Un Expo fuori dal Comune, la Moratti verso i poteri speciali in stile Bertolaso
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Documenti, ancora secretati, ma che saranno pubblici a breve. E dove starebbe scritta nero su bianco l'ultima mossa sulla tavola di Expo: poteri straordinari al sindaco Moratti, già commissario dell'evento. La questione, già calda, diventa rovente. A dar fuoco alle polveri, la stucchevole discussione sulle are. Da un lato donna Letizia assieme al presidente della Porvicnia, Guido Podestà, ventre basso sull'ipotesi del comodato, dall'altra la faraonica idea del governatore Formigoni di comprare quei terreni a prezzi di mercato.
Intanto, sul fronte affitto o comodato d'uso, arriva la proposta dei proprietari. Un euro. Tanto chiedono Fondazione Fiera Milano e Gruppo Cabassi, che dovrebbero ospitare Expo 2015, per concedere il comodato d'uso agli enti locali. In cambio vogliono acquisire diritti volumetrici (la legittimazione a edificare) su terreni la cui destinazione è rimasta, fino a oggi, agricola.
Eppure, di tutto questo a Palazzo Marino, sede del Consiglio Comunale di Milano, poco si sa e meno si parla. "Le decisioni che riguardano Expo non passano dal Consiglio Comunale", denuncia di fronte all'assemblea Giuseppe Landonio, consigliere del Gruppo Misto. "Le scelte del Sindaco Moratti e del Governatore Formigoni dobbiamo leggerle sui giornali, scoprendo addirittura che contraddicono quanto deliberato dal Comune ". Infatti, conclude, "nessun indice di edificabilità è mai stato deliberato. Nessuno ha mai parlato di edilizia residenziale". Altro che diritti volumetrici, "il Consiglio è stato espropriato", affonda Pierfrancesco Majorino del Partito Democratico.
Ma il confronto richiede tempo, e a Milano il tempo stringe. Basilio Rizzo, consigliere della lista Uniti per Dario Fo, afferma di aver letto alcuni documenti, non ancora resi pubblici, che proverebbero la volontà di conferire al Sindaco Moratti, già commissario governativo per Expo 2015, poteri straordinari. "Non fosse scoppiato lo scandalo che ha coinvolto Guido Bertolaso", dice Rizzo "faremmo i conti con questi poteri già da tempo, e l'Expo sarebbe l'ennesima emergenza targata Italia".
Un'ordinanza di Palazzo Chigi del 19 gennaio già riconosce a Letizia Moratti una serie di poteri in deroga alle normative vigenti per agevolare i lavori pubblici in vista del 2015. Considerato il rischio ormai concreto di perdere l'esposizione universale – entro ottobre le aree devono essere a disposizione del progetto Expo – è lecito temere che si torni a percorrere la via delle deroghe e dei poteri straordinari.
Nel frattempo, almeno una decisione è stata presa. È il neo direttore generale dell'Expo Giuseppe Sala a darne notizia: "Abbiamo deciso, tutti insieme, di andare in ferie nelle due settimane centrali di agosto. In questa maniera, possiamo procedere compatti". di Franz Baraggino
Il Sig. Sarkozy ed il suo omologo italiano il Sig. Berlusconi hanno appena firmato un accordo sul nucleare detto "civile" [1], in totale opposizione con la volontà dei loro popoli rispettivi. La Rete" Sortir du nucléaire " denuncia questo accordo antidemocratico.
Il popolo italiano ha fatto democraticamente la scelta di uscire del nucleare per referendum, nel 1987. L'Italia, dove l'ultimo reattore nucleare è stato chiuso nel 1990, ha osservato da allora una moratoria sulla costruzione delle nuove centrali. Il passaggio in forza del Sig. Berlusconi è purtroppo classico, dal momento che si tratta degli interessi dell'industria nucleare. Ricordiamo che i cittadini francesi, per quanto le riguarda, non sono stati mai consultati per via elettorale a proposito del nucleare.
L'accordo passato tra il Sig. Sarkozy e il Sig. Berlusconi riguarda particolarmente la costruzione di 4 reattori EPR. È dubbioso che questi reattori siano costruiti un giorno: sempre in costruzione in Finlandia, il primo EPR accusa già più di 3 anni di ritardo e 3 miliardi di euro di sovracosto, al carico dei contribuenti francesi.
Il nucleare non è economicamente competitivo. Il prezzo del kilowattora nucleare è minimizzato deliberatamente per assicurare la sopravvivenza di un'industria energetica obsoleta. Mentre EDF affiggeva un prezzo di realizzo del MWh atomico attuale a 36 €, l'industriale ha appena rialzato la sua stima a 40 €/MWh [2]… semplicemente perché la legge NOME, Nuova Organizzazione del Mercato dell'elettricità, lo obbliga a cedere una parte della sua produzione di elettricità ai suoi concorrenti.
Il 25 marzo 2010, l'agenzia Internazionale dell'energia, Abbi, e l'agenzia Nucleare dell'OCSE loro stesse hanno pubblicato un rapporto sfavorevole al reattore EPR. Difatti, anche sottovalutando largamente certi costi e facendo il vicolo cieco su altri, sottolineano che l'elettricità prodotta dall'EPR potrebbe essere molto più cara che previsto. Secondo Les Echos, l'esplosione dei costi dell'EPR potrebbe fare passare il prezzo di produzione dell'elettricità a 55 €/MWh [3]. Ed il rapporto dell'AIE prevede una forchetta di prezzo di produzione ancora più alta, da 42 a 69 €/MWh [4]!
Anche in materia di posti di lavoro il nucleare è completamente indietro. Ad investimento uguale, le economie di energia e le energie rinnovabili creano 15 volte più impieghi che il nucleare! [5]
Per affrontare bene quanto la crisi economica che le poste ecologiche, l'unica politica energetica pertinente sarà fondata sullo sviluppo delle energie rinnovabili e la padronanza delle consumazioni elettriche.Il nucleare impedisce una tale politica.
È urgente dunque che i dirigenti francesi ed italiani rinunciano a questa tecnologia pericolosa, inefficace e troppo costosa.
[3] les Echos," Mercati dell'elettricità: EDF fa un gesto per la concorrenza", 22 ottobre 2009,
[4] Costs of Generating Electricity, Internazionale Energy Agency and Nuclear Energy Agency, edizione 2010 (rapporto pubblicato il 25 marzo 2010). Vedere in particolare il quadro 3.7.a, p. 61. Questi costi sono calcolati per una durata di sfruttamento di 60 anni, ipotetico tanto quanto pericoloso, nessuno reattore non ha raggiunto ancora questa età avanzata, ed i "trentenaires" come Fessenheim e Tricastin mostrano già dei seri segni di stanchezza. Vedere: http://www.iea.org/press/pressdetail.asp?PRESS_REL_ID=298
Già da stamattina azioni e punti di informazione sparsi per la città ... ricordiamo che l'appuntamento è per oggi 1 luglio dalle 18:30 alla 22 circa in piazza Cordusio a Milano ... Vi aspettiamo numeros*!
La web tv C6 trasmetterà in diretta Milano contro il Bavaglio. http://www.c6.tv/
Associazione culturale apartitica per il protagonismo giovanile, che si vuole fare promotrice di una RETE, diffondendo informazione ed arte nel territorio, per coinvolgere, giovani e cittadin* tutt*, attraverso tematiche sociali ed ambientali, con attività educative e ricreative. Per una POLITICA locale DAL BASSO! La DEMOCRAZIA inizia a funzionare, soltanto quando è PARTECIPATA!
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