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giovedì 13 gennaio 2011

Desio, primo bilancio del Commissario Prefettizio Maria Carmela Nuzzi: recuperare i crediti

Desio, primo bilancio del commissario prefettizio Maria Carmela Nuzzi: recuperare i crediti

da Il Giorno
articolo di 
ALESSANDRO CRISAFULLI 

«La cassa piange e il 2011 non sarà migliore»

— DESIO —
L'UFFICIO, al secondo piano del municipio, è più spoglio di quando lo abitava Giampiero Mariani. Non manca, però, al tavolino, il celebre porta-caramelle (pieno) dell'ex sindaco. E non manca nemmeno il lavoro, al commissario prefettizio Maria Carmela Nuzzi, catapultata a Desio il dì 27 novembre 2010, per raddrizzare le fondamenta del "Palazzo" e tirarle a lucido - per quanto possibile - fino al sacro responso, primaverile, delle urne. Martedì è giorno di ricevimento e il viavai è incessante. Escono due politici locali ed entra il cronista, scortato dal fotografo, con un funzionario che già batte il piede a ruota. «Eh no, il fotografo non era annunciato», si schermisce la dottoressa Nuzzi, sorridendo. Perché quando intervisti una donna, sempre meglio avvisare, se vuoi anche immortalarla. Due scatti e il problema è archiviato... Le poltrone di velluto rosso sono sempre comode, «ma mi raccomando, non mi torturi...», chiede. Nessuna intenzione di farlo, ci mancherebbe, solo volontà di sapere, capire, fare un primo bilancio. Circa 45 giorni, e qualche fetta di panettone, dopo l'insediamento.

Come è stato l'impatto con Desio?
All'inizio c'è stato un po' di disorientamento. Sono arrivata sulla scorta di un tam tam che parlava di scioglimento del consiglio comunale per mafia. Invece, lo abbiamo precisato da subito, non è così. C'era un po' di preoccupazione, per tutti i retroscena che possono stare dietro una realtà come questa. Ho subito preso contatto con gli uffici, per capire i problemi principali da affrontare.
E' vero, come ripeteva l'opposizione e sostenevano diversi cittadini, che la macchina amministrativa era paralizzata da mesi, per la crisi politica?
E' vero, ma è anche naturale: la precedente giunta ha prodotto poco, perché ha avuto poco tempo, non per mancanza di volontà. E quando sono emerse le dissonanze interne alla coalizione, inevitabilmente la macchina amministrativa ne ha risentito. E' un effetto collaterale, quando dall'alto mancano indicazioni in un'unica direzione. Tra l'altro, mancano alcuni dirigenti, ci sono posizioni scoperte, c'era un piano di riorganizzazione complessivo che non si è attuato, per carenza di tempo. E probabilmente non riuscirò neanche io, per lo stesso motivo, a metterci mano.
Quali sono i primi problemi che ha dovuto o voluto affrontare?
Di certo l'assestamento di bilancio, perché sono arrivata il 27 novembre ed era da chiudere entro il 30, per non mettere in difficoltà operativa gli uffici. E' stata una operazione urgente e delicata.
Poi, ha subito mostrato il pugno di ferro, verso alcuni guai della realtà desiana, come gli abusi edilizi e i crediti da recuperare per il Comune?
L'ho fatto e lo sto facendo con le modalità che competono a un Commissario, che è facilitato rispetto a un'amministrazione che magari deve mettere daccordo tutte le parti politiche. Lavoro con i tecnici per superare le difficoltà e risolvere i problemi. I 450 mila euro di buco negli affitti delle case comunali, ad esempio, non sono una patologia prettamente desiana, anche se qui l'entità è elevata: è una cifra che va recuperata, perchè siamo in un momento in cui tutti gli enti locali sono in ristrettezze economiche.
A proposito, come ha trovato le casse comunali? Piangevano?
E piangono ancora - dice scuotendo la testa -. Il Comune ha un grande patrimonio immobiliare, ma con quello non si pagano le spese. A livello di liquidità la situazione è difficile, anche perchè le opere edificatorie sono bloccate e non entrano oneri. Anche nel 2011 credo non entrerà molto, tra l'altro non sappiamo nemmeno quanto possano finanziare la spesa corrente.
Che Piano di governo del territorio ha trovato?
Con alcuni aspetti problematici. Sono arrivate 200 osservazioni e le valuteremo. Ad esempio c'è da salvaguardare i lavoratori della Kover, anche se nessuno vuole danneggiare il privato che ha diritto di costruire.

«Non è la capitale della 'ndrangheta»
— DESIO —
«La patente di città della 'ndrangheta è assolutamente immeritata». Il commissario prefettizio non ha trovato una realtà così permeata dalla malavita come hanno fatto pensare alcuni reportage televisivi che l'hanno presa a modello, negativo, per tutto il Nord. «C'è stata una chiara enfatizzazione del problema - sostiene lei, che sicuramente ha il polso della situazione ad ampio livello, essendo vice prefetto a Milano -. Desio non è la capitale della 'ndrangheta in Brianza». Ci tiene a sottolinearlo, a ripeterlo, «perchè le indagini hanno dimostrato che la situazione è analoga a tante altre città del territorio - spiega - Desio non è un covo di mafiosi o di soggetti pericolosi».

Sa, comunque, che troppi sono stati gli "indizi" di connivenze politiche, «che ci saranno state - dice - ma quanto preme a me, adesso, è che non riguardino la struttura amministrativa, e su questo sono sufficientemente tranquilla: è vero che ci sono state ispezioni e controlli, su temi specifici del Pgt, ma al momento non hanno portato a nulla di concreto; ed è comunque un fatto positivo che ci siano stati gli accertamenti. Così come è positivo, e ci tranquillizza, che sul territorio le forze dell'ordine e la magistratura stiano lavorando bene, con grande attenzione e solerzia». Ma spesso, il Palazzo, è stato accusato di scarsa trasparenza, «so di presenze dominanti in alcuni settori nel recente passato - dice, e a Rosario Perri fischieranno le orecchie - ma adesso la situazione è migliorata».

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