Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sulla prima ho ancora qualche dubbio.

Sito denuclearizzato

MOVIMENTO A 5 STELLE

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Ambiente

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venerdì 26 febbraio 2010

27-28 febbraio: weekend nazionale contro i sussidi all'incenerimento (cip6)


IN OCCASIONE DELLA DUE GIORNI DI  MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL SUSSIDIO ALL'INCENERIMENTO (CIP6):

- 27 febbraio h 12 volantinaggio fuori da palazzo Marino a Milano su cip6 e art.32 in coincidenza con convegno sulla Costituzione in sala Alessi

- 28 FEBBRAIO h 19: continua il "Montagna di balle" + cip6 TOUR al CLUB GIALLO - via Bellini 13/A, Cusano Milanino
 
per info sulle prossime tappe e sullo stato della vertenza nazionale "CIP6 o CI FAI?":
noinclombardia.blogspot.com

Vertenza nazionale per il recupero del 7% della bolletta elettrica truffaldinamente destinato agli inceneneritori invece che alle rinnovabili VERE! dirittoalfuturo.it

PRESTO SARà DISPONIBILE IL CALENDARIO DI MARZO ... A PRESTO!


AMBIENTEFUTURO NEWS 16 FEBBRAIO 2010: EUROPA METTE IN MORA IL GOVERNO ITALIANO PER LO SCANDALO DEI CIP6, INTANTO SI PREPARANO LE MOBILITAZIONI "NO SUSSIDI" ALL'INCENERIMENTO DEL 27-28 MENTRE CRESCE LA MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE CONTRO L'INCENERITORE DI PARMA.

 

L'EUROPA BATTE UN COLPO CONTRO I CIP6

E' del 29 gennaio la notizia con la quale il Governo italiano con una missiva al presidente del consiglio VIENE POSTO SOTTO PROCEDURA D'INFRAZIONE vedi www.ambientefuturo.org  per aver adottato e reiterato i generosi sussidi alle energie "assimilate" (combustione dei cascami dell'industria petrolifera ed inceneritori) distorcendo la "concorrenza" con altri paesi e con altre fonti di energia. Questo è un risultato importante poiché da tempo la Rete Italiana Rifiuti Zero si batte contro questa TRUFFA.

E' certo, almeno in parte, sta pesando la VERTENZA NAZIONALE CHE L'ASSOCIAZIONE DIRITTO AL FUTURO, con il supporto della rete nazionale rifiuti zero va sviluppando da circa 1 anno raccogliendo le richieste di rimborso dei titolari di bolletta che si sentono truffati dal GSE.

Gestore del Servizio Elettrico a cui sono già arrivate le prime contestazioni a cui ne seguiranno altre migliaia. A questo proposito per i giorni 27 e 28 febbraio DIRITTO AL FUTURO www.dirittoalfuturo.it ha indetto DUE GIORNATE NAZIONALI DI ULTERIORE RACCOLTA DI RICHIESTE DI RIMBORSO a cui auspichiamo la massima adesione delle realtà locali che già in più di 30 Comuni capoluogo ed in circa 70 comuni di 14 regioni hanno aperto la vertenza.

Intanto ricordiamo che è possibile aderire alla battaglia anche a distanza da www.dirittoalfuturo.it e da www.ambientefuturo.org


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"THE NEXT" progetto editoriale dal basso!
IL NOSTRO BLOG: thenext-controinformation.blogspot.com
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* IN EVIDENZA:

IL COMUNE DI MILANO INSULTA LA MEMORIA DI SANDRO PERTINI


1 MARZO: sciopero dei migranti

IN OCCASIONE DELLA DUE GIORNI DI  MOBILITAZIONE NAZIONALE STOP-CIP6:
- 27 febbraio h 12 volantinaggio fuori da palazzo Marino a Milano su cip6 e art.32 in coincidenza con convegno sulla Costituzione in sala Alessi
- 28 FEBBRAIO h 19: continua il "Montagna di balle" + cip6 TOUR al CLUB GIALLO - via Bellini 13/A, Cusano Milanino
 
(per info sulle prossime tappe e sullo stato della vertenza nazionale "CIP6 o CI FAI?" visita noinclombardia.blogspot.com)

* VERTENZE IN CORSO:

CIP6 o CI FAI? Vertenza nazionale per il recupero del 7% della bolletta elettrica truffaldinamente destinato agli inceneneritori invece che alle rinnovabili VERE! (dirittoalfuturo.it)

* RASSEGNA STAMPA (da quotidiani, periodici e dal WEB):

SISTEMA GELATINOSO: Grandi opere grandi speculazioni (da "il fatto quotidiano")

TELECOM-FASTWEB: Gli affari di Mokbel con il boss di Ostia (da "la repubblica")

LABoratorio ludico:  "DESIOPOLIO", un gioco in scatola autoprodotto, per ora in edizione limitata, ispirato al celebre "Monopoli", che vi intrattenirà con "imprevisti" e "probabilità" divertenti, con nuove regole ed un tabellone ispirato alle brutture del nostro territorio. Presto sarà pronto anche il "ROSIKO della Brianza". PRENOTALO SUBITO OPPURE PARTECIPA AI TORNEI CHE ORGANIZZEREMO INSIEME PER VINCERLO INSIEME AD ALTRI PREMI MANGERECCI E BEVERECCI ...


La newsletter Desiozone ed il progetto editoriale "The Next", blog (thenext-controinformation.blogspot.com) e cartaceo, sono curati dall'associazione LABoratorio Brianza senza fini di lucro.

Primo marzo, SCIOPERO DEI MIGRANTI

Ecco la locandina con iniziative per il "primo marzo". sono previsti eventi anche a desio
ciao
Paola Farina


martedì 23 febbraio 2010

Expo2015 ovvero la bufala diffusa

All'attenzione del Segretariato Generale del BIE International Exhibitions Bureau

Gentile Vicente Gonzalez Loscertales, desideriamo invitarLa a prestare la massima prudenza quando esaminerà entro la fine di aprile il dossier di registrazione dei Nuovi Giardini Pensili di Babilonia del Rinascimento Ambrosiano per l'Expo 2015. Occhio, perché si tratterà di un'autentica "bufala diffusa"; se non fosse che molti cittadini di questo territorio, presagendo pesanti ricadute sulla loro vita, tendono a vederla talvolta senza mezzi termini come una grande iattura. Lei probabilmente sottovaluta il contesto della crisi in cui il percorso verso la bufala sta avanzando, nel quadro pittoresco tipicamente italico che i recenti eventi stanno dipingendo in modo sempre più espressivo; ancora forse non sa con chi ha a che fare: una "cricca" tutta italica che intende sfruttare il Magnifico Evento come Cosa Propria per lucrare ai danni della collettività, come da subito qualcuno (www.noexpo.it) aveva intuito senza troppi indugi.

Ci sono evidentemente molti Veli di Maya che ricoprono la nuda realtà di questa operazione. I documenti e i media tradizionali – con lo strapotere irrisolto della televisione unica italiana - in molti casi ci sembrano contribuire a questa mistificazione strutturale che fa gli interessi delle "elites finanziarie" – se possiamo chiamare così la nostra "cricca". Non tutto però può essere taciuto. Così abbiamo da un lato le Promesse dell'Opportunità per il Sistema Paese, gli opuscoletti per i bimbi nelle scuole, la Generazione Expo, "Io Expo, e tu?", io cosa?, la Svolta Verde, gli schizzi dei Giardini Pensili con i metri quadri "uguali per tutti", con le zone "temperate, calda e fredda, quelle tropicali, secca, umida e asciutta" per le Sfide del Futuro e per la Fame nel Mondo; abbiamo gli uomini della Provvidenza, i supereroi con i "superpoteri" che vengono nominati, le "procedure snelle" e le "protezioni". Ma dietro il velo di queste suggestioni poetiche, il supercommissario basettoni rivela il suo volto poco divertente: l'accentramento del potere in una singola persona, i poteri di deroga variante in mano, le opere pubbliche direttamente sui propri terreni o per pochi amici che azzerano articoli di testi normativi; i Piani di Governo del Territorio neutralizzanti che cancellano tutti i vincoli; la parola "emergenza" e la parola "opportunità" usate come interscambiabili in una logica dove shock-economy ed economia dell'immagine si sovrappongono senza soluzione di continuità. La solita, antica e italica tradizione di aggressione alla democrazia. Riuscirà il costruttore tal dei tali ad avere i soldi della tal banca? Riuscirà la cricca a tagliare le spese sociali per convogliarle nei propri affari? Questa è la nudità del nostro corpo sociale, una verità di fronte alla quale si sa che la democrazia è qualcosa di scomodo da "semplificare" perché complica la vita, sostituendola magari con una elegante corsa verso i Giardini Pensili del 2015.

La realtà dietro il velo è quella descritta anche mercoledì 17 febbraio dal Sole 24 Ore – quotidiano nazionale non dei contestatori, ma dei signori - "Il grande ingorgo di Milano. Le scelte strategiche non decollano: la città riscopre l'ombra di Tangentopoli e il nodo integrazione". Poi: "Expo al palo e incertezza sui metro, lo scontro sul piano urbanistico". "Milano è un grande ingorgo dove le decisioni procedono con lentezza". Il 2015 sembra almeno portare iella: si è parlato della Discesa del Deus Bertolaso, ma è finito indagato. Pennisi, assessore all'urbanistica del Comune, è stato beccato con una piccola tangente facendo "tremare Palazzo Marino" mentre le convocazioni per il PGT fanno il vuoto in aula in Consiglio. C'è poi "la partita dei derivati: il Gup decide intorno al rinvio a giudizio di 4 banche e di 13 imputati, tra cui l'ex city manager del Comune di Milano, Giorgio Porta". A pagina 4, l'Expo viene definita "una macchina ingolfata"; si osserva che per l'approvazione del bilancio del Comune "mancano all'appello i dividendi di Atm e A2A [dopo le privatizzazioni n.d.r.]", mentre sono calati i trasferimenti statali. In breve, ricordiamo che si taglia, si condona, si svendono pezzi di patrimonio del demanio, si intensificano perfino le multe, ed in questo quadro - proprio in questo quadro - si racconta la favola dei miliardi dei Giardini Pensili. Anche se "mancano 3-4 miliardi all'appello per i progetti" - scrivono. Ma si discute anche di una specie di maxi-tunnel sotterraneo da parte a parte: un'opera notoriamente irrealizzabile a detta dei tecnici: tanto per confondere le acque e le strade? Ma le cronache fanno ritrovare la via: "La combriccola della Protezione civile guardava lontano. All'Expo 2015 di Milano, il grande affare dei prossimi anni". E nelle intercettazioni telefoniche ascoltiamo il "processo partecipativo" verso gli appalti del Grande Evento: "Riceve... Ti dà tutte le indicazioni e cerca di... insomma... fare". La famosa "politica del fare". Allora ha ragione Ezio Mauro, quando scrive su Repubblica che "La Grande Deroga" è già "un cambio materiale della Costituzione, in atto". O forse ha ragione MilanoX, il nuovo settimanale dei centri sociali di Milano, quando scrive: "Il PGT invece del Piano di Governo del Territorio sembra sempre più un Piano Generale Tangenti". Ma non c'è pericolo, assicurano Stanca e Moratti: "Proteggeremo Expo". La famosa "protezione": un giorno ci chiariranno perché usano lo stesso linguaggio delle cosche mafiose? Intanto a Trezzano sul Naviglio finiscono arrestati l'ex sindaco Tiziano Butturini e il consigliere Michele Iannuzzi, politici del Pd e del Pdl, il primo attuale presidente del cda di Tasm e Amiacque, società titolare dell'erogazione del servizo idrico, il secondo attualmente componente della commissione edilizia di Tasm; mentre quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere per corruzione vengono eseguite dalla Dia nell'ambito di un'operazione riguardante il Parco Agricolo Sud di Milano in seguito ai sequestri già del novembre 2009 di beni immobili e quote societarie a carico di affiliati al clan della 'ndrangheta Barbaro-Papalia. Gli investigatori parlano di "un sistema consolidato di pagamenti illeciti, funzionali all'ottenimento da parte del gruppo Kreiamo di favori, autorizzazioni, approvazioni, concessioni nonché incarichi di consulenza da pubblici funzionari".

La realtà della bufala emerge all'orizzonte delle decine di arresti di lunedì 22 febbraio, emerge mentre andiamo verso lo sciopero degli stranieri del 1° marzo, emerge mentre affrontiamo la precarietà, la carenza di servizi, la congestione, l'inquinamento, lo sprawling urbano insensato, il disagio abitativo, emerge davanti ai presidi e sotto i tetti occupati dagli operai delle numerose imprese in crisi dell'area lombarda (INNSE, Ercole Marelli, Lares, Esab, Metalli Preziosi, Mangiarotti Nuclear, Novaceta, Pigna, Yamaha di Lesmo, Metallurgica Rossi, Munters Mcs, Caterpillar). Con la "scusa" di una ristrutturazione economica in atto da accettare come "verità di fatto", si dimentica il vecchio tessuto produttivo e si lucra sulla ristrutturazione del territorio dalla vecchia figura di metropoli industriale a quella nuova di metropoli-nodo-città-mondiale del terziario avanzato, la città "attrattiva", la città "immagine" della "valorizzazione" finanziaria, la città del "turismo", la città evento addomestica dalle leggi speciali e dalla repressione, inventando una bufala dietro l'altra di cui l'Expo 2015 è solo la partita più avvelenata. Ma se io voglio semplicemente abitarla, questa città? Se voglio lavorarci, studiarci, se voglio godere dei suoi servizi, se voglio viverci, cosa devo fare? Devo rassegnarmi a vivere dentro un'immagine costruita per la rendita immobiliare o per la visibilità degli sponsor dei grandi eventi? Il fatto che il business spinga in una certa direzione non significa che quella direzione sia auspicabile: se fosse conveniente farmi inalare diossina qualcuno finirebbe per farmela inalare! Ma voglio inalare diossina?? Ce ne sarebbe di che discuterne, se lo sviluppo urbano fosse ad esempio materia di discussione civica. Ma questo non può accadere dentro l'operazione gestita da Expo S.p.a. di Lucio Stanca o magari da una proprietà volatile in mano a una "cricca".

Perché ci sarebbe senz'altro da discutere sull'opportunità degli eventi che dirottano flussi di denaro pubblico nello show business tagliando la spesa sociale. Ci sarebbe da discutere di fronte alle candidature di Venezia 2020 per l'assalto edilizio al Quadrante di Tessera e ci sarebbe da spaventarsi dopo l'impatto dei Giochi Olimpici di Torino 2006 sui buchi terribili del suo bilancio comunale (http://nolimpiadi.8m.com.html). Ci sarebbe da interrogarsi perfino sulle critiche dell'Olympic Resistance Network di Vancouver sulle cifre di visitatori che subiscono regolarmente crolli mentre i costi in corso d'opera regolarmente lievitano, sulle riconversioni di strutture in appartamenti di lusso e sull'aumento degli affitti, o sulle denunce dei movimenti sociali a Cape Town nel Sudafrica dei Mondiali dove si parla di "deportazione dei poveri" e di distruzione ambientale, di scuole rase al suolo per farne stadi, perché "se uno Stato sposta soldi dal settore sociale alla costruzione di stadi c'è qualcosa che non va" (Filippo Mondini su Carta n.4 2010).

Ma questa legittima discussione, gentile Loscertales, impallidisce al cospetto della Bufala Diffusa, diffusa sì ma sui mezzi di informazione, sui masterplans e sui pizzini in egual misura da quella che le cronache stanno dipingendo come la "cricca" dell'Expo 2015 milanese. Non è possibile neppure fare una seria valutazione dei contenuti di un evento sbagliato quando i contenitori hanno la credibilità di 13 sedute di Consiglio su 24 dedicate al PGT di Milano in cui la maggioranza stessa fa cadere il numero legale. Non si può discutere mentre i Comuni dell'hinterland fanno a gara per inserire nei loro PGT aree di trasformazione con la scusa di essere "interessati all'Expo" così in senso Diffuso. Non si può discutere tra i pizzini. E forse soltanto un Expo Geneticamente Modificata come Milano 2015 può pretendere di ospitare la diffusione delle sementi OGM in nome del nutrimento del mondo con la stessa sfacciataggine con cui Le invieranno, a breve, un pacco contenente gli ultimi prodigiosi prospetti della Bufala Diffusa 2015.

Comitato No Expo, Milano, febbraio 2010

info@noexpo.it

sabato 20 febbraio 2010

Expolaso

Appalti, la cricca dell'Aquila
guardava ai lavori dell'Expo

Il sospetto nei colloqui telefonici fra il pdl Verdini e l'imprenditore Fusi
Lad Lucio Stanca
L'ad Lucio Stanca
 
La combriccola della Protezione civile guardava lontano. All'Expo 2015 di Milano, il grande affare dei prossimi anni. Al centro di queste operazioni c'è Riccardo Fusi, patron dell'impresa edile Btp, che ha rapporti stretti con Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl. Il 16 settembre 2009 Verdini annuncia a Fusi una chiamata da parte di Vittorio Casale, immobiliarista romano, già indagato con Consorte nella vicenda della vendita degli immobili Unipol.

Fusi a Verdini: «Gli ho detto che domani tu sei a Roma. Gli ho detto, per dargli forza, che ci sto anch'io personalmente. Casale dovrebbe fare un'opzione d'acquisto sulla Todini... Gli fa un'offerta per 50 milionie piglia tutto». Verdini: «E io gli ho detto: "Siccome è una cosa che trattavi anche te, perché non metti insieme Fusi, Todini... Tu sei la finanza, sei i fondi". Poi abbiamo parlato di un fondo per l'alberghiero, una cosa enorme... Gli ho detto: "Su una cosa così ci sto anch'io... Vo' da Berlusconi". Se si fa questo, dico, io posso andare da Berlusconi a dire ci siamo anche noi... la più grande azienda italiana».

Più avanti il coordinatore del Pdl dirà a Fusi di avergli trovato un contatto con Lucio Stanca, amministratore di Expo Milano: «Ti riceve... Ti dà tutte le indicazioni e cerca di... insomma... fare».
 
 
Questo uno dei commenti:
 
Inviato da vito44
il 18 febbraio 2010 alle 15:04
 
Stanno aspettando che il tempo passi, così l'Expo diventa un'urgenza e può intervenire la protezione civile. Ma hanno iniziato i lavori o stanno facendo chiacchere?
 
Mi pare di averlo già sentito....



venerdì 19 febbraio 2010

COMUNICATO STAMPA – SHOCK ECONOMY SPA

COMUNICATO STAMPA – SHOCK ECONOMY SPA

Le vicende degli ultimi giorni dovrebbero togliere i dubbi a chi crede ancora che Expo2015 sarà una grande opportunità per Milano e i milanesi. Prima il Decreto Legge sulla Protezione Civile e l'inclusione di Expo tra gli eventi che rientrerebbero nelle procedure emergenziali e affidate alla nuova Protezione Civile Spa; poi le indagini su Bertolaso & C. circa gli appalti per G8, terremoto in Abruzzo e altri grandi eventi gestiti con le procedure straordinarie e i poteri speciali di cui godeva Bertolaso in qualità di capo della Protezione Civile. Di oggi la notizia che i protagonisti di queste vicende, intercettati in conversazioni telefoniche, già si stanno muovendo per gli appalti di Expo con metodi e logiche identiche a quelle impiegate per la ricostruzione in Abruzzo e i lavori alla Maddalena: favori, appoggi politici, corruzione. Un sistema in confronto al quale la vicenda delle tangenti per l'urbanistica a Milano fa fare a Pennisi la figura del dilettante allo sbaraglio.

            Quanto sta accadendo non ci sorprende. Continuiamo a ritenere Expo 2015 come un'operazione per ridisegnare un sistema di potere e distribuirsi le spoglie di quel poco di pubblico (soldi, beni e servizi, territorio) che resta in questa metro-regione. Per farlo lorsignori si rifanno appieno alle logiche della Shock Economy: società ad hoc, procedure straordinarie, deroghe, poca trasparenza, zero partecipazione delle popolazioni coinvolte, privatizzazioni e saccheggio di risorse pubbliche. Tradotto: crea l'evento (in assenza di terremoti, inondazioni, guerre, la faccia oscura della Shock Economy), addomestica il territorio creando l'immaginario e l'aspettativa, magari con un pizzico di buoni propositi etici, stimola il campanilismo con la scusa della competitività nel mercato globale, e il gioco e fatto. A quel punto non resta che sparare cifre a caso su ritorni, prospettive e, soprattutto, investimenti (ovviamente in buona parte pubblici o a fronte di concessioni dai lauti profitti ai privati) e si crea il volano che porta al risultato di territori devastati da opere inutili e costose, con popolazioni complessivamente impoverite e più disgregate e chi deve speculare (impresa, politico o mafioso, chiunque esso sia) risulta l'unico vero beneficiario. Questo è sempre accaduto e sta per accadere a Milano se non lo fermiamo in tempo.

            Come in tutti i piatti ben serviti, però, manca la ciliegina sulla torta. Una ciliegia amara, però, che ci viene ricordata da quanto sta succedendo in ValSusa, là dove, con il progetto TAV, si gioca un'altra delle partite del modello Shock Economy. Ci riferiamo alla repressione dei territori che resistono alla loro devastazione. Sì perché i signori del profitto ad ogni costo non vogliono intralci alle loro schifezze e chi non si allinea, ovunque, è oggetto delle peggiori attenzioni da parte degli apparati dello Stato. Oggi, per questi signori una trivella vale più della vita di un ragazzo di 25 anni, domani, probabilmente, un padiglione o un grattacielo saranno da difendere con l'esercito costi quel che costi, magari mentre qualcuno, al telefono, se la riderà pensando ai propri guadagni, così come si è potuto ridere alle 3.32 di notte perché le case di sabbia crollavano in testa alle persone.

Da L'Aquila alla ValSusa la resistenza dei territori continua e Milano farà la sua parte. NoExpo, NoTav, No Shock Economy.

Comitato NoExpo – 19 febbraio 2010

info@noexpo.it

3357633967

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* IN EVIDENZA:
20 FEBBRAIO h 15: Desio STREET Carnival PARADE

21 FEBBRAIO h 16: continua il "Montagna di balle" + cip6 TOUR in CASCINA TORCHIERA SENZ'ACQUA - piazzale Cimitero Maggiore (Tram 14) - Dal mattino sarà allestito il BIO-mercatino
 
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* NEWS DELLA SETTIMANA (lotte, istituzioni, associazioni, comitati, lavoratori, studenti, migranti, ...):

- DALLA BRIANZA E DALLA CITTA' METROPOLITANA:


SMOG: La Brianza in apnea non spegne i motori


Arcore, Berlusconi vuole Milano 4 nel Parco Valle Lambro, un business da 220 milioni di euro.

Monza, busta paga a dieta, sciopero e girotondi in Municipio

Desio, il centro commerciale PAM frena, ma è a bilancio!

Muggiò, al contrattacco i 5 amministratori sotto accusa

Bovisio, esposti e indagini sull'asilo mai aperto

Seregno, il sindaco illustra il progetto della mini-bretella

Giussano, niente telecamere in aula consiliare: intervengono i Cc

Segrate, Sgombero ROM e denunce del NAGA

- DALLA REGIONE E DALL'ITALIA:

Regione, sconto sulle bonifiche Il Pd: è l' ultimo regalo a Grossi

"PALLE" dal Val Susa
«La trivella vien di notte, se ti prende sono botte. Rompe, buca e scappa via, viene con la  polizia

Contro il decreto Romani e la censura della rete, a passo di schiavo davanti all'ambasciata U.S.A.

* VERTENZE IN CORSO:

CIP6 o CI FAI? Vertenza nazionale per il recupero del 7% della bolletta elettrica truffaldinamente destinato agli inceneneritori invece che alle rinnovabili VERE! (dirittoalfuturo.it)

* RASSEGNA STAMPA (da quotidiani, periodici e dal WEB):

LUNARDI: VILLA e SCONTI MILIONARI (da "il fatto quotidiano")

LA TANGENTE RAI (da "il fatto quotidiano")

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EUROPA METTE IN MORA IL GOVERNO ITALIANO PER I CIP6, INTANTO SI PREPARANO LE MOBILITAZIONI “NO SUSSIDI” ALL’INCENERIMENTO DEL 27-28 FEBBRAIO !!!

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AMBIENTEFUTURO NEWS 16 FEBBRAIO 2010: EUROPA METTE IN MORA IL GOVERNO ITALIANO PER LO SCANDALO DEI CIP6, INTANTO SI PREPARANO LE MOBILITAZIONI "NO SUSSIDI" ALL'INCENERIMENTO DEL 27-28 MENTRE CRESCE LA MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE CONTRO L'INCENERITORE DI PARMA.

 

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E' certo, almeno in parte, sta pesando la VERTENZA NAZIONALE CHE L'ASSOCIAZIONE DIRITTO AL FUTURO, con il supporto della rete nazionale rifiuti zero va sviluppando da circa 1 anno raccogliendo le richieste di rimborso dei titolari di bolletta che si sentono truffati dal GSE.

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Giussano, niente telecamere in aula consiliare: intervengono i Cc

da Il Giorno
articolo di
LAURA BALLABIO

— GIUSSANO —
TENSIONE ALLE STELLE all'assemblea pubblica per la presentazione del Bilancio comunale. Ai rappresentanti della lista civica «Giussano 5 stelle» è stata negata l'autorizzazione a effettuare le riprese dell'incontro che mercoledì sera è stato programmato dall'Amministrazione comunale per presentare alla cittadinanza il bilancio 2010. Scambio di battute al vetriolo, la richiesta del sindaco Gian Paolo Riva di spegnere la telecamera hanno reso l'atmosfera dell'incontro pubblico incandescente tanto da richiedere l'intervento della forza pubblica, tre carabinieri e altrettanti agenti di polizia locale.

Per oltre una ventina di minuti la bagarre tra il presidente del Consiglio Angelo Molteni, prima, Filippo Ballatore, direttore generale del Comune poi, hanno convinto a desistere il gruppo di giovani intenzionati a portare avanti la loro azione dimostrativa. «Non avete l'autorizzazione e vi abbiamo inoltrato una comunicazione, con tanto di parere dell'authority che vi invitava a non fare le riprese – hanno spiegato gli amministratori –. Non siamo contrari alla riprese per principio ma non esiste un regolamento comunale che chiarisca i comportamenti da adottare in questo caso, non sappiamo dove andranno a finire queste immagini». Dall'altra parte, con in mano una telecamera, Claudio Brunati e alcuni rappresentanti della lista civica «Giussano 5 stelle» hanno invocato il loro diritto di poter riprendere l'assemblea pubblica. «Siete nostri dipendenti e questa è un'assemblea aperta a tutti – hanno ribadito i rappresentanti della lista civica –. Ci avete indicato il parere del Garante senza però specificare la legge che stiamo trasgredendo. Le immagini saranno su un sito internet di cui abbiamo specificato l'indirizzo». In realtà l'azione dimostrativa del gruppo politico era stata ampiamente pubblicizzata. Già lo scorso 9 febbraio sul profilo di Facebook del gruppo politico è apparso il link «Fiato sul collo, rendi pubblico il tuo consiglio comunale» che poi rimandava all'assemblea di mercoledì sera. La situazione si è sbloccata dopo oltre 20 minuti, grazie al buon senso delle parti.

un'altro articolo appraso sul cittadino online:
http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/118083_giussano_videocamera_in_sala_consiliare_la_giunta_stoppa_i_grillini/

p.s. berlusconi ha meno gente nella scorta

20 FEB h 15: Desio STREET Carnival PARADE

Siete invitiati a partecipare ad un carnevale pomeridiano diverso dal solito ... un po' di colore nella grigia brianza ...

Un carro allegorico da cui diffonderemo musica ed informazione, una sfilata allegra al seguito, performance carnevalesche e molto altro ...

per lanciare un appello alla Cittadinanza ed alle istitutuzioni PER IL RISPETTO DELL'AMBIENTE E DELLA SALUTE, QUINDI PER LE ALTERNATIVE ALLE SCELTE SCELLERATE DELL'INCENERITORE E ... DELLE COLATE DI CEMENTO CHE RUOTANO ATTORNO AL GRANDE AFFARE EXPO 2015 (PEDEMONTANA, ALBERGHI, TORRI "DIREZIONALI", CENTRI COMMERCIALI ...)

Programma Evento:

h 14:30 ritrovo nel parcheggio della stazione FS di Desio

h 15:00 PARTENZA DEL CARRO:
- rap live FLAM B + Dj Alis & more mc's
- No inceneritore e No expo PERFORMANCE
- Microfono aperto

h 17:30 arrivo in via Roggia Traversi (in centro di fronte all'ex bar Pastori)
- HAPPY HOUR - ELECTRO SOUND con i "DUSTINN"

* in caso di maltempo cercateci sotto i portici del centro

"palle" dalla val di susa

ZONE ROSSE  ZONE ROSSE ZONE ROSSE  ....NEL SENSO DI GENOVA 2001    FACILE INTUIRE CHE UNA DELLE PROX SARà   EXPO 2015
SERVIREBBE LANCIARE  UNA  CAMPAGNA NAZIONALE A SOSTEGNO DEI NO TAV  MAGARI ARRIVANDO A FARE UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE  IN QUEI LUOGHI  
QUELLO CHE ACCADE IN VAL DI SUSA è MOLTO IMPORTANTE PER TUTTI NOI



Comunicato stampa 18-2-2010 palle!

Con "palle" si possono intendere più cose. "Palle" intese come "palle di neve" e "palle" intese come bugie.
Ma partiamo con ordine: nel pomeriggio di ieri parte dal presidio un corteo di 300 persone che si dirige al cantiere dove è installata la trivella. Sul sito, ad attendere il corteo, centinai di uomini antisommossa.
E qui partono le prime "palle": quelle di neve. Quelle a cui giocano i bambini di tutto il mondo. Palle lanciate a uomini coperti da caschi, scudi, giubbotti imbottiti…possibilità anche solo di fare un graffio, uguale a zero. Fastidio sì, ma questo è il minimo che si possono aspettare. La loro risposta alle palle di neve è una carica violenta. A terra rimane un ferito gravissimo, Simone, che sta lottando all'ospedale e a cui va tutto il nostro incoraggiamento; e due gravi, tra cui una signora non più giovane a cui hanno rotto setto nasale, braccia e ferito la testa . Oltre a decine di persone con lividi ed ematomi vari. I giornali riportano che tutto è  nato da lanci di pietre ed urina  da sopra il cavalcavia,  senza sapere che il cavalcavia, dal momento che è stata installata la trivella, è stato occupato
dai militari e dai loro mezzi. Pertanto, o erano loro a tirare pietre ed escrementi sui loro colleghi sotto, oppure raccontano "palle".
Ma la verità è che comunque, sia nel pomeriggio sia la sera, non erano presenti giornalisti, se non quelli locali, pertanto, i primi a raccontare "palle" sono le forze dell'ordine che passano le veline ai giornali.
Comunque la risposta di una popolazione indignata e scioccata arriva in serata. Mentre la trivella installata ieri a  mezzanotte (doveva lavorare una settimana e mezza) viene smontata e portata via, la gente inizia ad invadere le strade. A S.Antonino dalle 21.00 viene bloccata la linea ferroviaria Torino-Modane per circa 2 ore. A Chianocco vengono bloccate le due statali e l'autostrada.
L'intenzione è impedire il passaggio dei mezzi militari per la Valle. Verso le 22.00 la colonna che ha riportato la trivella nel ricovero entra in autostrada fino ad arrivare davanti ai manifestanti. Ma capiscono che da lì non si passa è sono costretti a fare dietrofront.
Poco dopo tocca alla statale. Ma anche da lì sono obbligati a tornare indietro tra le urla e le palle di neve di una popolazione ormai esasperata: esasperata dalla militarizzazione continua, dalle trivelle notturne, dalla violenza delle forze dell'ordine e dalle "palle" che
giornali e tv raccontano. Ritiro che avviene tra lanci di lacrimogeni ad altezza uomo (uno ha colpito alla spalla un manifestante) e svariate aggressioni verso la gente che si avvicinava alle camionette urlando "Giù le mani dalla Val Susa".
Ma le prime palle e le più pericolose, perché ci hanno portato a questa situazione, sono quelle di Virano: silente ormai da giorni, vorremo chiedergli di questa Valle di Susa "pacificata" e di sondaggi che vanno avanti "senza problemi".
Chissà se avrà il coraggio di dire che si è sbagliato e di fermare questa inutile farsa.
Noi aspettiamo. E naturalmente non indietreggiamo di un millimetro.

Comitato no tav Spinta dal bass – Spazio sociale libertario Takuma

giovedì 18 febbraio 2010

21 febbraio: "Una MONTAGNA di BALLE" + cip6 tour in CASCINA TORCHIERA SENZ'ACQUA



VI INVITO ALLA PROIEZIONE DI "UNA MONTAGNA DI BALLE"! ABBIAMO ORGANIZZATO UN TOUR DEL FILM IN TANDEM CON LA RACCOLTA DELLE VERTENZE CIP6 (PER IL RIMBORSO DEI FINANZIAMENTI ILLECITI AD INCENERITORI ED ALTRI IMPIANTI INQUINANTI PRELEVATI DALLE NOSTRE BOLLETTE) ...

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO è
DOMENICA 21 ore 16 in CASCINA TORCHIERA SENZ'ACQUA
a Milano (piazzale Cimitero Maggiore - Tram 14) con BIOMERCATINO dal mattino

Per ulteriori info:
- SULLA VERTENZA: www.dirittoalfuturo.it
- SUL TOUR DEL FILM: noinclombardia.blogspot.com
- IL COORDINAMENTO LOMBARDO SU FACEBOOK

martedì 16 febbraio 2010

Sgombero a Segrate: un nuovo solito caso. La denuncia del Naga.

Milano, 16/02/2010

Sgombero a Segrate: un nuovo solito caso. La denuncia del Naga.

Stamani all'alba è iniziato l'ennesimo sgombero. E' stato il turno del campo rom di Segrate dove vivevano più di 130 persone e dove, anche in questo caso, erano in atto processi positivi d'integrazione.

Anche in questo caso, i bambini residenti nel campo frequentavano le scuole locali e anche in questo caso le maestre, stamani, erano in prima fila per dare sostegno alle persone sgomberate e per cercare di portare i bambini a scuola.

Anche in questo caso, non sono state trovate soluzioni abitative alternative e condivise. Anche in questo caso, l'unica proposta è stata quella di separare le donne e i bambini dai mariti.

Anche in questo caso, vengono calpestati diritti e libertà fondamentali di uomini, donne e bambini che, da mesi,vengono rincorsi e stanati dove tentano di trovare rifugio.

Anche in questo caso, non sono servite le mobilitazioni: l'accanimento prosegue imperterrito e insensato.

Anche in questo caso, abbiamo incontrato famiglie che erano state sgomberate prima dal campo rom di Rubattino, poi dalla zona di Bacula, poi da Bovisasca, poi ancora da Rubattino e, stamani, da Segrate.

Anche in questo caso, per un giorno, staranno accesi deboli riflettori sull'ennesimo sgombero e poi tutto tornerà come prima.

Anche in questo caso, la città è assuefatta.

Il Naga continuerà a portare assistenza nelle aree dismesse della città, nei campi rom e ovunque ce ne sia bisogno e continueremo a denunciare ogni violazione dei diritti di chicchessia.

Per maggiori informazioni
NAGA  02 58 10 25 99   - 349 16 033 05 – naga@naga.it

lunedì 15 febbraio 2010

Arcore, Berlusconi vuole Milano 4, un business da 220 milioni di euro.

IMPORTANTE!
INOLTRATE QUESTA MAIL AD EMILIANO RONZONI PRESIDENTE DEL PARCO DELLA VALLE DEL LAMBRO: presidente@parcovallelambro.it
CON OGGETTO: Salviamo il parco della Valle del Lambro
Caro Presidente, salvi il parco!

Sembra un'affermazione assurda, infatti l'ente di gestione di un parco regionale esiste proprio per tutelare il territorio e migliorare la qualità della vita, ma è apparsa sui giornali locali una notizia molto preoccupante:

Arcore, Berlusconi vuole Milano 4, un business da 220 milioni di euro.

L' Idra, l'immobiliare di famiglia del premier, ha presentato alla giunta della cittadina, capitanata da Marco Rocchini, un progetto che vuole edificare 150.000 metri cubi in cambio una casa di riposo e di 20 milioni di oneri di urbanizzazione, che non riparerebbero per nulla i danni dell'insediamento.

Tra Milano 4 ed area Falck, Arcore avrebbe quasi il 20% di abitanti in più in pochi anni. Significherebbe servizi al collasso e traffico ancor più caotico, una vivibilità compromessa per sempre.

L'area, all'interno del parco regionale, è uno dei corridoi ecologici della Dorsale Verde nord Milano, un progetto inserito nel PTCP per salvare e connettere tra di loro le ultime aree verdi della Brianza. Con la colata di cemento ipotizzata i parchi brianzoli dell'Est Milano diventeranno giardinetti di una megalopoli, più o meno come lo è Parco Solari nel centro di Milano 1.

Le aree agricole sono importanti per creare anche a nord di Milano un parco di cintura intorno alla Brianza, territorio con percentuali urbanizzazione più alte d'Europa e in cui vivono ammassati quattro milioni di esseri umani, che devono condividere gli spazi disponibili con aree produttive di ogni genere e dimensione, autostrade, strade statali e provinciali, svincoli giganteschi, vaste superfici degradate, ex paesi e cittadine ormai conurbate senza soluzione di continuità a costituire agglomerati dormitorio, tutti uguali e senza identità.

Nel cuore della Lombardia il fiume Lambro e il Parco Valle Lambro "hanno già dato", concedendo larga parte del territorio a Pedemontana, un nastro d'asfalto che porterà altre auto, altro rumore ed inquinamento e speriamo non ulteriore cemento. Pedemontana taglierà in due il parco, modificando per sempre il territorio; saranno aperti cantieri che dureranno anni, aggiungerne altri nello stesso comune produrrà la paralisi del traffico.

L'acqua del fiume è importante, ma il parco del Lambro, non è solo quello, non è solo un parco naturalistico, è parco perché ha brandelli del bel paesaggio agrario della Brianza, ammirato da grandi viaggiatori e poeti del mondo. Noi brianzoli lo stiamo distruggendo. La Valle Lambro, se ripensata, potrebbe essere non solo conservata nei suoi valori storico-paesistici, ma anche diventare una straordinaria risorsa ricreativa per il buon vivere di chi abita in questa regione. Costruire edifici nelle zone agricole extra parco naturale di queste o di più piccole dimensioni, vuol dire invece distruggerlo in modo irreversibile.

Anche se il richiedente del progetto è una persona molto influente nella politica e negli affari, si può creare un precedente pericolosissimo. Se un parco regionale può' essere cementificato con tanta facilità allora ci chiediamo: ma i parchi a cosa servono?

L'Ente Parco ha il dovere morale e una precisa responsabilità istituzionale di dire NO a questo scempio, non tanto per noi che scriviamo oggi, quanto per le generazioni che verranno. Vogliamo che i nostri figli possano conoscere e identificarsi con la Brianza, ossia un territorio ben preciso con la sua cultura e la sua storia millenaria, e non con un ammasso interminabile di case, capannoni e strade tutte uguali.

La difesa dell'identità del nostro territorio passa da scelte cruciali come questa, siamo sicuri che Lei e l'ente che Lei rappresenta non vorrà assumersi la responsabilità di una scelta così clamorosamente contro la nostra storia.

Cordiali Saluti

Roberto Brambilla
Via Libertà 136/F Concorezzo

giovedì 4 febbraio 2010

16a Newsletter settimanale! (Video, news, petizioni, ...)

"THE NEXT" progetto editoriale dal basso!
IL NOSTRO BLOG: thenext-controinformation.blogspot.com
16a Newsletter settimanale


IN EVIDENZA:

6-7 Febbraio: FIRMA DAYS per le LISTE ciViche a 5 stelle! Qui l'elenco completo dei banchetti.

7 FEBBRAIO: parte il "Montagna di balle" TOUR all'Ambulatorio Medico Popolare di via Transiti 28 (per info sulle prossime tappe e sullo stato della vertenza nazionale "CIP6 o CI FAI?" visita noinclombardia.blogspot.com

NEWS DELLA SETTIMANA (lotte, istituzioni, associazioni, comitati, lavoratori, studenti, migranti, ...):

- DALLA BRIANZA E DALLA CITTA' METROPOLITANA:


Muggiò: prosegue la mostra itinerante MATT dalle 15 alle 24 di sab 6 febbraio in piazza IX novembre
 
Muggiò: lettera anonima ai consiglieri sulle aree cementificate dal PGT


Muggiò: i misteri delle 'ndrine e del Residence Pusiano

Il "sistema Tarantini" e il "sistema Seregno": il Gavazzi continua a tacere

Continua PEDEMONTANA ROAD SHOCK: assemblea ad Arcore Venerdi 5 febbraio 2010, ore 21 Centro S. Apollinare

Pedemontana, Autolaghi e Malpensa: una corona di capannoni

PEDEMONTANA BIS (autostrada Varese-Como-Lecco): nasce Salvabrughiera, il Comitato Intercomunale per la Salvaguardia del Territorio

Arcore: acqua privata per tutti! Incontro con Fumagalli l'8 febbraio alle 21 all'ARCI BLOB

LICENZA DI SPECULARE A MILANO: IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA

Monza: al S.Gerardo convegno su "IL POTERE IMMUNOSTIMOLANTE DELL'AMORE"


- DALLA REGIONE E DALL'ITALIA:

Formigoni sullo smog all'inaugurazione di MadeEXPO

AIUTIAMO GLI INSEGNANTI DI GEOGRAFIA A SALVARE QUESTA IMPORTANTE MATERIA DI INSEGNAMENTO

CENTRI PER MIGRANTI: UN MONDO DI SOPRUSI

PETIZIONI IN CORSO:

CIP6 o CI FAI? Vertenza nazionale per il recupero del 7% della bolletta elettrica truffaldinamente destinato agli inceneneritori invece che alle rinnovabili VERE! (dirittoalfuturo.it)

RASSEGNA STAMPA (da quotidiani, periodici e dal WEB):

GERONZICRAZIA (di Barbacetto, da "il fatto quotidiano")

ODOR DI MAFIA SU MILANO 2 (di Lo Bianco e Rizza, da "il fatto quotidiano")

LABoratorio ludico:  "DESIOPOLIO", un gioco in scatola autoprodotto, per ora in edizione limitata, ispirato al celebre "Monopoli", che vi intrattenirà con "imprevisti" e "probabilità" divertenti, con nuove regole ed un tabellone ispirato alle brutture del nostro territorio. Presto sarà pronto anche il "ROSIKO della Brianza". PRENOTALO SUBITO OPPURE PARTECIPA AI TORNEI CHE ORGANIZZEREMO INSIEME PER VINCERLO INSIEME AD ALTRI PREMI MANGERECCI E BEVERECCI ...


La newsletter Desiozone ed il progetto editoriale "The Next", blog (thenext-controinformation.blogspot.com) e cartaceo, sono curati dall'associazione LABoratorio Brianza senza fini di lucro.

“ODOR DI MAFIA SU MILANO2”

  Massimo Ciancimino durante l'udienza

  Ciancimino jr al processo contro Mori: la criminalità investì miliardi sul progetto orgoglio di Berlusconi
  di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza
     "Bernardo Provenzano? Un accordo stipulato nel 1992 gli aveva fornito la totale immunità per muoversi sul territorio italiano. Mio padre? Era il punto di equilibrio di un sistema politico affaristico-mafioso che aveva alla fine degli anni '70 investito miliardi persino in Milano2. La trattativa? La strategia folle di Riina prevedeva altre vittime, Mancino, Rognoni e Violante vennero informati. E nel centro di Roma c'era un appartamento messo a disposizione da un imprenditore amico di mio padre per i suoi incontri con il signor Franco, dei servizi segreti, e con Bernardo   Provenzano. A loro due mio padre aveva dato una copia delle chiavi per entrare separatamente e non essere visti''.    Nell'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo, al processo per la mancata cattura del boss Provenzano, imputati gli ufficiali dei carabinieri Mario Mori e Mauro Obinu, Massimo Ciancimino è un fiume in piena e in circa otto ore riscrive la storia nera del rapporto–mafia politica che si insinua nel cuore dello Stato visto dall'attico di via Sciuti, l'appartamento al settimo piano nel centro del capoluogo siciliano' dove don Vito, suo padre, riceveva a letto, sempre dopo le due del pomeriggio, politici, imprenditori, faccendieri e mafiosi. Una storia che parte da un'anonima palazzina   di Corleone, dove, il laureando in ingegneria Vito Ciancimino impartiva lezioni di matematica al compaesano Bernardo Provenzano, scarso nelle tabelline, ma poi soprannominato "il ragioniere", per arrivare ai salotti romani di piazza di Spagna, dove, a suo dire, nell'estate del '92 il maestro, poi diventato politico, l'allievo poi assurto al vertice di Cosa Nostra e due ufficiali dei carabinieri cercavano di gestire faticosamente i destini del Paese sotto l'attacco mafioso piu' violento del dopoguerra.    Così, a 60 anni di distanza dall'urlo di Gaspare Pisciotta, il luogotenente del bandito Giuliano, nell'aula giudiziaria di Viterbo, "siamo una cosa sola, banditi, mafia e carabinieri'', è un rampollo della borghesia politico-affaristico-mafiosa a raccontare dalle radici lo sviluppo della 'palma''' di sciasciana memoria, la cui linea saliva ogni anno di piu' verso Nord, alimentata dai miliardi del riciclaggio. Come quelli di Nino e Salvatore Buscemi, e   di Franco Bonura, boss di Uditore, a pranzo ogni domenica al ristorante ''la Scuderia'' con la famiglia Ciancimino e, secondo Massimo, con lui tra i finanziatori di Milano 2, l'avventura edilizia che spedi' l'uomo di Arcore nel ghota dell'imprenditoria milanese   . Una rivelazione che apre nuovi scenari investigativi sui quali lo stesso Ciancimino jr avrebbe fornito ulteriori particolari: forse e' per questo che e' stato bruscamente interrotto dal pm Nino Di Matteo, che ha formulato una nuova domanda. Nuove rivelazioni il figlio di don Vito, sotto gli occhi attenti del generale Mori, presente in aula, ha fornito sugli investimenti canadesi del padre, finito negli anni Settanta sotto i riflettori della   Commissione antimafia e per questo attirato dai consigli di Ciarrapico e Caltagirone verso Montreal, nell'anno delle Olimpiadi: Ciancimino e soci volevano costruire i residence per gli atleti. I rapporti con i servizi invece iniziano sotto la gestione del Viminale del ministro palermitano Restivo. A tenere i contatti e' il misterioso ''signor Franco'' che Massimo vede per la prima volta alla fine degli anni Settanta, l' uomo delle istituzioni   che incontra il padre a Rotello anche durante il soggiorno obbligato, che lo va a trovare in carcere, e che resta in contatto con don Vito fino a qualche mese prima della sua morte. E' proprio il ''signor Franco'' a portare al giovane Massimo, il giorno dei funerali del padre, ai Cappuccini, a Palermo, le condoglianze di Binu sottoforma di un ''pizzino'' con parole di calorosa stima.''E' morto un grande uomo''. A sentire Ciancimino jr, e' sempre il ''signor Franco'' che utilizza l'ex sindaco di Palermo, d'accordo col ministro Ruffini, per nascondere la notizia dell'abbattimento del Dc 9 di Ustica, e l'altra, non meno riservata, del covo in cui veniva tenuto nascosto Aldo Moro durante il sequestro. ''Ruffini e il signor Franco, insomma, avevano individuato mio padre come il soggetto che poteva garantire un collegamento con il crimine organizzato''.      Secondo il ritratto di Massimo, Vito Ciancimino e' stato per decenni un interlocutore dello Stato nei rapporti con la mafia, con i vertici istituzionali consapevoli. Oggi Mancino e Rognoni negano tutto e minacciano querele. L'ultima chiamata arriva nel maggio del '92, dopo la strage di Capaci, ma le avvisaglie c'erano state tutte gia' dopo l'omicidio Lima. '' Mio padre si incontro' con Provenzano e gli consiglio' di mandare a casa i familiari per gestire meglio la latitanza''. Dal racconto del giovane Ciancimino, Riina pervaso da follia pura aveva programmato la morte di numerosi magistrati e politici, tra cui Grasso e Mannino, ''perche'c'era qualcuno che gli stava mettendo in testa minchiate''. Provenzano intendeva defilarsi e quando arrivo' la richiesta di contatto di De Donno, don Vito non fu sospreso: ''Non dico che se lo aspettasse, ma non era stupito''. Dice il figlio di don Vito che prima del 29 giugno, giorno della consegna del papello, recapitato dal   medico Antonino' Cina'(''accreditato negli anni Settanta nientemeno che da Liggio'') a don Vito, ''ci sono stati due o tre incontri tra Mori e mio padre. Un altro prima del 19 luglio, giorno della strage di via D'Amelio''. Qual era l'obiettivo? ''Stabilire un canale privilegiato d'interlocuzione con i vertici di Cosa nostra. Ma mio padre lo considerava un errore''. Oggi si replica con il contro-esame della difesa.  

GERONZICRAZIA

  Cesare Geronzi

  Il presidente di Mediobanca pronto a prendere la guida di Generali. Storie di potere e di guai con la giustizia
  di Gianni Barbacetto
     Il "Sistema Geronzi" è a una svolta. Il banchiere romano che è passato indenne dalla Prima alla Seconda Repubblica, accrescendo il suo potere fino a occupare in Mediobanca la scrivania che fu di Enrico Cuccia, ora potrebbe traslocare da Milano a Trieste, salendo al vertice delle Generali al posto di Antoine Bernheim. È da tempo che la voce si ripete nel telefono senza fili della finanza. C'è chi spiega il possibile trasloco come la mossa di una partita a scacchi: meglio lasciare volontariamente la poltrona di comando di una banca, prima di essere costretto a farlo a causa di una legge bancaria severa con chi ha problemi giudiziari. E Cesare Geronzi di problemi giudiziari ne ha tanti.      È rimasto impigliato nel caso Federconsorzi, il colosso agricolo della Prima Repubblica crollato sotto il peso di 4 mila miliardi di debiti. Il suo patrimonio fu venduto, all'inizio degli anni Novanta, per 2.150 miliardi, ma ne valeva almeno 4.800, secondo la magistratura che aprì un'inchiesta. La regia dell'operazione era degli uomini che stavano facendo nascere allora il gruppo della Banca di Roma. Geronzi era tra questi. Dopo essersi fatto le ossa alla Banca d'Italia, diventa direttore generale della Cassa di Risparmio di Roma, piccolo istituto devoto a Santa Madre Chiesa. In un paio d'anni rileva dall'Iri prima il Banco di Santo Spirito e poi il Banco di Roma. Sono gli anniincuisidicechelaDc,anzi,più precisamente Giulio Andreotti, sia il referente politico di un modo di fare banca in cui le relazioni e la politica contano ben più che i bilanci e il mercato. Nel ventre molle della Roma democristiana, le banche servono, più che a fare finanza, a mettere insieme amici   fidati e a far loro realizzare operazioni sicure. E a finanziare i partiti e i loro giornali, con una mano a destra e un'altra a sinistra.    Per la vendita (o svendita) del patrimonio Federconsorzi, Cesare Geronzi, diventato intanto presidente della Banca di Roma, è comunque prosciolto: nel 2000, "per non aver commesso il fatto". Già in quel caso aveva accanto Sergio Cragnotti, presidente della Cirio e della Lazio. I due sono cresciuti insieme, tra gli anni Ottanta e i Novanta, Cesare sprofondato negli insondabili divani della Roma che governa, Sergio ben sistemato nella finanza della Milano che paga (era in Montedison). Poi Sergio ha spiccato   il volo con Cirio e Cesare non si è mai dimenticato di lui. Quando arriva il crac, anche il banchiere viene coinvolto: le sue banche romane sono diventate Capitalia, ma Capitalia ha collocato con estrema leggerezza – almeno secondo i risparmiatori truffati – i bond di una Cirio in crisi da tempo. Lo stabilirà il processo.    Intanto altri guai arrivano da un altro amico, il romanissimo e fascistissimo Giuseppe Ciarrapico, tanto vicino al "Divo" Andreotti, dunque da sostenere. Fin troppo: è con i finanziamenti di Geronzi che Ciarrapico in pochi anni mette insieme un suo gruppo, Italfin 80, comprando cliniche   e acque minerali. I conti? Non buoni, tanto che arriva anche per il Ciarra il momento del crac. Dei 450 miliardi di lire dell'insolvenza, 300 vengono dall'istituto di Geronzi. Ma dal male nasce il bene, perché il Ciarra presenta al banchiere un imprenditore milanese in quel momento un po' in difficoltà, ma con un grande futuro. È Silvio Berlusconi, che a metà degli anni Novanta nuota in un mare di debiti, tanto che le banche fanno fatica a credere nel futuro del Biscione. Niente paura, Banca di      Roma crede in Fininvest, che, anche grazie ai crediti di Geronzi, nel 1996 riesce a far quotare in Borsa Mediaset: un successo, per Berlusconi una svolta. Gli amici, poi, non si dimenticano.    Che importa che sulla strada ci siano degli intralci? Per il crac Italcase, Geronzi viene condannato in primo grado, ma assolto in appello: "Per non aver commesso il fatto". Dentro il crac Parmalat, è indagato, nel processo in corso a Parma, per usura aggravata e concorso in bancarotta fraudolenta: secondo l'accusa, avrebbe costretto Calisto Tanzi, che già aveva tanti problemi, a comprare (finanziato a tassi da usura) la Ciappazzi, società   dell'amico Ciarrapico. E poi a comprare anche (a prezzi gonfiati) la Eurolat dell'altro amico, Cragnotti: questo processo viene trasferito da Parma a Roma perché nella Capitale si sarebbe consumato il reato più grave, l'estorsione.    Geronzi intanto ha realizzato il suo capolavoro, conferire la sua Capitalia all'Unicredit di Alessandro Profumo, lasciandogli la gestione ma pretendendo, malgrado il curriculum penale, la presidenza di Mediobanca. Ha spiccato il volo da Roma a Milano   . Se ora lascerà davvero Piazzetta Cuccia per Trieste, state certi che non è solo per paura dei giudici: non ha molto da temere, tra prescrizioni già incombenti e processi brevi in arrivo. Il banchiere romano che ha conquistato Milano lavora per nuovi equilibri, sa che Mediobanca non è più da tempo il centro del sistema e che Generali, seconda compagnia assicurativa europea, è un'ottima plancia di comando da cui assistere, e partecipare, alle grandi manovre dei prossimi anni.