Appalto Teleospedale, indagato
il direttore di Desio - Vimercate
- 2 dicembre 2010 www.ilcittadinomb.it
Desio/Vimercate - Anche il direttore generale dell'azienda ospedaliera di Desio e Vimercate Maurizio Amigoni risulta indagato nell'inchiesta della Procura di Milano, venuta alla luce in settimana, rivelata dal Corriere della Sera. Il nome del manager a capo dell'azienda brianzola figura tra i 9 destinatari di un avviso di garanzia, per un giro di tangenti relative agli appalti di una televisione interna agli ospedali. In particolare, l'accusa per Amigoni è di turbativa d'asta.
Lo conferma lo stesso dirigente, che preferisce non commentare. "C'è un'indagine in corso,non posso dire nulla" afferma il direttore. L'attenzione del pm di Milano Fabio De Pasquale è rivolta all'appalto di "Teleospedale", un canale televisivo a circuito chiuso, da installare nelle corsie e nelle stanze degli ospedali lombardi. I promotori dell'iniziativa, Alberto Uva, titolare della società Global Brain ed ex consulente dell'ex ministro leghista Roberto Castelli, e Bruno Della Negra, proprietario della concessionaria pubblicitaria "Multimedia Hospital, sono indagati.
A Uva viene contestata anche l'istigazione alla corruzione. L'indagine è partita da un esposto del capogruppo del Carroccio in Regione Stefano Galli che nel settembre 2009 ha denunciato di aver rifiutato un'offerta di 15 mila euro da parte dello stesso Uva per accelerare gli appalti della tv nelle strutture sanitarie lombarde. La prima gara sarebbe stata effettuata proprio nell'azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, nell'agosto 2009. Del caso sospetto si parlò anche in consiglio regionale, con una mozione presentata nell'ottobre 2009 dal consigliere dell'Italia dei Valori Stefano Zamponi, che chiedeva chiarezza all'assessore alla Sanità Luciano Bresciani.
"Nell'appalto ci sono alcune anomalie. Innanzitutto il era ristretto. La gara durò pochissimo, dal 29 agosto al 29 settembre, a fronte, invece, dell'oceanica durata di 96 mesi, cioè 8 anni, per un sistema a costo zero per la Regione, da finanziarie esclusivamente attraverso proventi di sponsor e inserzionisti pubblicitari. La notizia non fu nemmeno pubblicizzata. Mi è stato riferito che c'era già il vincitore. La mia convinzione è che ci sia stato il tentativo di mettere le mani sull'informazione in esclusiva negli ospedali da parte di qualche determinato soggetto che opera nel settore". L'Idv chiese la riapertura del bando, che slittò al 15 dicembre. "Noi lo avevamo detto" afferma oggi Zamponi. "Ai tempi, Bresciani disse di non saperne nulla". Tra i 9 indagati c'è anche il capo di gabinetto dell'assessore, Simone Rasetti. Paola Farina
Nessun commento:
Posta un commento