Il 25 luglio '43 con la destituzione di mussolini e poco più di un mese dopo con la fuga del re, il Paese iniziò una delle fasi più drammatiche della sua Storia, da cui si uscì grazie, soprattutto, alla Resistenza ed al rifiuto dei "principi" fascisti. Con l'armistizio del 3 settembre, annunciato dal maresciallo Badoglio l'8 settembre,
fu l'inizio della fine della guerra e si sperava lo fosse anche per il fascismo, ma a 65 anni dall'8 settembre '43, data in cui l'Italia fu abbandonata a sè stessa tra guerra e guerra civile in un clima in cui non era più chiaro chi fosse il nemico, il ministro della difesa del 62° governo in 63 anni di "demo"crazia, dichiara che anche i repubblichini di salò combatterono per uno spirito di liberazione e di salvaguardia della patria ... SEMBRA IL VERO E PROPRIO ANNUNCIO DELL'INIZIO DI UN NUOVO UN PERIODO CHE SARà CARATTERIZZATO DAL REVISIONISMO STORICO (come del resto già anticipato da dell'utri e come già si era visto con le medaglie al valore a gerarchi e simpatizzanti fascisti che sopravvissero alle foibe titine). E' IN MOMENTI COME QUESTI CHE BISOGNA RENDERSI CONTO DI ESSERE SCIVOLATI NUOVAMENTE IN UN REGIME, QUINDI ATTIVARSI PER INFORMARE E SOPRATTUTTO FAR RICORDARE AGLI ITALIANI LA VERA STORIA CHE NON è PIù SPIEGATA SUI BANCHI DI SCUOLA.
Milano, scontri polizia-centri sociali davanti al Cimitero Maggiore per cuore nero ·
Presidio antifascista contro l'apertura della sede dell'associazione Cuore Nero
Gli incidenti al passaggio di un consigliere della Lega in camicia nera e fazzoletto verde
Il presidio antifascista davanti al Cimitero Maggiore
MILANO - Momenti di tensione e scontri tra manifestanti dei centri sociali e polizia davanti al Cimitero Maggiore. Circa 500 persone, dalle 15 di oggi pomeriggio, stanno prendendo parte ad un presidio antifascista contro l'apertura della sede dell'associazione di estrema destra Cuore Nero, alla periferia nord di Milano.
Alla manifestazione partecipano giovani dei centri sociali, esponenti dell'Anpi, del Caf (comitati antifascisti) e Rifondazione comunista. La nuova sede del centro neofascista sta per essere aperta a poca distanza dal luogo dove doveva sorgere un centro della stessa associazione Cuore nero, distrutto però in un incendio doloso pochi mesi fa.
La scintilla che ha acceso gli animi dei manifestanti è scattata quando un anziano consigliere di zona della Lega Nord, Costante Ranzini, vestito con una camicia nera e un foulard verde, si è avvicinato alla zona della manifestazione. La polizia gli ha prima chiesto di allontanarsi, quindi i manifestanti hanno cercato di avvicinarsi all'uomo sfondando il cordone di polizia a protezione della piazza. Ne è nata una prima leggera carica in cui è anche scoppiato un petardo.
L'esponente del Carroccio si è quindi allontanato dichiarando: "E' una piazza libera". Poco dopo è partita una seconda carica tra i manifestanti e la polizia in cui sono partite anche alcune manganellate e delle bottiglie di vetro.
La seconda carica della polizia la racconta un esponente del centro sociale Torchiera: "E' partito tutto da una manganellata che mi ha tirato un celerino. Un compagno è stato colpito in faccia con una manganellata e lo abbiamo portato nella sede del centro tutto coperto di sangue. Anche altre persone sono state colpite". La situazione di tensione dopo un breve proclama dal palco da parte degli organizzatori della manifestazione è ritornata alla normalità. Il servizio d'ordine del centro sociale ha chiesto alla polizia di tenere lontani altri esponenti leghisti, che le scorse settimane hanno chiesto lo sgombero del Torchiera.
A poco meno di trecento metri di distanza, in via Pareto, i giovani del centro neofascista, circa una cinquantina, quasi tutti con i capelli rasati o cortissimi e in giubbotto nero, stazionano davanti alla nuova sede di Cuore nero. Il servizio d'ordine impedisce il passaggio di fotografi e operatori tv.
Gli organizzatori della manifestazione puntano il dito contro "il silenzio e l'indifferenza" dell'amministrazione comunale, colpevole, affermano, di non contrastare l'apertura della sede del gruppo di estrema destra: "E' inaccettabile che un gruppo neonazista possa tranquillamente aprire una spazio pubblico a Milano - afferma spiega il consigliere regionale di Rifondazione comunista Luciano Muhlbauer - noi ci batteremo perché vadano via da questo quartiere e affinché non abbiano cittadinanza nella città di Milano".
Il presidio è stato organizzato, spiega l'esponente di Rifondazione, contro "un centro di reclutamento e di iniziativa che si trova a pochi metri dal centro sociale Torchiera e a pochi centinaia di metri dal campo rom del Triboniano e di via Barzaghi. Tutto ciò - prosegue Muhlbauer - avviene nel silenzio e nell'indifferenza più totale degli amministratori milanesi, a partire dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza De Corato".
(6 settembre 2008)
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