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lunedì 14 marzo 2011

gli abusi edilizi dei Cannarozzo

Desio: uffici, case e autorimessa
Gli abusi edilizi dei Cannarozzo

  • 14 marzo 2011  www.cittadinomb.it

Desio: la palazzina dell'immobiliare Gefim di via Forlanini (Foto by Vismara)

Desio - Abusi edilizi da abbattere, come prevede la legge. Lo chiede il commissario prefettizio Maria Carmela Nuzzi alle società Gefim e Officina del Gusto, con sede in via Forlanini 71, considerate responsabili di "opere edilizie eseguite in assenza di titolo". E poi case, villette e un'autorimessa su un terreno agricolo a fianco della Valassina, con accesso dalla stessa superstrada. Tutto riferibile alle famiglie Cannarozzo.

Partendo da Gefim e Officina del Gusto, come hanno rilevato gli agenti della polizia locale lo scorso 19 novembre, le due società, una attiva nel settore immobiliare, l'altra nella ristorazione, hanno ampliato le loro sedi senza permesso. In particolare, nel loro sopralluogo, i vigili hanno verificato l'esistenza di un piano in più, il quarto, nella palazzina degli uffici della Gefim: 200 metri quadrati in più.

L'Officina del Gusto invece ha ampliato la superficie del locale dai 60 metri quadrati iniziali, dichiarati nel 2005 con la denuncia di inizio attività, ai 270 metri di oggi, "con la realizzazione di vani per attività di somministrazione di alimenti e bevande (ristorante) avente superficie lorda di pavimento di mq. 270 circa. L'intervento ha sostituito la preesistente costruzione realizzata in forza della denuncia di inizio attività del 21/6/2005, avente superficie lorda di pavimento pari a 60,37 metri quadrati" si legge nella delibera firmata in questi giorni dal commissario.

Il documento, che ha valore di una delibera di consiglio comunale, individua l'area da acquisire in caso di mancato abbattimento delle opere abusive. Il contenzioso prosegue da qualche mese. A dicembre infatti il comune ha avviato il procedimento, con l'ingiunzione di demolizione. I responsabili hanno chiesto l'applicazione alternativa di una sanzione pecuniaria. Cosa che per legge non è permessa. Hanno quindi proposto un progetto di sanatoria per il ristorante. Per poi annunciare di "procedere alle opere di demolizione, che avranno inizio il 31 marzo".

Quanto alle abitazioni e all'autorimessa abusive, la vicenda è partita nel 2004 con le relazioni della polizia locale che hanno sorpreso i lavori in corso per le opere abusive. Hanno fatto seguito le domande di sanatoria, presentate nel dicembre 2004 dai diretti interessati. Dania Cannarozzo ha chiesto la sanatoria per la "costruzione di casa unifamiliare composta da un locale oltre servizio, tettoia, cinta con passo carraio, il tutto su terreno agricolo". La domanda è stata respinta nel 2006.

L'altra sanatoria è stata avanzata da Massimiliano Cannarozzo per la "costruzione di porzione di villetta bifamiliare e box e recinzione, il tutto su area a destinazione agricola". Anche in questo caso, domanda respinta. Dal comune sono quindi partite le ordinanze di sospensione dei lavori, indirizzate sia ai proprietari (nello specifico, alla "Max and Co") sia alla ditta esecutrice, la "Arosio Trasporti", con la "diffida a demolire" quanto realizzato.

Il 26 dicembre 2010 la polizia locale scopre invece la presenza degli abusi: abitazione con portico, autorimessa, manufatti e recinzioni, passi carrai. E' quindi scattato il procedimento sanzionatorio a Massimiliano Cannarozzo, Dania Cannarozzo e alla ditta "Enrico Arosio" per opere "realizzate su un aree classificate nel Pgt come destinate all'agricoltura, a rischio di compromissione e degrado, con vincolo di fascia di rispetto stradale e di rispetto degli elettrodotti". In caso di mancato abbattimento, il comune acquisirà un'area di circa 12 mila metri quadrati.
P.F.

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