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giovedì 9 dicembre 2010

Seregno, la Pedemontana sfratterà decine di famiglie a San Giuseppe

Seregno, la Pedemontana sfratterà decine di famiglie al S. Giuseppe

da Il Giorno
articolo di
  MARIO GALIMBERTI

 

— SEREGNO —
DODICI EDIFICI, due palazzine in via Sassari abitate da tre famiglie e un insediamento produttivo saranno demolite per fare spazio alla Pedemontana. La parte più colpita di Seregno è quella del rione S. Giuseppe, al confine con Desio, dove fra l'altro verrà creato un mega svincolo.

GLI SFRATTATI dovranno andarsene entro ottobre del prossimo anno. L'assessore ai quartieri Riccardo Liviero ha avvertito gli interessati di non prendere per il momento impegni in merito ad eventuali acquisti di terreni. Ma quello che allarma e preoccupa i futuri sfrattati è che nessuno finora in forma ufficiale li ha ancora avvertiti nè tanto meno ha parlato di risarcimenti in loro favore. Le famiglie stanno vivendo una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile. Particolarmente colpiti i residenti delle vie Salgari, Lorca, de Santis e Machiavelli al confine con Desio oltre il passaggio a livello della ferrovia Milano-Como-Chiasso. «Un vero incubo quello che stiamo vivendo - hanno precisato alcuni componenti di questi nuclei famigliari - se pensiamo che dobbiamo lasciare le nostre case, il quartiere dove siamo nati e in cui abbiamo sempre vissuto, e non per nostra volontà. Quando siamo stati avvertiti di quanto accadeva, l'amministrazione comunale ci aveva spronati a trovare altri alloggi o terreni per costruire nuove villette come quelle che attualmente occupiamo. Abbiamo avuto anche diversi incontri in Comune, poi è calato un silenzio che ci preoccupa perchè nessuno si è più fatto sentire. Abbiamo solo ricevuto una lettera dell'assessore Liviero dove affermava che l'amministrazione comunale stava valutando la situazione per avere un quadro generale. Poi basta».

PER QUESTE FAMIGLIE che dovranno andarsene ci sarebbe un'area libera in zona Porada che rientra nel parco locale di interesse sovracomunale e ci sono altre aree comunali ma l'iter burocratico potrebbe allungare i tempi. Intanto gli interessati continuano a vivere nell'angoscia, i mesi passano e loro non sanno dove andranno ad abitare, ammesso e non concesso che poi sia di loro gradimento. Da parte sua l'amministrazione comunale sta facendo da tramite tra le famiglie che verranno sfrattate e la direzione della Pedemontana per cercare di trovare un accordo sul piano economico e sul valore dei fabbricati che dovranno essere demoliti.
Un'altra ipotesi prevede che sia lo stesso ente a provvedere direttamente alla costruzione dei nuovi fabbricati in un'altra parte della città. Purtroppo per quanti dovranno abbandonare queste case a tutt'oggi non vi è ancora alcuna certezza sulla loro destinazione.

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