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lunedì 21 febbraio 2011

Desio, in duecento per dire no alla Pedemontana

Desio, in duecento per dire no alla Pedemontana

da Il Giorno
articolo di
ALESSANDRO CRISAFULLI

 

«Ci sentiamo smarriti e abbandonati di fronte a un progetto che stravolgerà il territorio»

— DESIO —
AL GRIDO DI «NO a questa Pedemontana» circa 200 cittadini si sono ritrovati giovedì sera in Sala Pertini per un incontro in cui delineare le strategie difensive contro un progetto che ritengono troppo invadente e dannoso per il territorio. «Ancora una volta abbiamo potuto constatare quanta e quale disinformazione e senso di smarrimento c'è in merito a Pedemontana nella nostra città - spiega Damiano Pioltelli, ex consigliere comunale che sta seguendo passo dopo passo la vicenda e ha fatto da moderatore -. Il cittadino si sente impotente e abbandonato». I cittadini hanno chiesto aiuto a un legale, per valutare il da farsi soprattutto sul fronte degli espropri. Non solo: hanno scritto una lettera addirittura al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Silvio Berlusconi (e a tutte le autorità regionali, provinciali e locali) in cui spiegano le ragioni delle loro forti preoccupazioni, chiedendo la cancellazione dell'attuale progetto o almeno una radicale modifica.

Otto i punti toccati: «Il progetto è vecchio e frutto di compromessi politici che hanno prevaricato gli studi tecnici effettuati - spiegano i promotori dell'iniziativa, firmata da oltre 500 cittadini -. Si tratta di un'idea risalente ai primi anni '60, quando il territorio era completamente diverso: i paesi oramai si susseguono nella nostra zona senza interruzioni. Questo significa che nella zona che va da Usmate a Desio ci ritroveremo un'autostrada a 8 corsie che passa a cielo aperto tra le nostre case senza il rispetto delle normative vigenti. Ed è concepita proprio come una strada di cinquant'anni fa». Parlano di un "progetto nato male": «Di fatto tra Desio e Bovisio si creerà un collo di bottiglia per il traffico perenne - sostengono - E poi è normale che un'autostrada non comunichi con le ferrovie grazie a nodi di interscambio? E' normale che Pedemontana mostri disinteresse per le innumerevoli discariche presenti sul proprio tracciato, anzi faccia di tutto per evitarle e non bonificarle? E' normale che tutto questo lo paghi la Brianza? E' normale che tutte le modifiche che sono state fatte siano state fatte non per fare meglio l'autostrada, ma per risparmiare sul bilancio? E' normale che tutte le richieste fatte da cittadini per impattare in maniera minore sul territorio, e magari con un risparmio economico per Pedemontana, non siano state accolte?». Non solo. Nella lettera evidenziano i rischi di aumento delle malattie causate dall'inquinamento («Desio si troverà chiusa ad ovest dalla supestrada Milano - Meda, a nord dalla Pedemontana, a est dalla Valassina, a sud a soli 4 km è prevista la Monza - Rho»), di spreco di denaro pubblico, di diossina per lo sbancamento necessario alla costruzione della stazione di servizio a ridosso dell'ospedale, essendo quest'area interessata da inquinamento da diossina nel caso Icmesa.

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