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giovedì 11 settembre 2008

COMUNICATO STAMPA: Il Comitato per l’alternativa al nuovo inceneritore di Desio ha ottenuto un’audizione presso la Commissione Ambiente Provinciale

Comunichiamo con grande soddisfazione che il Comitato per l’alternativa al nuovo inceneritore di Desio ha ottenuto un’audizione presso la Commissione Ambiente della Provincia di Milano, che si terrà martedì 16 settembre alle ore 14.15 presso l’aula consigliare della Provincia (Via Vivaio, 1 – Milano).

Finalmente un segnale di disponibilità all’ascolto delle nostre istanze da parte delle Istituzioni, dopo che i sindaci della zona, soprattutto quello di Desio, avevano liquidato la nostra iniziativa come non meritevole di attenzione.

Andremo a parlare a nome dei primi 1700 cittadini che hanno firmato la petizione e richiesta di assemblea pubblica, per spiegare la nostra proposta alternativa all’inceneritore. La nostra non è una semplice protesta o un’opposizione ad un progetto, ma una proposta economica, ecologica e costruttiva per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti senza ricorrere ad un nuovo impianto di incenerimento, sicura fonte di inquinamento ambientale e di danni alla salute dell’uomo. Con noi in Commissione Ambiente saranno presenti degli esperti del settore che illustreranno nel dettaglio il funzionamento di un Impianto Meccanico Biologico.

Invitiamo i signori giornalisti a presenziare all’audizione.

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LA NOSTRA POSIZIONE SUL NUOVO INCENERITORE DI DESIO

1. E' falso che l'inceneritore (sia quello vecchio che quello nuovo) sia "perfettamente sicuro" e non emetta emissioni nell'aria, come sostengono politici e amministratori locali. La realtà dei dati scientifici è che gli inceneritori (o “termovalorizzatori”) emettono nell’aria centinaia di sostanze tossiche, tra cui diossine, metalli pesanti, ossidi di azoto e polveri ultrafini. Un recente studio, finanziato dall'Unione Europea, condotto a Forlì sulla popolazione residente per almeno 5 anni entro 3,5 km da due inceneritori, ha evidenziato un aumento di mortalità nelle donne per tutti i tumori (da +17 a +54% a seconda del tipo di tumore). Un altro esempio è l’appello lanciato al governo francese nel settembre 2007 dall’Artac, Associazione francese per la ricerca terapeutica contro il cancro, affinché non vengano costruiti nuovi inceneritori, con tanto di ammonimento a non ripetere lo stesso errore dell’amianto.

In particolare, il problema delle polveri ultrafini è davvero preoccupante. Sono polveri sottilissime che, una volta respirate, passano nel circolo sanguigno in pochi secondi per poi raggiungere tutti gli organi e tessuti del corpo. Il nostro organismo non è in grado di eliminare queste particelle inorganiche percui si ha un accumulo progressivo e irreversibile, con aumento di malattie del polmone, cardiache e cerebrali (nanopatologie). Purtroppo i filtri applicati agli inceneritori non sono in grado di bloccare le polveri di dimensioni inferiori ai 2,5PM (micron). C’è di più: le leggi in materia di inceneritori non prendono in considerazione queste sostanze inquinanti. Quindi gli inceneritori risultano “a norma di legge”, pur emettendo nell’ambiente una grandissima quantità di pericolose polveri ultrafini.


2. L'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti nella nuova provincia di Monza e Brianza non deve passare obbligatoriamente dall'incenerimento dei rifiuti stessi. Esistono altre modalità più economiche e più ecologiche. La raccolta differenziata spinta con tariffazione puntuale ("meno rifiuti indifferenziati produco, meno pago") può portare in breve tempo al riciclo del 70-75% dei rifiuti (come succede per esempio a Novara). La quota indifferenziata rimanente, può essere gestita da un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, in grado di recuperare energia e materiali riutilizzabili dal 70% dei rifiuti in ingresso. Alla fine del processo, rimarrebbe solo il 10% dei rifiuti totali da smaltire, facilmente gestibile dall'attuale inceneritore, in attesa che venga perseguita una seria politica di Riduzione alla fonte, Riciclo e Riutilizzo dei rifiuti (politica delle 3R), come previsto dall’Unione Europea, che negli anni renda inutile anche l’attuale inceneritore.


3. I benefici legati al recupero energetico dell'inceneritore sono un mezza verità: con l'incenerimento dei materiali si ottiene, nel migliore dei casi, solo un quarto dell'energia usata per produrli, mentre con il recupero e il riutilizzo dei materiali stessi si eviterebbe di usare tutta l'energia necessaria per produrne di nuovi. Ecco il vero risparmio energetico.


Oggi è attivo il "Comitato per l'alternativa al nuovo inceneritore di Desio". Da tempo chiediamo alle istituzioni locali un confronto pubblico su questi temi (non con noi, ma con medici ed esperti) ma ci troviamo di fronte ad un muro di gomma. Esistono interessi inconfessabili dietro la scelta dell’incenerimento?

Sottoscrivendo la nostra petizione, ad oggi 1700 cittadini chiedono al Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati di sospendere l’iter di approvazione dell’inceneritore e di dare vita ad un’assemblea pubblica con la partecipazione di medici ed esperti del settore.

Adesioni alla Petizione: http://files.meetup.c...

Per chi desidera approfondire ulteriormente l'argomento, segnalo il documentario "Civiltà Bruciata" del giornalista Zenone Sovilla, visionabile sul sito www.sovilla.org.

Gianmarco Corbetta
Comitato per l'alternativa al nuovo inceneritore di Desio

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