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martedì 30 novembre 2010

Desio, la 'ndrangheta fa paura ma la gente difende il sindaco in partenza

Desio, la 'ndrangheta fa paura ma la gente difende il sindaco in partenza

da Il Giorno
articolo di  
VERONICA TODARO

 

L'accanimento mediatico dà molto fastidio, dopo la caduta dell'Amministrazione comunale si chiede chiarezza
 

— DESIO —

Mentre tv e giornali parlano di connivenze tra centri di potere affiliati alla 'ndrangheta e personaggi vicini alla macchina comunale, la gente racconta un'altra versione. Quella di un sindaco onesto, di una brava persona che non meritava di tornare a casa con un pugno di mosche perché, sostiene chi Giampiero Mariani lo conosce bene, «l'impegno che ci ha messo è stato tale da scongiurare qualsiasi tipo di complotto, se mai ce ne fossero stati». Proprio ieri pomeriggio, in piazza Giovanni Paolo II, il primo cittadino è stato fermato da alcuni suoi concittadini che si sono avvicinati per stringergli la mano. «Fisicamente sto bene – ha rassicurato Mariani tra una telefonata e l'altra - è il resto che va male». Difficile far parlare la gente sui due argomenti del giorno, la caduta della Giunta e l'operazione «Infinito», che però non vengono associati. Sono due cose a sé, di cui si fa fatica o si ha paura di parlare. «Mi restano pochi anni da vivere – racconta sorridendo un pensionato – E se le dico qualcosa e poi la mafia viene a prendermi? Meglio godermi gli ultimi anni in pace». «Il mafioso non ce l'ha scritto in faccia – dice Alessandro Carota che per 20 anni ha lavorato come vigile urbano a Muggiò e che da 51 anni risiede a Desio -. È difficile fare affermazioni in questo senso e sostenere che a Desio c'è la 'ndrangheta. Si può parlare di sospetti, visto che la politica ha dovuto cedere le armi forse anche per questo motivo. Se prima c'era un minimo dubbio che anche a Desio la mafia operava in silenzio, con gli arresti è scoppiata la bomba». E ancora: «Inutile nascondere che Desio sia sempre stata una città tranquilla, in politica non c'è mai tranquillità, perché la politica è più affarismo che passione. Di certo non si può puntare il dito contro nessuno finché non ci sono prove certe». Sul sindaco? «Niente da dire, la politica cittadina è andata in frantumi, non si può andare avanti quando non c'è la fiducia». A difendere l'operato del sindaco è il commendator Giovanni Parma, presidente dell'Unione gruppo anziani Fiat-Autobianchi e del Centro diurno anziani. «Il sindaco non è caduto per colpa di come ha lavorato. La colpa è dei suoi collaboratori, degli assessori, dei funzionari e dei capiservizio. Giornalisticamente parlando poi c'è stato un accanimento su Desio, ma non avendo dati precisi non posso dire che Desio è la città della 'ndrangheta. Non basta il sentito dire e qualche arresto qua e là. Ne sono state dette di tutti i colori. A chi credere? Solo alla giustizia». «Per me invece è vero – confessa Patrizia Destro -. Qualcosa c'è, i giornali ne hanno parlato. La 'ndrangheta a Desio c'è eccome». Più o meno sulla stessa lunghezza d'onda anche Carina Iacone. «La mafia c'è dappertutto, non è che Desio è meno degli altri. Ma non associamola al sindaco. Conosco Mariani da 48 anni, è una persona onesta». «Non infanghiamo il nome di Desio – sbotta Franco Galimberti -. La 'ndrangheta c'è in tutta la Brianza».

CALCA un po' di più la mano Luigi Carlo Radice: «Con la sua politica questa Amministrazione comunale non ha combattuto. Guardiamo il Consiglio comunale: ci sono consiglieri che hanno preso un sacco di voti ma poi in otto mesi non hanno mai preso parola, si limitavano ad alzare la mano come dei burattini. Sono stati messi lì per fare gli interessi di altri. Il sindaco sapeva che la sua elezione era il risultato anche degli intrallazzi di altre persone. La vera mafia a Desio non c'è e se c'è è solo quella degli arrestati, i veri delinquenti. Ora per fare un po' di pulizia politica non è intervenuto il partito, ma ci ha dovuto pensare la Magistratura. Il sindaco purtroppo ha pilotato una nave destinata a schiantarsi contro gli scogli e così è stato».

Mariani se ne va: arriva il commissario

articolo di Alessandro Crisafulli

— DESIO —
L'ORMAI EX SINDACO di Desio Giampiero Mariani, nei giorni scorsi, ha tolto via tutti i suoi oggetti personali, nell'ufficio al secondo piano del municipio dove ha vissuto da mattina a sera, con grande dedizione e costanza, per sei anni. Lasciando scrivania e pareti spoglie, per l'arrivo del commissario Maria Carmela Nuzzi, che da questa mattina prenderà il suo posto, con ruoli e funzioni chiaramente differenti, alla guida di una città in stato di choc, positivo o negativo che sia, per tutto quanto successo negli ultimi mesi e conclusosi venerdì con lo scioglimento del Consiglio comunale. E anche Mariani, nonostante i suoi 40 anni di esperienza amministrativa in cui ne ha viste di tutti i colori, è sicuramente molto provato, per quanto successo: «È davvero molto giù», racconta chi lo conosce bene. Eppure, domenica mattina, come da sua tradizione, appena poche ore dopo la caduta rovinosa con le dimissioni dei 17 consiglieri comunali del centrosinistra e della Lega Nord, non ha mancato l'appuntamento con piazza Conciliazione, dove a testa alta si è intrattenuto con diversi cittadini. Ieri mattina, invece, era ancora a Palazzo, per definire alcune ultime vicende burocratiche, per parlare con dipendenti o dirigenti, per fare una sorta di lista delle cose rimaste in sospeso.
Sul sito internet del Comune, da ieri, campeggia in primo piano la notizia della nomina del Commissario e sono spiegate le sue funzioni, «il Prefetto ha disposto la nomina della dott.ssa Maria Carmela Nuzzi quale Commissario per la provvisoria amministrazione dell'Ente, con i poteri del Sindaco, del Consiglio e della Giunta e specificato che il Consiglio comunale di Desio è sospeso».

IN SOSTANZA, tutte le decisioni da qui alle prossime elezioni passeranno attraverso di lei, che manterrà comunque anche i suoi precedenti incarichi: viceprefetto di Milano e dirigente dell'area «Raccordo con gli Enti Locali e Consultazioni Elettorali». Il neo Commissario non ha perso un minuto di tempo, rispondendo subito presente alla chiamata del Prefetto Gian Valerio Lombardi: già sabato mattina ha fatto un salto in città, per iniziare a prendere i primi contatti con la realtà desiana. E da questa mattina inizierà a insediarsi a Palazzo, con una serie di riunioni e incombenze amministrative. In municipio, dove regna inevitabilmente un clima di smarrimento in attesa della nuova guida, c'è comunque soddisfazione nello scrutare il suo curriculum, dove campeggiano importanti esperienze in Comuni della zona dove la situazione da sanare non era facile.

lunedì 29 novembre 2010

Saviano: la Lega Nord di Desio prima ignorava le infiltrazioni?

Saviano: la Lega Nord di Desio
prima ignorava le infiltrazioni?

  • 29 novembre 2010  da www.ilcittadinomb.it

Roberto Saviano (Foto by bonaiti s K0)

Desio, alla scoperta del Commissario

Desio, alla scoperta del Commissario che traghetterà la "città della 'ndrangheta" verso le urne

da www.mbnews.it del 29.11.10

desio-comuneDi recente il suo nome è balzato agli onori delle cronache per aver fatto irruzione nella vicenda del sindaco di Albairate, piccolo paesino della provincia di Milano, che vietò a una sua cittadina di esporre dal balcone la bandiera con Il Sole delle Alpi tanto cara ai leghisti.

Maria Carmela Nuzzi, in qualità di vice prefetto di Milano e delegata ai rapporti con gli Enti locali, dopo l'esposto del vulcanico onorevole lumbard Mario Borghezio, inviò una lettera al primo cittadino per chiedere dettagliate spiegazioni sul suo gesto. Un episodio "curioso" in una lunga carriera dirigenziale all'interno della Prefettura milanese, che l'ha portata ad esperienze analoghe a quella desiana anche nei Comuni di Cologno Monzese e Motta Visconti.

Certo, è la prima volta che si trova a fronteggiare uno scioglimento del consiglio comunale per le situazioni annesse e connesse alle inchieste contro la 'ndrangheta: un compito quindi quanto mai difficile, visto che in città sono molti i campi dove mettere mano, per promuovere legalità e trasparenza.

Il neo Commissario desiano, 59 anni e di origine casertana, può anche fregiarsi del titolo di Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ricevuto nel 2007 su proposta della Presidenza del consiglio dei ministri. E altre "onorificenze" riceverà sicuramente dai desiani, se saprà rimettere ordine in una macchina amministrativa per troppi anni invischiata in vicende "oscure" e da troppi mesi ferma al palo per la crisi politica.

Pedemontana: Provincia MB vara il piano d'area per salvaguardare il verde (quello che resta..)

Pedemontana, Provincia MB vara il piano d'area per salvaguardare il verde    
Scritto da Riccardo Rosa    mbnews.it 
Lunedì 29 Novembre 2010

autostradaPresentata la convenzione fra Regione e Provincia per il piano d'area di Pedemontana. La realizzazione della nuova superstrada che taglierà in due la Brianza continua a tenere banco. La preoccupazione della giunta guidata da Dario Allevi e delle amministrazioni comunali interessate dal progetto è evitare che si trasformi in una autostrada «commerciale» come la Milano – Bergamo, invasa da centri commerciali, aziende e capannoni.

Il compito del piano, dunque, sarà di fissare dei paletti per salvaguardare il territorio. In particolare, nei prossimi 180 giorni la Provincia MB predisporrà il dossier che indicherà alla Regione le priorità di governo e di sviluppo territoriale della Brianza suddivisa in tre aree omogenee: Brianza Occidentale, Monza e la Brianza Centrale, Vimercate e la Brianza Orientale.

"Produrremo un documento molto denso e complesso –dice Allevi – considerando che stiamo inserendo la Pedemontana in Brianza: uno dei territori più urbanizzati del paese, con oltre 2000 abitanti per kmq". Sulla stessa lunghezza d'onda anche il vice presidente, Antonino Brambilla: «Per questo – ha aggiunto -, intendiamo analizzare nel dettaglio ogni singolo aspetto territoriale necessario a ridurre al minimo gli impatti e a tutelare le aree rimaste libere». Il piano è stato presentato agli assessori regionali Alessandro Colucci (Sistemi Verdi e Paesaggio) e Daniele Belotti (Territorio e Urbanistica).

Desio, c'è già il commissario - intanto è guerra Lega-Pdl

Desio, c'è già il commissario
Intanto è «guerra» Lega-Pdl

  • il cittadinomb.it 29 novembre 2010

Desio - Il commissario prefettizio è già al lavoro: è Maria Carmela Nuzzi, 59 anni, originaria della provincia di Caserta, viceprefetto di Milano. Il prefetto Gian Valerio Lombardi l'ha nominata venerdì pomeriggio, a poche ore dalla caduta del sindaco Giampiero Mariani, provocata dalle dimissioni di 17 consiglieri comunali su 30 (Pd, Idv, Desio Viva, Desio 5 Stelle e Lega Nord).

Al commissario spetta il compito di traghettare la città verso le nuove elezioni, che si terranno probabilmente in primavera. "Il Prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi ha proposto al Ministero dell'Interno lo scioglimento del Consiglio Comunale con decreto del Presidente della Repubblica e nel frattempo - per assicurare la continuità amministrativa -ha disposto la sospensione dell'organo e la nomina della Dott.ssa Maria Carmela Nuzzi, Vice Prefetto, a Commissario per la provvisoria amministrazione dell'Ente" spiega la Prefettura in una nota.

Intanto, il caso di Desio è rimbalzato su tutti i telegiornali e giornali nazionali. A suscitare l'attenzione è la motivazione che ha portato al terremoto politico: i consiglieri comunali si sono dimessi infatti in seguito all'operazione "Infinito" del 13 luglio scorso, che ha portato alla scoperta di un "locale" della 'ndrangheta in città e soprattutto ai legami con la politica. Nessun esponente politico locale risulta indagato, ma nelle intercettazioni si fanno i nomi di Natale Marrone, Nicola Mazzacuva, Rosario Perri, Massimo Ponzoni. Tutti del Pdl.

Per questo la Lega Nord ha chiesto un "segnale di discontinuità" che non è arrivato. Da qui, la drastica decisione delle dimissioni di massa. "Nessuna infiltrazione mafiosa nella Giunta o nel Consiglio di Desio, ma solo ragioni politiche interne alla Lega cittadina hanno determinato la situazione attuale" commenta la coordinatrice provinciale del Pdl Elena Centemero.

Intanto,questa sera in Villa Tittoni si terrà una conferenza dal titolo ''Lotta alla 'ndrangheta: testimonianze'', promosso dalla fondazione Costruiamo il Futuro e dall'associazione CulturalMente - Monza Brianza. Intervengono il sostituto procurarore di Monza Salvatore Bellomo, il sottosegretario dell'interno Alfredo Mantovano. Moderano gli onorevoli del Pdl Elena Centemero e Renato Farina.
P.F.

sabato 27 novembre 2010

Desio, consiglio ko. Mariani: «Infangata la città». Idv: «Era su l’ndrangheta»

da mbnews.it del 27.11.2010
 

 

desio-comuneUn tourbillon di reazioni. È in agitazione la scena politica desiana, dopo che questa mattina diciassette consiglieri comunali hanno presentato le proprie dimissioni, sancendo, di fatto, la caduta del parlamento. Spallata decisiva è stata quella della Lega Nord, spiega Dionigi Cannobio, segretario provinciale del carroccio: «Il problema era il sindaco e il rimpasto di giunta, prima promesso e poi negato. Non si poteva andare avanti con questi presupposti».

Un presupposto che, ormai, nell'immaginario collettivo, assume i loschi contorni dell'ndrangheta, come un fantasma che il sindaco, Giampiero Mariani, prova a scacciare con un comunicato stampa: «Il consiglio comunale di Desio non viene sciolto da organi governativi per sospette infiltrazioni malavitose ma per una scelta di natura politica di alcuni consiglieri che si assumeranno la responsabilità di aver infangato l'onorabilità degli amministratori e l'immagine della città. Il sindaco di Desio, la giunta e i consiglieri Pdl, Indipendenti per Desio-Udc e Lista Civica Desio 2000, prendono atto della grave e irresponsabile decisione dei consiglieri del Pd, Italia dei Valori, Desio Viva, Movimento 5 Stelle e della Lega Nord Padania, di dimettersi provocando lo scioglimento del consiglio comunale e il commissariamento del comune in un momento in cui le istituzioni hanno il dovere di contrastare unite l'ndrangheta e di garantire la massima trasparenza nella confusione strumentalmente generata. L'attuale consiglio è stato eletto ad aprile e la nuova giunta opera da maggio. L'indagine 'Infinito' riguarda azioni e sospetti tutti antecedenti la nuova operatività amministrativa».

Si accoda Elena Centemero, coordinatore provinciale Pdl di Monza e Brianza: «Nessuna infiltrazione mafiosa nella giunta o nel consiglio di Desio, ma solo ragioni politiche interne alla Lega cittadina hanno determinato la situazione attuale. Non siamo insensibili alla penetrazione dell'ndrangheta nel territorio della Brianza, come dimostra l'incontro pubblico che si terrà lunedì a Desio organizzato dalle nostre associazioni culturali con la partecipazione del Sottosegretario Alfredo Mantovano. Siamo però contro la cultura indiscriminata del sospetto».

Di tutt'altro parere è Giulio Cavalli, consigliere regionale dell'Italia dei Valori: «Le primarie le aveva vinte l'ndrangheta. Prima ci dicevano che in Lombardia ci mancavano i boss e a luglio di quest'anno ne hanno ammanettati trecento. Ci dicevano che la Lombardia non è terra di 'lupara bianca' e Lea Garofalo è stata sciolta nell'acido nel cuore della padania. Poi ci hanno detto che la mafia da noi era solo di passaggio e le intercettazioni ci hanno insegnato come, ciclicamente, ad ogni campagna elettorale, torni a farsi vedere e sentire. Adesso cosa ci manca? Forse che la Lombardia abbia il 'suo' Cosentino? Per quello potrebbe essere sufficiente attendere il terzo grado di giudizio del 'lombardo' Senatore Dell'Utri…».

'ndrangheta a Desio, il Comune cade per mafia

'Ndrangheta a Desio, il Comune cade per mafia

Dimissioni di massa di 17 consiglieri comunali per il coinvolgimento di alcuni esponenti nell'inchiesta di questa estate sulle cosche al nord. In Lombardia non era mai successo

"I politicanti vedi che sono scemi, si accontentano di 10.000 di telefono". Saverio Moscato parla chiaro. Ufficialmente lui fa l'imprenditore. In realtà è un capo della 'ndrangheta che comanda in Lombardia. La sua zona è quella di Desio, nel cuore della ricca Brianza. L'intercettazione porta la data del 24 gennaio 2009. Come molte altre, finirà nelle carte dell'inchiesta 'Infinito' che il 13 luglio scorso ha sollevato il velo sulla presenza delle cosche in terra di Padania.

A distanza di quattro mesi, quella valanga giudiziaria ha terremotato l'influente politica brianzola. Da ieri infatti e dopo le dimissioni di 17 consiglieri, il comune di Desio, a guida Pdl, è ufficialmente sciolto. Un colpo definitivo assestato anche grazie al supporto di sei consiglieri della Lega nord. Il comune si scioglie per infiltrazioni mafiose. In Lombardia non era mai successo. Questo si legge nel documento firmato dai politici dimissionari in cui si motiva la scelta "con il coinvolgimento nell'inchiesta 'Infinito'". Intanto, ieri sera Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, ha fatto un'interrogazione al ministro dell'Interno Maroni "per capire cosa sta succedendo nella città di Desio".

Eppure in quel gennaio 2009 trame e collusioni scorrono sotto traccia. Saverio Moscato, così, può parlare in serenità. "A Ponzoni, l'ultima volta che è andato su ho speso 10.000 euro di matite, omaggio per quando si vota Ponzoni" perché "vorrei partecipare all'Expo". Il progetto è chiaro. Il cavallo su cui puntare anche. Massimo Ponzoni, ex assessore regionale, è l'enfant prodige del Pdl in quella zona. Pupillo del governatore Roberto Formigoni, incassa migliaia di preferenze a ogni tornata elettorale.

E del resto, in questo lembo di Lombardia le preferenze contano più che in altre zone. A fare il pieno sono soprattutto i candidati del Pdl. Sul totale dei voti azzurri, il 66% è dato dalle preferenze. Non capita da nessun'altra parte. Nemmeno a Milano dove la media si attesta sul 30%. A Desio, dunque, qualcuno è in grado di spostare un pacchetto di voti non di poco conto. E lo fa con metodi tipici delle zone ad alta densità mafiosa. "Alle ultime amministrative – ci racconta un politico locale che vuole restare anonimo – davanti a certi seggi stazionavano persone dalla mattina alla sera". Che facevano? "Controllavano chi entrava, altri portavano gente, soprattutto anziani, passavano bigliettini". Senza contare che tra i rappresentanti di lista da sempre spuntano nomi di personaggi legati alla potente cosca Iamonte-Moscato.

Insomma, che a Desio la 'ndrangheta fosse di casa era il segreto di pulcinella. Contatti e relazioni duravano da anni. Ma sono emersi solo dopo l'indagine di questa estate. Tra i vari nomi spicca quello del consigliere comunale del Pdl Natale Marrone. Lui, pur non indagato, si rivolge a un boss della zona come Pio Candeloro per pianificare l'aggressione a un dirigente del comune di Desio. Domanda: "La possiamo fare qualche azione o no?". L'altro abbozza. Quello prosegue: "Gli faccio un'azione preventiva, per fargli prendere un po' di paura". Il mafioso, però, fa finta di non capire. L'obiettivo infatti è Rosario Perri. Già a capo dell'ufficio tecnico del comune di Desio ed ex consigliere nella provincia di Monza e Brianza, Perri viene definito "appoggiato da persone di rispetto". In un'intercettazione racconta al figlio di avere 500 mila euro "nei tubi" e di aver aperto un conto cifrato a Lugano. Dalle informative della polizia giudiziaria emergono i suoi rapporti con un imprenditore legato alla cosca Moscato. Né Perri né Marrone sono indagati.

Lo è invece Massimo Ponzoni, non per mafia, però, ma per bancarotta fraudolenta. E questo nonostante le intercettazioni provino i suoi rapporti con i boss Salvatore Strangio e Fortunato Stellitano. E comunque, tanto basta perché la giunta del sindaco Giampiero Mariani vada a casa. Ora la palla passerà al Prefetto che dovrà nominare un commissario per traghettare il comune alle elezioni della prossima primavera.

di Lorenzo Galeazzi e Davide Milosa dal Fatto Quotidiano del 27 / 11/ 2010

venerdì 26 novembre 2010

Fw: Desio, cade la giunta Mariani. Commissario e nuove elezioni

da ilcittadinomb.it

Desio, cade la giunta Mariani
Commissario e nuove elezioni

Desio - Cade la giunta Mariani. Il comune sarà presto commissariato e i desiani saranno chiamati a votare, probabilmente a marzo. L'era del Mariani bis è arrivata davvero al capolinea, a soli 8 mesi dal suo avvio. A determinarne la fine sono state le dimissioni di massa dei consiglieri comunali. In 17, ieri mattina alle 9, si sono presentati in comune a protocollare le dimissioni.

Oltre a tutti e 11 i consiglieri della minoranza (Pd, Italia dei Valori, Desio Viva e Desio 5 Stelle) si sono dimessi anche i 6 consiglieri della Lega Nord, come avevano più volte minacciato. Il loro atto ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale. "I sottoscritti consiglieri – si legge nelle dimissioni protocollate – preso atto delle difficoltà nel proseguimento dell'attuale amministrazione, resa particolarmente difficile a seguito di coinvolgimenti nell'inchiesta Infinito, allo scopo di salvaguardare l'interesse dei cittadini e l'immagine della città, con senso di responsabilità rassegnano le proprie dimissioni dal loro incarico, al fine di determinare lo scioglimento del consiglio comunale".

E' l'esito di mesi di discussioni, iniziate il 13 luglio scorso, con l'operazione anti 'ndrangheta che ha portato alla scoperta di un "locale" in città e soprattutto il presunto collegamento tra affiliati e politici locali. Nelle interettazioni infatti ci sono finiti anche Natale Marrone (ai tempi coordinatore del Pdl, dimessosi dall'incarico ma non dal consiglio comunale) , che chiedeva al boss Pio Candeloro una vendetta nei confronti di Perri, lo stesso Rosario Perri (che parla di soldi nascosti nei tubi di casa) e Massimo Ponzoni, punto di riferimento del Pdl in città. Gli affiliati parlano tra di loro anche di Nicola Mazzacuva, presidente del consiglio comunale.

Dopo le pubblicazioni di queste intercettazioni, a Desio non si parla d'altro. L'attività amministrativa si è praticamente bloccata. Le sedute di consiglio comunale sono saltate per mancanza di numero legale, perchè Lega e Pdl non si sono presentati in aula. La Lega Nord ha iniziato a prendere le distanze, chiedendo "segnali di discontinuità", che però non sono arrivati. Per questo, un mese fa, gli assessori del Carroccio sono usciti dalla Giunta.

I consiglieri leghisti hanno inizialmente dichiarato un appoggio esterno. Ma ieri sera non si sono presentati in consiglio, facendo mancare la maggioranza. L'opposizione, dopo la fase delle comunicazioni, è uscita dall'aula. La seduta è così saltata per mancanza del numero legale. Era un preavviso, prima del terremoto. Arrivato dopo poche ore, ieri mattina. Le dimissioni di massa erano state programmate per lunedì scorso, poi tutto era saltato perchè bloccato dai dirigenti provinciali del Carroccio. Ma è stata solo questione di qualche giorno.
Paola Farina

Desio e 'ndrangheta, star in tv. arriva anche anno zero

Desio e 'ndrangheta, star in tv
arriva anche troupe Anno Zero

Desio - Riflettori sempre più accesi su Desio, "la città della 'ndrangheta". Dopo i servizi andati in onda a "Exit" (La 7) e "L'ultima Parola" (Rai Due) , in città sono arrivate altre telecamere. Sono quelle di Anno Zero, il programma di Michele Santoro. Da qualche giorno una troupe gira per la città. Ha documentato il consiglio comunale di giovedì sera e le dimissioni di massa dei consiglieri di venerdì mattina, con lo sfogo del sindaco Mariani. Il servizio andrà in onda tra un paio di settimane, racconterà della 'ndrangheta ma anche dei risvolti politici dell'operazione "Infinito" dello scorso 13 luglio. E non c'è solo la Rai. In settimana è arrivata anche una troupe della trasmissione "Matrix" in onda su Canale 5. I giornalisti hanno intervistato Giuseppe Castoldi, il proprietario del terreno che confina con la cava di via Molinara. Le telecamere di Mediaset hanno ripreso proprio la zona in cui avveniva il traffico illecito di rifiuti.

"Un accanimento mediatico" insiste il sindaco (ormai ex) Giampiero Mariani, che giovedì si è recato dal prefetto Gianvalerio Lombardi per discutere proprio del caso. "Faremo un comunicato congiunto, io e il prefetto" ha detto Mariani in aula giovedì sera, prima del terremoto politico che ha portato a sciogliere il consiglio comunale. "Dopo l'operazione Infinito – ha detto Mariani – ci sono state gravi ripercussioni sull'immagine della nostra città. Il prefetto si è detto rammaricato per questo accanimento mediatico. La città è stata presa di mira e non merita tutto questo". Mariani ha quindi lanciato un appello: "Chiedo il supporto di tutti, perché l'immagine di Desio sia difesa e perché Desio sia una città vivibile, dove regna la legalità".

Duro lo scontro con la minoranza. Alle parole di Mariani ha reagito infatti la consigliera del Pd Lucrezia Ricchiuti: "Vogliono intimidirci? Vogliono metterci a tacere? Il sindaco non può pensare di scaricare le responsabilità. Mariani ha detto che la mafia a Desio non esisteva. Non ha mai posto il veto su nulla, perché per lui è sempre stata più importante la fascia".

Parole che hanno suscitato la rabbia del sindaco: "Questa è la solita lezioncina. La consigliera Ricchiuti vive da poco a Desio: in realtà non ama questa città perché sta cercando di disgregarla. Il prefetto, invece, ha avuto per noi parole encomiabili. La verifica del territorio per esempio, è cominciata proprio col centrodestra. Gli abusi edilizi ci sono dagli anni 90 eppure la giunta di centrosinistra non li ha contrastati".

L'opposizione, con la Ricchiuti, è passata nuovamente all'attacco: "Il problema è che qui ci vorrebbe un cartello: certe persone, intercettate nelle indagini, non dovrebbero entrare in aula". Questo lo scambio di battute di giovedì sera. Venerdì mattina, però, i discorsi politici si sono concentrati su altro.
P.F.

Desio verso il commissariamento: si dimettono 17 consiglieri

da infonodo.org del 26.11.10

Desio verso il commissariamento: si dimettono 17 consiglieri

Il Sindaco di Desio Mariani

Doveva essere questione di ore, ci è voluto qualche giorno in più. Gli undici consiglieri del centrosinistra del comune di Desio, cui si sono aggiunti i 6 consiglieri della Lega (questo è il fatto politico eclatante) si sono dimessi oggi. Il ritardo rispetto al ruolino di marcia è dipeso principalmente dai vertici regionali e nazionali della Lega Nord preoccupati per il possibile effetto domino che lo scioglimento del Comune di Desio e il suo commissariamento provocherebbe in moli altri consigli comunali retti dalla maggiornaza di centro destra (PDL e Lega).
Lo stesso destino di Desio potrrebbe infatti presto interessare anche i comuni di Seveso e Cesano Maderno, dove PDL e Lega Nord sono già ai ferri corti.
Evidentemente temporeggiare su una questione così delicata, come è quella delle infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni locali che la Lega amministra ininterrottamente da molti anni, avrebbe comportato un problema non indifferente per il partito di Bossi. Partito che ha fatto della lotta alla criminalità, vera o presunta, una delle sue bandiere. E visto che ormai il ricorso alle urne in seguito alla crisi del governo Berlusconi appare praticamente certo, devono aver pensato che il costo per "mantenere la posizione" è oggettivamente troppo elevato.
Non bastano gli slogan per arrestare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose se i risultati sono quelli che oggi abbiamo sotto i nostri occhi.

Desio, cade la giunta per infiltrazioni mafiose. Adesso si va verso il commissariamento

da ilfattoquotidiano.it del 26 novembre 2010
 
Desio, cade la giunta per infiltrazioni mafiose
Adesso si va verso il commissariamento

Un fatto storico e mai avvenuto in Lombardia. Unidici consiglieri del centrosinistra e sei della Lega questa mattina hanno rassegnato le dimissioni. Scelta dettata dalle ultime inchieste sulla prsenza delle cosche in Brianza

L'ex assessore regionale Massimo Ponzoni

Si scioglie la giunta comunale di Desio. Diciasette consiglieri comunali su trenta questa mattina hanno consegnato le proprie dimissioni al segretario. L'amministrazione comunale di Desio, guidata da Giampiero Mariani (Pdl) cade oggi in seguito al coinvolgimento di alcuni esponenti politici, tra cui il presidente del consiglio comunale Nicola Mazzacuva, il consigliere Natale Marrone e l'ex assessore provinciale Rosario Perri (tutti del Pdl) nell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta.

Insieme all'opposizione hanno firmato anche i consiglieri della Lega Nord, fino a ieri in maggioranza. "A luglio avevamo chiesto l'intervento del ministro dell'Interno Roberto Maroni, ma qualche esponente leghista ci ha detto che esageravamo: oggi dovrà ricredersi – ha dichiarato il consigliere regionale del Pd Giuseppe Civati -. C'è bisogno di persone nelle amministrazioni capaci di fare muro contro le infiltrazioni della criminalità nelle pubbliche amministrazioni e nell'economia. Criminalità che si infila negli appalti e che lucra sulle aggressioni al territorio. Oggi è un bel giorno per Desio, la Brianza e il Nord"

Quello accaduto oggi rappresenta un dato storico. Perché se la presenza della 'ndrangheta in Lombardia è nota, non era mai successo che un comune lombardo cadesse sui sospetti di commistioni tra la politica e la criminalità organizzata. A far crollare tutto il maxi blitz del luglio scorso assieme alle centinaia di carte giudiziarie che tratteggiano la pubblica amministrazione locale da anni asservita ai voleri della cosca Moscato-Iamonte. Sotto la lente degli investigatori ci finisce anche l'ex assessore regionale Masismo Ponzoni, oggi indagato per il crack di una società immobiliare dove era socio assieme a Rosanna Gariboldi (condannata per riciclaggio) , moglie del deputato Pdl Giancarlo Abelli.  Le informative della polizia giudiziaria attestano rapporti tra Ponzoni e Rosario Perri, e tra Perri e Natale Moscato, imprenditore di Melito Porto salvo imparentato con il superboss Natale Iamonte.

Desio, cade il consiglio comunale a causa della 'ndrangheta

Desio, cade il consiglio comunale a causa della 'ndrangheta

Tags: Cesano Maderno e dintorni

desio-comuneSciolto il consiglio comunale, a Desio. Diciassette consiglieri questa mattina hanno presentato le dimissioni, facendo crollare il "parlamentino" locale. Motivo? "Preso atto delle difficoltà nel proseguimento dell'attuale amministrazione, resa particolarmente difficile a seguito dei coinvolgimenti nell'inchiesta "Infinito" - è scritto nella lettera firmata dagli ormai ex rappresentanti in aula del centrosinistra e della Lega Nord -, allo scopo di salvaguardare l'interesse dei cittadini e l'immagine della città".

"Con senso di responsabilità – proseguono – rassegniamo le nostre dimissioni, al fine di determinare lo scioglimento del consiglio comunale". Quindi, arriverà un Commissario. Il Carroccio, dunque, ha preso il coraggio a quattro mani, e ha dato la spallata definitiva. Adesso c'è il rischio di effetto domino in altri comuni brianzoli.

Desio, si dimettono 17 consiglieri, il sindaco è senza maggioranza

Desio, si dimettono 17 consiglieri
Il sindaco è senza maggioranza

Desio - Giampiero Mariani (Foto by Vismara)

Desio - Dopo mesi di annunci e minacce, questa volta è proprio vero: questa mattina alle 9 diciassette consiglieri comunali - tutti quelli di opposizione e, in maggioranza, quelli della Lega Nord - hanno rassegnato le dimissioni decretando di fatto la caduta della giunta Mariani.

Si legge sul blog dei giovani padani desiani: «I sottoscritti consiglieri comunali, preso atto delle difficoltà nel proseguimento dell'attuale amministrazione, resa particolarmente difficile a seguito di coinvolgimenti nell'inchiesta "Infinito", allo scopo di salvaguardare l'interesse dei cittadini e l'immagine della città, con senso di responsabilità rassegnano le proprie dimissioni dal loro incarico, al fine di determinare lo scioglimento del consiglio comunale». A firmare, i sette rappresentanti del Carroccio in Consiglio, Andrea Villa, Egidio Arienti, Elvio Gabani, Fabio Molinari, Tino Perego, Marco Travagliati, che ieri sera non si sono presentati in aula non garantendo così il numero legale per la seduta programmata.

«Avendo raggiunto la quota di 17 consiglieri dimissionari contemporaneamente - si legge ancora sul blog - il consiglio comunale è automaticamente sciolto. Giampiero Mariani non è più sindaco di Desio: la città tornerà presto alle urne. Oltre ai rappresentanti della Lega Nord, hanno rassegnato le proprie dimissioni anche i rappresentanti dell'opposizione e della lista civica Desio 2000, espressione dell'ormai ex sindaco Giampiero Mariani».

I giovani padani fanno anche dell'ironia: «L'ex-sindaco, alla vista dei consiglieri fuori dal comune, è uscito dal suo ex-ufficio per capire cosa stesse succedendo: in seguito alla dichiarazione di dimissioni, visibilmente arrabbiato, è entrato nell'ufficio anagrafe sbattendo violentemente la porta».

Desio, il sindaco sulla 'ndrangheta: "stampa e tv ci hanno presi di mira"

Desio, il sindaco sulla 'ndrangheta:«Stampa e tivù ci hanno presi di mira»

da Il Giorno
articolo di
ALESSANDRO CRISAFULLI

 

Il sindaco di Desio chiede aiuto al prefetto: «Non siamo un'isola felice, ma c'è di peggio»

— DESIO —
«DESIO non è certo un'isola felice, ma c'è sicuramente chi sta peggio». Il sindaco Giampiero Mariani non ci sta all'escalation mediatica delle ultime settimane, che ha portato la sua città sotto i riflettori prima dei quotidiani e settimanali nazionali e poi persino delle televisioni.

UNA ESCALATION, tra l'altro, che sembra non avere fine e ha varcato i confini, visto che nei giorni scorsi a Palazzo è arrivata addirittura la telefonata di un quotidiano francesce, che vuole trattare il caso delle infiltrazioni della malavita organizzata sul territorio. Così, Mariani ha deciso di fare un po' di chiarezza e ha trovato come alleato il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi.
Durante un incontro avuto mercoledì, infatti, è stato proprio il prefetto, da quanto racconta il primo cittadino, a prendere la parola sulla questione. Tanto che starebbero elaborando un comunicato stampa congiunto per mettere alcuni puntini sulle i. «Non è la prima volta che ci incontriamo nell'ultimo periodo per parlare della situazione politica delicata in città - racconta il sindaco -, ci siamo trovati perfettamente d'accordo su alcuni punti importanti, cioè che Desio non è immune da peccati ma non è messa così male come i media stanno facendo credere». Tanto che dalla Prefettura, in questi giorni, starebbero partendo convocazioni per sindaci di altri Comuni della provincia milanese, come Paderno, Rho, Buccinasco, Bollate.

«È GIUSTO vigilare - spiega il sindaco - e lo faremo in maniera ancora più attenta e capillare, specialmente sugli appalti, sulle vendite di terreni e quant'altro, ma non è corretto dipingere Desio come stanno facendo le televisioni in questo periodo». Una insistenza dettata dal fatto che dopo il blitz contro la 'ndrangheta, Desio (pur essendo coinvolta come tante altre città brianzole, vedi Cesano, Seregno, Giussano) è stata l'unica città dove la politica è andata letteralmente in tilt, con le baruffe in consiglio, le dimissioni degli assessori della Lega Nord, i vertici fra le segreterie locali, provinciali e regionali. Una insistenza che spacca i cittadini, nelle piazze, reali e virtuali, aperte in città: da un lato chi si dimostra ben contento che finalmente si faccia luce sullo «sporco» che da anni, da decenni forse, opera sul territorio, sperando che sia uno strumento per fare pulizia una volta per tutte; dall'altro invece chi sostiene che «si sta infangando Desio, facendo credere che tutti i desiani siano mafiosi, mentre non è affatto così». Ma mentre gli uni e gli altri dibattono, televisioni e giornalisti continuano ad arrivare, per cercare di capire come e quanto la 'ndrangheta abbia permeato quella che un tempo era solo la città di Papa Pio XI e delle Bianchine come quella del ragionier Fantozzi.

giovedì 25 novembre 2010

Desio, si torna in Consiglio in un clima "esplosivo"

Desio, si torna in Consiglio in un clima "esplosivo"

comune-DesioSi torna in aula, a Desio, il Comune più "scottante" della Brianza, in questo momento, per tutto il polverone, anche mediatico, alzatosi sulla situazione politica cittadina e i suoi intrecci, più o meno concreti o presunti, con la 'ndrangheta.

Si torna in aula, giovedì sera alle 21, con all'ordine del giorno la variazione di Bilancio, alcune acquisizioni di aree oggetto di abusi edilizi, varie ed eventuali. Ma ciò che più conta, in questo momento, è il clima, è la posizione della Lega Nord, è la sfiducia che potrebbe essere presentata da un momento all'altro, con le 12 fatidiche firme per arrivare alla discussione (ne manca solo una e ci sono varie "promesse" da parte di qualche consigliere di maggioranza per siglarla e aggiungerla a quelle della minoranza di centrosinistra).

Il dubbio chiave è anche la posizione del Carroccio: lunedì mattina i sei consiglieri leghisti erano pronti per presentare le dimissioni in municipio, insieme ai colleghi della minoranza, ma sono stati stoppati a un metro dal traguardo dai vertici nazionali. <Alt – il succo – oppure il Pdl ci fa cadere a Cesano e in altri comuni...>. Gli equilibri, infatti, sono molto instabili e una caduta così fragorosa come quella di Desio potrebbe provocarne altre, a catena. In un summit con Giancarlo Giorgetti, segretario nazionale, i leghisti di Desio hanno ribadito il loro no secco a proseguire con questa coalizione per la quale non nutrono più fiducia. Il segretario cittadino Ettore Motta ha perfino annunciato le sue dimissioni, se il partito vorrà cedere al "ricatto" politico del Pdl e tenere in piedi questa Amministrazione. Nel frattempo, giornalisti di quotidiani e televisioni nazionali fanno a gara per venire a raccontare "la Locri del Nord".

martedì 23 novembre 2010

Desio, Consiglieri pronti a lasciare ma la Lega dice no

Desio, Consiglieri pronti a lasciare ma la Lega dice no

da Il Giorno
articolo di 
ALESSANDRO CRISAFULLI

 

Desio, i vertici del Carroccio bloccano le dimissioni dei propri rappresentanti in Comune

— DESIO —
ERANO TUTTI pronti: con il vestito della «festa» stirato, i capelli ben lisciati, i denti sbiancati per un maxi sorriso. Avevano tutto pronto: carte e firme alla mano, forse la macchina fotografica per immortalare il momento. «Vieni, vieni», il passaparola, per non far perdere un momento così importante. Poi, il fulmine, inaspettato, anche se era già tempesta... «Stop!», è stato il diktat che a poche ore dal D-day è giunto dal vertice del Carroccio verso la base, cioè verso i consiglieri comunali che non vedevano l'ora di prendersi per mano con i colleghi del centrosinistra e recarsi ieri mattina in municipio per presentare le proprie dimissioni. «Tutti puntuali, alle 9, mi raccomando», era l'accordo che domenica sera intorno alle 22 è stato fatto saltare per l'improvvisa irruzione del segretario nazionale Giancarlo Giorgetti, «aspettiamo, parliamone, capiamo», il succo del discorso.

GIÀ, PERCHÉ mandare all'aria Desio, sempre più città chiave, potrebbe scatenare un effetto domino in tutta la Brianza, con proporzioni non ben definite. Un alt che ha lasciato di stucco l'opposizione di centrosinistra: «Non abbiamo parole», il commento più ricorrente fra gli esponenti della minoranza, «dopo il 26 luglio - aggiunge Paolo di Carlo di Desio 5 Stelle - quando abbiamo scritto la mozione di sfiducia, è successo di tutto e di più: non ci eravamo sbagliati. Ora basta, siamo ampiamente fuori tempo massimo, facciamola finita». Ma ha preso in contropiede gli stessi lumbard desiani, sicuri che ormai avrebbero potuto decidere automamente «in casa», visto che a livello provinciale ne avevano già discusso. «Che il destino di questa Amministrazione sia appeso a un filo è cosa nota a tutti da mesi - spiega il Carroccio in mattinata, con una nota sul proprio sito -. Sono venuti meno i rapporti di fiducia, culminati con il nostro ritiro della delegazione in Giunta e il conseguente comportamento in Consiglio comunale. La Lega Nord, ribadiamo, non fa più parte della coalizione uscita vincitrice alle ultime elezioni comunali. Chi guida l'Amministrazione avrebbe già dovuto trarne le ovvie conseguenze, ma si preferisce cercare di salvare il non salvabile. Le notizie di queste ultime ore sono contrastanti, e ribadiamo che il nostro Movimento e i nostri uomini non sono in vendita. Purtroppo c'è qualcuno, non all'interno della Lega Nord, che sta giocando sporco. Non siamo disposti a tenere il gioco a chi si presenta con doppie facce. Le fughe di notizie e le voci buttate ad arte - come al solito - per gettare discredito e creare scompiglio, hanno contribuito a far precipitare la situzione. Che sembra non riuscire a toccare il fondo. La situazione politica locale non è mai stata così delicata come in questo momento».

ANCORA PIÙ ESPLICITO il segretario Ettore Motta: «Il Nazionale ha bloccato tutto - racconta prima di andare in via Bellerio, dove ieri sera era in programma un vertice con Giorgetti e il segretario provinciale Dionigi Canobbio - ma per noi è solo rimandato. Ribadiremo che non ci sono le condizioni per andare avanti. Se poi Bossi convince la sezione a cambiare idea, io mi tiro fuori e saluto. Ma credo che sarà difficile, perché in questo la nostra sezione è compatta e determinata».

L'ombra del Pdl dietro la decisione dei padani
— DESIO —
MA PERCHÈ il vertice del Carroccio ha imposto la retromarcia last minute? Lo scenario è facilmente leggibile, all'interno del panorama locale e provinciale. In sostanza il Pdl desiano - che continua a ribadire di non capire le motivazioni della Lega Nord, di non vedere la necessità di rimandare al voto una città di 40mila abitanti, spendendo tra l'altro 100mila euro per le elezioni - ha avvisato il proprio provinciale della mossa programmata dai leghisti di Desio. I vertici berlusconiani hanno subito contattato gli omologhi lumbard, mettendoli in guardia: «Se non riuscite a tenere a bada la vostra sezione di Desio, potrebbe capitare, ad esempio, che noi non riusciremo a tenere a bada i nostri a Cesano...». Dove, guarda caso, il sindaco è leghista. E via dicendo, nei Comuni chiave della Brianza. Da qui, i tentennamenti padani.

lunedì 22 novembre 2010

Desio: la Lega mette in campo la Tv

Desio: la Lega mette in campo la TV

Paragone

Ci volevano le telecamere de "L'ultima parola" di RAI 2 per spingere un numero sufficiente di consiglieri a recarsi in comune e rassegnare le proprie dimissioni?

Lo scopriremo presto,  l'arrivo delle dimissioni in blocco dei 16 consiglieri necessari allo scioglimento dell'attuale consiglio comunale di Desio potrebbe essere questione di ore.

Non è stata una bella vetrina per Desio ciò che è andato in onda nella trasmissione condotta da Paragone (in quota Lega Nord) venerdì sera.

Interviste a volto coperto e facce nascoste, un clima omertoso che rende Desio così drammaticamente simile al profondo sud dove, peraltro, registriamo invece segnali di ripresa nella società civile e maggiore coraggio nel mondo dell'imprenditoria. E non è nemmeno una bella vetrina per la Lega che ora cerca di uscire da questa situazione dipingendosi come la forza "pulita" all'interno della coalizione con il PDL. La puntata di L'ultima parola sembrava tutta orientata in questa direzione.

In questo senso vanno anche lette le dichiarazioni di Cesarino Monti che nella iniziativa pubblica a Limbiate sprona i suoi a sostenere quella parte "sana" che alberga dentro il PDL. Una dichiarazione che pare allo stesso tempo una presa di distanze. 

La maggioranza a Desio è in crisi da questa estate e ha governato assieme alla Lega la citta di Desio negli ultimi anni. 

Troppo tempo trascorso al potere di una città come Desio, troppi interessi passati tra gli scranni degli amministratori e posti sotto il riflettore dei consigli comunali per chiamarsi fuori adesso.

Anche se una buona campagna mediatica orchestrata da quegli spazi che la Lega ha intelligentemente preteso dentro i media potrà rendere questo passaggio meno traumatico del previsto.

Desio, denunciò gli 'ndranghetisti "oggi micacciato e lasciato solo"

Desio, denunciò gli 'ndranghetisti
«Oggi minacciato e lasciato solo»

  • 22 novembre 2010
  •  da il cittadino

Desio, un foto scattata da Giuseppe Castoldi nella cava Molinara (Foto by MONZA)

 

Desio - Il terreno di proprietà della sua famiglia confina con la cava di via Molinara, già battezzata "la cava della 'ndrangheta". Giuseppe Castoldi ha visto e documentato tutto, in tempi non sospetti. Il via vai di camion carichi di terra. Il traffico illecito di rifiuti, portato alla ribalta con l'operazione "Star Wars" che si è conclusa nel settembre 2008 con l'arresto dei responsabili, tra cui il boss Fortunato Stellitano. Il racconto di Castoldi, che amministra le "proprietà dei Mariani", parte dal marzo 2008.

"Le ruspe che lavoravano in via Molinara hanno creato un grosso buco anche sui nostri terreni: hanno rotto la recinzione confinante e sono entrate nelle nostre proprietà. Hanno portato via 12 mila metri cubi di terra mista a sabbia". Con quale obiettivo? "Sono convinto che stavano per interrare il cromo tetraesavalente". Castoldi ha denunciato tutto alla polizia locale, ai carabinieri, alla Procura di Monza, in comune. "Dalla Procura mi hanno fatto sapere che gli investigatori stavano da tempo monitorando questa banda. Mi sono reso conto da subito che sotto c'era qualcosa di grosso. Ho fatto pressione per un intervento".

Il desiano ne ha tante da raccontare. Storie di minacce e intimidazioni. "Meglio non entrare nei particolari" dice. Qualche provocazione l'ha lanciata nel corso dell'intervista andata in onda in tv mercoledì sera, nel programma Exit di La 7 dedicato proprio alla presenza della 'ndrangheta a Desio. "Sul nostro terreno – ripete a telecamere spente – sono stati provocati molti danni: il valore della terra rubata ammonta a 80 mila euro. Il ripristino della situazione ci costerebbe 200 mila euro. Dovrei chiedere il risarcimento ai responsabili, finiti in carcere. Ma cosa faccio? Questi, quando escono, sparano".

Di avvertimenti Castoldi ne ha già avuti, anche dopo gli arresti. "Mi hanno fatto capire che sanno chi sono e dove abito. Lanciano segnali di pressione e intimidazione. Come succede al Sud: ti mettono paura per farti stare zitto. Io sono parte lesa dovrei andare a testimoniare nel processo. Ma non posso fare la lotta alla 'ndrangheta da solo". Per questo il desiano si scalda: "Sono stato lasciato solo dalle istituzioni. L'amministrazione comunale deve difendere i suoi cittadini. Un sindaco può fare tanto: può escludere per esempio le aziende mafiose dagli appalti. Può istituire commissioni antimafia. Invece io, lo ripeto, mi sento solo". Ce n'è anche per la Lega: "Agli amici del Carroccio chiedo di tornare ad essere quello che erano agli esordi: i difensori del territorio".
Paola Farina

sabato 20 novembre 2010

diciotto firme per far decollare il tavolo della giustizia della brianza

Diciotto firme per far decollare il tavolo della giustizia della Brianza Stampa E-mail
Attualità
Scritto da Riccardo Rosa   
www.mbnews.it Sabato 20 Novembre 2010
Provincia_MBNasce il «Tavolo della Giustizia della Provincia di Monza e Brianza».Il Tavolo, frutto di un accordo al quale hanno partecipato 18 enti, prevede la predisposizione di un piano strategico per individuare gli obiettivi specifici e predisporre la costituzione di gruppi di lavoro tecnico in grado di elaborare e sperimentare soluzioni ai problemi considerati come prioritari. Al Tavolo siederanno la Provincia, Tribunale di Monza, Procura della Repubblica di Monza, Consiglio dell'ordine avvocati di Monza, Asl, Comune di Monza, Comune di Desio, Consiglio di rappresentanza dei Sindaci MB, Camera di Commercio MB, Università degli Studi di Milano Bicocca e i Comuni di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Carugate, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Solaro, Vimodrone. Per il 2011 sono stati individuati tre ambiti d'azione: volontaria giurisdizione per il miglioramento delle relazioni interistituzionali; messa in rete di risorse comuni per migliorare il servizio; individuazione degli ambiti di intervento di competenza interistituzionale.

venerdì 19 novembre 2010

Desio, la città della 'ndrangheta

Desio, la «città della 'ndrangheta»

Le tv nazionali ormai dedicano servizi solo al tema criminalità

— DESIO —
«ERAVAMO la città del Papa, adesso siamo la città della 'ndrangheta». La triste considerazione di un cittadino, desiano doc, di fronte alle ennesime telecamere giunte in città in questo periodo per affrontare il caso del binomio Desio-malavita organizzata dà il polso della situazione: la città di Pio XI e delle Bianchine è diventata, a livello nazionale, per l'opinione pubblica, l'esempio «migliore» (si fa per dire) di territorio del Nord infiltrato dalle organizzazioni malavitose. E se per il Papa o le mitiche vetture sfornate dall'Autobianchi non erano in molti a scomodarsi, per cercare di addentrarsi nelle pieghe del problema 'ndrangheta c'è la fila: mercoledì, addirittura, sono due le televisioni nazionali che si sono passate il testimone. In mattinata una troupe di Rai 2 per conto del programma d'inchiesta e opinione «L'ultima parola» condotto dal giornalista Gianluigi Paragone è venuta qui, per analizzare il caso Desio, ascoltando i pareri della gente e dei politici. In particolare, ha fatto tappa presso la sede della sezione locale della Lega Nord, sugli echi delle dimissioni dei tre assessori a seguito di tutto il «pandemonio» scatenatosi dopo la maxi operazione dei carabinieri contro le 'ndrine in Lombardia. Gli inviati Rai hanno intervistato gli esponenti cittadini del Carroccio, tra cui il segretario Ettore Motta (nonché ex vicesindaco dimessosi proprio per la vicenda), il capogruppo Andrea Villa, l'ex assessore Antonio Zecchin e tre consiglieri. «I temi dell'intervista - raccontano dalla Lega Nord - sono stati la situazione politica desiana, le infiltrazioni malavitose e le ultime, insensate, dichiarazioni di Saviano sul rapporto Lega Nord-'ndangheta». Poi la troupe ha fatto un giro in centro, ascoltando il parere della gente, con le amare considerazioni di chi non avrebbe immaginato di scoprire di vivere dentro un perimetro così «inquinato».

IL PROGRAMMA andrà in onda questa sera, alle 23.30. E nella serata di mercoledì La 7 ha mandato in onda su Exit, condotto da Ilaria d'Amico, un reportage sempre da Desio, intervistando politici, cittadini, imprenditori minacciati. Facendo vedere le immagini della rissa scaturita nel Consiglio comunale a luglio, riproponendo le intercettazioni che più hanno fatto discutere.

«Non siamo mafiosi» Così il Pdl risponde alle critiche della Lega
— DESIO —
SITUAZIONE calda sul fronte 'ndrangheta, in Brianza e a Desio, il cui Consiglio comunale dall'inchiesta Infinito appare appeso a un filo. Lunedì scorso, in un convegno a Limbiate, il senatore della Lega Nord Cesarino Monti aveva detto: «Visto che in Brianza siamo al Governo in coalizione, dobbiamo dare una mano per aiutare la parte buona del Pdl... perché se ci sono sospetti, non facciamo più alleanze». E aveva aggiunto «a Desio è in atto un parto difficile». Parole forti, che non potevano che suscitare reazioni nel Pdl. Mentre per il 29 novembre (ore 21, Villa Tittoni), è stato organizzato un incontro dal titolo «Vinciamo la 'ndrangheta» cui prenderanno parte il sottosegretario Alfredo Mantovano e il sostituto procuratore Salvatore Bellomo, l'onorevole Elena Centemero, coordinatore provinciale Pdl Monza e Brianza, dichiara: «La questione morale è al centro dell'azione politica del Pdl sia a livello nazionale che locale. Nel Pdl ci sono tante persone oneste e per bene che hanno sempre operato e operano nell'interesse dei loro comuni e della provincia». Più duro il vicecoordinatore vicario del Pdl a Monza e Brianza, Roberto Alboni: «Ringraziamo il senatore Monti, ma non abbiamo bisogno di tutor. Il Pdl è in grado di difendersi da solo dall'ndrangheta: il problema delle infiltrazioni può essere un pericolo trasversale per tutti i partiti, nessuno escluso. Ogni movimento faccia uno scrupoloso e attento monitoraggio al proprio interno per allontanare persone colluse o vicine a organizzazioni criminali».

Muggiò, AAA acquirente Magic Movie Park cercasi, ma nessuno risponde

Muggiò, AAA acquirente Magic Movie Park cercasi, ma nessuno risponde Stampa E-mail
Attualità
Scritto da Valentina Rigano   
Giovedì 18 Novembre 2010

monza-tribunale-MBÈ la quarta volta che all'asta per la vendita del multisala di Muggiò non si presenta nessuno. Anche due giorni fa, nonostante il ribasso d'offerta effettuato dal Tribunale di Monza per la cessione della struttura coinvolta in una delle più grandi operazioni della malavita organizzata della Brianza, non si è presentato nessuno. Lecito domandarsi come mai?

La storia dell'ex Multisala di Muggiò ha inizio nei primi anni novanta, quando la Giunta ne approvò la destinazione d'uso a multisala cinematografica, partendo da alcuni terreni agricoli al confine tra Muggiò e Nova Milanese. A costruire il futuro mega cinema, è la Tornado Gest, fallita nel 2006, i cui amministratori e proprietari sono finiti nel registro degli indagati per bancarotta fraudolenta profumata di malaffare.

Nella struttura, di fatto mai divenuta cinema multisala, vengono affittati decine di stand-negozi a commercianti cinesi, ai quali viene fatto pagare un discreto affitto, prima della chiusura battenti ad opera degli inquirenti per gli ammanchi patrimoniali di oltre 26milioni di euro. Finiscono nei guai Vittorio Zaccaria, Aldina Stagnati, Saverio Lo Mastro, Rocco Cristello, Song Zhicai, Stefano Rirmano e Giovanni Stagnati. Nel 2008 Rocco Cristello muore, crivellato da colpi di arma da fuoco davanti a casa sua, a Verano Brianza.

Oggi, mentre il processo per la risoluzione del caso prosegue senza sosta, il Magic Movie è stato rimesso di nuovo in vendita all'asta. Non sono cambiati i termini per la destinazione, con designazione principale a cinema multiplex e spazi commerciali, in prossimità dello sbocco della tangenzialina Desio-Muggiò-Nova, il cui svincolo finale, però, è ancora in fase di realizzazione.

Dalla base d'asta iniziale di 26 milioni di euro dello scorso maggio, poi scesa a 20 milioni in luglio, a 15 milioni 200 mila euro a fine settembre, si è scesi, due giorni fa, ad 11 milioni 700 mila euro. La struttura, che si sviluppa su di una superficie totale di 25.677 mq, di cui 16.130 mq di sale cinematografiche (15), per un totale di 4.015 posti, servizi annessi e spazi commerciali per la vendita al dettaglio, oltre al parcheggio di 37.615,79 mq, è però rimasta invenduta. Nessuno si azzarda ad acquistarla vista la sinistra atmosfera che la circonda, o c'è qualcuno che manovra un gioco al ribasso "sconsigliandone" l'acquisizione?

Brianza, l'Unione Artigiani accusa: la 'ndrangheta è dentro le imprese

Brianza, l'Unione Artigiani accusa: «l'ndrangheta è dentro le imprese» Stampa E-mail
Economia
Scritto da Andrea Meregalli   
Venerdì 19 Novembre 2010

Accornero_MarcoAnche l'Unione Artigiani della provincia di Monza e Brianza punta il dito contro le infiltrazioni dell'ndrangheta nel tessuto finanziario locale. «Secondo quanto appreso – commenta in una nota Marco Accornero, segretario generale dell'Unione – la Dia ha confermato come reale ciò che per noi da diversi mesi appariva un grave sospetto: "l'ndrangheta è dentro le imprese". Se non si trattasse di reati ben più gravi, ci costituiremmo parte civile per concorrenza sleale».

«La presenza della malavita nell'economia quotidiana è evidente, e non solo oggi a fronte della denuncia dell'antimafia. Chi lavora  tutti i giorni non può non accorgersi di qualcosa che non va: l'influenza del malaffare penalizza la vita economica della Brianza, soprattutto in un momento di crisi economica globale. Chi non rispetta alcuna regola ed usufruisce di capitali illeciti ha il doppio dei vantaggi rispetto a coloro che invece rispettano la legge: una concorrenza sleale che forse fa sorridere, ma che mette in ginocchio tanti artigiani onesti, che devono ricorrere alle banche per le loro necessità finanziarie. Ciò si paga in termini di costi e quindi di competitività. Occorre reagire a questo stato di cose, sia a livello economico, sia appellandoci a un moto di attenzione, trasparenza e pulizia nelle amministrazioni locali, soprattutto in regime di appalti e ancor di più nell'ottica dell'Expo».

La situazione, secondo l'Unione e alla luce dell'allarme della Direzione distrettuale antimafia inviata sotto forma di relazione semestrale al Parlamento, è «drammatica ed evidenziata in tempi non sospetti».

«La denuncia degli artigiani brianzoli – si legge nella nota – prendeva le mosse dalla constatazione pratica di come le infiltrazioni mafiose negli affari caratterizzavano negativamente l'intera economia del territorio, costringendo le imprese sane e ligie alle regole legali e fiscali a un confronto impari con chi queste regole neppure le prendeva in considerazione».

martedì 16 novembre 2010

Statale okkupata: stanotte dj-set, domattina partenza in corteo

16 novembre 2010
Milano - Statale via Festa del Perdono
da questo pomeriggio la statale è occupata dagli studenti in lotta contro gli ennesimi tagli all'istruzione e la sempre peggiore situazione dell'università controllata dal baronato oligarca sempre più sodale alle lobby industriali sotto la spinta di expo 2015 e del rilancio atomico.
In particolare in questa università, presieduta dal "magnifico" Decleva che è uno dei maggiori responsabili oltre che coautore della cosidetta "riforma gelmini", si vivono le logiche malsane del clientelsimo, delle raccomandazioni, endemiche in tutto il Paese.
Si vivono quando le aziende vengono a caccia di reclute nell'ateno e si vivono dopo la laurea quando si finisce, "se ti va bene", a sistemare merce negli scaffali di un ipermercato (magari un Pam!) o a piazzare contratti/prodotti dalle linee di un call center.
Precari o disoccupati ma con un "pezzo di carta in più in mano", ennesimo tassello burocratico che si aggiunge al mosaico delle inutilità.
Questa volta non banchetteremo al loro buffet di bugie, siamo stufi di tutto questo e non ne assaggeremo un solo un boccone.

Tra meno di un'ora inizierà l'aperitivo con musica elettronica (e non) spinta da dj che si alterneranno fino a notte fonda.
SCARICA IL VOLANTINO!

Domattina ore 8 concentramento davanti alla Statale per lo spezzone che si unirà agli altri studenti in piazza Cairoli per la partenza del corteo del 17 novembre "giornata mondiale dello studente" alle ore 9:30


p.s.= nell'immagine il rapporto tra i tagli all'università ed i finanziamenti ad expo contenuti in due differenti articoli della legge 133

Desio, marcia della pace per unire cristiani e musulmani

Desio, sabato Marcia della Pace per unire Cristiani e Musulmani Stampa E-mail
Sociale
Scritto da Mirko Dado   
Martedì 16 Novembre 2010

desio-comuneÈ una delle città della Brianza dove maggiori sono state, in passato, le divergenze "religiose" (basti pensare alla sollevazione di qualche anno fa contro il progetto di una nuova maxi moschea) ma, forse anche per questo motivo, una di quelle dove più si lavora per l'integrazione.

Appuntamento ormai fisso, infatti, è la Marcia della pace, che tornerà il 20 novembre, promossa dal Coordinamento Desio Città Aperta, rete di associazioni di volontariato e comunità straniere locali attive proprio per abbattere tutte le barriere. L'occasione è "la giornata del dialogo" in concomitanza con la Nona Giornata Nazionale del Dialogo Cristiano Islamico. Anziché al venerdì sera, come era abitudine, quest'anno si è pensato di spostare l'evento al sabato pomeriggio, ore 16, per coinvolgere ancora di più le famiglie.

La manifestazione si snoderà per le vie del centro, per concludersi in piazza Conciliazione con alcuni gesti di pace, organizzati in collaborazione con le insegnanti e gli alunni degli istituti comprensivi di via Tolstoj e via Prati. Nell'organizzazione, come sempre, ci sono anche i responsabili della comunità pakistana di Desio. Quest'anno collabora anche Legambiente, perché la giornata coincide con la Giornata dell'Albero.

"Amare la terra e tutti gli esseri viventi" è il tema scelto quest'anno dagli organizzatori.

Il programma prevede dal mattino, un gazebo allestito in piazza Conciliazione, con i disegni e i lavori degli alunni delle scuole di via Prati e via Tolstoj, dedicati al tema del rispetto dell'ambiente, fatti con materiale riciclato. Alle 15 animazione per bambini. Alle 16 partenza della marcia della pace che sfilerà per le vie del centro, per tornare in piazza Conciliazione. Lungo il percorso, tappa al Parco degli Alpini dove verrà piantato un albero, in collaborazione con Legambiente. In piazza, gesto finale con un messaggio di pace, canti e danze.

Sarà presente anche padre Giovanni Gargano, missionario in Bangladesh e per anni animatore giovanile della casa dei saveriani di Desio. Alla fine, the offerto dalla comunità pakistana.

lunedì 15 novembre 2010

Desio, Pgt: si accende lo scontro sui numeri

Desio, Pgt: si accende lo scontro sui numeri Vitale: «Dal Pd menzogne colossali»

— DESIO —
«NON SI PUÒ PENSARE a una città bucolica, nè tanto meno raccontare bugie alla gente». Michele Vitale, assessore desiano all'Urbanistica, replica stizzito alla proposta della minoranza di congelare tutte le aree edificabili nel Piano di governo del territorio e soprattutto alle cifre che il Pd sta diffondendo da mesi. «Corti parla della trasformazione di circa 1,4 milioni di metri quadri, il 10% della superficie totale della città, da aree verdi ad aree edificabili nelle varie modalità, ma dimentica di dire una cosa fondamentale: che in quelle aree i due terzi diventano di proprietà comunale e rimangono verdi, quindi racconta una menzogna colossale. Quando dice che l'urbanizzazione del territorio con il Pgt passerà dal 66 all'80% deve rifare bene i calcoli, perchè da quel 14% in più, vanno tolti i due terzi».

NON SOLO: «Corti parla anche del 5% di territorio che sarà consumato dalla Pedemontana - aggiunge l'assessore - a parte che non è di nostra competenza, ma in quella cifra ci sono anche tutte le aree e gli interventi di compensazione e mitigazione ambientale.
Quindi non prenda in giro, facendo catastrofismo». Ed è proprio su quei «due terzi» delle aree che si trasformeranno con l'attuazione dello strumento urbanistico che l'Amministrazione comunale intende puntare forte: «Con questa variante non tocchiamo le aree agricole o quelle edificabili - spiega -, forse molti non l'hanno capito: è solo una riverifica tecnica».

«E LA NOSTRA PRIORITÀ è realizzare la cosiddetta città pubblica, quindi faremo partire prima la concretizzazione di quei due terzi che diventeranno di nostra proprietà, rispetto agli altri insediamenti edificatori». Non manca anche una postilla per la Lega Nord, che a ogni occasione non manca di ribadire il suo paletto messo alla soglia dei 43 mila abitanti, «senza polemica - dice Vitale - non vedo perchè debbano ripeterlo di continuo, è esattamente quanto previsto nel Pgt». E, tanto per non farsi mancare nulla, «è bene ricordare che il Prg approvato dalla Giunta di centrosinistra di Luigi Mariani prevedeva un possibile sviluppo di Desio fino a 52 mila abitanti».
Quindi, la pesante partita politica in corso, adesso, si è spostata sui numeri.

Desio, stop agli sprechi nelle ex municipalizzate

Desio, stop agli sprechi nelle ex municipalizzate

 

da Il Giorno
articolo di 
Ale.Cri.

 

— DESIO —
BASTA CON LE POLTRONE dorate nelle aziende ex municipalizzate e simili. Quelle da migliaia di euro all'anno, magari solo per sedersi al tavolo per qualche riunione di Cda. E magari senza badare troppo a impegnarsi per il concreto miglioramento delle performance aziendali - hanno sempre lamentato molti cittadini - nei confronti di alcuni (non certo tutti), i diretti interessati. L'input taglia stipendi d'oro arriva da Desio. E ha apprezzabili finalità sociali.

NELL'ULTIMA RIUNIONE della Commissione Statuto e regolamenti, è stata varata una proposta di regolamento per le nomine dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni. Al suo interno, su richiesta del consigliere della lista civica Desio 2000, Valerio Barbirato, è stato inserito un comma specifico che prevede di impegnare ogni consigliere di amministrazione indicato a rinunciare a una parte del proprio compenso per finalità benefiche. Una "sforbiciata" che sarà lo stesso neo designato a stabilire: la cifra risparmiata sarà devoluta in un fondo con obiettivi sociali, prestabilito dal consiglio comunale. «Magari per sostenere una manifestazione importante come il Palio, o i bimbi che vengono da Chernobyl o qualche zona disastrata da una catastrofe - spiega il consigliere Barbirato -, l'importante è dare un segnale e raggiungere obiettivi sociali».

LA PROPOSTA del consigliere di maggioranza è stata sposata da tutti i membri della Commissione, bipartisan. Un bell'esempio, in un momento in cui non è proprio il momento di scialacquare, vista la situazione economica di tante famiglie e anche quella delle casse di tanti Comuni.
Adesso la proposta arriverà in Giunta e poi in Consiglio, «anche se al momento possiamo intervenire su poche realtà, come il Consorzio Desio Brianza - dice Barbirato -, mentre per le Spa non abbiamo potere decisionale ed è il sindaco che deve fare pressione su di esse per approvare questa proposta». Sono stati inseriti anche paletti sulle presenze: o ci si dà da fare o si può essere rimossi.

giovedì 11 novembre 2010

Desio - Pd e Lumbard danno battaglia sul Pgt

Desio - Pd e Lumbard danno battaglia sul Pgt

da il giorno

L'opposizione vuole lo stop al cemento, la Lega che non si superino i 43.000 residenti

di ALESSANDRO CRISAFULLI

— DESIO —

CONGELARE TUTTE LE AREE edificabili. Non superare la soglia, ormai quasi raggiunta, dei 43 mila abitanti. Sono due richieste, simili nella sostanza ma di matrice ben diversa, quelle che arrivano dritte all'Amministrazione comunale: la prima firmata dal Partito Democratico e la seconda dalla Lega Nord. Due fuochi in mezzo ai quali si trova la Giunta, in fase di Variante al Piano di governo del territorio, avviata per quanto riguarda il Piano dei servizi e il Piano delle regole, mentre il Documento di piano, cioè le premesse e gli obiettivi del documento, rimane invariato. Sono un centinaio le osservazioni arrivate in municipio (la scadenza era il 4 novembre) da parte di cittadini, gruppi politici e non. «Adesso le classificheremo e vedremo in Commissione urbanistica come procedere con la valutazione», spiega l'assessore al Territorio Michele Vitale. Quelle più corpose sono arrivare dalla minoranza: «Per Desio si stima che in 70 anni le aree verdi ed agricole saranno esaurite - spiega Roberto Corti del Pd -. Il Pgt approvato nel luglio 2009, in cui viene fotografato il Comune di Desio come già urbanizzato al 66%, ha previsto la trasformazione di circa 1,4 milioni di mq (il 10% della superficie totale del comune) da aree verdi ad aree edificabili nelle varie modalità. Da considerare che la realizzazione della Pedemontana consumerà circa il 5% del territorio comunale passando su zone per la massima parte non edificate».

«SENZA INTERVENTI - prosegue Corti - e lasciando che le cose vadano secondo quanto previsto nel giro di una decina d'anni al massimo, Desio risulterebbe urbanizzata oltre l'80%: un valore certamente non tollerabile per garantire una qualità della vita degna di questo nome per i desiani». Da qui, le conclusioni della minoranza: «E' evidente che ogni possibile modifica del Pgt in vigore deve essere rivolta alla riduzione massima possibile delle aree edificabili non ancora costruite, favorendo il recupero delle costruzioni esistenti ed il ridisegno delle aree già urbanizzate». La stessa ha avanzato, area per area, le proprie soluzioni alternative al cemento, ad esempio con interventi concreti per aderire al Parco Grugnotorto, per nuovi parcheggi, per non far realizzare case vicino a un grande insediamento come quello della Worthington, per non urbanizzare del tutto i dintorni delle tangenziali cittadine.

DURANTE L'ULTIMA commissione urbanistica, il presidente leghista Elvio Gabani ha voluto ricordare a tutti che durante l'approvazione del Pgt, su input specifico della Lega Nord, era stato concordato che in ogni caso il numero di abitanti di Desio non avrebbe dovuto superare la soglia dei 43.000, «soglia che noi riteniamo attualmente già raggiunta», evidenzia il Carroccio, a sottolineare la propria intenzione di non permettere sforamenti della cifra concordata.

L'assessore non molla: «L'urbanistica è modificabile»

«Togliere tutte le aree edificabili? Magari quando saranno loro al governo lo faranno, adesso no». Michele Vitale, l'assessore al Territorio, non ha intenzione di mollare la presa su uno strumento importante come il Piano di governo del territorio, approvato recentemente dall'Amministrazione Comunale. «La variante è stata avviata perchè prevista dallo strumento stesso - spiega - che è appunto di governo, non qualcosa di immobile, poi perchè sono emersi alcuni errori cartografici e ci sono state alcune lamentele da parte dei professionisti per l'applicazione di alcune norme tecniche. Non ci saranno stravolgimenti, ma si discuterà di alcune cose, ad esempio della soglia dei 43 mila abitanti fissata dalla Lega: non penso che sforare di qualcosa possa rivelarsi chissà quale problema». Si aspetta dunque una ulteriore battaglia politica su più fronti.