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martedì 15 marzo 2011

Desio, destino segnato per la mega-villa abusiva

Desio, destino segnato per la mega-villa abusiva

da Il Giorno
articolo di 
ALESSANDRO CRISAFULLI

 

L'abitazione su un'area di 12mila metri quadrati riconducibile alla famiglia Cannarozzo
— DESIO —
TUTTI, o quasi, sapevano che quella maxivilla ai bordi della Valassina, molto bassa per non dare troppo nell'occhio, con tanto di ampio giardino con i giochi dei bimbi, vasta autorimessa, recinzione, e quant'altro, era abusiva. Eppure, c'è voluto il Commissario Prefettizio Maria Carmela Nuzzi, per dare una svolta decisiva all'ennesimo scandalo desiano, in fatto di abusi edilizi: o si buttano giù i manufatti o l'intera area, per un totale di ben 12mila metri quadrati, passerà nelle proprietà del Comune. Ora il Commissario ha ripreso in mano la questione che si protraeva, senza esito, dal 2004: sette anni di sopralluoghi dei vigili, denunce, richieste di condono negate, durante i quali i responsabili - tutti facenti riferimento alla nota famiglia Cannarozzo - hanno persino proseguito a costruire, terminando quanto avevano iniziato (nonostante le ordinanze di sospensione dei lavori a più riprese ricevute). Nella più totale serenità, probabilmente, di chi pensa che prima o poi le cose si sistemeranno. Basta dare un'occhiata sul programma «google heart», che riprende il territorio dal satellite, per ammirare in immagini datate 2008, la villetta, con tutti i suoi annessi e connessi e, di fronte all'autorimessa, si nota anche una lunga barca custodita nel cortile.

SONO ANDATI direttamente sul posto, invece, senza bisogno del satellite gli agenti della locale, il 29 gennaio 2004, quando fecero una «segnalazione di opere edili in assenza di titolo o in difformità», a mezzo del quale furono segnalate «opere edilizie in fase di realizzazione, nonché manufatti edilizi già realizzati». Il via alla lunga e complessa vicenda, che il 20 marzo dello stesso anno vede i vigili tornare e scoprire «la prosecuzione delle attività abusive, con riguardo all'ultimazione della copertura di un manufatto, all'esecuzione di scavi e tracciati per l'allocazione di impianti tecnologici (acque, fognatura), nonché nella posa di cancello carraio con accesso dalla strada di arroccamento della Statale 36...». Una volta scoperti, i responsabili provano la via delle domande di condono: una prima nel dicembre del 2004, negata definitivamente nel 2006, e una seconda successiva, anch'essa negata. Già dal 2006 partono i procedimenti del Comune per richiedere alla proprietà e agli esecutori materiali dei lavori di demolire tutto il complesso abusivo, ma cadono nel vuoto. Nell'ottobre dell'anno scorso i vigili tornano e riverificano tutti gli abusi. In novembre si parte con il procediento sanzionatorio, verso Massimiliano e Dania Cannarozzo, oltre che alle ditte Max & Go srl e Arosio Enrico, che risultano rispettivamente proprietaria dell'area e esecutrice dei lavori. Adesso, Commissario e uffici hanno individuato l'area che - se i responsabili non butteranno giù tutto - verrà acquisita al patrimonio comunale.

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