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lunedì 31 gennaio 2011

Pedemontana, modifiche possibili "Se a Desio si trova il progetto.."

Pedemontana, modifiche possibili
«Se a Desio si trova il progetto...»

Il futuro svincolo di Pedemontana tra Desio e Lissone

Desio - E' un fiume in piena il direttore Umberto Regalia. Ha messaggi per la vecchia amministrazione, per il commissario e ha le risposte per Giovanni, il disabile le cui domande abbiamo riportato la scorsa settimana. "Le osservazioni fatte da Desio? Poco prima che la giunta cadesse erano arrivate richieste di modifica delle opere complementari. Avevamo sviluppato soluzioni alternative.

Per la zona del Motel (S. Giuseppe) abbiamo confermato che, se i tre comuni interessati trovano l'accordo, la strada può correre vicina all'autostrada. Per via Bassi avevamo fatto un disegno con una strada che corre a 30 metri dalle abitazioni. L'abbiamo dato al sindaco Mariani e alla Giunta: se siete d'accordo, abbiamo detto loro, portate il tutto in Regione e lo realizziamo. La giunta è caduta e non ha risposto. Il commissario ha i titoli per riprendere il progetto. Se lo trova in qualche cassetto, può farlo. Se non lo trova più, si rivolga a noi. Gliene daremo copia".

Un documento simile sarà stato certamente ben custodito. E rintracciabile. Ne va del futuro degli abitanti di via Bassi. In alternativa, ci sono le copie. E la striscia viola a S.Giuseppe tra via delle Cave, Due Palme e De Santis? "Sì, quella è la zona interessata dall'elettrodotto. Ma le proprietà non sono espropriate".

Eppure i documenti dicono questo: esproprio. "Allora, spieghiamo. Le aree colorate di rosso sono quelle degli espropri veri e propri. Il verde segnala le aree acquisite per fare opere di compensazione. Il giallo indica espropri temporanei, per il tempo che serve per l'allestimento dei cantieri. Terreni che saranno poi restituiti ai proprietari, ai quali sarà pagato l'affitto. Il viola è per le aree di asservimento per la realizzazione dei servizi: linee telefoniche, del gas, elettriche, le fognature. Passano sopra o sotto il livello del terreno. La proprietà rimane. Sappiamo che diminuisce la fruibilità e per questo diamo degli indennizzi. In particolare, sopra quella zona passerà la linea dell'alta tensione che ora è a circa 60 metri più ad est, sopra la Marta Trasporti. Una linea da 220 Kv. Correrà ad un'altezza tra i 35 ed i 38 metri, sostenuta da due tralicci, uno a monte ed uno a valle delle abitazione".

Ma perché un elettrodotto proprio lì, sopra le case? "E' l'Enel che ha deciso così. Sono scelte limitate per non interferire con la ferrovia. I lavori li faranno loro. Il progetto comprende l'analisi delle emanazione dei campi magnetici e dimostra che saranno ben dentro i limiti normativi. I proprietari entro i 20 metri per lato avranno indennizzi". Spiegherete a chi ha dubbi e preoccupazioni? "Scriveremo loro. E loro possono scriverci, sul modulo o su carta libera. Non ci formalizziamo".
Egidio Farina

sabato 22 gennaio 2011

smog, misure d'emergenza: blocco traffico e case più fredde

dal 31 gennaio centro vietato a chi paga l'ecopass e caldaie abbassate a 19 gradi

Smog, misure d'emergenza
Blocco traffico e case più fredde

Se il Pm10 non scende, da martedì divieto di circolazione ai mezzi più inquinanti e il 30 domenica a piedi

dal 31 gennaio centro vietato a chi paga l'ecopass e caldaie abbassate a 19 gradi

Smog, misure d'emergenza
Blocco traffico e case più fredde

Se il Pm10 non scende, da martedì divieto di circolazione ai mezzi più inquinanti e il 30 domenica a piedi

Tornano le domeniche a piedi (Newpress)
Tornano le domeniche a piedi (Newpress)
MILANO - Davanti all'emergenza smog il Comune di Milano torna a giocare la carta del blocco domenicale della circolazione e delle limitazioni al traffico anche nei giorni feriali. Le misure saranno rese progressivamente più severe se i livelli di inquinamento continuano a salire. Il sindaco Letizia Moratti ha predisposto un'ordinanza secondo la quale, se si arriverà al dodicesimo giorno consecutivo di superamento del limite consentivo di polveri sottili nell'aria di Milano (50 microgrammi al metrocubo) farà scattare da subito in tutta la città i divieti alla circolazione per i mezzi più inquinanti e il blocco per tutti la domenica successiva. Il nuovo piano, discusso venerdì in giunta e che sarà firmato lunedì dal sindaco Letizia Moratti, è destinato a diventare una sorta di nuovo regolamento da adottare anche in futuro nei casi di allarme per l'inquinamento.

DA MARTEDI' 25 - Venerdì è stato il nono giorno consecutivo di superamento, quindi se il Pm10 rimarrà oltre la soglia questa prima fase scatterà già da martedì 25 gennaio. Nel caso che la serie di giornate con il bollino rosso per lo smog arrivi a quota 18, quindi lunedì 31 gennaio, il traffico in centro sarà vietato a tutti i veicoli normalmente sottoposti al pagamento dell'Ecopass.

CALDAIE A 19 GRADI - Sempre in caso di superamento dei 18 giorni, sarà inoltre introdotto l'obbligo di abbassare a 19 gradi la temperatura delle abitazioni, per un massimo di 13 ore giornaliere di funzionamento delle caldaie. Queste misure emergenziali rimarranno in vigore finché i livelli di Pm10 non rientreranno nei livelli di guardia per tre giorni consecutivi.

LA FASE UNO - Il vicesindaco Riccardo De Corato commenta: «Abbiamo fissato un sistema che diventerà un codice di comportamento per i milanesi, con un impianto di regole e interventi in caso di allarme che i cittadini dovranno imparare a conoscere». Nello specifico, il piano si articola in due fasi di allarme: la prima scatta dopo il dodicesimo giorno consecutivo di superamento delle soglie di polveri sottili nell'aria, la seconda al diciottesimo e introduce misure che restano in vigore finché l'inquinamento non rientra sotto i livelli di guardia per tre giorni di fila. Al dodicesimo giorno di seguito con concentrazioni di Pm10 superiori ai 50 microgrammi per metro cubo il Comune proclama il blocco totale del traffico per la domenica successiva e impone il divieto immediato alla circolazione su tutte le strade della città per le auto a benzina Euro 0, per i diesel Euro 0, Euro 1 e Euro e per i ciclomotori benzina Euro 0 e diesel Euro 0 e Euro 1. Inoltre i furgoni per il carico e scarico merci e gli autobus al capolinea sono tenuti durante la sosta allo spegnimento dei motori. In questa fase scatta anche il divieto all'uso di fuochi d'artificio, petardi e fumogeni, all'accensione di falò e alla combustione dei rifiuti.

LA FASE DUE - Dopo il diciottesimo giorno consecutivo di inquinamento oltre le soglie europee, i limiti alla circolazione si fanno più stringenti, con il divieto all'accesso nell'area Ecopass per tutti i veicoli normalmente sottoposti al pedaggio antismog. Inoltre scatta l'obbligo di abbassare la temperatura nelle abitazioni a 19 gradi (un grado in meno del previsto) e di ridurre il funzionamento delle caldaie da 14 a 13 ore al giorno. L'ordinanza che il sindaco di Milano Letizia Moratti si appresta a firmare prevede un capitolo dedicato alle deroghe, sia per alcune tipologie di veicoli sia per alcuni edifici, come scuole e ospedali.

L'AREA METROPOLITANA - Dopo aver varato il piano per l'emergenza smog a Milano, il sindaco Letizia Moratti ha annunciato che chiederà al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni l'apertura di un tavolo per studiare misure di intervento contro l'inquinamento estese almeno a tutta l'area metropolitana. «Il mio obiettivo - ha comunicato Letizia Moratti, a margine di una conferenza stampa - è quello di parlare con il presidente Formigoni perché sarebbe positivo avere misure che vanno oltre la città di Milano, visto che non è solo il traffico a generare inquinamento, ma ci sono altre fonti come le industrie che non sono localizzate nella città e l'agricoltura. Per questo motivo abbiamo ritenuto di chiedere a Formigoni un tavolo per poter approfondire eventuali altre misure che il presidente riterrà opportune».

Redazione onlin     www.corriere.it
21 gennaio 2011

mercoledì 19 gennaio 2011

Revoca a direttore Asl1 di Pezzano? in Regione non passa e Pdl si spacca

Revoca a direttore Asl 1 di Pezzano? In Regione non passa e il Pdl si spacca    
Attualità
Scritto da Matteo Speziali   
Mercoledì 19 Gennaio 2011 da www.mbnews.it
 

Consiglioregionale-formigoni_3Respinta in regione per un voto la mozione che chiedeva alla Giunta di revocare la nomina di Pietrogino Pezzano a direttore generale dell'Asl Milano 1, presentata da Giulio Cavalli dell'Italia dei Valori e sottoscritta anche dai gruppi Pd, Udc, Sel e Pensionati.

Un voto a scrutinio segreto (32 voti contrari, 31 a favore e 2 astenuti) che ha messo in luce una netta spaccatura all'interno del Pdl. L'assenza in regione di tre consiglieri regionali dell'UdC è stata decisiva per impedire l'approvazione della mozione.

Una divisione del centro destra che secondo indiscrezioni ha rispecchiato il frazionamento che serpeggiava già settimana scorsa in Brianza, dove Pezzano è stato direttore Generale della Asl. Una nota stampa del Pdl di Monza e Brianza ha sottolineato prima del voto in Regione che una trentina di sindaci di quell'area politica hanno firmato un documento per il sostegno all'operato del dirigente sanitario, offuscato dal fatto che durante la maxi inchiesta contro la ndrangheta, ribattezzata "Infinito", il suo nome figurasse in alcune intercettazioni con i boss Saverio Moscato e Candeloro Polimero. Nella documentazione resa nota dalle forze dell'ordine non mancava anche una foto in cui Pezzano era ritratto in compagnia di boss. Ad oggi, quest'ultimo non risulta indagato e coinvolto in indagini.

In Regione ieri il dibattito è stato accesso: sulla questione e sull'opportunità politica della revoca dell'incarico a Pezzano si sono pronunciati Chiara Cremonesi (SEL), Carlo Borghetti (PD), e Arianna Cavicchioli (PD) che ha evidenziato come «un passo indietro di Pezzano rappresenterebbe un atto di responsabilità e di serenità verso un territorio che ha manifestato aperta contrarietà alla sua nomina».

Il presidente della Commissione "Affari Istituzionali" Sante Zuffada (PdL) ha invece sottolineato il fatto del sostegno espresso da una trentina di sindaci dell'intera area milanese e brianzola aggiungendo «Pezzano è tra i manager della sanità lombarda quello che ha ottenuto i giudizi più lusinghieri – ha sottolineato ancora Zuffada - e spiace vedere oggi che forze che si proclamano garantiste presentino e appoggino mozioni come questa».

lunedì 17 gennaio 2011

Desio, indagine sulle ex municipalizzate: il Commissario prefettizio si affida ai legali

Desio, indagine sulle ex municipalizzate:il Commissario prefettizio si affida ai legali

da Il Giorno
articolo di
ALESSANDRO CRISAFULLI

 

Maria Carmela Nuzzi ha dato incarico a due avvocati di fare chiarezza

— DESIO —
DA SEMPRE, non solo a Desio ma in tutta la Brianza, sono state definite «carrozzoni», «poltronifici», «vacche da mungere» e con altri epiteti vari, a volte meritati altre meno. Sono le aziende ex municipalizzate che gestiscono i servizi pubblici sul territorio, dal gas all'illuminazione, dall'acqua alle manutenzioni.

UNA GALASSIA di realtà piccole, medie e grandi - spesso nell'occhio del ciclone - che si uniscono, poi si disgregano, si sposano e poi si lasciano, si smembrano e trasformano. Camaleonti sotto forma di spa, con alla guida CdA più o meno ricchi, sempre e comunque legati a doppio filo con la politica, e con in carico servizi più o meno efficienti. Ebbene, fedele al suo mandato, che sta portando avanti con grande determinazione e trasparenza, raccogliendo plausi bipartisan, il Commissario straordinario di Desio, la dottoressa Maria Carmela Nuzzi, ha deciso di dare un'occhiata a questo ingarbugliato microcosmo (c'è un solo cittadino desiano o di un altro comune che saprebbe elencare con precisione le aziende di questo tipo partecipate dal proprio Comune?), con tutti i suoi satelliti. Per vederci chiaro ed eventualmente intraprendere azioni specifiche. Di certo, al momento, c'è che il Commissario ha dato incarico a due avvocati milanesi «per l'individuazione delle azioni esperibili rispetto alla verifica della regolarità dello svolgimento dei servizi attuati per conto del Comune di Desio dalle società partecipate e dalle società partecipate dalle partecipate (cioè le società di secondo livello)». Una sorta di indagine preliminare molto importante, visto che sono stati stanziati 15mila euro. Con la quale ci sarà una ricognizione sulla natura e l'elenco di tutti i servizi, da classificare tra i servizi strumentali, i servizi a rilevanza economica e quelli privi di rilevanza economica. «L'incarico affidato - spiega il Commissario - risponde a precise esigenze di legge. Ha una natura prettamente ricognitiva con l'obiettivo di conoscere e classificare tutti i servizi svolti sia dalle società partecipate che dalle società partecipate di secondo livello. Ho ritenuto indispensabile, a supporto dei provvedimenti e delle azioni previste e ammesse dalla normativa regolante gli affidamenti di servizi oggetto di specifica legislazione, acquisire prioritariamente tutti i dati necessari affinché gli adempimenti che siamo chiamati a compiere siano svolti con chiarezza e cognizione di causa». E c'è già chi dà una precisa chiave di lettura, come Claudio Fiore di Lombardia Autonoma, che da sempre batte il tasto su questi argomenti: «Finalmente il poltronificio di Desio, fortemente voluto dai baroni della politica degli affari, cede l'immunità garantita dalla sponde protettiva dei partiti, alla volontà di trasparenza del Commissario. Finalmente si apre un percorso virtuoso nelle gestione della cosa pubblica. Il nostro auspicio è che a cascata, ad ogni singolo ufficio pubblico, venga riservato lo stesso percorso di trasparenza e servizio».

sabato 15 gennaio 2011

Desio, da uno a infinito, mostra sulla matematica

DA UNO A INFINITO MOSTRA SULLA MATEMATICA
notizia pubblicata in data: 13/01/2011 da www.comune.desio.mb.it
 
DA UNO A INFINITO MOSTRA SULLA MATEMATICA

Anche la matematica si mette in mostra: presentazine giovedì 20 gennaio alle ore 21 della mostra "Da uno a infinito" in Villa Tittoni a Desio.


Rimarrà aperta da lunedì 24 gennaio a sabato 5 febbraio dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17; visite guidate ogni mattina su prenotazione telefonando a 3802687433.


Ingresso gratuito

Desio, 27 gennaio, giornata della memoria

GIORNATA DELLA MEMORIA
notizia pubblicata in data: 14/01/2011
GIORNATA DELLA MEMORIA

27 Gennaio 1945 - 27 gennaio 2011


GIORNATA DELLA MEMORIA


La Città di Desio vuole ricordare le vittime dell'Olocausto con una suggestiva rappresentazione prodotta dall'Associazione Culturale Teatrando di Seregno "Io non ero ad Auschwitz" - Regia di Silvano Ilardo


 


Giovedì 27 gennaio 2011 ore 21 - Villa Cusani Tittoni Traversi


ingresso libero


 


Lo spettacolo


In guerra, nei campi di sterminio il tempo scorre veloce e crudele e ci si ritrova, in un attimo pieno di terrore, arido vecchio senza umanità, donna sola senza identità. Per Il Soldato e la Bambina il tentativo di sopravvivere alla creazione di mostri e all'isolamento si tramuta in un delicato tentativo di ricreare legami con gli affetti, con la memoria, con il passato.
Una moglie lontana ignara dell'orrore in una Berlino che nasconde con il terrore la verità la stessa che straripa dalla denuncia del soldato. Unico strumento di comunicazione,i bianchi fogli intonsi, pronti ad accogliere e conservare le confidenze,ecco che si rivela l'unico luogo,l'unica possibilità, di un rifugio scaldato appena da una lanterna. Il Soldato e La Bambina non si possono parlare, non si possono ascoltare nel campo, ma si possono guardare. Lettere e diario diventano così luogo di incontro. Le parole e le domande, che i loro occhi hanno colto nell'altro, riceveranno voce e forma nei segni lasciati dall'inchiostro, testimoni dell'esistenza di umanità, della resistenza alla follia, del caldo fuoco che da vita ai loro cuori, in quegli inverni gelidi che uccidono i loro corpi, aggrappati disperatamente a melodie malinconiche nel tentativo di salvare ancora qualcosa di umano, mentre Berlino lontana con altre vite, soccombe.


 


 


Per non dimenticare


 


Quando il Supremo Comandante delle Forze alleate, Generale Dwight D. Eisenhower, entrò nei campi di concentramento, ordinò che fosse fatto il maggior numero di foto possibili, e fece in modo che i tedeschi delle città vicine fossero accompagnati fino a quei campi e sepellissero i morti. E il motivo, lo spiegò così: 'Che si tenga il massimo della documentazione – che si facciano filmati – che si registrino i testimoni – perchè, in qualche momento durante la storia, qualche idiota potrebbe sostenere che tutto questo non è mai successo'.


venerdì 14 gennaio 2011

Desio, Kover: case sulle ceneri di una fabbrica fiorente

Desio, Kover:case sulle ceneri di una fabbrica fiorente

da Il Giorno
articolo di
Ale.Cri.

La vertenza in Comune

— DESIO —
SI RIUSCIRANNO a far convivere le legittime aspettative del privato con le altrettanto legittime aspettative dei lavoratori? È questo il nodo da sciogliere per la delicata questione della Kover srl, un caso piuttosto singolare di azienda in piena attività costretta allo sfratto dai proprietari del capannone, intenzionati ad abbatterlo per costruire 140 appartamenti. Un vero rompicapo, se si aggiungono i tasselli che l'operazione della proprietà è assolutamente legittimata dal Piano di governo del territorio approvato dall'amministrazione comunale uscente e che l'azienda, in un periodo di crisi e con la cassa integrazione a rotazione in corso, non ha la forza economica per sostenere un nuovo, onerosissimo, trasloco, dopo quello di pochi anni fa. Dunque? Nei giorni scorsi il commissario prefettizio Maria Carmela Nuzzi si è interessata della questione, incontrando il proprietario dell'azienda, Roberto De Lorenzo. «È una delle questioni più complesse che emergono dal Pgt - spiega la dottoressa Nuzzi - visto che ci sono in ballo le sorti di 34 lavoratori, proverò a sollecitare tutte le parti in causa affinchè ognuna dia il suo contributo per salvaguardare i lavoratori e le loro famiglie, che deve essere l'interesse principale, anche se chiaramente nessuno vuole danneggiare il privato e i suoi progetti». Uscito dall'incontro con il commissario, De Lorenzo mostra un atteggiamento attendista, non troppo ottimista: «Ha detto anche a me che il Comune cercherà di fare da intermediario - spiega - mettendo tutti d'accordo. Ma non abbiamo parlato nè di tempi nè di modi». Il privato, del resto, i fratelli Marco e Gilberto Citterio, eredi di papà Anselmo della Ilma Molle, sono forti del loro progetto che appare del tutto in linea con le previsioni urbanistiche: case moderne, di alta qualità, con una buona fetta di verde, inserite nel contesto residenziale del rione.

Desio, assegni Gsd: il Commissario prefettizio indaga sul caso

Desio, assegni Gsd alle associazioni: il Commissario prefettizio indaga sul caso

da Il Giorno
articolo di 
ALESSANDRO CRISAFULLI

 

 

Il Pd ha chiesto ufficialmente lo scioglimento del consiglio d'amministrazione

— DESIO —
NON ESCLUDE, il Commissario prefettizio di Desio Maria Carmela Nuzzi, che si possa anche arrivare a sciogliere il consiglio di amministrazione della Gestione servizi Desio spa, per il caso degli assegni elargiti alle associazioni di volontariato cittadine, che da diverse settimane fa rumore in città.

UNA RICHIESTA avanzata dal Partito democratico, messa nero su bianco, e che il Commissario, oggi, non cestina: «A oggi non si può certo prendere una decisione di questo peso - dice, non nascondendo un po' di sorpresa per questa patata bollente che si è subito ritrovata fra le mani appena sbarcata in Comune - perché prima di, eventualmente, arrivarci, occorre acquisire tutti gli elementi concreti. È un metodo chiaro, che sto utilizzando in tutte le mie decisioni». Resta cauta, quindi, come è inevitabile in una questione spinosa e antipatica, ma non manca di rilevare una serie di evidenti anomalie, già emerse dai primi accertamenti: «La prima cosa che mi ha stupito - spiega - è che dietro una semplice delibera di giunta in cui si patrocinava una manifestazione ci fosse sotto anche l'elargizione di contributi. Manifestazione che va benissimo nelle sue finalità, ma l'elargizione non può avvenire con forme di intervento che non siano istituzionali».
Una sottolineatura di come la consegna porta a porta, o addirittura in strada, effettuata in parte dal presidente della GSD Nicola Bellizzi e dall'ex sindaco Giampiero Mariani, sia stata qualcosa di più che «stravagante». «Adesso stiamo facendo ulteriori accertamenti - annuncia il commissario - per verificare i criteri di scelta delle associazioni, le competenze dei soggetti coinvolti, insomma per capire la regolarità o meno del tutto». Ma è già stata rilevata un'ulteriore anomalia: «Per quanto ho potuto capire - dice - l'elargizione di contributi non rientra nelle attività previste nello statuto aziendale della GSD». Una serie di «buchi» che delineano un quadro a tinte fosche: una vicenda che ha toccato la figura dell'ex sindaco Mariani ma anche quella del presidente Bellizzi, che ha spiegato di essersi avvalso dell'aiuto di Mariani perché non conosceva bene alcune delle associazioni a cui consegnare gli assegni.
Tra l'altro, sono nate alcune frizioni interne allo stesso consiglio di amministrazione, visto che a quanto pare il Cda aveva dato preciso input al presidente di consegnare le somme personalmente, senza «aiutanti» esterni. Al momento non si può escludere dunque nemmeno che gli stessi gruppi di volontariato attivi sul territorio o in Paesi del terzo mondo siano costretti a restituire le somme - da 500 a 10 mila euro - ricevute nelle scorse settimane. Si attende la decisione finale del Commissario.

giovedì 13 gennaio 2011

Desio, primo bilancio del Commissario Prefettizio Maria Carmela Nuzzi: recuperare i crediti

Desio, primo bilancio del commissario prefettizio Maria Carmela Nuzzi: recuperare i crediti

da Il Giorno
articolo di 
ALESSANDRO CRISAFULLI 

«La cassa piange e il 2011 non sarà migliore»

— DESIO —
L'UFFICIO, al secondo piano del municipio, è più spoglio di quando lo abitava Giampiero Mariani. Non manca, però, al tavolino, il celebre porta-caramelle (pieno) dell'ex sindaco. E non manca nemmeno il lavoro, al commissario prefettizio Maria Carmela Nuzzi, catapultata a Desio il dì 27 novembre 2010, per raddrizzare le fondamenta del "Palazzo" e tirarle a lucido - per quanto possibile - fino al sacro responso, primaverile, delle urne. Martedì è giorno di ricevimento e il viavai è incessante. Escono due politici locali ed entra il cronista, scortato dal fotografo, con un funzionario che già batte il piede a ruota. «Eh no, il fotografo non era annunciato», si schermisce la dottoressa Nuzzi, sorridendo. Perché quando intervisti una donna, sempre meglio avvisare, se vuoi anche immortalarla. Due scatti e il problema è archiviato... Le poltrone di velluto rosso sono sempre comode, «ma mi raccomando, non mi torturi...», chiede. Nessuna intenzione di farlo, ci mancherebbe, solo volontà di sapere, capire, fare un primo bilancio. Circa 45 giorni, e qualche fetta di panettone, dopo l'insediamento.

Come è stato l'impatto con Desio?
All'inizio c'è stato un po' di disorientamento. Sono arrivata sulla scorta di un tam tam che parlava di scioglimento del consiglio comunale per mafia. Invece, lo abbiamo precisato da subito, non è così. C'era un po' di preoccupazione, per tutti i retroscena che possono stare dietro una realtà come questa. Ho subito preso contatto con gli uffici, per capire i problemi principali da affrontare.
E' vero, come ripeteva l'opposizione e sostenevano diversi cittadini, che la macchina amministrativa era paralizzata da mesi, per la crisi politica?
E' vero, ma è anche naturale: la precedente giunta ha prodotto poco, perché ha avuto poco tempo, non per mancanza di volontà. E quando sono emerse le dissonanze interne alla coalizione, inevitabilmente la macchina amministrativa ne ha risentito. E' un effetto collaterale, quando dall'alto mancano indicazioni in un'unica direzione. Tra l'altro, mancano alcuni dirigenti, ci sono posizioni scoperte, c'era un piano di riorganizzazione complessivo che non si è attuato, per carenza di tempo. E probabilmente non riuscirò neanche io, per lo stesso motivo, a metterci mano.
Quali sono i primi problemi che ha dovuto o voluto affrontare?
Di certo l'assestamento di bilancio, perché sono arrivata il 27 novembre ed era da chiudere entro il 30, per non mettere in difficoltà operativa gli uffici. E' stata una operazione urgente e delicata.
Poi, ha subito mostrato il pugno di ferro, verso alcuni guai della realtà desiana, come gli abusi edilizi e i crediti da recuperare per il Comune?
L'ho fatto e lo sto facendo con le modalità che competono a un Commissario, che è facilitato rispetto a un'amministrazione che magari deve mettere daccordo tutte le parti politiche. Lavoro con i tecnici per superare le difficoltà e risolvere i problemi. I 450 mila euro di buco negli affitti delle case comunali, ad esempio, non sono una patologia prettamente desiana, anche se qui l'entità è elevata: è una cifra che va recuperata, perchè siamo in un momento in cui tutti gli enti locali sono in ristrettezze economiche.
A proposito, come ha trovato le casse comunali? Piangevano?
E piangono ancora - dice scuotendo la testa -. Il Comune ha un grande patrimonio immobiliare, ma con quello non si pagano le spese. A livello di liquidità la situazione è difficile, anche perchè le opere edificatorie sono bloccate e non entrano oneri. Anche nel 2011 credo non entrerà molto, tra l'altro non sappiamo nemmeno quanto possano finanziare la spesa corrente.
Che Piano di governo del territorio ha trovato?
Con alcuni aspetti problematici. Sono arrivate 200 osservazioni e le valuteremo. Ad esempio c'è da salvaguardare i lavoratori della Kover, anche se nessuno vuole danneggiare il privato che ha diritto di costruire.

«Non è la capitale della 'ndrangheta»
— DESIO —
«La patente di città della 'ndrangheta è assolutamente immeritata». Il commissario prefettizio non ha trovato una realtà così permeata dalla malavita come hanno fatto pensare alcuni reportage televisivi che l'hanno presa a modello, negativo, per tutto il Nord. «C'è stata una chiara enfatizzazione del problema - sostiene lei, che sicuramente ha il polso della situazione ad ampio livello, essendo vice prefetto a Milano -. Desio non è la capitale della 'ndrangheta in Brianza». Ci tiene a sottolinearlo, a ripeterlo, «perchè le indagini hanno dimostrato che la situazione è analoga a tante altre città del territorio - spiega - Desio non è un covo di mafiosi o di soggetti pericolosi».

Sa, comunque, che troppi sono stati gli "indizi" di connivenze politiche, «che ci saranno state - dice - ma quanto preme a me, adesso, è che non riguardino la struttura amministrativa, e su questo sono sufficientemente tranquilla: è vero che ci sono state ispezioni e controlli, su temi specifici del Pgt, ma al momento non hanno portato a nulla di concreto; ed è comunque un fatto positivo che ci siano stati gli accertamenti. Così come è positivo, e ci tranquillizza, che sul territorio le forze dell'ordine e la magistratura stiano lavorando bene, con grande attenzione e solerzia». Ma spesso, il Palazzo, è stato accusato di scarsa trasparenza, «so di presenze dominanti in alcuni settori nel recente passato - dice, e a Rosario Perri fischieranno le orecchie - ma adesso la situazione è migliorata».

mercoledì 12 gennaio 2011

Assegnopoli: per il Commissario.. qualcosa non ha funzionato

Assegnopoli, per il Commissario...qualcosa non ha funzionato

Post n°541 pubblicato il 11 Gennaio 2011 da alecri0
dal blog madeindesio

dott.ssa Nuzzi...

"NON IMMAGINAVO CHE DIETRO UNA DELIBERA DI GIUNTA DI PATROCINIO CI FOSSE ANCHE UNA ELARGIZIONE DI CONTRIBUTI".

"L'ELARGIZIONE DI CONTRIBUTI AD ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO, IN SE', VA BENISSIMO MA NON POSSONO ESSERE UTILIZZATE FORME CHE NON SIANO ISTITUZIONALI"

"
L'ATTIVITA' DI ELARGIZIONE DI CONTRIBUTI NON RIENTRA NELLE ATTIVITA' INSERITE NELLO STATUTO DELLA GSD".

"
LA RICHIESTA DI SCIOGLIMENTO DEL CDA DELL'AZIENDA AVANZATA DAL PD? PRIMA DI, EVENTUALMENTE,  ARRIVARCI OCCORRE ACQUISIRE TUTTI GLI ELEMENTI CONCRETI, COSA CHE STO CERCANDO DI FARE PER POTER DECIDERE".

lunedì 10 gennaio 2011

Il prevosto: "Desio in ginocchio ma ora è il momento di rialzarsi".

Il prevosto: «Desio in ginocchio
ma ora è il momento di rialzarsi»

  • 10 gennaio 2011
  • da www.cittadinomb.it 

Desio, monsignor Elio Burlon

Desio - Si è trattato di un intervento forte, forse anche in qualche misura atteso e desiderato, o addirittura temuto. Ma che di certo ha sorpreso, sicuramente in positivo, anche se non è mancato chi invece non l'ha affatto condiviso. E si può ben capire che sia tra i più direttamente impegnati e coinvolti in politica, soprattutto dell¿ex maggioranza. Il «discorso alla città» per il 2010 di monsignor Elio Burlon pronunciato in basilica la sera dell'ultimo dell'anno ha rispettato sicuramente quella «piccola tradizione» che il prevosto ha introdotto in questi anni, ma sicuramente ha un valore particolare in una città scossa prima dal pesante coinvolgimento nell'inchiesta e nell'operazione contro la 'ndrangheta, quindi dalle ripercussioni che l'ondata di arresti e di intecettazioni di luglio ha provocato sull'estabilishemente politico-amministrativo locale, ed infine dallo scioglimento anticipato del consiglio comunale a seguito delle dimissioni di esponenti delle opposizioni e di parte della maggioranza, segnatamente della Lega. Un susseguirsi di eventi che è stato accompagnato da polemiche virulente, che ancora continuano, e da echi mediatici vistosi e a livello nazionale. Per questo monsignor Burlon ha sicuramente meditato a lungo e soppesato il suo intervento. Come mai, gli chiediamo, non ha pensato e/o ritenuto di intervenire prima? «Perchè, soprattutto quando la situazione si è fatta pesante, ho voluto capire bene cosa stesse accadendo. Un intervento estemporaneo avrebbe potuto apparire indebito o far supporre un giudizio che invece non ci spetta, non ci compete come pastori». E però alla fine ha deciso di parlare. «Ho sicuramente approfittato dell'occasione della messa dell'ultimo dell'anno con il Te Deum in cui, tradizionalmente appunto, anch¿io rivolgo un mio piccolo discorso alla città sulla falsariga di quel che fa l'arcivescovo per S. Ambrogio (monsignore ha sulla scrivania il libretto con l'ultimo testo del cardinale Tettamanzi, ndr.). Devo aggiungere che la crisi istituzionale apertasi negli ultimi tempi così come l¿escalation mediatica, soprattutto a livello televisivo, avevano determinato un clima, un¿atmosfera generale molto pesante, di smarrimento, di autentico scoramento, di disillusione e delusione. Con il rischio che al disinteresse subentrasse la sfiducia totale e generale non solo nei confronti della politica». Non ha temuto di essere accusato della solita «ingerenza»? «Come ho premesso proprio nel mio discorso non ho inteso entrare nel merito di alcuna questione politica o addirittura giudiziaria ma fare soltanto un discorso sul piano spirituale e morale nel senso di una assunzione di responsabilità, di una necessità di reazione a questo stato di cose che passa per un rinnovato impegno per il bene comune. E sempre in premessa ho pure sottolineato come un pastore è talvolta obbligato, per il bene della comunità che gli è affidata, a dire anche cose che immediatamente possono suonare spiacevole. Posso assicurare che non è un compito facile, ma ribadisco che ad un certo punto non si può ignorare la realtà e bisogna intervenire, senza invadere campi altrui, per stimolare, per risvegliare, per sostenere chi sta mettendo in campo sforzi positivi, per dare speranza ad una popolazione altrimenti risucchiata nell¿apatia, nell'indifferenza, nella rassegnazione». Quando a luglio vi è stato lo choc degli arresti e della presa di coscienza della pesante presenza della 'ndrangheta a Desio, cosa ha provato? «Molta sofferenza e al contempo molta preoccupazione nel constatare che alle tante voci corrispondeva una situazione oggettivamente poco simpatica». In questi anni non ha ritenuto di dovere intervenire visto che per l'appunto le voci su operazioni, influenze poco chiare erano continue? «Non era facile proprio perchè erano voci ma in ogni caso ho sempre cercato nei fatti di indicare la strada dei comportamenti più corretti e al contempo ho cercato di non supportare iniziative o operazioni che prestavano il fianco a sospetti o a cose poco chiare. Ho insomma cercato, purtroppo non sempre senza successo. di arginare una marea che stava montando». E adesso? «E adesso c'è bisogno, come ha detto più volte anche il Papa, di una nuova generazione di cristiani, ma aggiungo di cittadini in quanto tali, che si impegnino per il bene di tutti, per il bene di Desio». Luigi Losa

Desio, il sindacalista Catena racconta in un dossier i tentativi di condizionare l'ex Amsp

Desio, il sindacalista Catena racconta in un dossier i tentativi di condizionare l'ex Amsp

da Il Giorno
articolo di
ALESSANDRO CRISAFULLI

 

Le mani della politica sull'azienda di casa

— DESIO —
UN PICCOLO memoriale su come la «piovra desiana», come la definisce lui, ha allungato i suoi tentacoli sull'azienda dei servizi pubblici, e sulla città, nel corso degli anni.

UN'ANALISI piena di fatti, cifre, aneddoti, idee, quella che Biagio Catena, memoria storica della Gestione Servizi Desio (fu Amsp) ha deciso di mettere nero su bianco. Perché lui, che oggi è Componente del comitato provinciale Acqua Bene Comune e delle Rsu Filtcem - Cgil Brianzacque, sa vita morte e miracoli di chi lavora e ha lavorato dentro la sede di via Giusti e sul territorio, avendo sempre messo la faccia come sindacalista. «Mentre c'era questa crescita molto positiva dell'azienda - ricorda -, nella città, politicamente parlando, si stava determinando una decrescita e un degrado dello spessore del ceto politico, il quale ha tutte le responsabilità, morali, culturali e politiche dei guai di Desio, senza nessuna distinzione tra destra, centro e sinistra». Accusa tutti, o quasi, di «aver fatto gli struzzi e per alcuni aspetti aver condiviso, fatto melina», favorendo persone come Rosario Perri, che definisce «il geometra dei tubi», permettendo che «condizionassero la vita istituzionale, politica, che distruggessero il territorio».
Sottolinea «gli scontri feroci avvenuti negli anni tra il geometra, la dirigenza dell'azienda, e il sindacato: devono emergere, poiché essi facevano parte del disegno di costui e di chi più in alto di lui doveva accaparrarsi e condizionare anche la vita interna di una azienda municipale nella quale non ha potuto mai comandare». Quindi, evidenzia la sempre grande influenza di Perri sulle vicende dell'Azienda e le varie nomine ai vertici della stessa, poi l'ascesa di Massimo Ponzoni, anch'egli sempre molto vicino a quanto accadeva in via Giusti. «Con quelle elezioni - dice, riferendosi al 2000 - la onnipotenza del geometra aumentò vertiginosamente, in quanto condizionò ancora di più le scelte amministrative, urbanistiche, territoriali, e quindi anche della Amsp. Però il diavolo fa le pentole ma non i coperchi: costoro dopo la vittoria, nominarono il nuovo CdA dell'azienda, come poi avvenne nella seconda vittoria del centrodestra, ma per onor di verità entrambi i CdA, guidati da Perna e poi Villa, hanno dimostrato grande autonomia e spesso anche conflitto in contrapposizione all'arroganza».

POI PARLA negativamente del progetto di «svendere l'azienda a Lissone», ricorda che «ci trovammo da soli a condurre quella battaglia che costò il regalo delle farmacie comunali al privato», svela «la campagna squallida delle lettere anonime, avvalendosi di alcuni manovali interni all'Azienda, i quali erano tutti i giorni a strisciare come vermi al cospetto del geometra pur di far carriera».
«Ma nonostante questo brutto clima - dice - alcune cose importanti si fecero, come la costruzione dei nuovi uffici in via Giusti, la partecipazione all'apertura del distributore del metano, l'aver impedito lo smembramento dell'Azienda».

venerdì 7 gennaio 2011

gli rompe il naso su una vetrina, poi sparisce con il ferito: mistero

Gli rompe il naso su una vetrina,
poi sparisce con il ferito: mistero

Desio - Episodio misterioso e inquietante giovedì pomeriggio in piazza Conciliazione. Verso le 18, un uomo ha aggredito un passante, lo ha preso per il collo e lo ha spinto con violenza contro una vetrina, fino a spaccargli il naso. "Lascia stare la famiglia" gli ha gridato, lasciandolo a terra sanguinante, sotto gli occhi impietriti di alcuni testimoni.

Qualcuno ha tentato di avvisare le forze dell'ordine ma nel giro di pochi secondi sono spariti sia l'aggressore sia la vittima. I due, secondo la descrizione di chi ha visto la scena, sarebbero di origini meridionali, entrambi di mezza età. L'episodio ha spaventato i pochi desiani presenti in piazza, poco disposti a raccontare.

giovedì 6 gennaio 2011

Sindaci Asl1 non vogliono Pezzano

«Fotografato con il boss mafioso»
Sindaci Asl1 non vogliono Pezzano

6 gennaio 2011

Desio, l'incontro tra Pezzano e il boss Saverio Moscato e l'affiliato Candeloro Polimeni (Foto by FABRIZIO RADAELLI)

Desio - L'indagine anti 'ndrangheta "Infinito" continua a provocare polemiche, anche fuori dalla Brianza. I comuni del Nordovest milanese si ribellano alla nomina di Pietrogino Pezzano a direttore della Asl Milano 1.

La decisione del Pirellone ha suscitato la reazione di sindaci e cittadini: su iniziativa del sindaco di Vanzago Roberto Nava e del presidente dell'associazione Sos Antiracket e Usura Frediano Manzi è stata avviata una petizione per chiedere un parere sulla nomina dell'ex direttore della Asl di Monza, fotografato dai carabinieri di Desio nel 2009 mentre incontra davanti ad un bar il boss Saverio Moscato (poi deceduto) e l'affiliato Candeloro Polimeni. Pezzano non è indagato, ma i cittadini si oppongono ad un direttore "fotografato con i mafiosi".
P.F.

mercoledì 5 gennaio 2011

Desio, evitato commissariamento al "quadrato": casa Gavazzi ha un nuovo CdA

Desio, evitato commissariamento al "quadrato": casa Gavazzi ha nuovo Cda    
Scritto da Mirko Dado  
 
Mercoledì 05 Gennaio 2011 da www.mbnews.it

Dopo due mesi di navigazione senza "cabina di regia", la Casa di riposo Gavazzi di Desio ha di nuovo un suo Consiglio di amministrazione. Ci ha pensato il commissario prefettizio Maria Carmela Nuzzi, che ha evitato che l'ente venisse nuovamente, a sua volta, commissariato. Proprio come successo di recente al Comune e proprio come successo alla stessa Gavazzi alcuni anni fa.

Il rischio era infatti che ci fosse un ente importante come quello che gestisce le Rsa cittadine (quella nuova e attiva in periferia e quella vecchia e disabitata in centro) commissariato, dentro un comune commissariato. Un record, forse.

La dottoressa Nuzzi ha nominato i tre membri di competenza comunale: si tratta di Simone Gargiulo, ex responsabile cittadino della Croce Rossa e consigliere comunale uscente della lista Desio 2000 del sindaco Giampiero Mariani, di Franco Barbirato, ragioniere commercialista residente a Desio, e Carlo Santambrogio ex dirigente d'azienda in pensione anch'esso residente in città. Gargiulo, che fa l'avvocato, si è auto candidato, mentre gli altri due nomi sono stati segnalati dall'ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e Brianza.

Saranno loro a formare il cuore del nuovo organismo al vertice della storica istituzione cittadina, che avrà il compito di far viaggiare al meglio la Rsa in funzione (proseguendo il lavoro del Cda uscente) e soprattutto di portare a termine il progetto di riqualificazione della struttura in corso Italia. Che da tempo fa parecchio discutere, senza che sia stata ancora trovata la strada giusta.

 

Desio, "Nomi, cognomi e infami": incontri sulla criminalità

Desio, 'Nomi, cognomi e infami': incontri sulla criminalità

 

da Il Giorno
articolo di
Ale.Cri.

 

— DESIO —
VIETATO ABBASSARE la guardia. Lo ha ripetuto a più riprese il sostituto procuratore di Monza Salvatore Bellomo, uno dei grandi artefici della maxi operazione contro la 'ndrangheta in Lombardia. E adesso a Desio – una delle città più sconvolte da quanto emerso negli ultimi mesi, visto che si è arrivati anche alla crisi politica e all'auto scioglimento del parlamentino locale – un gruppo di associazioni prova a mettere in atto quel monito. In attesa che la prossima Amministrazione comunale lo faccia suo e lo traduca in atti concreti per prevenire le infiltrazioni. A mobilitarsi sono il Centro culturale «G.Lazzati», l'associazione Antropolis, i Missionari Saveriani e il Coordinamento Desio Città Aperta (che si per sè raggruppa un altro bello schieramento di sodalizi attivi sul territorio). Insieme, hanno promosso un mini ciclo di incontri con chi è entrato nelle viscere della malavita organizzata da queste parti, raccontandola con grande coraggio e dovizia di particolari. Due appuntamenti che si terranno nella sala civica Pertini al primo piano del palazzo comunale. Ad aprire la manifestazione intitolata «Mafie in Brianza – rialzare la testa!», che ha scelto come slogan la frase di Paolo Borsellino «la paura è normale che ci sia, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio», sarà Giulio Cavalli, attore, scrittore, di recente anche esponente del movimento dell'Idv, che per le sue denunce contro il «sistema» è costretto da mesi a vivere sotto scorta. Cavalli è autore di «A cento Passi dal Duomo», scritto con il giornalista Gianni Barbacetto, direttore di Omicron (Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord): «una ninna nanna dolce – definisce il lavoro - per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia».

L'ULTIMA SUA OPERA, che sarà presentata a Desio è invece «Nomi, cognomi e infami», che narra di storie di mafia, camorra, soprusi e ingiustizie ma anche di persone che hanno scelto di non piegarsi agli uomini d'onore. L'appuntamento è per mercoledì 12 gennaio alle 21.

martedì 4 gennaio 2011

Desio, crediti abusi edilizi e contenziosi: il Commissario prefettizio nomina un vice

Desio, crediti abusi edilizi e contenziosi:il commissario prefettizio nomina un vice

da Il Giorno
articolo di
Ale.Cri.

— DESIO —
NON È IL PRIMO CASO assoluto in Italia, ma di certo è uno dei primi. Piuttosto singolare, almeno all'apparenza. Nei giorni scorsi, prima delle festività natalizie, il commissario prefettizio del comune di Desio, Maria Carmela Nuzzi, ha lanciato un sos, in sostanza un «non ce la faccio, ho bisogno di aiuto». Il motivo? Ha trovato di fronte a sè, forse inaspettatamente, un Comune «difficile», con tante gatte da pelare, cioè con una sfilza di problemi da risolvere, nodi da sciogliere, situazioni da sbloccare, chiarire, definire. Alcuni esempi? I tanti crediti da riscuotere per il Comune, gli abusi edilizi da affrontare, il contenzioso con i dipendenti comunali, i conti da far quadrare e via dicendo. Così, il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, a cui la dottoressa Nuzzi aveva spiegato lo stato dell'arte del Palazzo desiano, ha provveduto a nominare un sub-commissario, che le possa fare da spalla operativa: si tratta di Alessandra Tripodi, vice prefetto aggiunto, non nuova a interventi di questo tipo visto che un paio di anni fa, ad esempio, fu commissario presso il Comune di Assago, dopo le dimissioni del sindaco, e traghettò il comune meneghino fino alle elezioni. Quanto farà anche a Desio, insieme alla collega Nuzzi. «Considerata la complessità delle tematiche da affrontare nella gestione del comune - ha messo nero su bianco il prefetto - ritenuta la necessità, in considerazione di ciò, di nominare un sub commissario del comune di Desio che ne garantisca la sostituzione in caso di assenza o impedimento, il prefetto decreta che la dottoressa Alessandra Tripodi è nominata per la provvisoria amministrazione del Comune di Desio». A lei verranno affidati argomenti specifici, ancora da definire, come se fosse un assessore con le sue precise deleghe. Darà quindi un grosso contributo a portare avanti la macchina burocratica desiana, rimasta ingolfata per lunghi mesi a causa della pesante crisi politica che ha portato poi all'autoscioglimento del parlamentino cittadino. Il Commissario, infatti, che ha mantenuto i suoi impegni in Prefettura e non può essere in Brianza più di due volte a settimana, non riusciva più a ingranare tutte le marce.

Desio, il Commissario prefettizio non ne può più.. e il Comune è sempre più rosa

Desio, il Commissario prefettizio non ne può più... e il Comune è sempre più rosa    
da www.mbnews.it
Scritto da Mirko Dado   
Martedì 04 Gennaio 2011
Non ne può più, il Commissario Maria Carmela Nuzzi, di girarsi, quando arriva in Comune a Desio, e trovare in ogni angolo problemi da risolvere, casi da affrontare, pezze da mettere. Così, ha deciso di convocare una "spalla". «Considerata la complessità delle problematiche da affrontare nella gestione del comune – è scritto nella notifica inoltrata agli ex consiglieri comunali - il viceprefetto aggiunto Alessandra Tripodi è nominata sub-commissario per la provvisoria amministrazione del comune di Desio». Lei, vice prefetto aggiunto di Milano, avrà le deleghe, chiamiamole così, ad alcuni problemi specifici. E integrerà il lavoro, non molto pur con tutta la buona volontà, che la dottoressa Nuzzi riesce a fare nelle due giornate in cui arriva nel municipio afflitto da tutte le "ragnatele" dei mesi scorsi. Quindi, potere rosa nel municipio desiano: una situazione che sta iniziando a destare curiosità e consensi in città. Anche perchè la Nuzzi ha dimostrato in queste prime settimane di non fare sconti a nessuno e non guardare in faccia a nessuno, pur di far prevalere la legge.

lunedì 3 gennaio 2011

PGT per tutti

PGT per TUTTI

Post n°508 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da alecri0
 

Ricevo da una nostra concittadina, Giulia, e pubblico questa interessante sollecitazione.

Vorrei cercare di organizzare un gruppetto di studenti (o anche professionisti!) che si occupano di urbanistica. Desiani che spiegano il Piano di governo del territorio ai desiani, qualcuno che sia appassionato della materia, e che passi informazione e magari anche la passione al resto dei concittadini.
Se non siamo in grado di leggere una cartina diventa difficile riuscire a difendere "da ignoranti" quel che resta del territorio di Desio, e si lascia il campo aperto ai giochi dei tecnici, di quelli informati.
Ho assistito a qualche riunione della commissione urbanistica, e credimi, quelli che sapevano di cosa si parlava si potevano contare sulle dita di una mano.

Dunque: architetti, urbanisti, appassionati o esperti di ogni genere: se ci fosse qualcuno disponibile a questo "servizio" per Desio e per i desiani mi scriva pure alla mia mail
alessandrocrisafulli@libero.it . Io provvederò poi a dare ulteriori informazioni e indicazioni.

'Ndrangheta, al via l'11 maggio il processo ai presunti affiliati

'Ndrangheta, al via l'11 maggio
il processo ai presunti affiliati

 

Monza - Prenderà il via il prossimo 11 maggio davanti ai giudici dell'ottava sezione penale del Tribunale di Milano il maxiprocesso con il rito immediato a carico di 174 persone arrestate a luglio dell'anno scorso nell'ambito dell'operazione "Infinito", l'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale animafia e gestita dai carabinieri (in prima fila il gruppo di Monza, con le compagnie di Desio e Seregno in modo particolare) che ha decapitato i vertici della 'ndrangheta reggina in Lombardia. Tra gli imputati  numerosi capi dei 15 "locali" sparsi tra Milano, la Brianza, il Comasco e Pavia, tra cui Giuseppe "Pino" Neri e Pasquale Zappia, ritenuti successori del boss Carmelo Novella, del cui omicidio sono accusati, come esecutori materiali, alcuni esponenti della 'ndrina di Giussano-Seregno. La posizione di alcuni imputati minori, a cui l'accusa non ha contestato l'associazione a delinquere, è stata trasmessa per competenza ad altri Tribunali, tra i quali Monza.