Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sulla prima ho ancora qualche dubbio.

Sito denuclearizzato

MOVIMENTO A 5 STELLE

stellina.jpg
Ambiente

Maurizio Pallante
stellina.jpg
Acqua

Riccardo Petrella
stellina.jpg
Sviluppo

Matteo Incerti
stellina.jpg
Connettività

Maurizio Gotta
stellina.jpg
Trasporti

Beppe Grillo


martedì 1 febbraio 2011

Brianza, superata la soglia critica del consumo di suolo

Brianza, superata la soglia critica del consumo di suolo:le aree agricole spariranno in un secolo

 


da Il Giorno
articolo di 
MONICA GUZZI

 

  La verde Brianza sprofonda nel cemento


PIÙ DI DUEMILA abitanti per chilometro quadrato. Una densità abitativa che la rende la seconda provincia d'Italia, alle spalle solo di Napoli. E infine due dati allarmanti: ben 21 comuni su 55 hanno già superato la soglia critica del consumo di suolo (oltre il 55 per cento), mentre in 12 casi le aree agricole si esauriranno in meno di mezzo secolo.

È QUANTO rimane della verde Brianza, una fotografia scattata dal settore Pianificazione e parchi della Provincia in vista della predisposizione del Piano territoriale di coordinamento. Questa fotografia allarmante è stata mostrata ai sindaci nei giorni scorsi durante l'incontro che ha dato il via libera ai lavori per la predisposizione del Ptcp, una sorta di maxi piano regolatore che dovrà coordinare gli strumenti urbanistici dei diversi Comuni affinché lo sviluppo possa essere il più possibile equilibrato. Il quadro è grigio: con i suoi 207 chilometri quadrati la superficie urbanizzata supera quella libera (198 chilometri), con tre comuni in cui le aree cementificate superano ormai l'80 per cento: a Vedano al Lambro si sfiora il 90 per cento, seguono con poco più dell'80 Monza e Lissone, mentre a Verano Brianza si arriva al 78. Complessivamente, la zona più urbanizzata è quella del centro, con ben 13 comuni oltre la soglia critica, mentre l'area est della Brianza rappresenta ancora un polmone verde, con l'unica eccezione di Villasanta, con oltre il 70 per cento di superficie urbanizzata. Nella Brianza ovest sono invece 7 i comuni che superano il limite del 55 per cento. Solo due - Sulbiate e Ornago - sono comunque i comuni brianzoli dove la superficie urbanizzata è sotto il 25 per cento.


Non va meglio per quanto riguarda la dotazione di aree agricole: nella metà dei comuni brianzoli andranno a esaurirsi in meno di un secolo. La maglia nera va a Seveso (aree agricole in esaurimento entro 23 anni), seguita da Bovisio Masciago, mentre nel capoluogo monzese saranno cancellati i prati nel giro di 85 anni. Prospettive più rosee a Cavenago Brianza, dove non ci saranno problemi per i prossimi 500 anni.
In questo quadro desolante, le buone notizie arrivano dai parchi e dalle energie rinnovabili, a testimoniare una coscienza ecologica in crescita. Sono ben 100 le imprese attive sul territorio nel settore delle energie rinnovabili, mentre la Brianza è la prima provincia in Lombardia per densità di impianti fotovoltaici: 147,2 ogni 100 chilometri quadrati. La Brianza è anche terra d'innovazione: l'impresa nel settore high-tech è più sviluppata rispetto alla Lombardia (+0,8 per cento) e al resto d'Italia (+2,7). Quanto al verde, la vera diga al dilagare del cemento è rappresentata dai parchi: quelli regionali coprono 66 chilometri quadrati (Groane, Valle del Lambro e un pezzettino del Parco Adda Nord), mentre gli altri dieci parchi locali di interesse sovracomunale insieme raggiungono i 46 chilometri quadrati.

DI QUESTO scenario dovrà tenere conto la redazione del Piano territoriale di coordinamento, che il vicepresidente e assessore provinciale al Territorio Antonino Brambilla conta di portare all'approvazione entro un anno. Il lavoro è partito in autunno. Venerdì si è insediata la conferenza dei sindaci, alla presenza degli amministratori di 25 Comuni, un parco regionale e due parchi locali. «Abbiamo voluto presentare lo scenario in cui si colloca il piano mostrando le cose belle e quelle brutte - spiega Brambilla -. C'è un modello Brianza che negli anni scorsi ha avuto successo. Adesso però questo modello dev'essere aggiornato per tutelare le aree libere che ci sono ma anche impedire che le industrie non si sviluppino, perché il lavoro è un aspetto fondamentale. Aggiornare il modello Brianza è dunque il primo scopo del Piano territoriale di coordinamento provinciale, che si fa a due mani, fra Provincia e Comuni, con la collaborazione dei due parchi regionali». Un dato importante da cui partire c'è: la Brianza è la prima tra le province lombarde per numero di comuni che si sono dotati di Piano di governo del territorio.

Nessun commento: