Desio, crediti abusi edilizi e contenziosi:il commissario prefettizio nomina un vice
da Il Giorno
articolo di Ale.Cri.
DESIO
NON È IL PRIMO CASO assoluto in Italia, ma di certo è uno dei primi. Piuttosto singolare, almeno all'apparenza. Nei giorni scorsi, prima delle festività natalizie, il commissario prefettizio del comune di Desio, Maria Carmela Nuzzi, ha lanciato un sos, in sostanza un «non ce la faccio, ho bisogno di aiuto». Il motivo? Ha trovato di fronte a sè, forse inaspettatamente, un Comune «difficile», con tante gatte da pelare, cioè con una sfilza di problemi da risolvere, nodi da sciogliere, situazioni da sbloccare, chiarire, definire. Alcuni esempi? I tanti crediti da riscuotere per il Comune, gli abusi edilizi da affrontare, il contenzioso con i dipendenti comunali, i conti da far quadrare e via dicendo. Così, il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, a cui la dottoressa Nuzzi aveva spiegato lo stato dell'arte del Palazzo desiano, ha provveduto a nominare un sub-commissario, che le possa fare da spalla operativa: si tratta di Alessandra Tripodi, vice prefetto aggiunto, non nuova a interventi di questo tipo visto che un paio di anni fa, ad esempio, fu commissario presso il Comune di Assago, dopo le dimissioni del sindaco, e traghettò il comune meneghino fino alle elezioni. Quanto farà anche a Desio, insieme alla collega Nuzzi. «Considerata la complessità delle tematiche da affrontare nella gestione del comune - ha messo nero su bianco il prefetto - ritenuta la necessità, in considerazione di ciò, di nominare un sub commissario del comune di Desio che ne garantisca la sostituzione in caso di assenza o impedimento, il prefetto decreta che la dottoressa Alessandra Tripodi è nominata per la provvisoria amministrazione del Comune di Desio». A lei verranno affidati argomenti specifici, ancora da definire, come se fosse un assessore con le sue precise deleghe. Darà quindi un grosso contributo a portare avanti la macchina burocratica desiana, rimasta ingolfata per lunghi mesi a causa della pesante crisi politica che ha portato poi all'autoscioglimento del parlamentino cittadino. Il Commissario, infatti, che ha mantenuto i suoi impegni in Prefettura e non può essere in Brianza più di due volte a settimana, non riusciva più a ingranare tutte le marce.
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