Desio, cade la giunta Mariani
Commissario e nuove elezioni
Desio - Cade la giunta Mariani. Il comune sarà presto commissariato e i desiani saranno chiamati a votare, probabilmente a marzo. L'era del Mariani bis è arrivata davvero al capolinea, a soli 8 mesi dal suo avvio. A determinarne la fine sono state le dimissioni di massa dei consiglieri comunali. In 17, ieri mattina alle 9, si sono presentati in comune a protocollare le dimissioni.
Oltre a tutti e 11 i consiglieri della minoranza (Pd, Italia dei Valori, Desio Viva e Desio 5 Stelle) si sono dimessi anche i 6 consiglieri della Lega Nord, come avevano più volte minacciato. Il loro atto ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale. "I sottoscritti consiglieri si legge nelle dimissioni protocollate preso atto delle difficoltà nel proseguimento dell'attuale amministrazione, resa particolarmente difficile a seguito di coinvolgimenti nell'inchiesta Infinito, allo scopo di salvaguardare l'interesse dei cittadini e l'immagine della città, con senso di responsabilità rassegnano le proprie dimissioni dal loro incarico, al fine di determinare lo scioglimento del consiglio comunale".
E' l'esito di mesi di discussioni, iniziate il 13 luglio scorso, con l'operazione anti 'ndrangheta che ha portato alla scoperta di un "locale" in città e soprattutto il presunto collegamento tra affiliati e politici locali. Nelle interettazioni infatti ci sono finiti anche Natale Marrone (ai tempi coordinatore del Pdl, dimessosi dall'incarico ma non dal consiglio comunale) , che chiedeva al boss Pio Candeloro una vendetta nei confronti di Perri, lo stesso Rosario Perri (che parla di soldi nascosti nei tubi di casa) e Massimo Ponzoni, punto di riferimento del Pdl in città. Gli affiliati parlano tra di loro anche di Nicola Mazzacuva, presidente del consiglio comunale.
Dopo le pubblicazioni di queste intercettazioni, a Desio non si parla d'altro. L'attività amministrativa si è praticamente bloccata. Le sedute di consiglio comunale sono saltate per mancanza di numero legale, perchè Lega e Pdl non si sono presentati in aula. La Lega Nord ha iniziato a prendere le distanze, chiedendo "segnali di discontinuità", che però non sono arrivati. Per questo, un mese fa, gli assessori del Carroccio sono usciti dalla Giunta.
I consiglieri leghisti hanno inizialmente dichiarato un appoggio esterno. Ma ieri sera non si sono presentati in consiglio, facendo mancare la maggioranza. L'opposizione, dopo la fase delle comunicazioni, è uscita dall'aula. La seduta è così saltata per mancanza del numero legale. Era un preavviso, prima del terremoto. Arrivato dopo poche ore, ieri mattina. Le dimissioni di massa erano state programmate per lunedì scorso, poi tutto era saltato perchè bloccato dai dirigenti provinciali del Carroccio. Ma è stata solo questione di qualche giorno.
Paola Farina
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