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venerdì 15 maggio 2009

L’AMIANTO POTRÀ UCCIDERE ANCORA. SCANDALOSO VOTO DAL PARLAMENTO EUROPEO

Guardate un po' cosa approva il parlamento europeo nel suo ultimo giorno di lavori prima dello stop per le elezioni di rinnovo del prossimo giugno.
Un favore ai 15000 LOBBISTI ACCREDITATI (quasi venti volte il numero dei parlamentari stessi), che frequentano quotidianamente il parlamento europeo non certo per il bene dei cittadini, ma per INTERESSE (a parte un centinaio di rappresentanti di realtà no-profit O PRESUNTE TALI ...)

(Il potere delle lobbies delle nocività lucrose)

…La direttiva del 1999 ha proibito l’uso dell’amianto a partire dal 1 gennaio 2005, ma l’Ue aveva concesso agli industriali di poter continuare alcune produzioni a base di amianto fino al 2008″. “Questa deroga avrebbe dunque dovuto scadere l’anno scorso, ma secondo la Commissione europea esistono le ragioni tecniche ed economiche per mantenerla in vigore anche dopo questo termine”.

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Strasburgo, 7 maggio 2009 – «Non bastano le migliaia di morti che si sono verificate fino ad oggi, nè le decine di migliaia di decessi attesi per i prossimi anni in tutta Europa a causa delle conseguenze dell’esposizione all’amianto degli anni passati (i tempi di latenza tra esposizione e decesso possono essere anche di 15-20 anni).

Non è servito da monito nemmeno l’inizio del processo all’Eternit, responsabile della tragedia di Casale Monferrato dove ogni famiglia ha avuto almeno un parente morto a causa dell’amianto» - denuncia Vittorio Agnoletto, medico del lavoro ed europarlamentare.

«Nonostante tutto questo il Parlamento con l’opposizione del GUE (Sinistra Unita Europea) ha approvato - continua Agnoletto - la relazione Sacconi (del PD) accettando le richieste della Commissione Europea: l’amianto crisotilo potrà essere utilizzato in alcuni impianti fino al 2015.

Questa decisione è ancora più scandalosa se si considera che tutti gli Stati europei avrebbero dovuto mettere al bando l’amianto già con la direttiva del 1999 e in base alla direttiva del 2003 avrebbero dovuto chiudere gli stabilimenti, effettuare le bonifiche dei siti contaminati e indennizzare le vittime e le popolazioni.

Il GUE aveva inoltre chiesto un fondo europeo, finanziato dalle aziende che dall’uso dell’amianto avevano tratto vantaggio, per l’indennizzo delle vittime.

Tutto questo non è stato fatto per non scontrarsi con le poche, ma grandi e potenti multinazionali del settore.

In nome del profitto delle aziende si sceglie deliberatamente di accettare che nei prossimi anni altri lavoratori possano ammalarsi e morire.

In Italia molti dei dirigenti dei partiti che hanno votato a favore di questa risoluzione immorale erano in prima fila a farsi fotografare il giorno dell’avvio del processo Eternit a Torino: si piangono i morti di ieri mentre si é corresponsabili dei morti di domani».

Vittorio Agnoletto europarlamentare Rifondazione Comunista /Sinistra Europea , capolista alle elezioni europee

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