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martedì 17 maggio 2011

La Pedemontana nel mirino delle cosche

Cronaca | di Fabio Abati

17 maggio 2011   www.ilfattoquotidiano.it

la Pedemontana nel mirino delle cosche

La fotografia delle ingerenze dei clan nell'opera pubblica sono contenute nell'inchiesta Tenacia del Ros di Milano. Al centro i subappalti del movimento terra finiti, in parte, a un'azienda definita "contigua alle cosche"

Che l'autostrada Pedemontana, un appalto da oltre 5 miliardi di euro per un lungo serpentone d'asfalto che correrà a nord della Lombardia, facesse gola alle cosche c'era da aspettarselo. Ma oggi si scopre che pochi mesi prima che i cantieri decollassero, la 'ndrangheta si stava già spartendo i lavori di movimento terra in tutta la regione.

Nel febbraio del 2010 a Cassano Magnago, in provincia di Varese, viene inaugurato il primo lotto di lavori della mega autostrada: la tratta A. Qualche mese dopo tra Mozzate e Lomazzo, nel comasco, inizia il movimento terra per la realizzazione di una grande area di cantiere (120 mila metri quadri), che permetterà ai macchinari e agli operai di avere il proprio campo base. I 150 mila metri cubi di ghiaia e sabbia trasportati e sistemati in quel luogo sono stati di competenza, tra le altre ditte, della Stilitano Scavi di Cislago, in provincia di Varese. Quest'azienda non è indagata, anche se, stando alle carte delle operazioni "Tenacia" e "Caposaldo"condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, ha intrattenuto rapporti con diversi personaggi oggi in carcere, accusati di associazione mafiosa e a loro volta imprenditori del ramo delle costruzioni. Può essere che alla Stilitano non fossero a conoscenza della caratura criminale dei loro interlocutori. Il collaboratore di giustizia Marcello De Luca, interrogato dai carabinieri del Ros, definisce i titolari dell'azienda di Cislago "contigui a pregiudicati calabresi, operanti nelle province di Varese e Como, ma in stretto collegamento con il paese d'origine".

Questa è una storia che evidenzia quanto sia pervasiva la "mafia imprenditrice" in Lombardia. Anche se Pedemonata ha investito parecchio nel prevenire l'infiltrazione delle cosche è difficile tenere tutta la galassia di padroncini e piccole aziende di edilizia e costruzioni, sotto controllo. Quel che continua a fare gola sono i lavori di movimento terra. Si tratta di sub appalti spesso assegnati a chiamata diretta e dei quali l'azienda concessionaria rischia addirittura di sapere ben poco. Piccoli lavori, comunque molto remunerativi. Un sistema spiegato in una frase di Vincenzo Mandalari, quello che prima di essere arrestato nel gennaio scorso dopo alcuni mesi di latitanza era il capobastone a Bollate e titolare di un'azienda di costruzioni. "Ti faccio l'esempio del ponte tra Reggio e Messina – dice – io non miro al ponte, magari se mi danno la pulizia del ponte mi interessa… Noi oggi si punta a queste cose! Non si punta al condominio di 500 piani!"

Rocco Stilitano (amche lui non indagato), figlio di Antonino titolare dell'impresa omonima, nell'inchiesta "Caposaldo", è stato intercettato mentre parla di spartizione di lavori con Giuseppe Romeo, uomo legato alla cosca Morabito, titolare di un'azienda di movimento terra ad Agrate Brianza. "La collaborazione giusto, è normale…", esordisce Romeo, e Stilitano: "Bravo, bravo… Un po' di camion li mettiamo noi, un po' li mette lui, un po' voi…" E di nuovo Romeo: "Si deve collaborare per prendere col prezzo giusto… Altrimenti poi alla fine…"

Secondo gli inquirenti gli ordini sulla divisione dei lavori al nord arrivano da lontano. Nel novembre del 2008 nel carcere di Vibo Valentia viene intercettato e video filmato un colloquio. Dietro le sbarre c'è Pasquale Oppedisano nipote di Domenico, il "capo crimine" di 'ndrangheta di Rosarno. Dall'altra parte c'è il fratello Michele. Sempre secondo i carabinieri del Ros, che hanno imbastito la "Tenacia", quel colloquio era per informarsi "relativamente agli affari correnti in Lombardia" e sulla spartizione dei lavori. La chiacchierata si chiude con un gesto eloquente: "Ossia quello di chiudere il dito pollice sul dito indice ed imitando così una pistola". Chi non stava ai giochi, quindi, rischiava grosso.

Nel frattempo un altro fratello di Pasquale, Pietro Oppedisano, si trova a Milano. Per i carabinieri "la principale motivazione che ha portato il predetto in Lombardia è legata agli interessi connessi alla distribuzione degli appalti relativi ai lavori dell'autostrada Pedemontana". E così si arriva a una "mangiata". Tre mesi dopo quel colloquio in carcere, due dei fratelli Oppedisano si incontrano, in un ristorante del centro di Milano, con Salvatore Strangio, la testa di ponte della 'ndrangheta nella Perego, grande azienda brianzola di costruzioni. In quell'occasione si stabilisce come muoversi, in modo che ciascuno abbia del suo, anticipando eventuali mugugni e contrasti.

Salvatore Strangio, arrestato la scorsa estate, è, sempre secondo i Ros, in stretti "rapporti col vertice delle cosche di San Luca in Calabria". Per "testimoniare la notorietà di Strangio nel suo ambiente" gli inquirenti riportano proprio una telefonata con Rocco Stilitano. Parte Strangio: "Vi volevo vedere per un lavoro che insomma…" Quell'altro risponde: "Ma so che lo avete preso voi". Di nuovo Strangio: "No è stata fatta un'offerta, non è stato preso ancora… È stata fatta solo un'offerta. Niente, ci dobbiamo vedere un po'… va bene?" La risposta: "Volete venire all'ufficio da noi senza che telefonate… Noi siamo a disposizione!" Questo il tenore di certe telefonate, nella Lombardia che vede la spartizione dei lavori e dove la mafia non esiste.

Desio: ballottaggio Corti-Arienti. Garbo:"è tutta colpa del Pdl"

Desio: ballottaggio Corti-Arienti
Garbo: «E' tutta colpa del Pdl»

 

Bossi e Arienti cantano il Va' Pensiero
(Foto by galizia c K0)

Desio - Ci sarà il ballottaggio, e questa non è una sorpresa, ma sarà tra Corti (centrosinistra) e Arienti (Lega Nord e Uniti per Desio) e non tra Corti e Garbo (Pdl-Udc-Lista Foti). Un vero scossone dalle urne desiane. Il candidato del centrosinistra si è sempre mantenuto attorno al 37% delle preferenze mentre tra Arienti e Garbo è stato testa a testa fino all'allungo finale del candidato leghista che ha staccato l'avversario di oltre due punti percentuali, 20,5% contro il 18% conquistato da Garbo.

A spoglio ancora in corso, Tiziano Garbo è andato a complimentarsi con il candidato del Carroccio per il risultato ottenuto facendo una disamina di quanto accaduto: «Evidentemente il Pdl non è riuscito a comunicare il rinnovamento apportato alla lista e i giovani candidati non hanno saputo raccogliere quello che avrebbero dovuto». L'ex assessore al bilancio della giunta Mariani si chiama fuori da ogni responsabilità e così il suo partito, l'Udc, che ha raccolto il medesimo risultato delle scorse amministrative. Il Pdl, invece, ai minini storici, al 12,5% (solo l'anno scorso aveva ottenuto il 27%), mentre la Lega ha conquistato il 17% (16,21% nel 2010).

«Non ho mai pensato in cuor mio che sarebbe stato meglio se ci fosse stato Garbo al posto mio - ha detto Arienti - Mi assumo tutte le mie responsabilità. Al ballottaggio andremo da soli: sarebbe assurdo cercare adesso il sostegno del Pdl. Quanto alla sinistra, ha già fatto il pieno, non potrà ottenere di più quindi sono fiducioso di vincere».

Felice il candidato del centrosinistra Roberto Corti: «Dalle nostre previsioni pensavamo ad un risultato meno roseo: è andata benissimo, evidente i desiani hanno voglia di cambiamento». Il Pd si è affermato come primo partito con il 21,59%.

Ago della bilancia al secondo turno sarà l'ex Giampiero Mariani, forte del suo 10%: «Al ballottaggio potrei decidere di lasciare libertà ai miei elettori oppure allearmi con il Pdl o addirittura con il centrosinistra, anche se è un'area con la quale non ho molto in comune. Ho lottato con due corazzate, il Pdl e la Lega, e la mia piccola scialuppa ha retto». Poi si toglie un sassolino dalla scarpa: «il Pdl ha scelto Garbo per fare credere che l'implicato con la ndrangheta fossi io, invece la gente ha capito benissimo le cose come stanno».

Ottima anche la performance di Di Carlo (Desio 5 Stelle) che ha ottenuto il 5,88%, il 2,31% per Ambrogio Sala dei Popolari, 1,52 per Claudio Fiore (Lega Padana Lombardia), 0,98% per Davide La Greca (Lega Italia), 1,46% per Giovanni Campisi (Forza Nuova), 0,87% per Ignazio Ceraulo (Fli).

martedì 10 maggio 2011

Svincolo Desio, cura dimagrante al secondo più grande in Europa

Svincolo Desio, cura dimagrante
al secondo più grande in Europa

  • 10 maggio 2011  da www.ilcittadinomb,it
 

Desio - Riduzione delle dimensioni del secondo svincolo più grande d'Europa nei quadranti nord-ovest e sud-ovest, allontanamento del tracciato stradale dalle case del quartiere San Giorgio. E ancora: realizzazione di un percorso ciclabile di attraversamento protetto della statale Valassina e riduzione di un terzo dellle dimensioni dell'area di servizio nelle vicinanze dell'ospedale.

Tante novità oggi dalla riunione convocata dalla Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità presso la nuova sede della Regione Lombardia dove sono state illustrate le ottimizzazioni progettuali al tracciato dell'Autostrada Pedemontana, e in particolar modo allo svincolo di Desio, elaborate dal Concessionario a seguito delle osservazioni presentate dal Comune di Desio e da alcuni privati.

Modifiche che, come ribadito più volte dalla società Autostrada Pedemontana Lombarda, stante lo stato di avanzamento della procedura di affidamento dei lavori, potevano riguardare solo la viabilità connessa e le opere complementari e non più il tracciato autostradale.

Alla riunione ha partecipato per il Comune di Desio l'architetto Luigi Fregoni, Direttore dell'Area Gestione del Territorio, presenti anche i rappresentanti dei Comuni di Seregno e Lissone.

Ora la soluzione progettuale proposta, pubblicata sul sito web del Comune di Desio, sarà sottoposta ad una ratifica da parte dei rappresentanti dei tre Comuni che avverrà, su richiesta del commissario di governo Maria Carmela Nuzzi, dopo le elezioni amministrative al fine di dare la possibilità alla futura amministrazione cittadina di prenderne atto ed esprimersi nel merito.

sabato 7 maggio 2011

Grillo a Fesio, show per lanciare Di Carlo e la "collega" varedese Gobbo

Grillo a Desio, show per lanciare Di Carlo e la "collega" varedese Gobbo    
Scritto da Mirko Dado   
Venerdì 06 Maggio 2011

 

01-beppe-grillo-desioHa demolito tutti, come suo solito. Alternando urla, idee e battute. Stanco, per il faticoso tour a bordo di un camper che sta «guidando» da settimane, comunque vivace, brioso, a tratti esilarante.

Il Beppe Grillo show, giovedì sera, è andato in scena in una piazza Conciliazione gremita di gente: un migliaio o anche più, i cittadini che hanno voluto ascoltare il comico-politico genovese arrivato per sostenere i gruppi del Movimento 5 Stelle di Desio e di Varedo, con i due candidati sindaci Paolo Di Carlo e Daniela Gobbo.

E non ha mancato di arringare la folla a modo suo, proponendo i suoi cavalli di battaglia: contro i partiti tradizionali, di destra e di sinistra, contro i privilegi dei politici, contro un modo di fare politica dall'altro, contro le mafie. In favore della trasparenza, della partecipazione, della legalità, e ancora del wifi, delle energie rinnovabili, della cementificazione zero e via dicendo.

Ha preso in giro un po' tutti, senza sconti, compreso Papa Pio XI (la cui statua era dietro il palco) e don Giussani, fondatore di CL, «a Desio avete proprio una storia da ricostruire...», ha detto. E ancora di è scagliato contro la Moratti («che vincerà le elezioni perché il marito petroliere le ha dato 20 milioni, con cui le vincerebbe chiunque...»), contro Formigoni, contro Fassino. È riuscito a far bloccare un pullman, ha detto ironicamente di volersi comprare un bilocale in città e ha irriso una città diventata, secondo molti, tutta 'ndrangheta e cemento.

«Date fiducia a queste persone – ha detto, indicando i candidati desiani e varedesi – persone come voi, normali cittadini, che hanno deciso di impegnarsi senza nessun altro interesse, se non quello di migliorare le vostre città».

Dopo un'ora di show, ha proseguito il suo tour, lasciando spazio a giovani band musicali che si sono alternate sul palco per tutta la sera. Con le urla di Grillo che ancora rimbombavano in tutto il centro storico.