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lunedì 12 ottobre 2009

Memo: Proiezione film "Una montagna di balle"

Buonasera a tutti,

vi aspettiamo alla serata di mercoledì 14 ottobre, ore 21, presso la sala Pertini del Municipio di Desio!

Oltre all'intervista shock, in anteprima assoluta, ad un tecnico inceneritorista, proietteremo il film "Una montagna di balle", di cui trovate tre recensioni qui sotto.

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Prima però ricordo a coloro che intendono aderire alla Vertenza Cip6 quanto segue:

Per aderire alla vertenza occorre:
1) essere titolare di un contratto di energia elettrica (privato o aziendale)
2) portare alla serata una fotocopia FRONTERETRO della carta di identità e una fotocopia di una bolletta elettrica recente.
3) compilare e firmare i moduli che vi saranno consegnati
4) versare, al momento dell'adesione, 10 euro (privati) o 20 euro (aziende), come quota d'iscrizione all'Associazione Diritto al Futuro e a titolo di rimborso spese (noi del comitato non percepiremo alcuna quota: gireremo l'intera somma all'Associazione Diritto al Futuro).

Per evitare code al banchetto del 14 ottobre, vi invito a scaricare dal link seguente i moduli e portarli con voi già compilati e firmati (ATTENZIONE: IL SECONDO FOGLIO VA COMPILATO IN DUPLICE COPIA).

http://files.meetup.com/223002/Moduli_Adesione_Vertenza_cip6.pdf

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da La Stampa

Lo scandalo rifiuti al Festival CinemAmbiente
GIUSEPPE SALVAGGIULO
TORINO
In Tutti giù per aria, amaro documentario dei cassintegrati Alitalia, Ascanio Celestini recitava per cinque minuti. In Una montagna di balle, «docutrashfilm» in concorso al Festival CinemAmbiente che comincia oggi a Torino, fa molto di più. Ci mette faccia e voce narrante per tutti i 75 minuti in cui ripercorre lo scandalo rifiuti in Campania. Un Caronte che prende per mano lo spettatore «perché questa è una storia complicata e va raccontata un po' per volta». E poi lo accompagna indietro negli anni, all'origine dell'emergenza, in tutti i luoghi che la cronaca ha illuminato e rapidamente dimenticato - Chiaiano, Pianura, Acerra - tra discariche, inceneritori, rivolte popolari e cumuli di sacchetti incendiati.

Diretto da Nicola Angrisano che lo ha ideato con Sabina Laddaga e Maurizio Braucci (già sceneggiatore di Gomorra), Una montagna di balle ha un titolo rivelatore e una tesi esplicita: l'emergenza rifiuti è stata creata ad arte per poterne gestire il business forzando le procedure e travolgendo le leggi. Il tutto, appunto, in nome dello stato di necessità consacrato a fonte del diritto e motore della storia.

Il documentario nasce dall'esperienza di Insutv, televisione di strada napoletana nata sei anni fa nel quartiere Gianturco.(...) I volontari di Insutv hanno documentato con perizia militante tutte le proteste, i sopralluoghi, le conferenze, gli eventi pubblici e privati.(...) A un certo punto, grazie a Internet, hanno cominciato a farsi conoscere in tutta la Campania. E così centinaia di comitati, associazioni e semplici cittadini armati di videofonini e telecamere, da Caserta ad Avellino, da Salerno a Benevento, li hanno contattati, inviando i loro filmati. Ne è nato un archivio multimediale senza pari, circa 250 ore di immagini. L'ideale per farne una storia...


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[da Repubblica]

di Giovanni Chianelli
ALLA prima del documentario sulla crisi rifiuti "Una montagna di balle", martedì scorso al Modernissimo, c' era il clima dell' evento. Della resa dei conti prima dell' inizio di un nuovo corso: la giovane generazione di intellettuali napoletani - comitati in lotta e professionisti attivi nel sociale - giudica e condanna il vecchio establishment colpevole del degrado di una regione. Risultato: un ottimo film, molta gente. Forse troppa: oltre cinquecento persone in sala, altrettante costrette a restare fuori, una saletta allestita all' ultimo minuto per gli addetti ai lavori. Tanto da convincere la direzione del multisala a programmare il filmato per l' intera settimana prossima. (...)

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da il "Corriere del Mezzogiorno"
di Alessandro Chetta

NAPOLI - Non è stata una visione «innocua». Il documentario-monstre Una montagna di balle presentato dai videomakers napoletani di Insutv lascia il segno. Anche il procuratore Aldo De Chiara, coordinatore della sezione reati ambientali alla Procura di Napoli, la pensa così. Era tra i cinquecento spettatori che martedì sera si sono accalcati al cinema Modernissimo per "buttare giù" 77 minuti di una storia - l'emergenza rifiuti - che ai cittadini campani continua a far girare la testa anche, diciamo così, a bocce ferme. Nel seguire sul grande schermo la complessa cronostoria che va da Acerra (2004) ad Acerra (2009, inaugurazione inceneritore), De Chiara ha inforcato (anche) lenti particolari, da magistrato inquirente. Afferma: «È un film realizzato molto bene. Vi ho riscontrato spunti interessanti e da approfondire. Una visione per me molto utile» spiega al Corriere del Mezzogiorno. Utile perché? «Ve ne accorgerete...ci sono cose che ho notato guardando il film e che credo valga la pena approfondire». Il lavoro raggruppa frammenti di interviste, manifestazioni, scontri tra cittadini e polizia nell'arco temporale infuocato che corre dal 2003 al 2009, con lo start up in pompa magna del termovalorizzatore. Epopea della monnezza narrata in video da Ascanio Celestini.
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Grazie
Ci vediamo mercoledì!

Gianmarco Corbetta
Comitato per l'alternativa al nuovo inceneritore di Desio

Amici di Beppe Grillo di Monza e Brianza

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