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mercoledì 25 gennaio 2012

[NOEXPO] report assemblea PGT - Torchiera 15 gen 2012

Ciao, di seguito il link dove potete scaricare l'audio dell'Assemblea sul PGT del 15 gennaio in Torchiera (mancano un paio di interventi finali perché chi registrava era già andato via)

http://abo.gnumerica.org/expo%20due%20anni%20dopo/

Allego anche un articolo che inquadra il PGT della giunta Pisapia.

Ora alcune brevi considerazioni a completamento del Report che trovano conferma in quanto accaduto nei giorni successivi:

-          Il PGT andava annullato e la legge regionale 15 che lo prevede abrogata per ritornare a logiche pubbliche di pianificazione del territorio e di gestione dei servizi

-          Il PGT di Pisapia è certo meglio di quello della Moratti, ma non esce dalla logica del costruire, dismettere, sussidiare, resta Milano centrico e con il buco dell'area Expo dove può accadere di tutto

-          Bene la salvaguardia del P.co Sud, ma non cambia orizzonte su scali ferroviari, caserme e gran parte degli ambiti di trasformazione (a  partire da Cascina Merlata)

-          Come previsto meno volumetrie in assoluto e incentivazione all'housing sociale (tanto caro a coop rosse, bianche, grigie, cielline etc…)

-          Salta il tunnel Linate-Rho, per ora

-          Non ci sono riferimenti al problema della mobilità se non in chiave cittadina (area C, forse la circle line ferroviaria),ma la mobilità e il trasporto pubblico come beni comuni restano un miraggio

-          Resta il problema dismissioni/privatizzazioni/esternalizzazioni di servizi, reti e beni, non solo perché previste dal PGT e dalla legge 15, ma anche per il rischio default del comune di Milano, così come la tentazione di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione

-          Sarà ora il consiglio comunale a dire la sua, ma ancor di più saranno la crisi e Monti (e Tabacci in salsa locale) a determinare il PGT finale che verrà approvato entro il 31-12-2012 pena il commissariamento del comune

Questi i fatti, per noi insufficienti, come il dibattito in torchiera ha evidenziato, a farci cambiare idea rispetto alla necessità di ricostruire dal basso, con l'elaborazione di saperi, le lotte, le vertenze su scala metropolitana, un nuovo concetto di città pubblica bene comune, di territorio e servizi pianificati e gestiti in funzione dei bisogni e degli interessi collettivi e non delle logiche di mercato o dei diktat di BCE e altri vampiri di beni comuni e diritti.

 

Porteremo queste tematiche anche dentro il percorso Climate Camp 2012, la cui prossima assemblea sarà l'8 febbraio alle 21 in Cox 18, via conchetta Milano.

 

Luca – comitato no expo

 

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/01/20/news/i_vincoli_alla_crescita_del_cemento_per_disegnare_la_milano_che_verr-28445139/

I vincoli alla crescita del cemento
per disegnare la Milano che verrà
Cambia il documento che regolerà il mercato residenziale nei prossimi decenni. Obiettivo: zero
densificazione. Più funzioni pubbliche nelle previsioni su infrastrutture e spazi dedicati ai servizi
di ORIANA LISO

I vincoli alla crescita del cemento per disegnare la Milano che verrà
Hanno passato in rassegna tutte le richieste che, in quest´ultimo anno, arrivavano dalla città e convergevano verso un obiettivo: un Pgt che non fosse una colata di cemento, che rivedesse sensibilmente quelle stime di una città con mezzo milione di nuovi abitanti da qui al 2030. Urbanisti e tecnici del Comune, in questi mesi, hanno radunato migliaia di osservazioni al Pgt — quelle che la precedente giunta aveva quasi ignorato — in ottanta sezioni, raggruppandole per temi e per ambiti. Hanno, soprattutto, abbassato sensibilmente — fino al rapporto un metro quadro al metro cubo — la possibilità di 'densificare' la città, ovvero di aggiungere troppi metri cubi di cemento nelle zone oggi poco o niente utilizzate, per rafforzare, invece, il concetto di 'città pubblica' e di una diversa qualità urbana. Ecco attraverso quali modifiche e novità avverrà la rivoluzione del nuovo Pgt.

Le aree. Alla base del nuovo Pgt targato Pisapia-De Cesaris c'è il concetto della promozione di uno sviluppo urbano più equilibrato. Scompaiono, quindi, le previsioni di colate di cemento su alcune aree collocate nel territorio agricolo (Forlanini, Ronchetto, Monluè, Porto di Mare). Non si parla più della possibilità di spostare il carcere di San Vittore, creando una Cittadella della giustizia, ormai tramontata. Diminuisce sensibilmente l'indice edificabile massimo previsto su alcune aree di trasformazione urbanistica che diventano 21, mentre nell'ultima
versione erano 24. Nella mappa che lunedì verrà sottoposta alla giunta, sembra scomparire anche il grande progetto della "Defense milanese" nell'area di via Stephenson, che prevedeva la possibilità di costruire in quella zona fino a 50 grattacieli di un nuovo business district.

Il verde. Se il Parco Sud, nella nuova versione del Pgt, resta verde anche virtualmente (perché non viene più usato come merce di scambio per costruire altrove), aumenta anche la previsione di una Milano a miglior impatto ambientale. Soprattutto, la delibera di modifica del Pgt accoglie le osservazioni di chi, come molte associazioni ambientaliste, lamentavano una scarsa attenzione alle connessioni del verde cittadino con i sistemi provinciale e regionale. Per questo si introduce il progetto di una rete ecologica comunale (Rec) con corridoi verdi che mettano a sistema grandi e piccoli parchi urbani. Importante anche l'attenzione all'efficienza energetica degli edifici (da costruire e da recuperare, con premi volumetrici per chi è virtuoso) e l'introduzione di norme specifiche per la bonifica dei suoli contaminati.

I trasporti. Lo stop definitivo al tunnel che avrebbe dovuto collegare Linate alla fiera di Rho viene certificato nella nuova versione del piano. Ma non solo: scompariranno anche altre infrastrutture considerate non sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che economico. Restano di certo — pur demandando al futuro Piano urbano della mobilità i dettagli — le previsioni di infrastrutture strategiche, ad esempio la Circle line, la cerchia ferroviaria che seguirà i contorni della città (e che invece sembrava destinata a sparire), le metropolitane 4 e 5 — anche se con tempi ormai dilatati — e la metrotranvia da Cascina Gobba a viale Certosa. Modifiche saranno previste anche per la sosta pubblica e privata, e si rivedrà la rete ciclabile «superando lo schema radiocentrico proposto» dal vecchio piano.

L'edilizia pubblica. Un vincolo netto, che risponde anche alle promesse di questa coalizione in campagna elettorale e che supera gli aggiustamenti fatti sul vecchio piano grazie alla battaglia in aula consiliare. Il nuovo Pgt fissa un incremento delle quote di terreno che i privati dovranno cedere per finalità pubbliche negli ambiti di trasformazione urbana, in cambio della possibilità di costruire: metà della superficie territoriale, e di questa il 30 per cento servirà per edilizia residenziale sociale. Previsioni di housing sociale, poi, dovranno esserci in tutte le trasformazioni più rilevanti dei prossimi anni, articolando gli interventi su due fronti: edilizia agevolata e convenzionata e vere case popolari. Il documento di indirizzo del nuovo piano, del resto, è preciso: tra le finalità c'è il «bilanciamento tra diritti edificatori per funzioni di mercato e per finalità di interesse pubblico e sociale».

Le conversioni. Milano-Romana, Rogoredo, Porta Genova, scalo Farini, San Cristoforo, Lambrate: sono tanti gli scali ferroviari su cui il vecchio Pgt prevedeva grandi sviluppi. Che, ora, vengono invece demandati all'accordo di programma in via di definizione tra Ferrovie dello Stato, Regione e Comune. Le aree di cui si tratta mettono assieme una superficie di un milione e 190mila metri quadrati su cui — nei vecchi progetti — erano previsti vari interventi: dal parco urbano di Scalo Romana con pista ciclopedonale e collegamento pedonale tra la stazione Lodi Tibb e la fermata omonima del metrò 3, al distretto della moda con parco sul Naviglio a Porta Genova, passando per edilizia convenzionata e residenziale ma anche un grande parco allo Scalo Farini su un'area di 500mila metri quadrati.

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