L'ENNESIMO SFOGO DELL'OBIETTORE ALLE SPESE MILITARI E NUCLEARI
Qualche consiedarzione in margine alla marea nera che la BP ha provocato nel Nuovo Messico.
La ricchezza non è l'auto privata per tutti.
La ricchezza non sono le guerre combattute e che combattiamo per sostenere il sogno dell'auto privata per tutti.
La ricchezza non è la catastrofe climatica globale che stiamo preparando per questo sogno scemo.
La ricchezza non sono i danni ecologici agli ecosistemi locali che comporta questo sogno scemo.
Il settore petrolifero non deve uscire dalla crisi ma entrare in crisi: questo settore va chiuso.
Non va difeso il lavoro distruttivo di chi trivella ma questi posti vanno sbaraccati (e non c'è riconversione possibile).
Dobbiamo difendere il "reddito", non il "posto" dei "lavoratori" che non producono ma distruggono la ricchezza vera, l'unico Pianeta che abbiamo.
La crisi dell'economia - di questa economia - non è automaticamente la nostra crisi.
E' una crisi che diventa nostra dal momento che vogliono scaricare su di noi i costi monetari della sedicente "ripresa".
Noi vogliamo la crisi di questa economia e che questa crisi la paghino armieri, speculatori e petrolieri.
Noi vogliamo la ricchezza vera che solo un'altra economia può offrirci.
A noi interessa non "uscire dalla crisi" ma vivere la transizione verso un'altra economia.
Questa transizione si alimenta anche della nostra lotta per fare pagare ad armieri, speculatori e petrolieri i costi della crisi della loro economia.
Perchè dobbiamo sopravvivere e questa economia che ci minaccia deve affondare con tutti i suoi capitani.
Ma vogliamo anche vivere per costruire un lavoro vero per la ricchezza vera, per un futuro sostenibile.
Vogliamo la libertà di movimento, la libertà di circolare, e questa libertà non ci viene garantita dalle scatole a quattro ruote che, negli spot pubblicitari, viaggiano sempre sullo sfondo di orizzonti incontaminati e sterminati. O dalle TAV e dai turbo-jet.
Vogliamo la libertà di andare dove ci pare, viaggiando a piedi, in bici o su treni lenti; senza guardie armate alle frontiere per respingere solo i poveracci.
Vogliamo che, quando noi si viaggia, comunità aperte ci accolgano come pellegrini portatori di una esperienza umana arricchente; comunità che si sentono "custodi del territorio per conto dell'umanità".
Questa è parte della vera ricchezza, la ricchezza di una libertà autentica.
di Alfonso Navarra
di Alfonso Navarra
Nessun commento:
Posta un commento