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lunedì 14 marzo 2011

Pedemontana: di male in peggio

Pedemontana: di male in peggio

 
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Se Società Pedemontana sta dando il peggio di sé, redigendo progetti di pessima qualità infrastrutturale e inviando inadeguate lettere di esproprio, alla cittadinanza sempre più conviene fermare tale disastro.

Per fortuna che l' impegno straordinario di pochi, si sta trasformando in un impegno ordinario di molti. Saranno molto soddisfatti i comitati cittadini di Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Paderno Dugnano per come si è svolta l'assemblea di mercoledì 9 marzo a Baruccana di Seveso, ospiti del complesso parrocchiale San Clemente progettato dall'arch. Vittorio Gregotti.

Sala gremita, domande del pubblico e proficua raccolta di fondi: unici assenti, eccetto un rappresentante della lista "Seveso viva" peraltro all'opposizione, l'amministrazione comunale. Ma loro non si scoraggiano e proseguono imperterriti nell'informare e sensibilizzare la cittadinanza sul brutto progetto che Pedemontana vuole realizzare, tanto più che nuove e peggiori sorprese sono dietro l'angolo.

Il progetto infatti definitivo, non ancora esecutivo, ha subìto alcune nuove integrazioni, ma il risultato è un insulto non solo al buonsenso e alla tolleranza dei cittadini ma anche all'intelligenza dei tecnici competenti. Se si guardano con attenzione i disegni, ci si accorge che sono scomparse anche le opere di mitigazione previste.

Cosa significa? Scompare la copertura a verde e al suo posto la nuova autostrada sarà costruita con semplici barriere antirumore e una non meglio precisata copertura. Davvero un brutto manufatto, ben lontano ad esempio dalle opere eseguite sulla Como-Brogeda dalle autorità svizzere. Il rischio reale è che per la mancanza di soldi si giunga a realizzare le peggiori soluzioni.sezione del tratto autostradale denominato B2. A sinistra, il corpo scale dove termina la pista ciclabile

Ma la cosa ancor più ridicola sono le piste ciclabili disegnate nel progetto. Addirittura quella progettata in direzione Meda finisce contro un corpo scala. E infatti la vista del progetto suscita in sala una fragorosa risata da parte del pubblico presente ma anche la riprovazione dell'urbanista conferenziere per il quale " progettare una simile cosa è inammissibile, da incompetenti".

Attenzione anche agli espropri. Le lettere che la società Pedemontana sta inviando sono scorrette. I cittadini innanzitutto devono prestare molta attenzione alle procedure di esproprio. Innanzitutto è la società a dover comunicare loro l'importo di indennizzo.

Nel caso invece di "accordo bonario", che è l'altra procedura prevista, funziona se le parti contraenti, Pedemontana e cittadino, sono perfettamente informati, altrimenti il rischio è che il proprietario sia ingannato.

sulla sinistra, a sbalzo, la pista ciclabile

 E nell'eventualità che si concluda un accordo bonario, l'80 % della somma va data alla stipula (in contanti o con assegno circolare) e il restante 20% alla firma definitiva. Attenzione quindi agli espropriati: nelle lettere che Pedemontana sta inviando non è ben chiaro come, quanto e quando si viene risarciti.

 

Nel frattempo il ricorso al Tar del Lazio sta facendo il suo corso e i comitati sperano di andare davanti al giudice a dimostrare che il progetto presentato da Pedemontana è illegittimo e in palese violazione delle prescrizioni Cipe. In alternativa vogliono costruire un'autostrada che non devasti il territorio e che tuteli la salute dei suoi abitanti. Ma per ottenere questo obbiettivo c'è bisogno della collaborazione fattiva di tutti: basta informarsi, unirsi e fare pressione sulle amministrazioni locali affinché modifichino l'attuale progetto.

Chi abita in queste zone avrà tutto da perdere se passa il progetto di Pedemontana. Ci rimetterà in salute, in tranquillità e, perché no, anche in denaro, visto che ciascuno pagherà in media dai 300 ai 600 euro all'anno per l'utilizzo della nuova infrastruttura. Non sono motivi sufficienti per fermare questo progetto?

di elena bertani 

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