Lo sgombero dei rom che abitavano la baraccopoli sotto il Ponte Bacula (circa 250 persone), costituita in gran parte dai reduci dello sgombero in Bovisa dello scorso anno, non è stato altro che l'ennesimo scempio contro "i dannati della terra" di cui gli zingari sono i principali esponenti.
Lo sgombero era stato ampiamente preannunciato nei giorni scorsi e aveva trovato appoggio istituzionale a 360°.
Non solo nella logica palesemente forcaiola della Lega Nord (di cui va ricordato il tentativo di manifestazione di tre settimane impedita solo dalla mobilitazione di 200 antirazzisti), ma anche dal fronte sinistro-democratico che, in un volantino apparso in quartiere, denunciava la Lega Nordo per la sua operazione elettoralista e, allo stesso tempo, cercava di rassicurare i cittadini in merito all'accordo ormai raggiunto fra De Corato, Prefettura e Questura in merito allo sgombero della baraccopoli. Come dire: non c'è limite al peggio!
Con una simile premessa le operazioni di questa mattina soo apparse come una semplice esecuzione di una sentenza statale.
E così, dopo aver distrutto le baracche, impedito a chiunque di recuperare anche solo i propri vestiti, disperso la comunità in vari rivoli, militarizzato l'intera area per tutta la giornata, l'ultimo atto si è consumato alle 22 dopo che una ventina di famiglie, sfuggendo ad una vera e propria caccia all'uomo-donna-bambino, avevano trovagio un rifugio di fortuna occupando una palazzina fatiscente (a dir poco) in via Negrotto, sperando almeno di poter trascorrere la notte in un luogo riparato dall'acqua.
Con las vigliaccheria che contraddistingue i servitori del potere (benevolmente definiti "sbirri"), dopo che i loro stessi dirigenti avevano preso accordi coi rom per la notte nella prospettiva di trovare in fretta una soluzione alternativa (cosa peraltro condivisa da tutti, antirazzisti compresi, date le condizioni della palazzina) una decina di volanti hanno atteso che la decina di antirazzisti di cui sopra si allontanassero per procedere ad un ulteriore sgombero (con annessi pestaggi) riportando gil zingari sotto l'acqua, tuttora circondati dalla polizia, e avendo solo i propri corpi per proteggere i 15 bambini, di cui 3 con meno di un anno di vita.
Ogni ulteriore commento pare superfluo. Resta solo lo spazio per un appello a chi ritiene doveroso, oggi come ieri, rispondere colpo su colpo al vero fascismo, che non veste (solo) i panni dei forzanovisti, ma quelli ben più pericolosi della democrazia borghese: quello di trovare le idee, e soprattutto la forza, per dare una risposta all'altezza di ciò che accade sotto i nostri occhi.
Noi cercheremo di fare la nosta parte
31 marzo 2009, ore 23,30
Comitato Antirazzista milanese
Lo sgombero era stato ampiamente preannunciato nei giorni scorsi e aveva trovato appoggio istituzionale a 360°.
Non solo nella logica palesemente forcaiola della Lega Nord (di cui va ricordato il tentativo di manifestazione di tre settimane impedita solo dalla mobilitazione di 200 antirazzisti), ma anche dal fronte sinistro-democratico che, in un volantino apparso in quartiere, denunciava la Lega Nordo per la sua operazione elettoralista e, allo stesso tempo, cercava di rassicurare i cittadini in merito all'accordo ormai raggiunto fra De Corato, Prefettura e Questura in merito allo sgombero della baraccopoli. Come dire: non c'è limite al peggio!
Con una simile premessa le operazioni di questa mattina soo apparse come una semplice esecuzione di una sentenza statale.
E così, dopo aver distrutto le baracche, impedito a chiunque di recuperare anche solo i propri vestiti, disperso la comunità in vari rivoli, militarizzato l'intera area per tutta la giornata, l'ultimo atto si è consumato alle 22 dopo che una ventina di famiglie, sfuggendo ad una vera e propria caccia all'uomo-donna-bambino, avevano trovagio un rifugio di fortuna occupando una palazzina fatiscente (a dir poco) in via Negrotto, sperando almeno di poter trascorrere la notte in un luogo riparato dall'acqua.
Con las vigliaccheria che contraddistingue i servitori del potere (benevolmente definiti "sbirri"), dopo che i loro stessi dirigenti avevano preso accordi coi rom per la notte nella prospettiva di trovare in fretta una soluzione alternativa (cosa peraltro condivisa da tutti, antirazzisti compresi, date le condizioni della palazzina) una decina di volanti hanno atteso che la decina di antirazzisti di cui sopra si allontanassero per procedere ad un ulteriore sgombero (con annessi pestaggi) riportando gil zingari sotto l'acqua, tuttora circondati dalla polizia, e avendo solo i propri corpi per proteggere i 15 bambini, di cui 3 con meno di un anno di vita.
Ogni ulteriore commento pare superfluo. Resta solo lo spazio per un appello a chi ritiene doveroso, oggi come ieri, rispondere colpo su colpo al vero fascismo, che non veste (solo) i panni dei forzanovisti, ma quelli ben più pericolosi della democrazia borghese: quello di trovare le idee, e soprattutto la forza, per dare una risposta all'altezza di ciò che accade sotto i nostri occhi.
Noi cercheremo di fare la nosta parte
31 marzo 2009, ore 23,30
Comitato Antirazzista milanese
Nessun commento:
Posta un commento