Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sulla prima ho ancora qualche dubbio.

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venerdì 19 febbraio 2010

"palle" dalla val di susa

ZONE ROSSE  ZONE ROSSE ZONE ROSSE  ....NEL SENSO DI GENOVA 2001    FACILE INTUIRE CHE UNA DELLE PROX SARà   EXPO 2015
SERVIREBBE LANCIARE  UNA  CAMPAGNA NAZIONALE A SOSTEGNO DEI NO TAV  MAGARI ARRIVANDO A FARE UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE  IN QUEI LUOGHI  
QUELLO CHE ACCADE IN VAL DI SUSA è MOLTO IMPORTANTE PER TUTTI NOI



Comunicato stampa 18-2-2010 palle!

Con "palle" si possono intendere più cose. "Palle" intese come "palle di neve" e "palle" intese come bugie.
Ma partiamo con ordine: nel pomeriggio di ieri parte dal presidio un corteo di 300 persone che si dirige al cantiere dove è installata la trivella. Sul sito, ad attendere il corteo, centinai di uomini antisommossa.
E qui partono le prime "palle": quelle di neve. Quelle a cui giocano i bambini di tutto il mondo. Palle lanciate a uomini coperti da caschi, scudi, giubbotti imbottiti…possibilità anche solo di fare un graffio, uguale a zero. Fastidio sì, ma questo è il minimo che si possono aspettare. La loro risposta alle palle di neve è una carica violenta. A terra rimane un ferito gravissimo, Simone, che sta lottando all'ospedale e a cui va tutto il nostro incoraggiamento; e due gravi, tra cui una signora non più giovane a cui hanno rotto setto nasale, braccia e ferito la testa . Oltre a decine di persone con lividi ed ematomi vari. I giornali riportano che tutto è  nato da lanci di pietre ed urina  da sopra il cavalcavia,  senza sapere che il cavalcavia, dal momento che è stata installata la trivella, è stato occupato
dai militari e dai loro mezzi. Pertanto, o erano loro a tirare pietre ed escrementi sui loro colleghi sotto, oppure raccontano "palle".
Ma la verità è che comunque, sia nel pomeriggio sia la sera, non erano presenti giornalisti, se non quelli locali, pertanto, i primi a raccontare "palle" sono le forze dell'ordine che passano le veline ai giornali.
Comunque la risposta di una popolazione indignata e scioccata arriva in serata. Mentre la trivella installata ieri a  mezzanotte (doveva lavorare una settimana e mezza) viene smontata e portata via, la gente inizia ad invadere le strade. A S.Antonino dalle 21.00 viene bloccata la linea ferroviaria Torino-Modane per circa 2 ore. A Chianocco vengono bloccate le due statali e l'autostrada.
L'intenzione è impedire il passaggio dei mezzi militari per la Valle. Verso le 22.00 la colonna che ha riportato la trivella nel ricovero entra in autostrada fino ad arrivare davanti ai manifestanti. Ma capiscono che da lì non si passa è sono costretti a fare dietrofront.
Poco dopo tocca alla statale. Ma anche da lì sono obbligati a tornare indietro tra le urla e le palle di neve di una popolazione ormai esasperata: esasperata dalla militarizzazione continua, dalle trivelle notturne, dalla violenza delle forze dell'ordine e dalle "palle" che
giornali e tv raccontano. Ritiro che avviene tra lanci di lacrimogeni ad altezza uomo (uno ha colpito alla spalla un manifestante) e svariate aggressioni verso la gente che si avvicinava alle camionette urlando "Giù le mani dalla Val Susa".
Ma le prime palle e le più pericolose, perché ci hanno portato a questa situazione, sono quelle di Virano: silente ormai da giorni, vorremo chiedergli di questa Valle di Susa "pacificata" e di sondaggi che vanno avanti "senza problemi".
Chissà se avrà il coraggio di dire che si è sbagliato e di fermare questa inutile farsa.
Noi aspettiamo. E naturalmente non indietreggiamo di un millimetro.

Comitato no tav Spinta dal bass – Spazio sociale libertario Takuma

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