza bipolare, dove chi rifiuta di farsi omologare, adoperandosi per il rispetto della legalità, viene criminalizzato, villipeso ed emarginato, come accaduto nei recenti eclatanti casi dei magistrati De Magistris e Forleo, fatti passare per dei pazzi visionari.
Secondo lo stesso Licio Gelli il suo "Piano di Rinascita Democratica", sequestrato nel 1982, si è pienamente realizzato e coincide con il programma di Berlusconi, il quale accusa a sua volta Veltroni di averglielo copiato (Cfr. intervista a Licio Gelli: "Avevo già scritto tutto trent'anni fa", di Concita De Gregorio, la Repubblica del 28.9.03, scaricabile dal sito: http://www.disinformazione.it/ ).
A riguardo, anche il Gran Maestro del Grande Oriente, Gustavo Raffi, in occasione dei recenti Stati Generali di Rimini, pur affermando che il cuore della massoneria storicamente ha sempre battuto a sinistra, non ha nascosto nell'intervista rilasciata ad Alberto Statera di Repubblica che i massoni di oggi sono divisi a metà e avrebbero forse votato "divisi tra Walter e Silvio, cercando soluzioni condivise e riforme a grandi intese" (la Repubblica 5.4.08).

Nella società, preconizzata da George Orwell, nel suo famoso romanzo "1984", che sia Veltroni che Silvio hanno sicuramente letto, chi dissentiva veniva condannato dal Grande Fratello alla "vaporizzazione", proprio come accaduto a Falcone, Borsellino e, più recentemente, poco prima delle elezioni, al Giudice Forleo e al P.M. De Maqistris, rei di essersi spinti ad indagare sull'intreccio tra mafia. affari, politica e massoneria.
Il regime che governava il paese era totalitario, ma appariva agli occhi della gente come democratico e disposto a tutto per il bene della popolazione: al vertice del governo vi era il Grande Fratello, una persona onnisciente, a capo del Partito Interno, costituito da tutte le persone che prendevano le decisioni ed organizzavano la società. Al di sotto del Partito Interno vi era quello Esterno, i cui componenti lavoravano nei quattro ministeri, sui quali poggiava la suddivisione dell'organizzazione governativa. Come oggi i suoi funzionari godevano di privilegi, quale l'ereditarietà della loro condizione e razioni più abbondanti, ma restando essi stessi schiavi dell'ideologia che avevano legittimato e riprodotto. Il Ministero della Verità, ove lavorava il personaggio principale Winston Smith, aveva il compito di riscrivere periodicamente la storia, censurando libri e giornali non in linea con la politica ufficiale e di ridurre le possibilità espressive della lingua, attraverso la pratica del bispensiero: artificio idoneo a limitare, mediante la sottrazione di termini atti ad esprimerli, gli stessi concetti linguistici a disposizione, in modo da sopprimere in radice ogni forma di pensiero critico e l'idea stessa delle libertà e dei diritti dei cittadini. Tra gli slogan su cui si fondava l'opera di rivisitazione della storia e di controllo delle masse vi era infatti quello che "
chi controlla il passato controlla il futuro, e chi controlla il presente controlla il passato".
Le menti delle persone erano in buona sostanza indotte a credere che tutto ciò che diceva loro il Partito doveva essere considerato vero, secondo la prassi del bispensiero, inculcatagli sin da bambini, procedimento attraverso il quale, oltre che nei documenti, venivano modificate tutte le tracce del passato anche dalle menti. In pratica, il Partito, per evitare nemici, eliminava le persone pericolose, cancellando però anche ogni traccia della loro stessa esistenza. Per evitare ritorsioni i sudditi dovevano vivere non solo in maniera omologata, nell'adorazione del Grande Fratello, ma anche condividere in toto l'ideologia imposta dalla "Neolingua" del bispensiero orwelliano, conducendo un'esistenza ispirata ai principi e ai valori propinati dal regime.
Nel timore di dissensi e sommosse, anche i membri del Partito erano tenuti costantemente sottocontrollo dalla psicopolizia, o polizia del pensiero, che sorvegliava le persone ogni istante tramite dei teleschermi (grandi apparecchi molto simili alle moderne televisioni) che, però, oltre a trasmettere, permettevano anche di guardare ed udire ciò che stava accadendo nel campo sensoriale in cui erano posti. Questi megateleschermi erano situati in ogni casa ed edificio, cosicché la psicopolizia potesse controllare ogni individuo, ascoltandone persino le parole nel sonno, e agendo tempestivamente in caso di necessità. Nel gradino più basso della scala sociale, vi era infine la restante parte della popolazione, pari all'85%, che conduceva un'esistenza priva di qualsiasi diritto e libertà, che si doveva comportare da veri e propri sudditi.
Tutti i psicoreati che potevano essere individuati nelle menti ribelli, rispetto ai falsi parametri storico-culturali dettati dalla Neolinqua, venivano puniti con varie forme di torture prevalentemente psicologiche, sino ai lavori forzati e alla condanna a morte o alla "
vaporizzazione". A differenza di tutti gli altri, Winston Smith che lavorava al Ministero della Verità col compito di modificare i documenti scritti, rimane però consapevole di ciò che architettava il Partito, che, pur spacciando di fare di tutto per il bene delle persone, peggiorava solamente la qualità della loro vita, privando i cittadini di ogni libertà, persino quella di gioire della vita e di fare all'amore. Così, pur sapendo di essere continuamente controllato e rischiare la condanna a morte, Winston comincia a condurre un'esistenza ispirata a principi opposti a quelli indotti dal regime, collaborando con un'organizzazione clandestina denominata "Lega della Fratellanza", che si assumeva intendesse rovesciare il governo. Ciò, senza immaginare che si trattava di una sofisticata macchinazione attuata dal Partito Interno per prevenire qualsiasi opposizione e anelito di libertà dello spirito umano. O'Brien con il quale si confida è infatti una spia che fa il doppio gioco e che lo fa arrestare, sottoponendolo ad atroci torture e a un indicibile processo di degradazione, alla fine del quale Winston, ultimo custode dello spirito umano, è costretto a denunciare Julia e tutti i suoi compagni, per scoprire dallo stesso O'Brien che non è sufficiente confessare e sottomettersi: il Grande Fratello vuole avere per sé l'anima e il cuore di ogni suddito prima di metterlo a morte.
La dittatura immaginata da Orwell è quindi una "dittatura mentale", non affatto dissimile da quella contemporanea, di tipo squisitamente ideologico, che viene imposta mediante il lavaggio del cervello e mirate campagne di propaganda e manifesti cubitali, ove ovunque capeggia l'effige del Grande Fratello e slogan del tipo: "il grande fratello vi guarda", "la pace è guerra", "la libertà è schiavitù", "l'ignoranza è forza". Il tutto accompagnato da sparizioni improvvise, senza alcun clamore, senza apparente violenza, proprio come di recente accaduto al G.I.P.
Caterina Forleo e al P.M. Luigi De Magistris, i quali sono usciti di scena, nel silenzio delle istituzioni, la prima denunciando di aver subito ripetute pressioni e minacce, tra cui il preavvertimento mafioso della morte dei suoi genitori in un "incidente stradale", e il secondo, denunciando di temere per la sua incolumità personale e rischiando di pagare il risarcimento dei danni all'ex Ministro di Giustizia (o della Verità), Clemente Mastella, per averlo sottoposto ad indagini.
Una situazione del tutto allarmante ed anomala che nulla ha a che vedere con la storia di un Paese civile, ma che ciò nonostante è stata avvallata dalle istituzioni dello Stato, dal C.S.M. e dall'intero sistema dei partiti, complici di tale degrado sociale, i quali oggi ci chiedono il voto, come se nulla fosse accaduto, promettendoci quella libertà che già ci hanno rubato, cancellando dalle menti degli italiani la stessa capacità di sognarla e di desiderare il bene e la giustizia.
In tale contesto, tipico di Paesi del terzo mondo, il bipensiero veltrusconiano rappresenta il "salto di qualità" che il Grande Fratello vuole far compiere alla moderna dittatura partitocratrica, dove non solo si pretende obbedienza assoluta, da parte dei magistrati e dei cittadini ma, addirittura, la spontanea condivisione del "sogno veltrusconiano" di ingabbiare l'elettorato, tramite la logica del meno peggio, nella prigione del bipartitismo e della falsa alternanza bipolare, dove a governare saranno sempre loro: gli uomini del Partito Interno, già immaginato da Orwell nel 1948, coi loro apparati clientelari e repressivi, attraverso cui saccheggiano le risorse pubbliche, mandando il Paese in rovina, con il nostro consenso.
Fatte queste premesse, chiunque sia convinto di avere diritto al meglio
e che i propri figli crescano in un paese civile, fondato sul rispetto delle regole, in cui la giustizia sia veramente uguale per tutti, ovvero che gli italiani meritino di venire rappresentati da governanti scelti liberamente, avrebbe dovuto decidere di non votare, chiedendo ai presidenti di seggio di annullare la sua scheda e di verbalizzare che nessun partito rappresenta le sue aspirazioni. Perché in questa situazione di ristagno della politica, dove i partiti hanno esaurito la loro funzione storica e non sono più in grado di assolvere al ruolo guida di portare il Paese verso il progresso e la democrazia, il "non voto critico" rappresenta l'unico voto veramente utile.
L'alta percentuale che ha scelto di non votare rappresenta l'unico segnale veramente forte e chiaro di richiesta di cambiamento di cui il Paese aveva bisogno per iniziare a risollevarsi e a guardare ad un futuro, dove il fare politica significhi adoperarsi per il bene della società e non più un mezzo per arricchirsi alle spalle della collettività, come affermava Aristotele.
Chi non sia ancora del tutto rincitrullito e creda che sia possibile cambiare il mondo e il modo di pensare dominante, unendo le persone oneste, che credono nei valori e nella uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, indipendentemente dal credo politico e dalle paludose diatribe tra destra, centro e sinistra, non esiti dunque a diffondere e ad iscriversi alla nostra news letter, senza rattristarsi di aver vinto o perso le elezioni, perchè tanto questo regime è giunto al capolinea.
Una nazione che è andata al voto dopo aver imbavagliato e intimidito la magistratura affossando le indagini sul rapporto tra affari, politica, mafia, massoneria è tutt'altro che un grande Paese democratico e il buon senso degli italiani non tarderà a capirlo.
La Voce di Robin Hood, la cui ultima news letter è stata visualizzata da oltre 50.000 utenti, rappresenta un punto di riferimento dove poter respirare aria di libertà, scrivere e leggere la verità, notizie inedite e punti di vista che molto difficilmente si possono trovare sui media controllati dal potere. Un'avventura che, grazie al vasto interesse di pubblico, riscosso in particolare tra l'avvocatura e la magistratura italiana, nonché al sostegno che spero vorrete continuare a concederci, continueremo per tutto il 2008.

Pietro Palau Giovannetti
(Presidente Avvocati senza Frontiere)
P.S.: Sul prossimo numero on line alla fine di giugno:
$TATO MAFIA MA$$ONERIA COME UNICO $ISTEMA

(TERZA PARTE - vedi precedenti sul sito di avvocati senza frontiere)

No alla barbarie nucleare (di Luigi MARA)



Medicina Democratica (ri)apre il dibattito contro la barbarie nucleare che una classe politica imbelle - (adagiata sulle più ottuse posizioni del padronato nostrano e multinazionale e su quelle di una lobby tecnocratica coccolata anche dall'apparato militarindustriale) - vuole rilanciare in campo energetico infischiandosene della volontà espressa dal Popolo italiano nel referendum del 1987 che bocciò, senza appello, il ricorso all'energia nucleare nel nostro Paese.Con questa preziosa monografia di Angelo Baracca intendiamo fornire gli elementi conoscitivi di questa cruciale problematica, premessa indispensabile per riportare al centro del dibattito il tema energetico senza subire l'iniziativa di una lobby nucleare sempre più aggressiva, anche per il sostanziale silenzio della sinistra politica e sociale. Sul punto, al di là di qualche meritevole eccezione, non va taciuta la sostanziale copertura data dalle forze di sinistra e ambientaliste alle iniziative internazionali dell'ENEL, attuate sia prima che dopo la sua privatizzazione.Ci riferiamo alla partecipazione dell'ENEL al programma francese di reattori veloci alimentati a plutonio, poi chiuso dopo le fallimentari esperienze di Phénix e Superphénix, e, più recentemente, agli investimenti effettuati dallo stesso ente su reattori che, anche secondo l'Unione Europea, vanno smantellati perché insicuri: si tratta di 1,9 miliardi di euro per il completamento di due reattori progettati sulla vecchia tecnolog ia sovietica, privi di involucro esterno a Mochovce, nella Repubblica Slovacca (cfr. Parte II della monografia di A. Baracca).Per tutta risposta, i paladini nostrani del nucleare, fra essi spicca Chicco Testa, passato dalla presidenza di Legambiente a quella dell'ENEL e, a fine mandato, a quella di membro dell'European Advisory Board del Carlyle Group (il megafondo di investimento con forti interessi della famiglia Bush), si limitano ad affermare in modo tutt'altro che rassicurante: "l'ENEL ha acquisito il 66% del capitale di Slovenske Electrarne che dispone in particolare di sei reattori nucleari VVER raffreddati ad acqua di concezione russa da 440 MWe ciascuno" (sic!).Ancora, l'ENEL dal 2008 realizzerà due nuovi reattori in Romania. Infatti, il gruppo italiano - secondo l'agenzia Bloomberg - è tra gli operatori scelti da Nuclearelectrica, l'agenzia nucleare romena, per la realizzazione di due gruppi aggiuntivi da 750 MWe ciascuno da completare entro il 2012, nell'impianto di Cemavoda. (Progetto da 2,2 miliardi di euro che l'ENEL realizzerà con la spagnola Iberdrola, la tedesca Rwe, la belga Electrabel, la ceca Cez e la Acelor-Mittal).Come si vede, da tempo, la lobby nucleare è passata dalle parole ai fatti, violando palesemente la volontà popolare sancita nel referendum di 20 anni fa. Se a tutto questo si pone mente al fatto che la spesa militare è stata aumentata di 23 miliardi di euro nel biennio del governo Prodi, e che le industrie produttrici dei componenti delle centrali nucleari producono anche componenti per l'apparato militare, bombe comprese, si coglie meglio la subordinazione dei programmi "civili" a quelli militari.

PROSSIMI APPUNTAMENTI CONSIGLIATI DA CDST - Compagnia Degli STracci

1 giugno ore 20.30--> "LOGORLANDUS" di e con Enzo Biscardimonologo di rilettura dell'orlando urioso incentrato sul tema deldisagio mentale. A seguire dibattito.ù

8 giungo ore 20.30 --> "CELLOPHANE" della compagnia teatrale Le Carte Bollatespettacolo ispirato a Luca Rossi, ragazzo assassinato nel 1986 da unapallottola vagante sparata da un poliziotto. A seguire dibattito..

15 giugno ore 20.30--> "NAUFRAGHI" di e con Giorgia Battocchio, DinoDonatiello e Davide Sormanisurreale parodia di un'umanità incapace di progettare il propriofuturo. A seguire dibattito..

giovedì 15 maggio 2008

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Il 15 maggio ore 21:30 per la proiezione di video sulla libertà di informazione + dibattito in merito e h23:30 DJSET by LABBSTAFF
e soprattutto ... di venerdì 16 maggio, ore 21.00 riunione del progetto WEBTV presso la ex sede DS Seregno, di Via Leonardo Da Vinci 30 SEREGNO (by redazione di infonodo.org)

Il 19 MAGGIO h21 in via Porta 1 a Desio (sede dell'associazione LAB.B.), si terrà un incontro del MEETUP - Amici di Beppe Grillo di Desio, il quale avrà i seguenti temi all'ordine del giorno:
Libera informazione: burocrazie varie per certificazione firme V"DAY + organizzazione per altri banchetti
Liste civiche: aprire un confronto in vista dell prossime amminiztrative
Comitato di salute pubblica: raddoppio dell'inceneritore di Desio; discariche abusive in Città; Be.Bre.Mi (a proposito di questo tratto autrostradale si terrà un consiglio comunale aperto - in cui si può intervenire - in data 29 MAGGIO h:21)
Su queste ed altre tematiche è necessario fare partire il FIATO SUL COLLO nei confronti dei NOSTRI DIPENDENTI di giunta e consiglio, attraverso una massiccia presenza ai prossimi consigli comunali ed alle assemblee pubbliche organizzate dalle istituzioni.

Il 20 MAGGIO h21:30 in via Porta 1 a Desio INCONTRO LAB.B. (LABoratorio Brianza). O.d.G.:
Redazione NEXT: articoli; immagini e foto; link e materiale web; impaginazione e aggiornamenti blog
GRIGLIATA + MUSIC PER AUTOFINANZIARE L'IMPIANTO SOUND
ORGANIZZAZIONE DJSET+FREESTYLE CONTEST PER ULTIMO GIORNO DI SCUOLA

A PRESTO !!!

sabato 10 maggio 2008

PER L’INFORMAZIONE, contro la censura: VAFFANCULO … ANCHE A DESIO !!!

Il V2DAY a Desio è stata una bellissima giornata, 12 ore in cui, quasi ininterrottamente, cittadini di ogni residenza, vicina o lontana, hanno firmato per i 3 referendum “LIBERA INFORMAZIONE IN LIBERO STATO”: 1. ABOLIZIONE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI; 2. ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO ALL’EDITORIA; 3. ABROGAZIONE DELLA LEGGE GASPARRI. Intanto veniva riprodotto su uno schermo il film-documentario di Sabina Guzzanti dal titolo “W Zapatero” e artisti di strada si dilettavano al writing e al canto con stile improvvisato (freestyle). Unico accenno all’iniziativa sulla stampa locale è arrivato dal Giornale di Desio una fotonotizia (una fantanotizia forse così si può chiamare … sarebbe meglio dire una fotomenzogna oppure una VOTOnotizia) che così recitava “Raccolte circa 800 firme al banchetto del Vaffa Day a Desio contro l’informazione. Sono state quattro ore in cui i “grillini” hanno insultato la Città di Desio e i desiani”. Non avremmo mai pensato che la distorsione della verità potesse giungere a tanto !!! Anzitutto IL VAFFADAY NON è CONTRO L'INFORMAZIONE ... il Giornale di Desio, piuttosto, è contro l'informazione, perchè noi siamo stati in piazza (12 ore, non 4 come scritto sul quel "giornale") con il banchetto per raccogliere le firme per tre referendum di iniziativa popolare (come previsto dalla Costituzione), con i quali si chiede proprio che la stampa e l'informazione in tutte le sue forme siano libere e non soggette a censure o autorizzazione di alcun genere (anche qui come sancito dall'Art. 21 della Costituzione). In due rappresentanti del MEETUP DI DESIO ci siamo recati alla redazione del Giornale di Desio (rimpiango solo di non aver portato una telecamera) perché non ci è andato giù ciò che è stato scritto. NOI "grillini" (come siamo stati qualunquisticamente definiti) NON ABBIAMO INSULTATO Nè LA CITTà DI DESIO, Nè TANTO MENO I DESIANI. È stato detto al microfono in piazza il 25 aprile: “Desiooo, ci siamo o nooooo? Desioooooooo! Vaffanculoooooooooooooooo!” La parola “Desio” era un’esortazione per richiamare l’attenzione della piazza! Il Vaffanculo è in un’altra proposizione ed è il termine in cui è racchiuso il significato morale della giornata ossia un “Vaffa” come elemento di rottura dal perbenismo ipocrita ed al conformismo dei giornalisti che inevitabilmente si riflette sui lettori/telespettatori. Il direttore del periodico desiano, che ha asserito di avere come testimoni del turpiloquio in offesa alla cittadinanza niente popò di meno che il sindaco Giampiero Mariani ed altri due assessori della Lega Nord, ha probabilmente frainteso il senso degli slogan oppure ha semplicemente mentito! In ogni caso per rispondere a questa diffamazione PRETENDIAMO COME NOSTRO DIRITTO LA POSSIBILITA’ DI UNA REPLICA. Il “giornalista” (ha senso questa parola?) ha ammeso
Infine il “simpatico” direttore ha cambiato discorso finendo a parlare del “Train Blues Pub” e del clamore che ha creato la sua chiusura, non tra i giovani che hanno perso un punto di riferimento e che forse ora andranno a cercarlo in qualche delinquente, bensì tra gli anziani che vivono nel quartiere. SIAMO STATI CACCIATI VIA PER AVERGLI FATTO NOTARE CHE NOI ERAVAMO ANDATI DA LUI COME MEETUP E CHE IL FATTO CHE NOI SIAMO GIOVANI E CHE MOLTI GIOVANI HANNO CRITICATO IL GIORNALE DI DESIO PER L’ARTICOLO SULLA FESTA DI CHIUSURA DEL TRAIN NON C’ENTRA. NOI SOCIETà CIVILE che gradiremmo essere informati, non siamo solo giovani, ma persone di ogni età che condividono esperienze ed informazione sul web e che con le iniziative pubbliche sul territorio, vogliono portare questa nuova consapevolezza che circola sulla RETE a disposizione anche di chi Internet no ce l’ha. OGNUNO DI NOI è GIORNALISTA DI SE STESSO. Possiamo essere TUTTI PARTIGIANI DELL'INFORMAZIONE, mentre loro resteranno i giornalisti servi dell'encomiastica opinione, che si sono scordati probabilmente che dal loro lavoro dipende la democrazia, gettando a terra il proprio codice deontologico e passandoci sopra con le scarpe sporche di fango a mo’ di zerbino. IL V2DAY è stato organizzato proprio contro questo vostro modo di fare DISINFORMAZIONE, ma pare non abbiano ancora recepito il messaggio!
Il direttore ha ammesso che si è sentito legittimato a definire il V2DAY un’iniziativa contro l’informazione perché questa è la linea mantenuta da tutti i giornali italiani … ecco le contraddizioni del sistema spuntare come funghi. Il disinformatore si attiene alla linea definita dall’ordine della censura per “informare” che il v2day che vuole abolire tutto ciò è contro l’informazione. Lo sapevate che ci collochiamo circa all’ottantesimo posto circa nel mondo per libertà di informazione? Bhè mi direte voi se lo avessimo saputo non saremmo all’ottantesimo posto (battuta rubata alla Guzzanti). Ah direttò ma questa ce l’hai proprio messa su un piatto d’argento!
Se avesse voluto fare veramente informazione avrebbe dovuto almeno spiegare i motivi dei tre referendum e della nascita dei movimenti più o meno legati a Grillo e poi dire la sua opinione. Ci sentiamo veramente umiliati ed ancora una volta definiti, inquadrati, etichettati, dai media come dalle istituzioni. Il Giornale di Desio andrebbe ribattezzato “Il Calderone”, perché, assolutamente in linea con la nostra, amministrazione comunale, butta tutti in un unico calderone, fa di tutti i giovani un sol fascio, racchiudendoli in categorie come il vandalo, l’alcolizzato, il drogato, che sono stereotipi dagli stessi media portati all’esasperazione e fa di chiunque muova pensieri un attimino critici come un suo diretto oppositore da diffamare al fine di eliminarlo politicamente.Senza rancore, ma con profondo dispiacere per il pessimo stato mediatico in cui riversa il nostro territorio ...PROGETTO EDITORIALE AUTOGESTITO DAL BASSO "THE NEXT - il prossimo"