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mercoledì 23 luglio 2008

ULTIME DAL CPT DI VIA CORELLI A MILANO

A proposito di queste altre notti bianche milanesi

Verso le 00.40 arriva una telefonata dal CPT.
A seguito di un diverbio con un poliziotto, un detenuto transessuale
viene portato via. Sembra che la discussione fosse nata dal fatto che
non gli venissero somministrati dei farmaci, problema più volte emerso
in Corelli. Dopo poco viene riportato indietro conciato proprio male,
perde sangue dalla bocca e ha un seno aperto con fuoriuscite di
materiale. Sale la rabbia.
Chiede un'ambulanza, vuole essere portato in ospedale ma non gli viene
concesso, probabilmente a causa delle visibili condizioni in cui è
stato ridotto.
Alle 2.00 un piccolo presidio di compagni si è formato a metà dello
stradello che porta alla sbarra d'ingresso del CPT. Di fronte
all'ingresso un cordone di polizia. Chiediamo di parlare con un
responsabile, sappiamo quello che é accaduto e che sta accadendo,
dov'é l'ambulanza? All'interno intanto sono tutti usciti nei
cortili.
Prima uno e poi un altro ci dicono che il detenuto si è rifiutato di
salire sull'ambulanza e che preferisce farsi medicare nell'infermeria
posta all'interno della struttura. Invece, ha soltanto avuto timore di
andare da solo dopo quello che era successo e ha chiesto di poter
essere accompagnato da un'amica anch'essa detenuta.
Alle 2.30 esce un'ambulanza scortata da due macchine della polizia. Ci
vogliono far credere che finalmente lo stanno portando all'ospedale ma
da dentro ci dicono che è ancora lì, nell'ambulanza non c'é nessuno.
Ogni tanto, in un tratto della tangenziale est dal quale si vedono i
cortili interni, qualche compagno accende dei fumogeni e fa sentire la
nostra presenza solidale.
Un dirigente della polizia esce per conferire con noi ma prontamente
viene richiamato indietro proprio mentre ci stava raccontando la sua
versione dei fatti, del litigio fra due "ospiti", come amano
chiamarli
loro, sedato dal solerte intervento della polizia all'interno, che uno
ha picchiato un altro ma che ora è tutto a posto e che quindi possiamo
andarcene. Ma non fa in tempo a finire che molto fumo si alza sopra il
CPT. Hanno cominciato a dare fuoco ai materassi. Da dentro ci dicono
che stanno bruciando tutto.
Alle 3.00 entrano, da un'altra strada, svariati mezzi della polizia.
Dove siamo noi è un via vai continuo di polizia, carabinieri, digos.
Poco dopo entrano anche due camion dei pompieri.
Verso le 3.30 entra una nuova ambulanza che riesce dal secondo
ingresso. Sembra che questa volta l'abbiano caricato per portarlo
all'ospedale ma non ci sono conferme perché nell'ultimo contatto
avvenuto ci aveva detto che stavano separando le donne e i trans dagli
uomini e che un dirigente della polizia gli avrebbe comunicato il suo
arresto ed avrebbe aggiunto, con quel modo paternalistico con cui
dicono "ospiti", di non fidarsi di quelli la fuori che li usano
soltanto per fare politica...
Non facciamo cadere nel silenzio la dignità e il coraggio dimostrati
in questa ennesima notte bianca milanese.

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