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venerdì 8 gennaio 2010

ZEROGAS !!!

"Il gas dei russi farà bene alla Ue e migliorerà Mosca"
  SCHROEDER DIFENDE L'AMICO PUTIN
  di Chiara Paolin    Pesaro
 
  
Tagliare le tasse? Ci andrei molto cauto. Nei tempi di crisi occorre risparmiare e impostare una seria strategia di uscita. Il consiglio per Merkel e Berlusconi è lo stesso". Gerard Schroeder è nelle Marche per inaugurare l'anno accademico dell'Università di Urbino. Ma prima di parlare ai giovani di Europa e globalizzazione brinda con gli amici di Pesaro nell'enoteca comunale: c'è il sindaco Luca Ceriscioli, il presidente della provincia Matteo Ricci, il rettore Stefano Pivato e soprattutto il pittore Bruno Bruni che negli anni ha creato questa liason tedesco-marchigiana. Tra un tartufo in omaggio ("splendido, mia nipote li adora. E ha solo otto anni, povero me!") e un calice di Bianchello del Metauro le considerazioni sull'Italia sono amabili, ma precise.
     Qual è la sua impressione sulla situazione italiana?    È molto rischioso esprimere giudizi sul vostro paese, soprattutto per me che ormai non mi occupo più di politica a tempo pieno. Però devo dire che l'attacco fisico subito da Berlusconi a Milano mi ha molto colpito.    Vi siete sentiti in quell'occasione, o per gli auguri di fine anno?    Non gli ho telefonato, ho pensato avesse già molto da fare. Però siamo spesso in contatto, l'Italia è un paese che amo moltissimo   , da sempre.    E che vive un momento difficile.    Certo, per tutti è dura in questo momento. Occorre davvero guardare avanti e pensare con attenzione alle scelte che si fanno. Quasi quasi sono contento di non dovermi occupare di questi argomenti (ride e sorseggia il vino).    L'idea di tagliare le tasse la convince? Berlusconi sogna di fare come Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, cioè impostare a breve una seria diminuzione delle imposte. Il 2010 come l'anno della svolta in Italia, che ne dice?    Mah, ognuno ha le proprie idee, però se io fossi oggi al governo ci penserei due volte. I soldi servono eccome agli Stati per uscire dalla crisi. Se calano le risorse come si fa a far ripartire la macchina?.      La situazione generale va migliorando secondo lei?    Difficile dirlo, certo siamo davanti a cambiamenti molto significativi. Abbiamo appena celebrato i vent'anni della caduta del Muro di Berlino, ma l'Europa è già un'altra cosa. Dobbiamo valorizzare le esperienze di ogni singola cultura per creare una forza europea più solida, concreta.    Eppure, a Trattato di Lisbona ormai in vigore, l'Ue sembra balbettare ancora su molti fronti. Per esempio, manca una politica energetica comune. Lei si sta occupando per Gazprom del nuovo gasdotto North Stream che porterà   il gas russo in Germania. ci sono delle date definite per il completamento?    È un grande progetto, partiamo ad aprile. Attraverso il Mar Baltico arriveremo nel cuore dell'Europa del Nord. E poi ci sarà la linea South Stream, che dal Mar Caspio arriverà alla Turchia, e poi in Italia.    Il gas è il nuovo petrolio, sta   ridisegnando la geopolitica del pianeta. Perché non dobbiamo temere che una superpotenza come la Russia abbia in mano i rubinetti del nostro sistema energetico?    Veramente ce li ha da un pezzo. Semplicemente,   la Russia ha bisogno di vendere all'Europa, e noi abbiamo bisogno di energia a costi ragionevoli.    Anche se la Russia è un paese dove democrazia e diritti umani non sono di tipo occidentale?    Le relazioni politico-economiche cambiano il mondo. Sono certo che anche su questi aspetti ci sarà un netto miglioramento della situazione.    Ma nel frattempo gli Stati Uniti restano tagliati fuori. Il loro appoggio incondizionato a ex territori Urss (dall'Ucraina alla Georgia) evidenzia una tensione anche sulle questioni energetiche.      Sono equilibri nuovi, tutti da trovare. Certamente l'Europa allargata è un nuovo attore di cui tenere conto. Gli Usa lo sanno.    Le scelte di paesi crocevia come Turchia, Azerbaijan e Turkmenistan sembrano indicare una spartizione piuttosto chiara: il Caucaso pensa a sbocchi su Iran, India e Cina mentre la vecchia Russia   torna forte nella vecchia Europa. Infatti il progetto concorrente di South Stream, Nabucco, fortemente voluto da Ue e Usa, è dato per morto.    Per Gazprom non ci sono problemi, i gasdotti devono essere tanti, l'energia e l'economia europea cresceranno insieme. C'è posto per tutti.    L'Europa è più grande insomma.    Ma vive di piccole realtà. Come la città di Urbino, un gioiello di cultura dove la storia del nostro continente è nelle strade, nella gente. Dove trovi un paese di 16mila abitanti che custodisce tesori come un'università antichissima, il Palazzo Ducale e la bellezza di Raffaello? Solo in Europa.
 

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