Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sulla prima ho ancora qualche dubbio.

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giovedì 31 luglio 2008

IMMIGRATI SFRUTTATI A PIANURA E PESTATI AL DUOMO DI NAPOLI

Le immagini del fermo e dell'aggressione dei poliziotti a Mussa Bouaré e agli altri manifestanti durante l'iniziativa al Duomo di Napoli con gli immigrati e i rifugiati sfrattati a Pianura (28 luglio 2008)

Video disponibile su : http://it.youtube. com/watch? v=Zf_cNJcH3Ug

A cura di Indymedia

(Ricostruzione della giornata su: http://napoli. indymedia. org/node/ 4936)

COMUNICATO della Rete Antirazzista Napoletana

"Un assessore per i bianchi, un assessore per i neri... L'ipocrisia delle istituzioni. La protesta razzista in via Pasquale Scura"

Al momento in cui scriviamo sono ancora in mezzo alla strada parecchie decine di immigrati dal Burkina Faso e dal Capoverde, moltissimi richiedenti asilo, diversi bambini. Una parte ha trascorso la notte sui materassii nel mezzo di via Trencia a Pianura, dopo lo sgombero di ieri e una giornata assurda e difficile da dimenticare.

Ma riepiloghiamo la lunga coda degli avvenimenti che fotografano una città in cui la discriminazione e il malgoverno hanno segnato un altro punto a favore dopo i pogrom di Ponticelli, il posto in prima fila nella schedatura etnica dei rom, la tragica vergogna di Torregaveta. ..

I fatti:

1) Da lla mattina di ieri polizia e carabinieri avviano lo sgombero del "lotto1" di via Trencia a Pianura. Uno stabile fatiscente in cui abitano insieme circa 40 nuclei di "autoctoni" e una ottantina tra immigrati e rifugiati. Alcuni tra i napoletani (16 nuclei) sono assegnatari che aspettano ancora una casa popolare dal terremoto del 1980...!

2) Si tratta di un problema conosciuto. La convivenza ha funzionato bene, ma lo stabile occupato è fatiscente. Il comune di Napoli dice da anni di occuparsene, eppure arriva allo sgombero coattivo e senza nessuna soluzione! Il motivo formale è l'emergenza sicurezza per un incendio che si è sviluppato al pian terreno il giorno prima. In realtà chiunque può vedere che i danni dell'incendio (forse doloso) sono molto relativi e non aggiungono ne tolgono davvero niente all'agibilità della struttura. Ma la vicenda è utilizzata dall'assessore alla protezion e civile Nugnes per forzare uno sgombero al buio!
Ricordiamo che le abitazioni occupate in via Trencia (come quelle in via dell'Avvenire sempre a Pianura) sono state fatte oggetto di propaganda xenofoba già lo scorso anno da parte di Alleanza Nazionale. Manifesti razzisti cui seguì un blitz di carabinieri , accompagnati da rappresentanti di AN, a "caccia di immigrati".. .

3) Il comune di Napoli non ha preparato alcuna soluzione. In realtà la città e la regione rispetto alle altre realtà italiane non hanno mai individuato strutture per l'accoglienza. Difficile così non farsi precipitare le emergenze addosso... Addirittura un funzionario presente allo sgombero sostiene che il censimento degli assistenti sociali pochi giorni prima non ha rilevato la presenza di immigrati! (Eppure potevano chiedere ai carabinieri e ad AN...).

4) Si mette in moto la meravigliosa macchina da guerra dell'emergenza (la nuova religione civile..)!
Ma in maniera quanto meno bizzarra..: l'assessore alla protezione civile, Nugnes, trova rifugio temporaneo solo ai napoletani, assegnatari o meno (nella sede della municipalità). L'assessore alle politiche sociali, Riccio, si occupa di migranti e rifugiati... Perchè seguire questo schema di divisione per degli sfrattati che vivono insieme da dieci anni, è un mistero irrisolto!
Nei fatti i primi trovano almeno un rifugio, per i secondi l'odissea invece continua...
Infatti in serata l'assessore Riccio individua come rifugio temporaneo una scuola a via Pasquale Scura, a Montesanto. I migranti e i rifugiati accettano di uscire dal palazzo e caricano materassi e beni essenziali sui camion... quando tutto si blocca. Si saprà dopo che in via Pasquale Scura è scoppiata la protesta di alcune decine di persone (g uidate, pare, da Salvatore Lezzi, un consigliere municipale ex di Forza Nuova - l'organizzazione neofascista) . L'arma di propaganda per sobillare la protesta anti-immigrati è che "si prendono la scuola".
Tanto basta perchè la questura e la prefettura blocchino tutto, perchè "non possiamo garantire la sicurezza".. .! Ma "domattina ci sarà un tavolo organizzativo in prefettura che garantirà l'accesso allo spazio".
Gli immigrati dormono in strada (nella foto) e nelle macchine.
Stamattina la lieta novella dalla prefettura: "Abbiamo scherzato. Non c'è nessun tavolo, la soluzione di via Pasquale Scura per noi è impraticabile (!?)".

La beffa è completa, come l'ennesimo episodio di discriminazione nella nostra città. Migranti e rifugiati sono in strada. L'odissea, al momento, continua...

RETE ANTIRAZZISTA NAPOLETANA

martedì 29 luglio 2008

23 luglio '08: passa il lodo alfano e le truppe entrano a milano, ma noi vi auguriamo lo stesso ...

Il 25 luglio '08, a 65 anni dal 25 luglio '43 data in cui mussolini fu destituito dal gran consiglio fascista, Beppe Grillo aveva organizzato una "gita su roma" ovvero un corteo di biciclette, risciò e ovviamente gente a piedi che avrebbe dovuto sfilare davanti alle sedi di partito che sono tutte nella capitale (anche quella della lega nord) per concludere in parlamento dove si sarebbero dovute anche tirare le somme del V2day: sarebbe dovuto essere il giorno della destituzione dello psiconano dalla testa d'asfalto ma non è stato così ...
... la manifestazione è stata annullata per veto per questioni di SICUREZZA ... non so voi ma la mia insicurezza sta crescendo soprattutto rispetto alle sorti del NON+BELPAESE ... il 23 luglio '08: passa il lodo alfano e le truppe entrano a milano, ma noi vi auguriamo lo stesso BUONA ESTATE ... nel mese di agosto la redazione di blog e giornale non si riunirà ... saremmo comunque lieti di continuare a ricevere materiale dalle diverse realtà e dai singoli ... che POI spulceremo ed assembleremo in un incontro a settembre ... A PRESTO !!! E' PREVISTO UN AUTUNNO MOLTO CALDO !!!

THENEXTeditingSTAFF

MBIENTEFUTURO NEWS, 21 LUGLIO 08: LE DECISIONI E GLI IMPEGNI PRESI DALL’ASSEMBLEA NAZIONALE RIFIUTI ZERO.

LA RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO: A NAPOLI L’INCONTRO MONDIALE DELLA ZERO WASTE INTERNATIONAL ALLIANCE.



Questa la decisione presa all’unanimità dall’assemblea che sottolinea LA SFIDA che il movimento italiano per rifiuti zero, in piena sintonia con GAIA (Global Alliance for Incinerator Alternatives) sta portando da tempo per portare a corretta e concreta soluzione il “disastro campano”. Mentre Berlusconi, sbeffeggiato da CNN (vedi su www.ambientefuturo.org ) e dallo stesso Commissario UE, parla di “uscita dall’emergenza”, rilanciando la “terapia peggiore del male” di discariche, inceneritori ED ESERCITO, INTENDE RILANCIARE IN TUTTA ITALIA PROPRIO A PARTIRE DA NAPOLI . In questo quadro è stata assunta anche la proposta avanzata dalla Rete Campana Salute Ambiente di organizzare UNA GIORNATA NAZIONALE a favore delle mobilitazioni campane e della messa in atto delle ALTERNATIVE a discariche e inceneritori.

Per quanto riguarda, invece, la definitiva messa a punto degli aspetti giuridici-organizzativi relativi alla campagna nazionale di richiesta di rimborsi delle somme TRUFFATE AI CITTADINI con i CIP 6 e certificati verdi agli inceneritori, sia perché erano presenti nuove realtà che non avevano avuto la possibilità di seguire i passaggi finora adottati, sia su esplicita richiesta della Rete Regionale Lazio e della Rete Rifiuti Zero della Liguria, l’assemblea ha deciso di convocare un ulteriore “round” di definitivo approfondimento per il 6 settembre. Nel frattempo, l’assemblea ha fatto il punto sulle vertenze che stanno partendo per L’AUTORIDUZIONE DELLA TARIFFA, in particolar modo nel nord della Toscana (Livorno, Pisa, Lucca, Massa Carrara), nella Toscana centrale (Montale, Agliana, Quarrata, Pistoia) e nel Lazio (Rieti, Colleferro, Civitavecchia).

Ricordiamo in proposito che il vademecum per l’autoriduzione e soprattutto LA PREVENTIVA LETTERA-DIFFIDA da inviare ai Sindaci INADEMPIENTI nel raggiungimento degli obiettivi minimi di legge previsti alla fine del 2008 per la raccolta differenziata che dovrà raggiungere almeno il 45%è scaricabile da www.ambientefuturo.org .

Infine e non solo per la cronaca all’assemblea svoltasi nella sede del WWWF ITALIA (erano presenti Raniero Maggini, Massimiliano Variale, l’avvocato Vanessa Ranieri, Alessia Fabbri oltre a Giovanni Iudicone) Nonostante il periodo estivo hanno partecipato attivisti e delegazioni provenienti da Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Campania, Sicilia e Sardegna. Dal Lazio in particolare e per la prima volta hanno preso parte all’assemblea realtà provenienti da Rieti, da Civitavecchia, da Fiumicino e dalla Capitale (erano presenti i rappresentanti degli “amici di Beppe Grillo” e rappresentanti della Rete Regionale Rifiuti). Dal punto di vista associativo da segnalare anche la presenza di esponenti di ITALIA NOSTRA NAZIONALE, del FORUM AMBIENTALISTA, di ATTAC, di MEDICINA DEMOCRATICA e dei COBAS AMBIENTE. Un ringraziamento particolare a Paolo Guarnaccia e a Mario Fodale che dalla Sicilia (e a spese proprie come del resto per tutti gli altri attivisti) che rispettivamente da Catania e da Trapani sono intervenuti all’assemblea per la Rete Rifiuti Zero della Sicilia, recentemente costituitasi quale Associazione. Infatti la nostra totale solidarietà alle realtà siciliane è motivata non solo per il loro costante contributo apportato alla Rete Nazionale Rifiuti Zero ma anche in relazione all’ennesimo blitz (operato questa volta dal TAR del Lazio) che accogliendo il ricorso del Gruppo Falck ESTENDE IL “BENEFICIO” dei CIP 6 ai 4 inceneritori previsti in Sicilia. Siamo comunque certi che le associazioni e i Comitati siciliani, con l’appoggio della Rete non si fermeranno in conseguenza di questo ennesimo sopruso.



BLOCCATA UNA LINEA DELL’INCENERITORE VEOLIA DI PIETRASANTA.



In seguito allo sforamento dei limiti per le diossine avvenuto su una delle due linee dell’inceneritore nel febbraio scorso (ricordiamo che l’inceneritore di Pietrasanta, a seguito delle lotte dei comitati, è uno dei pochi in Italia dotato di un controllo in continuo delle diossine relativo però ad una sola linea) e in seguito alle riprese attività dei comitati locali e di Ambiente e Futuro la SECONDA LINEA DELL’INCENERITORE E’ STATA CHIUSA. Questo conferma che il tentativo di VEOLIA (ED ARPAT) di minimizzare lo “sforamento” che “sarebbe in realtà avvenuto poiché i risultati analitici sarebbero stati conseguenza di una “provetta sporca” E’ MISERAMENTE FALLITO. Si conferma altresi’ la necessità e l’utilità di TENERE IL FIATO SUL COLLLO delle situazioni dove si trovano gli inceneritori CHE SONO IMPIANTI SPESSO PROPENSI a “SCIVOLARE SULLE BUCCE DI BANANA”. LA BANANA? PER VEOLIA!

TORNIAMO A RIBADIRE, in vista dell’incontro previsto per giovedì in regione Toscana, LA RICHIESTA DI CHIUSURA IMMEDIATA DELL’INCENERITORE.



OTTIMA RIUSCITA DELLA CONFERENZA STAMPA PER LANCIARE L’AUTORIDUZIONE SULLE CITTA’ DELLA COSTA TOSCANA.



Successo per gli esiti della conferenza stampa di sabato 19 a Livorno. Tutte le realtà delle quattro province erano presenti e ALL’UNISONO HANNO PROMOSSO LA LETTERA- DIFFIDA nei confronti dei Comuni (circa 90 sui 111 costituenti l’ATO) che non raggiungono il minimo del 45% di RD previsto dalla legge. Sulla stampa, una volta tanto la notizia E’ USCITA BENE rispondendo direttamente alle solite “minacce” dell’assessore regionale Bramerini che “paventando” strumentalmente un’”emergenza campana” invoca i “termovalorizzatori. L’unico modo per evitare questa deriva E’ RISPETTARE LA NORMATIVA OBBLIGANDO I COMUNI INADEMPIENTI A RAGGIUNGERE IL MINIMO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA. Ottima ed impeccabile l’organizzazione della conferenza stampa curata dal COMITATO RIFIUTI ZERO DI LIVORNO.

Cogliamo l’occasione per invitarvi a seguire sullo “storico” sito www.inceneritori.org (lo web master è Maurizio Zicanu che ricordiamo per essere stato uno dei principali promotori del Coordinamento dei Comitati della Liguria e della Toscana) e sul sito www.rifiutizero.org l’evolversi della vicenda.



LE PROPOSTE ALTERNATIVE ALL’INCENERIMENTO DEI MEDICI FRANCESI



Quei medici francesi protagonisti della BOCCIATURA DELL’INCENERITORE DI CLERMONT FERRAND nel ribadire in un documento disponibile in inglese su www.ambientefuturo.org

La PERICOLOSITA’ SANITARIA DELL’INCENERIMENTO AVANZANO UNA COMPIUTA PROPOSTA ALTERNATIVA BASATA SU RIDUZIONE, RIUSO, RACCOLTA DIFFERENZIATA SPINTA E SUL TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO DEL RESIDUO (dotato o meno di digestione anaerobica che i francesi chiamano biometanizzazione).

Qualcuno mette ancora in dubbio la coerenza del movimento rifiuti zero italiano che sostiene esattamente le stesse modalità ?



Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi, Pier Felice Ferri

Seveso: effetto diossina anche sulle nuove generazioni



A oltre trent'anni persistono ancora gli effetti sulla salute, anche indiretti sulle nuove generazioni, della tragedia di Seveso del 1976: i bimbi nati da donne che vivevano nelle aree contaminate da diossina mostrano disfunzioni tiroidee con probabilità 6,6 volte maggiore dei coetanei figli di donne non esposte.

Non è certo una sorpresa per gli scienziati seri (gli stessi che, inascoltati, lanciano grida di allarme su follie come gli inceneritori) e per la semplice logica, ed ora lo attesta anche uno studio pubblicato sulla rivista PLoS Medicine da Andrea Baccarelli dell'Università di Milano. E' emersa una netta associazione tra esposizione materna a 2,3,7,8-Tetraclorodibenzo-p-diossina (TCDD), la più pericolosa tra le diossine, classificata dall'OMS come carcinogeno di classe uno, ed alterazioni della...
funzione neonatale tiroidea in una ampia popolazione esposta dopo l'incidente di Seveso.

Il 10 luglio 1976 l'area di Seveso e di alcuni comuni vicini fu contaminata da una nube tossica contenente elevate quantità di diossina sprigionatasi in seguito ad un incidente verificatosi nel confinante comune di Meda, ma in prossimità dell'abitato di Seveso, presso gli impianti chimici della società elvetica ICMESA (gruppo Givoudan-La Roche). Una parte consistente degli abitanti dell'area fu evacuata. Le avvisaglie del disastro erano state avvertite dalla popolazione locali negli anni precedenti (morie di piccoli animali domestici come galline e gatti) senza che ci fosse alcun intervento. Esattamente come accade da anni ad Acerra, dove la situazione è anche peggiore di Seveso 1976 e non vi è alcun intervento, anzi vi si appresta ad aprire un megainceneritore.

Dal 1976 a Seveso sono stati molti gli studi sugli effetti sulla salute della mostruosa nube tossica. Questo lavoro è stato condotto per vedere quelli a lungo termine sulle successive generazioni, ovvero sui figli delle donne esposte.

Gli esperti hanno coinvolto 1772 donne delle zone A e B di Seveso, le zone più contaminate (A, contaminazione molto alta; B, contaminazione alta), e 1772 donne da una zona circostante non contaminata. "Abbiamo valutato tra il 1994-2005 i nati da donne, in tutto 1014", riferiscono gli autori all'Ansa, e misurato i livelli neonatali di tireotropina ematica (b-TSH), un ormone tiroideo usato come parametro per capire se la tiroide funziona bene. Livelli di TSH troppo elevati sono un indice di disfunzioni tiroidee che nel bambino possono portare a danni permanenti di sviluppo del corpo e del cervello.

I ricercatori hanno anche visto che i neonati coi livelli più alti di ormone tiroideo sono proprio i figli delle donne che al momento del parto presentavano le concentrazioni più alte di diossina nel sangue. Questa è una dimostrazione marcata del fatto che i livelli di TSH e quindi le anomalie della tiroide nei bambini sono conseguenza diretta dell'esposizione materna, decenni prima, alla diossina.

Ciò significa che, anche a distanza di molti anni dalla contaminazione, l'esposizione materna alla TCCD produce effetti dannosi sulla salute dei bimbi, concludono gli autori; serviranno ulteriori studi prolungati nel tempo per verificare se le disfunzioni tiroidee riscontrate nei bambini saranno per loro causa di danni di sviluppo.

E' questa una ulteriore conferma che le scellerate scelte politico-economiche di oggi, oltre ad avere effetti sulle generazioni presenti, avranno effetti pesanti anche su quelle future.

DOMANI 30/07 h 21: APPUNTAMENTO IN CENTRO A DESIO ... CONTINUA LA RACCOLTA FIRME vs INCENERITORE ...

Domani sera dalle 19:30 alle 22:30 l'appuntamento è in centro a Desio (che sarà chiuso al traffico automobilistico) per l'ultima giornata di raccolta firme per la petizione "NO AL RADDOPPIO DELL'INCENERITORE DI DESIO: LE ALTERNATIVE ESISTONO !!!", prima della pausa estiva ... i banchetti continuaranno in centro ed in altre zone di Desio e di altre città fino a fine settembre quando le firme raccolte verranno consegnate a Penati in provincia ed esposte in una (speriamo pubblica) audizione ... VI ASPETIAMO NUMEROSI !!! Siamo già intorno alle 1000 firme ma ne servono ancora ... il presidio di domani sarà sotto il porticato di via Garibaldi 6 angolo piazza Conciliazione (tra l'edicola e il tabaccaio).
Intanto gli Amici dei Meetup's di Monza e della Brianza hanno incontrato Penati ed altri esponenti istituzionali ... (leggi il report di Gianmarco del MU di Monza a questi link: -prima parte- http://beppegrillo.meetup.com/182/messages/boards/thread/5139587
& -seconda parte- http://beppegrillo.meetup.com/182/messages/boards/thread/5139589

Giacomo in THENEXTeditingSTAFF - LAB.b.CLAN

P.S.= Alle 23 di domani dopo il presidio per chi volesse ci si ferma per un saluto ed un brindisi prima delle vacanze e per fissare un appuntamento per i primi di settembre

CITTADINI: BOICOTTIAMO LA BENNET !

Con questo volantino di denuncia vogliamo informare i clienti della Bennet, i lavoratori e i cittadini su quanto accade al magazzino logistico della Bennet d'Origgio.

Lo smistamento e la logistica di tutti i prodotti che finiscono all'interno dei supermercati della Bennet nell'area del nord, avviene nel magazzino di Origgio; la gestione è stata appaltata a due cooperative (la "Leonardo" e la "Java") che tengono i lavoratori in una situazione di continua pressione da parte di capi e capetti, andando ad instaurare un clima da caserma che rende i lavoratori moderni schiavi.

Quando si superano i cancelli del sito in questione i diritti più basilari, sono soppressi da una politica aziendale repressiva (coperta da un formalismo democratico): ci sono turni di lavoro di 12-13 ore, i lavoratori iscritti ai Cobas vengono de-mansionati e spostati per punizione a svolgere lavori pericolosi ( un lavoratore è finito all'ospedale), la settimana scorsa, ad un lavoratore è stata impedita la pausa pranzo sotto minaccia di un provvedimento disciplinare, solo perché il lavoratore si è permesso di chiedere il rispetto e la tutela dei propri diritti e il culmine lo si è raggiunto mettendo in piedi una provocazione contro un nostro rappresentante sindacale, perché "avrebbe portato alla gola del capo servizio, il sig. Ferritto Roberto un taglierino", cosa non veritiera che serve a colpire uno dei lavoratori più attivi nello sciopero precedente.



Alla maggior parte delle persone che leggono il volantino, questa situazione può sembrare strana e impossibile, ma purtroppo è realtà e accade ad Origgio in un Paese al confine tra la provincia di Milano e quella di Varese, nella "civilissima" Italia.



AVVIENE NEL 2008 IN UN PERIODO DOVE IMPRENDITORI E POLITICANTI DI TURNO NON PERDONO OCCASIONE PER DICHIARARE CHE SIAMO NELL'ERA DELLA MODERNITÀ, NELLA QUALE LAVORATORI E PADRONI HANNO GLI STESSI INTERESSI, NASCONDENDO, COSI', DI FATTO, LA VERA REALTÀ: QUELLA DI UNO SFRUTTAMENTO DI LAVORATORI E LAVORATRICI (soprattutto immigrati) SEMPRE PIÙ CRESCENTE E DI CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO CHE STANNO TORNANDO INDIETRO DI 100 ANNI.



Chiediamo a tutti di dimostrare vicinanza e solidarietà a questi lavoratori che hanno deciso di dire basta e di ribellarsi a questa situazione di moderni schiavi. Chiediamo un piccolo gesto, che può diventare grande per la lotta dei lavoratori di Origgio: quando entrate a fare la spesa all'interno della Bennet chiedete spiegazioni e fate pressione sulla Direzione che non può non sapere e non essere al corrente di quello che avviene nei suoi magazzini.

Facciamo in modo che nelle cooperative presenti ad Origgio i lavoratori possano tornare a vivere una vita dignitosa e nel rispetto dei diritti che gli spettano.



LA BENNET È RESPONSABILE DIRETTA DELLA CONDIZIONE DI SCHIAVITÙ DEI LAVORATORI DELLE COOPERATIVE DI ORIGGIO.





Milano, 21-7-08

fip SLAI - COBAS MILANO

--
SLAI Cobas
Coordinamento Provinciale di Cremona

Via Mazzini, 24 – 26010 Bagnolo Cremasco (CR)
presso lo Spazio Popolare La Forgia
www.slaicobas.it

Apertura sede sindacale martedì e giovedì dalle ore 17.00 alle 19.00
Per appuntamenti tel.3335986270 - 0373470015
slaicobascremona@gmail.com

Kamikatsu, il paese in Giappone che produce zero rifiuti.

Copio e incollo il testo di un articolo dal sito web Blogeko.it. In ogni caso il link è questo: http://blogeko.libero.it/index.php/2008/kamikatsu-il-paese-in-giappone-che-produ#more5966

Dovremmo proprio prendere esempio.


Kamikatsu, il paese in Giappone che produce zero rifiuti.

raccolta differenziata alluminio

Avete presente Plane Crati, il paese in Calabria che ricicla il 93% dell'immondizia? Ebbene, i giapponesi hanno raggiunto vette superiori.

Kamikatsu, un paese di 2.000 abitanti o poco più - le stesse dimensioni di Piane Crati - è arrivato all'immondizia zero. Tutto riciclato e compostato, neanche l'ombra di cassonetti in strada o nei cortili. Men che meno l'inceneritore.

Mi scappa. Non riesco ad evitare, ma il predicozzo sarà breve. Una parola sola: Napoli! Ed ora vediamo.

Le Bbc News hanno un servizio su Kamikatsu. Il sindaco ritiene sbagliato mandare in giro i camion dei rifiuti, ed ha escogitato un modello alternativo dal quale, dice, il mondo dovrebbe prendere esempio. E secondo me ha pure ragione.

Dunque. I residui organici, innanzitutto. Ciascuno se la sbriga da sè, con le compostiere: e la gente, dice la Bbc, ha anche imparato a ricucinare gustosamente la roba avanzata per evitare la noia di trattare i rifiuti.

Tutti gli involucri vanno lavati ed asciugati - saranno anche i tedeschi dell'Asia, 'sti giapponesi, ma staccano perfino le etichette dalle bottiglie - e portati ad una sorta di negozio locale.

Ricorda un po' Recoplastica, il primo negozio italiano che ritira i rifiuti. Ma la gente non viene pagata per depositare: riceve in cambio biglietti della lotteria.

Al "negozio", i rifiuti vanno divisi fra 34 contenitori: avviata al riciclaggio, l'immondizia ultra differenziata spunta un prezzo maggiore.

Un bel trafficare con l'immondizia, direte. Ma il 60% della gente è soddisfatto, riferisce la Bbc, e considera questo procedimento una parte della routine quotidiana.



Sulle Bbc News Kamikatsu, il paese giapponese che produce zero rifiuti

Bollettino del comitato antirazzista milanese

24 luglio 2008


A. INTERVENTO TERRITORIALE


1. Dalle fabbriche

Mercoledì 23 luglio si è svolto un nuovo sciopero spontaneo di due ore alla DHL di Corteolona (PV) contro il mancato pagamento dello stipendio, mentre proseguono le vertenze per il reintegro di Malko e il ritiro dei provvedimenti disciplinari contro Andrea, colpiti dalla repressione padronale.

Stessa sorte è toccata a Dickson e alla Bennet di Origgio (VA), uno dei principali riferimenti in questa lotta a cui è stata tesa una vera e propria trappola da cui ne è scaturita una sospensione, preludio ad un possibile licenziamento. Anche alla Bennet di Origgio c'è stata una ferma risposta dei lavoratori che hanno organizzato, per venerdì 25 luglio, un ulteriore sciopero.

La situazione che abbiamo di fronte conferma ampiamente la previsione che si tratterà di lotte di lunga durata, e ci spinge a mantenere l'iniziativa, dando il massimo sostegno a esperienze che stanno mettendo in luce un fondamentale protagonismo da parte dei lavoratori immigrati.


2. Dai quartieri immigrati

Nell'ultima settimana sono stati fatti passi alcuni passi avanti nel lavoro in alcuni quartieri, confermando l'ipotesi di costruire strutture stabili di quartiere

* Giovedì 18 luglio volantinaggio di massa contemporaneo in via Imbonati e in via Padova con la conferma di una notevole attenzione alle proposte del comitato tra gli immigrati.

* Venerdì 19 luglio presidio in via Padova con il coinvolgimento di una sessantina di antirazzisti e di una decina di nordafricani della zona con striscioni, comizi, volantinaggio e un collegamento telefonico in diretta con alcuni detenuti nel CPT di Corelli

* Sabato 20 luglio, un corteo antirazzista ha attraversato via Padova e il quartiere di Caiazzo, per poi finire in stazione Centrale. Il corteo, partito con un centinaio di persone, si è ingrossato parecchio strada facendo, fino a raggiungere i 350 partecipanti. Particolarmente significativa la presenza della comunità egiziana di Saronno (già protagonista delle manifestazioni per l'uccisione di Said), all'interno di una manifestazione capace di esprimere compattezza, capacità comunicativa e determinazione nella lotta contro le leggi razziali e il pacchetto sicurezza recentemente approvato, denunciando con fermezza la crescente militarizzazione dei territori, affermando la prospettiva dell'unità dal basso, aldilà di ogni appartenenza nazionale e senza nessuna illusione verso i partiti istituzionali.


3. Dai CPT

Dopo le fiammate della prima metà di luglio la linea delle espulsioni da una parte, e quella del rilascio anticipato di alcuni esponenti della lotta, hanno ridotto lo stato di agitazione interno anche se dall'interno riferiscono di continui episodi di ribellione individuale.

Continueremo a mantenere un contatto stabile con l'interno, nella prospettiva di una ripresa più stabile e articolata della campagna contro il CPT (vedi boll. Precedente).

La storia, recente e passata, ci insegna comunque a non sottovalutare la possibilità di nuove fiammate che ci devono vedere pronti a reagire e fornire sostegno ai detenuti. Il numero telefonico del comitato resterà quindi in funzione per tutto agosto e distribuito ai detenuti, così come ci faremo carico dell'accoglienza per i prigionieri con cui siamo in contatto e che a breve potrebbero uscire dal CPT, come già avvenuto per Preziosa, la trans selvaggiamente picchiata dalla polizia, e che sta collaborando attivamente col comitato.


4. Dai campi rom

Continuano le incursioni delle forze dell'ordine tra le comunità rom milanesi. Venerdì scorso è toccato alla Cascina Bareggiate occupata. Mercoledì 23, per l'ennesima volta, al campo di via Barzaghi-Triboniano.

Per ora non si sono ancora visti i tamponi per le impronte, né le siringhe per il DNA, né le macchine fotografiche per le foto segnaletiche. Ma anche se non si è andati oltre il consueto controllo degli abitanti si mantiene l' allerta di fronte a possibili operazioni di schedatura etnica o sgomberi (la minacce più dirette riguardano gli insediamenti di Bisceglie, Rubattino e De Lemene).

Nel frattempo proseguono le proiezioni del video di via Adda, in rassegna il 26 luglio a Crema e il 6 settembre a Cilavegna (NO), che, come nel caso di Tradate (VA), possono dimostrarsi momenti che favoriscono la costruzione di nuovi comitati antirazzisti.



B. SITO INTERNET E GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE



E' stato approntato il sito del comitato. L'indirizzo è www.antirazzistimilano.org

La gestione del sito verrà affidata ad un nucleo ristretto di attivisti, in contatto permanente con i diversi gruppi di intervento su cui si va strutturando il comitato con un punto di discussione stabile alle riunioni plenarie del comitato stesso.



Parallelamente sono state approntate una casella di posta elettronica e due mailing list

* La casella di posta elettronica (info@antirazzistimilano.org ) è il punto di contatto dall'esterno verso il comitato. Coloro che gestiranno la casella avranno il compito di filtrare intelligentemente le informazioni soprattutto in previsione che, nel tempo, esse diventino assai numerose.

* La prima mailing list (lista@antirazzistimilano.org) è costituita dall'insieme più ampio dei contatti a cui verranno indirizzate le informazioni che renderemo pubbliche. In linea di massima verrebbe utilizzata per inviare i bollettini dopo ogni riunione del comitati e per eventuali appelli urgenti.

Per tutto il resto della comunicazione pubblica si userà direttamente il sito.

La seconda mailing list (comitato@antirazzistimilano.org ) è lo strumento di autogestione della comunicazione e del dibattito interno al comitato e funzionerà in maniera classica: qualunque iscritto comunica simultaneamente con tutti gli altri.

Per una gestione il più possibile ordinata e utile a tutti si raccomanda a tutti gli iscritti

a. Di non modificare mai l'oggetto dei messaggi quando si decide di risponde ad una mail

b. Di non far circolare i messaggi aldifuori della lista stessa

c. Di non inondare la lista con mail provenienti da attività "esterne" al piano di lavoro del comitato



C. APPUNTAMENTI


* Mercoledì 30 luglio, ore 21, viale Monza 255

Riunione del comitato antirazzista

OdG proposto

1. Bilancio attività settimanale

2. Costituzione gruppi di lavoro

3. Calendario di ripresa dell'attività (fine agosto)

INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE - COMUNICATO STAMPA: IL COMUNE SENSO DI RESPONSABILITA’ PUBBLICA

Desio, 25 luglio 2008. Il coordinamento di gruppi, associazioni e singoli cittadini “Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile”, nato alla fine del 2007, per vigilare e rispondere alle sfide territoriali che stanno attualmente caratterizzando l’area del nord milanese: la redazione del progetto esecutivo dell’autostrada Pedemontana e la realizzazione dei nuovi piani di governo del territorio dei comuni lombardi, continua a raccogliere nuove adesioni (Associazione ecologica “la puska” di Lentate sul Seveso) e a svolgere con senso di responsabilità il compito che si è dato di vigilanza e di stimolo presso le istituzioni pubbliche affinché la Pedemontana rimanga un’autostrada “senza cemento intorno”. Il coordinamento ritiene importante far conoscere alcuni punti fondanti dell’attività sino ad ora svolta ed i proprio programmi per l’immediato futuro:
1) La storia che ha contraddistinto tutte le associazioni aderenti sino alla nascita del presente coordinamento, racconta di persone che sin dall’inizio erano – e rimangono, ed il nostro documento programmatico (in allegato) che ha sancito l’8 marzo c.a. la nostra nascita lo dimostra incontestabilmente – contrari alla realizzazione dell’Autostrada Pedemontana. La storia dell’assurdità di tale infrastruttura autostradale, infatti, è palese sin dal suo nome, che potrebbe essere modificato oggi in “AUTOSTRADA BRIANZOLA”, dato che, se all’inizio della sua storia il tracciato era realmente pedemontano – per agevolare i carenti collegamenti lombardi est-ovest fra Como e Varese – ora i monti sono talmente lontani che la regione Lombardia ha già finanziato lo studio per un suo doppione che è il nuovo collegamento autostradale Como-Varese. Ribadiamo, quindi, convinti che:
a. la PEDEMONTANA nasce vecchia e occorre prendere subito provvedimenti radicali
e innovativi in materia di infrastrutture. Se ci sono soldi, questi dovrebbero essere
spesi per costruire – ora non tra dieci anni – quelle infrastrutture come ad esempio
IL TRASPORTO SU FERRO (Pedemontana ferroviaria) E L’INTERSCAMBIO FERRO-GOMMA che permettano di mantenere stili di vita dignitosi in situazioni critiche: quindi occorrerebbe impegnarsi a migliorare il trasporto pubblico rendendo meno appetibile la macchina privata, incrementare la qualità energetica delle abitazioni; realizzare sistemi accessori di viabilità lenta (piste ciclabili); la PEDEMONTANA SE NON GESTITA IN MANIERA RESPONSABILE E TRASPARENTE DAGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI, IN PRIMIS LA REGIONE LOMBARDIA, rischia di diventare uno dei più grossi progetti di speculazione
edilizia camuffata da intervento viabilistico;
b. il progetto d’autostrada “PEDEMONTANA” produce un ulteriore grave impatto sul territorio della Brianza, senza produrre per i suoi abitanti benefici per quanto concerne gli aspetti relazionali, viabilistici ed urbanistici, privandoli oltretutto della superstrada MILANO-MEDA – che sarà anche ulteriormente gravata dal pagamento di un pedaggio – e dei diversi accessi che ripartivano in ambito locale i flussi di traffico, senza peraltro provvedere ad un potenziamento contestuale del trasporto pubblico;
c. é molto facile immaginare inoltre enormi quantità di nuove costruzioni – ed i PGT
comunali visti sinora confermano questa scellerata tendenza degli amministratori
locali – costruite nelle vicinanze, quando non addirittura a ridosso, con aggravio del carico ambientale dovuto ai nuovi residenti ed alle nuove strutture, che vanificheranno, attraverso l’intasamento dei nuovi ingressi e delle nuove uscite della Pedemontana causato dai tentativi di accedere/uscire da queste nuove strutture
commerciali/industriali da parte degli automezzi, anche il presunto scarico di traffico e di tempo risparmiato, promesso dagli studi della Società Pedemontana. Rispetto a questo problema ci preoccupano infine non poco le ultime dichiarazioni del sindaco di Seregno che auspica l’abolizione del Parco Sovracomunale “Brianza Centrale”, perchè “un parco sovracomunale ti mette dei vincoli”, aggiungendo che
nessuno dei comuni contermini ha risposto alla richiesta di adesione, quando, al
contrario esistono da anni dei progetti in tal senso, che invitiamo il sindaco a
valutare, magari incontrando il nostro coordinamento. Ormai il problema del blocco
della cementificazione su queste aree è un problema apolitico e trasversale. Abbiamo, infatti, con piacere accolto quanto scritto ultimamente sul quotidiano “La Padania” (12/07/2008), quando dichiarandosi a favore della regionalizzazione del parco del Grugnotorto, afferma che si deve salvaguardare il “territorio da future speculazioni”, invece che “lasciarlo alla mercè dei costruttori”;
d. anche la cosiddetta viabilità complementare richiesta a Pedemontana da comuni,
province e regione, della quale noi chiediamo una drastica riduzione, risponde quasi
esclusivamente alle logiche di miope urbanizzazione del poco territorio ancora
libero da costruzioni già espresse in precedenza, che non faranno altro che
cementificare ulteriormente il territorio, con la scusa di migliorare i problemi di
traffico, che al contrario non subirà alcun vantaggio.
2) TUTTAVIA, avendo preso atto che, allo stato attuale, nonostante tali perplessità, è stato deciso di realizzare tale infrastruttura, con fatica, ma con SENSO DI
RESPONSABILITA’, abbiamo costituito questo coordinamento per COLLABORARE
CON TUTTI, affinché tale autostrada venga realizzata con il minor impatto possibile, a partire dalla realizzazione del progetto di compensazione ambientale proposto da
Pedemontana S.p.A. Abbiamo quindi in questi ultimi mesi:
a. Incontrato Fabio Terragni e Umberto Regalia, i quali hanno assicurato che tutti i
fondi stanziati per le opere di compensazione verranno spesi per opere a verde e
non per altre. Inoltre hanno dato la loro disponibilità a far pervenire i nostri
suggerimenti ai progettisti da loro incaricati per il progetto di compensazione
ambientale;
b. Deciso di aderire e di rilanciare la richiesta, già proposta da Legambiente
Lombardia, di istituire un Piano d’Area per il progetto Autostrada Pedemontana, con
lo scopo di gestire e controllare non solo i progetti ecologici ormai improcrastinabili, ma anche tutti quegli interventi di urbanizzazione “indotta” da questa nuova infrastruttura;
c. Richiesto di incontrare gli assessori provinciali competenti in materia di viabilità, ambiente, territorio e parchi delle province di Bergamo, Como, Milano e Varese, per sollecitare un loro intervento di regia e di presa in carico di responsabilità pubblica di questo progetto ecologico di salvaguardia territoriale di livello regionale, a partire prima di tutto da quello proposto da Pedemontana S.p.A., che non è un referente pubblico dei cittadini e non può gestire i complessi processi di pianificazione sovracomunale caratterizzanti questo importante tema. Sinora abbiamo avuto rassicuranti offerte di piena collaborazione da parte degli assessori della provincia di Milano Pietro Mezzi e Pietro Luigi Ponti che, anche a nome
dell’assessore Paolo Matteucci con il quale non siamo riusciti ad interloquire
direttamente, hanno promesso di istituire a settembre un tavolo tecnico provinciale
di confronto su questo tema presenti anche i vertici di Pedemontana S.p.A..
Oggetto dell’incontro sarà il piano d’area, e la convergenza fra il progetto delle
compensazioni ambientali di Pedemontana ed il progetto della Dorsale verde nord
Milano della provincia di Milano;
d. Richiesto di incontrare, per gli stessi motivi sopra esposti, gli assessori regionali competenti in materia di viabilità, ambiente, territorio e parchi. Infatti, questo tema è di rilevanza regionale, e la regione Lombardia è secondo noi TENUTA
ISTITUZIONALMENTE ad assumersi le sue responsabilità per dimostrare che ha a
cuore il futuro e la qualità della vita dei territori e dei cittadini lombardi. Sinora non abbiamo avuto alcuna risposta in merito alle nostre reiterate richieste di incontro, speriamo tuttavia di poterli incontrare presto, per discutere di tutti i nodi che di questo progetto NON CI CONVINCONO, dall’abbattimento dei boschi di Bernate e della Moronera, al piano cave ed alla nuova stazione di servizio di Mozzate, al mancato coordinamento regionale dei progetti di compensazione ambientale,
lasciati alla libera “contrattazione” fra Pedemontana e singoli comuni, con il rischio di perdere la visione complessiva del problema, a scapito di una conseguente
schizofrenia urbanistica e progettuale. Chiederemo inoltre di dare seguito alle
promesse dell’allora assessore all’ambiente Pagnoncelli che, il 18 marzo c.a.
all’acquario civico di Milano, durante la presentazione del progetto delle
compensazioni ambientali di Pedemontana S.p.A., promise che la regione
Lombadia avrebbe stanziato altri 100 milioni di euro da destinare a tale scopo.
3) E’ nostra intenzione da settembre di iniziare delle iniziative pubbliche su tutti i territori attraversati da Pedemontana, a partire da un incontro pubblico al quale invitiamo sin d’ora Società Pedemontana, regione Lombardia, province, comuni, associazioni sino ai singoli cittadini interessati. Per un’urbanistica capace di assicurare una società viva socialmente ed economicamente, che abbia al centro l’uomo e la qualità della vita.;
NOI CI SIAMO:
- Alternativa Verde per Desio – Desio;
www.alternativaverde.it; info@alternativaverde.it
- AMICI del RUGARETO – Cislago-Gorla;
info@amicidelrugareto.com;
- Associazione ecologica “la puska” – Onlus – Lentate sul Seveso
iolanda.negri@libero.it
- Associazione Econazionalista Domà Nunch – Uboldo-Barlassina;
www.eldraghbloeu.com; redazion@eldraghbloeu.com
- Associazione per i Parchi del Vimercatese;
www.parchivimercatese.it; parchivimercatese@brianzaest.it
- Associazione Pro Loco “Pro Meda” – Meda;
www.promeda.it; info@promeda.it;
- Associazione Torrette Bini Dosso Boscone per l’ampliamento del Parco Brianza
Centrale – Macherio;
www.macherio.net/comitatotorrette.htm; dantedinanni@libero.it
- Cesano per Noi-Noi per Cesano – Cesano Maderno;
noipercesano@hotmail.it
- CIPTA- Onlus – Gorla Minore-Marnate;
ciptambiente@libero.it;
- Circolo Legambiente “Laura Conti” – Seveso;
www.legambienteseveso.org; circolo@legambienteseveso.org
- Circolo Legambiente “Roberto Giussani” – Desio;
legambientedesio@libero.it
- Comitato Mozzatese Salute ed Ambiente – Mozzate;
gugambrogio@tiscali.it;
- ECO 90 – Uboldo;
eco90@tiscali.it;
- Legambiente Cassano Magnano – Cassano Magnano;
b.meggetto@legambiente.org;
- Legambiente Seregno ONLUS – Seregno;
www.legambienteseregno.it; info@legambienteseregno.it
- Legambiente Tradate – Tradate;
tatianagalli@virgilio.it; albertimau@tele2.it
- Sinistra e Ambiente – Meda;
www.centrosinistrameda.it/sinistra_e_ambiente.htm
- WWF Gruppo di Seregno;
http://web.tiscali.it/wwfgroane/index.html; groanewwf@yahoo.it;
- WWF Sezione Groane;
http://web.tiscali.it/wwfgroane/index.html; groanewwf@yahoo.it;
Per informazioni, adesioni, contatti, link:
inforete@alternativaverde.it; www.alternativaverde.it/rete.

mercoledì 23 luglio 2008

CARATE: SEQUESTRATE BANDIERE DELLA PACE ... comunicato ANPI




COMUNICATO


L’Anpi ringrazia l’Amministrazione comunale per l’invito a partecipare all’inaugurazione del monumento dedicato ai Caduti di Nassiriya. Abbiamo presenziato alla manifestazione con forte spirito di solidarietà e profondo rispetto per le vittime della strage. Nel rinnovare la nostra condanna di ogni atto di terrorismo siamo altresì convinti che la guerra non può essere il rimedio al terrorismo. Rammentiamo il sacrificio di coloro che hanno perso la vita nella guerra di Liberazione da cui è nata la Costituzione Italiana, che nell’articolo 11 sancisce il ripudio della guerra. Tutti noi abbiamo il dovere di rispettare e di far rispettare i dettati costituzionali, dunque anche l’articolo 11 che impegna il nostro paese e tutte le sue istituzioni ad operare per la pace e la giustizia nel mondo. Il richiamo al rispetto della Costituzione può avvenire anche con gesti semplici quali l’esporre la bandiera della pace durante una manifestazione pubblica. L’8 giugno a Carate questa possibilità è stata negata con un abuso di potere. Una libera cittadina, vicepresidente dell’Anpi provinciale, ha subito il sequestro della bandiera della pace da parte delle Forze dell’Ordine. Avvicinata da 3 Carabinieri le è stato intimato di consegnare l’asta portabandiera per ragioni di sicurezza. Perquisita la borsa, viene sottratta la bandiera della pace. Motivo? “Non è autorizzata ad esporla”.Un agente in borghese le ha imposto di stare in silenzio minacciandone l’allontanamento. Un autentico processo alle intenzioni. Ci chiediamo: perché è stato permesso l’uso delle aste portabandiera per gli striscioni di Azione Giovani? Da quando una bandiera simbolo di pace è diventata strumento di provocazione e turbamento dell’ordine pubblico? Nonostante le numerose citazioni della parola pace nei discorsi ufficiali dell’8 giugno, con questo intervento, di fatto, la “pace” è stata sequestrata.

ANPI sezione di Carate Brianza

CHIAIANO: NON LASCIAMO SOLI GLI AMICI IN LOTTA ... Emergenza finita ? Italia paese democratico ? La VERITA' !

ECCO UN VIDEO EMBLEMATICO DELLA SITUZIONE AMBIENTALE E POLITICA IN CUI RIVERSA IL NOSTRO NON+BELPAESE ...

http://it.youtube.com/watch?v=mtHnPYgEVJ0

Per favore svegliamoci ... STANNO DISTRUGGENDO L'UNIVERSITÀ PUBBLICA !! ! !!

Il 25 giugno è stato emanato il decreto legge 122/8 che sostanzialmente dice le università pubbliche sono un peso inutile sulle casse dello stato e di conseguenza obbliga gli atenei a rimpiazzare i dipendenti che perde (per pensionamento per esempio) solo al 20% per i prossimi 3 anni (2009-2012) e al 50% a partire dal 2013. Questo significa che per poter assumere un dipendente da mettere allo sportello della segreteria dovranno prima andarne in pensione 5. Il blocco riguarda anche i professori quindi prima di assumere un Ordinario se ne dovranno licenziare (o pensionare) 5, quindi se qualcuno di voi avesse in mente di intraprendere la carriera accademica sappia che prima di assumere 2 ricercatori si devono licenziare 5 Ordinari, perchè nel bilancio se un ordinario pesa 1, l'associato pesa 0,7, il ricercatore 0,5 e il personale non docente 0,3, segue che per promuovere un associato a prima fascia si dovrà aspettare il pensionamento di 3 ricercatori.
Il blocco delle assunzioni comporta un grosso risparmio per le casse dello stato, beh questo risparmio è già stato calcolato e quindi è già prevista una riduzione dei finanziamenti del ministero alle università che inizierà il prossimo anno con circa 300 milioni di euro per poi crescere negli anni successivi per arrivare ad un totale di un miliardo e rotti nell'arco della legislatura. Considerate che attualmente ogni anno lo stato stanzia all'incirca 7 miliardi di euro per il fondo di finanziamento ordinario ch'è la prima voce di bilancio degli atenei italiani.
Sicuramente c'è da dire che molti atenei hanno troppo personale e probabilmente sprecano troppo però non è possibile prendere una misura di questo tipo, la bicocca per esempio non ha un tale surplus di personale da potersi permettere di sopravvivere senza sostituire i dipendenti che se ne vanno, tanto che ad ogni maternità o malattia prolungata si blocca già adesso la struttura di cui faceva parte.
Inoltre per favorire la fuga di cervelli si è deciso di colpire i salari dei professori portando gli scatti di anzianità a tre anni invece che biennali. Decisamente peggiore è la situazione del personale non docente che con il contratto scaduto nel 2005 adesso di vede dimezzare i fondi per il 'salario accessorio' (la quattordicesima) quindi un dipendente della bicocca per esempio si deve da un momento all'altro ridotto del 5% il suo reddito annuo che era stato calcolato in base al costo della vita prima dell'immissione in circolazione dell'euro. Tengo a sottolineare che non sono previsioni catastrofiche ma so che il fondo per il salario accessorio dei dipendenti della bicocca passerà da circa 2 milioni di euro nel 2008 a 1,2 milioni del 2009.

Il decreto offre una via di scampo alle università italiane, quasi un ricatto direi. Per non morire subito posso decidere di costituirsi 'fondazioni', cioè....bho non è ben chiaro cosa dovrebbe succedere. Principalmente smetterebbero di essere enti pubblici ma rientrerebbero nel diritto privato, si aprirebbero maggiormente ai finanziamenti esterni da cui diventerebbero dipendenti perchè si ridurrebbe ancora il finanziamento statale. I privati in cambio potrebbero partecipare al governo della fondazione che avrebbe tutte le proprietà dell'ateneo al momento della costituzione della fondazione, quindi verrebbero privatizzate anche le proprietà degli atenei senza essere nemmeno vendute.
Se siete interessati al destino delle facoltà scientifiche sappiate che probabilmente saranno le aziende a decidere i temi della ricerca, il che significa fine della ricerca di base.
Se siete interessati al destino delle facoltà umanistiche, chiedetevi quale azienda potrebbe aver interesse ad investire su di loro e traete le vostre conclusioni.
Se siete interessati al destino del Poli, anche se non ho informazioni a riguardo penso che il passaggio a fondazione potrebbe essere molto veloce perchè forse è proprio nelle facoltà di ingegneria che le aziende hanno più interessi.
Se siete interessati al destino degli studenti, sappiate che le fondazioni non avranno più nessun limite alla quota di contribuzione degli studenti ed essendo enti privati (anche se finanziati in parte dal ministero) avranno la possibilità di chiedere già tra un paio d'anno n mila euro di retta
Questo significa che l'università tornerà ad essere elitaria e solo per chi ha i soldi per potersela permettere, che chi vorrà la laurea dovrà probabilmente accendere un mutuo per pagarsi le rette annuali e che buona parte dei professori verrà licenziata o che comunque il corpo accademico subirà nei prossimi anni un ridimensionamento proporzionale a quello degli studenti.

Il decreto legge porta la data del 25 giugno e quindi passerà dalle camere entro il 24 agosto, la protesta a settembre potrebbe non avere già più senso. In ogni caso se questo testo dovesse diventare legge la protesta ci sarà, molti atenei minacciano di bloccare la partenza del prossimo anno accademico. Per ora non posso che chiedervi di firmare le petizioni che sono già partite e di far girare l'informazione a tutti quelli che conoscete.

http://users.unimi.it/cgil/index.php?option=com_content&task=view&id=201&Itemid=1

http://cga.di.uniroma1.it/

Lazzaro Andrea
rappresentate degli studenti per ListediSinistra
nel Consiglio di Amministrazione della Bicocca

AMBIENTEFUTURO NEWS, 18 LUGLIO 08: AGENDA PER SETTEMBRE ED OLTRE.

Data l’importanza dei punti all’ordine del giorno che riguardano la situazione della Campania, l’organizzazione dell’incontro mondiale della Zero Waste International Alliance MA SOPRATTUTTO GLI ADEMPIMENTI PER PARTIRE A SETTEMBRE CON LA CAMPAGNA PER I RIMBORSI DEI SOLDI “TRUFFATI” AI CITTADINI CON CIP 6 E CERTIFICATI VERDI che si continuano a regalare agli inceneritori, occorre il massimo sforzo di presenza all’incontro di domenica. In particolare ricordiamo che sarà necessario uscire dall’incontro CON L’APPROVAZIONE DELL’ATTO COSTITUTIVO DI UNA ASSOCIAZIONE ( e del relativo statuto) che costituirà il “braccio giuridico” della vertenza. Pertanto invitiamo tutti coloro che intendono partecipare a prendere anticipatamente visione delle “bozze” approntate per avanzare integrazioni e modifiche ai testi che in seguito ad un lungo e laborioso percorso sono stati predisposti (vedi su www.ambientefuturo.org ). Ciò consentirà di rendere più snella e rapida sia la discussione che l’approvazione . Ricordiamo che tale “soggetto” che costituirà l’ossatura della campagna sarà affiancato da UN COMITATO PROMOTORE AMPIO da predisporre in seguito (ai primi di settembre) che oltre agli attivisti della Rete Nazionale Rifiuti Zero dovrà comprendere anche altre personalità del mondo scientifico, culturale ed associativo italiano. Ricordiamo infine che l’assemblea si svolge presso la sede nazionale del WWF in via Po 25 (raggiungibile dalla stazione termini con i bus 86, 92 e 217 (scendere alla seconda fermata di Via Po) inizierà alle ore 10 (puntuali) e terminerà (per permettere ai partecipanti di ripartire in tempo utile) alle ore 16 (è previsto un break di 30 minuti).



GAIA HA STABILITO PER IL PRIMO DICEMBRE LA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI.



Questa data, insieme all’appuntamento mondiale di ZWIA previsto per il 19 febbraio 2009 e alla nuova tappa italiana del professor Paul Connett prevista dal 22 ottobre al 2 novembre, ci consente di “calare” le mobilitazioni locali e soprattutto il lancio della VERTENZA CONTRO LA TRUFFA DEI FINANZIAMENTI PUBBLICI AGLI INCENERITORI DENTRO UN CONTESTO DI ECCEZIONALE RESPIRO, rispondendo ai massimi livelli ad un’offensiva filo inceneritorista che già ora si configura da “far tremare le vene ai polsi”. La elezione della Marcegaglia a presidente di Confindustria, il “golpismo” utilizzato dal Governo Berlusconi per imporre (con il pieno consenso di Bassolino-Iervolino) inceneritori e discariche in Campania, l’articolo comparso recentemente sul “Sole 24 ore” in cui l’ANIDA PRETENDE BEN 50 NUOVI inceneritori in Italia, la recentissima sentenza del TAR del Lazio che “sblocca” i finanziamenti cip 6 a favore dei 4 inceneritori siciliani, l’approvazione da parte della Provincia di Milano di un NUOVO MEGA INCENERITORE nel capoluogo lombardo SEGNALANO LA PORTATA DELLO SCONTRO. Naturalmente l’esperienza ci insegna che a dispetto dei “poteri” che questo PARTITO TRASVERSALE sa muovere (a suon di milioni di euro) NON C’E’ ASSOLUTAMENTE DA SPAVENTARCI visto che nei fatti il numero degli inceneritori operanti in Italia (50) CONTINUA A DIMINUIRE riducendosi di due unità rispetto a quello di circa 7 anni fa e visto che ormai un po’ dovunque si vanno diffondendo LE BUONE PRATICHE DI RIDUZIONE, RIUSO, RD.



BERLUSCONI HA RISOLTO LA “CRISI DI NAPOLI”: BALLE DICE IL COMMISSARIO EUROPEO.



Ormai con il consueto stile da “piazzista” Berlusconi- Nembo Kid” dichiara finita “l’emergenza campana” Forse i rifiuti sono stati tolti da una parte delle strade di Napoli (non da tutte) ed inviati in gran parte in Puglia ( in discarica a Foggia e nell’inceneritore della Marcegaglia a Massafra) ma anche nel Lazio dove a San Vittore, in provincia di Frosinone durante il trattamento dei rifiuti arrivati dalla Campania presso il locale inceneritore alcuni giorni fa si è sviluppato un incendio con fiamme alte tre metri (vedi dichiarazioni preoccupate dell’assessore Ciro Rivieccio) MA I NODI DA SCIOGLIERE RIMANGONO TUTTI LI’. PROPRIO PER QUESTO IL COMMISSARIO EUROPEO ALL’AMBIENTE STAVROS DIMAS HA TACCIATO DI INCONSISTENZA LE DICHIARAZIONI DI BERLUSCONI PROVOCANDO ADDIRITTURA L’INTERVENTO DELLA FARNESINA. Sta di fatto che come ha dichiarato la portavoce di DIMAS rimangono del tutto i motivi per cui l’ITALIA E’ STATA POSTA SOTTO INFRAZIONE DALLA UNIONE EUROPEA PER IL “DISASTRO CAMPANO”. Anzi, aggiungiamo noi, con gli ulteriori sviluppi legati al rilancio della “plurinquisita” FIBE dopo la visita di Berlusconi all’interno dell’inceneritore di Acerra e con la scoperta secondo cui la CHIESA SAREBBE PROPRIETARIA DI ALMENO UNO DEI LOTTI DELLA DISCARICA DI CHIAIANO AUMENTANO LE RAGIONI DI UNA SEMPRE PIU’ ESTESA OPPOSIZIONE PER PRETENDERE CHE A NAPOLI PARTANO IMMEDIATAMENTE LE ALTERNATIVE. Infatti è da questo fronte che vengono le uniche “buone notizie”. Come volevasi dimostrare, quando i cittadini vengono messi nella condizione di poter agire con il supporto operativo degli enti preposti I RISULTATI SONO ECCELLENTI. Sta accadendo nel quartiere di Colli Aminei dove circa 10.000 abitanti stanno rispondendo con entusiasmo e con risultati eccellenti al “porta a porta” organizzato da ASIA (l’azienda di raccolta). Questa è la strada da seguire se davvero si vuole portare la Campania “fuori dal tunnell”.



IL FIORENTINO DANIELE FORTINI CONFERMATO PRESIDENTE DI FEDERAMBIENTE.



Apprendiamo che proprio pochi giorni fa Fortini “uomo forte” della CISPEL toscana e “pasdaran” dell’incenerimento è stato riconfermato al timone della “confindustria” delle aziende dello smaltimento “ex municipalizzate”. Cosi’ Fortini CONFERMA ANCHE UN CUMULO IMPRESSIONANTE DI CARICHE che lo vede AMMINISTRATORE DELEGATO DELL’ASIA DI NAPOLI ( per questo a Napoli la RD è andata cosi’ in basso ed il porta a porta, nonostante i suoi evidenti vantaggi E’ STATO INIBITO!), rappresentante della BELVEDERE DI PECCIOLI (la società che gestisce la discarica di questo piccolo Comune pisano) e responsabile della sezione italiana di ISWA.



UNA DELEGAZIONE DI FEDERAMBIENTE IL 20 SI RECA

A VISITARE IL TMB DI TEL AVIV.



Una delegazione ai massimi livelli costituita dal presidente Fortini e dal Direttore Gianluca Cencia , in seguito ad un contrastato confronto-scontro svoltosi il 8 settembre a Roma promosso dalla “FONDAZIONE WILLY BRANDT” in cui è intervenuto tra gli altri il Sindaco di Tel Aviv illustrando l’impianto di cui abbiamo ampiamente riferito anche su www.ambientefuturo.org catalizzando l’attenzione dei presenti ( molti dei quali parte della lobby inceneritorista, tra i quali Fortini) SARA’ IN VISITA A QUESTO IMPIANTO. Per un “verbale” della importante riunione citata si veda ancora su www.ambientefuturo.org



SABATO 19 IL COORDINAMENTO RIFIUTI ZERO”TOSCANA COSTA” LANCIA LA CAMPAGNA PER L’AUTORIDUZIONE DELLA TARIFFA E DELLA TARSU.



Presso la sede del COMITATO RIFIUTI ZERO-TMB DI LIVORNO in Via Verdi alle ore 11,30 si terrà una conferenza stampa a cui interverranno i rappresentanti delle realtà locali delle province di Massa Carrara, Lucca e Versilia, Pisa e Livorno. In questo incontro verranno illustrati i contenuti delle LETTERE-DIFFIDA che verranno inviate ai Sindaci dei Comuni che non stanno raggiungendo almeno il 45% di RD come previsto dall’articolo 205 del 152/06. Tale lettera servirà da “ultimo avvertimento” prima della partenza delle pratiche di autoriduzione delle bollette. Infatti i cittadini non possono pagare PER LA INADEMPIENZA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI sorde ad adottare i sistemi porta a porta che appaiono gli unici in grado di raggiungere risultati importanti nella raccolta differenziata. La conferenza rappresenta anche UNA RISPOSTA DECISA ALL’ASSESSORE REGIONALE BRAMERINI che continua a parlare a “sproposito” di “emergenza rifiuti alle porte” invocando i “termovalorizzatori”dimenticando DI FARE AUTOCRITICA. Infatti perché non ricorda che da quattro anni la RD in Toscana è ferma al 31-32%? Perché non chiama in causa la quasi totalità dei Comuni ben lungi dal raggiungere i minimi di legge? Se si vuole impedire il peggioramento della gestione dei rifiuti in Toscana LA VIA MAESTRA DA SEGUIRE E’ QUELLA DI PREMERE L’ACCELERATORE SULLE RD E SULLA RIDUZIONE.

Ormai anche in Toscana gli esempi positivi non mancano: Capannori, Porcari, Villa Basilica, Montespertoli e Vaiano sono li’ a dimostrarlo. Per ulteriori informazioni vedi su www.rifiutizero.org

Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi, Pier Felice Ferri

ESCE IL NUOVO LIBRO DI TRAVAGLIO, GOMEZ, CORRIAS & LILLO: "BAVAGLIO" ... PASSAPAROLA !!!

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DOPO IL "FLOP" DELL'EXPO 2008 DI ZARGOZA ... pubblichiamo la lettera aperta di Zucchetti sindaco di Rho ...

Cari concittadini,
nei giorni scorsi ho visitato l’EXPO 2008 in corso nella città spagnola di
Zaragoza e desidero comunicarvi alcune riflessioni.
1.
Al primo punto desidero mettere l’incontro con l’Alcalde di Zaragoza, Juan Alberto
Belloch Julbe, il sindaco della città, che ci ha concesso l’onore di un incontro ufficiale,
che non è stato per nulla formale ma denso di spunti e suggerimenti.
Ci ha raccontato che la sua città ha vissuto l’EXPO 2008 come una grande occasione di
lancio, sulla scena nazionale e internazionale. In particolare, approfittando di questo
evento, è stato attuato un vasto programma di riqualificazione urbana e di rafforzamento
delle infrastrutture di collegamento. Il senso di questa grande occasione è stato colto da
tutti e si è tradotto in tre “patti” che hanno reso possibile il successo dell’operazione:
1. un patto con i privati, che hanno finanziato molte delle opere: ciò è stato reso
possibile da una grande chiarezza sulla destinazione futura dell’area e delle
strutture costruite;
2. un patto tra le forze politiche che hanno deciso di non utilizzare l’EXPO 2008
come argomento di polemica nel dibattito politico;
3. un patto con il sindacato, che si è impegnato a non utilizzare la necessità di
finire le opere in tempo per ottenere vantaggi contrattuali.
Ha quindi enfatizzato l’importanza di un modello di gestione che ha coinvolto tutte le
componenti interessate, permettendo un acceso dibattito interno e il mantenimento di
un fronte unito verso l’esterno, essenziale per mantenere alto il consenso della
popolazione verso l’evento.
2.
Queste indicazioni di grande valore politico hanno fatto risaltare molto negativamente
quanto abbiamo invece vissuto nel pomeriggio, in occasione della presentazione ufficiale
del padiglione italiano. Erano presenti, infatti, le principali autorità italiane che saranno
coinvolte nella realizzazione dell’EXPO 2015 di Milano: dal Sindaco Moratti, ai presidenti
Formigoni e Penati, al Presidente della Camera di Commercio Sangalli. La divisone
esistente tra queste istituzioni ed i loro rappresentanti è stata evidente e ampiamente
ripresa dalla stampa. Personalmente sono molto preoccupato per il modello di gestione,
molto accentrato, sostenuto da Milano: in questo modo i contrasti di interesse e le
inevitabili tensioni, non trovando un luogo di confronto all’interno dell’organizzazione, si
scaricheranno all’esterno, provocando un forte indebolimento del consenso.
Dalle indiscrezioni che trapelano, non solo Milano non riconosce un ruolo attivo ai comuni
dell’hinterland ma chiede di governare direttamente anche le scelte infrastrutturali
esterne alla città, con il rischio che queste siano assunte in funzione del centro e non
dell’equilibrio dell’intero territorio.
3.
Un terzo aspetto che voglio evidenziare è l’efficienza dei collegamenti, in particolare
ferroviari, che hanno permesso, almeno finora, di eliminare la congestione stradale:
anche nella giornata di Sabato, con un numero di presenze decisamente elevato, molti
posteggi erano ancora liberi. Zaragoza è collegata in un’ora con Madrid e con Barcellona,
grazie ai treni ad alta velocità che coprono in questo breve tempo la distanza di circa 300
Km. È questa una indicazione importante anche per noi: credo che l’opera prioritaria sia
Piazza Visconti, 23 – 20017 Rho (MI)
Tel. +39 02 93332 230 – Fax. +39 02 93332 228
segreteria.sindaco@comune.rho.mi.it
il rafforzamento della ferrovia del Sempione, con la costruzione del terzo binario tra Rho
e Gallarate, che renderà possibile due funzioni che rimarranno nel tempo:
1. l’intensificazione del livello di servizio da e per Milano, ottenendo la cadenza di
un treno ogni 7 minuti: una vera metropolitana!
2. Il collegamento diretto della Fiera e dell’EXPO con Malpensa e con la Stazione
Centrale di Milano.
Sono però consapevole che la nostra situazione sul fronte della circolazione stradale
rimarrà critica: stiamo concludendo uno studio scientifico sul traffico a Rho che ci
permetterà, tra l’altro, di sederci ai “tavoli” di programmazione delle infrastrutture
portando solidi argomenti per sostenere le nostre necessità, in primis la riqualifica della
statale del Sempione, almeno nel tratto che percorre la nostra città.
4.
Sono rimasto invece colpito in modo molto negativo dall’estrema debolezza dei
contenuti:
1. molti padiglioni nazionali hanno ignorato il tema e altri lo hanno trattato in
modo superficiale o burocratico;
2. molto debole il programma di seminari e convegni scientifici,
3. come pure quasi del tutto assente l’esposizione ed il confronto di tecnologie da
parte delle imprese industriali.
Questo mi segnala un fronte di assoluta urgenza: occorre assicurare all’EXPO 2015 una
direzione scientifica molto forte, che agisca fin da subito, per evitare il rischio, ben
espresso da molti nel Consiglio Comunale aperto, che l’intera iniziativa si riveli solo un
progetto urbanistico ed architettonico, mancando il suo vero scopo. Per il particolare
tema che l’EXPO 2015 vuole affrontare “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, le
università, le organizzazioni non governative di solidarietà e gli organismi internazionali
dovranno avere un grande ruolo: è necessario attivare un gruppo di personalità del modo
scientifico che vogliano impegnarsi in prima persona in questo difficile ma esaltante
progetto.
5.
Da ultimo, desidero affrontare il tema della coesione sociale. La costruzione delle
infrastrutture previste e dei molti investimenti privati che saranno contemporaneamente
realizzati richiedono una quantità di manodopera che non è attualmente disponibile sul
territorio. É necessario quindi gestire con molta attenzione la selezione e
l’inquadramento normativo di questi lavoratori, affinché siano esclusi fenomeni di
sfruttamento del lavoro nero. Occorre però anche organizzare dei servizi che favoriscano
un inserimento positivo di questi lavoratori e delle loro famiglie nel nostro tessuto
sociale; tra la fase di costruzione, di gestione e di trasformazione delle aree dopo
l’evento, si copre un ciclo di dieci anni: troppi per tollerare soluzioni provvisorie e
improvvisate.
Su questi temi, e su altri aspetti sui quali ho evitato per brevità di dilungarmi, credo sia
importante aprire un dibattito in città, coinvolgendo i Comuni vicini e tenendo sempre
aperto il dialogo con Milano, la Provincia e la Regione.
Rho, 22 luglio 2008

ULTIME DAL CPT DI VIA CORELLI A MILANO

A proposito di queste altre notti bianche milanesi

Verso le 00.40 arriva una telefonata dal CPT.
A seguito di un diverbio con un poliziotto, un detenuto transessuale
viene portato via. Sembra che la discussione fosse nata dal fatto che
non gli venissero somministrati dei farmaci, problema più volte emerso
in Corelli. Dopo poco viene riportato indietro conciato proprio male,
perde sangue dalla bocca e ha un seno aperto con fuoriuscite di
materiale. Sale la rabbia.
Chiede un'ambulanza, vuole essere portato in ospedale ma non gli viene
concesso, probabilmente a causa delle visibili condizioni in cui è
stato ridotto.
Alle 2.00 un piccolo presidio di compagni si è formato a metà dello
stradello che porta alla sbarra d'ingresso del CPT. Di fronte
all'ingresso un cordone di polizia. Chiediamo di parlare con un
responsabile, sappiamo quello che é accaduto e che sta accadendo,
dov'é l'ambulanza? All'interno intanto sono tutti usciti nei
cortili.
Prima uno e poi un altro ci dicono che il detenuto si è rifiutato di
salire sull'ambulanza e che preferisce farsi medicare nell'infermeria
posta all'interno della struttura. Invece, ha soltanto avuto timore di
andare da solo dopo quello che era successo e ha chiesto di poter
essere accompagnato da un'amica anch'essa detenuta.
Alle 2.30 esce un'ambulanza scortata da due macchine della polizia. Ci
vogliono far credere che finalmente lo stanno portando all'ospedale ma
da dentro ci dicono che è ancora lì, nell'ambulanza non c'é nessuno.
Ogni tanto, in un tratto della tangenziale est dal quale si vedono i
cortili interni, qualche compagno accende dei fumogeni e fa sentire la
nostra presenza solidale.
Un dirigente della polizia esce per conferire con noi ma prontamente
viene richiamato indietro proprio mentre ci stava raccontando la sua
versione dei fatti, del litigio fra due "ospiti", come amano
chiamarli
loro, sedato dal solerte intervento della polizia all'interno, che uno
ha picchiato un altro ma che ora è tutto a posto e che quindi possiamo
andarcene. Ma non fa in tempo a finire che molto fumo si alza sopra il
CPT. Hanno cominciato a dare fuoco ai materassi. Da dentro ci dicono
che stanno bruciando tutto.
Alle 3.00 entrano, da un'altra strada, svariati mezzi della polizia.
Dove siamo noi è un via vai continuo di polizia, carabinieri, digos.
Poco dopo entrano anche due camion dei pompieri.
Verso le 3.30 entra una nuova ambulanza che riesce dal secondo
ingresso. Sembra che questa volta l'abbiano caricato per portarlo
all'ospedale ma non ci sono conferme perché nell'ultimo contatto
avvenuto ci aveva detto che stavano separando le donne e i trans dagli
uomini e che un dirigente della polizia gli avrebbe comunicato il suo
arresto ed avrebbe aggiunto, con quel modo paternalistico con cui
dicono "ospiti", di non fidarsi di quelli la fuori che li usano
soltanto per fare politica...
Non facciamo cadere nel silenzio la dignità e il coraggio dimostrati
in questa ennesima notte bianca milanese.