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martedì 30 novembre 2010

Desio, la 'ndrangheta fa paura ma la gente difende il sindaco in partenza

Desio, la 'ndrangheta fa paura ma la gente difende il sindaco in partenza

da Il Giorno
articolo di  
VERONICA TODARO

 

L'accanimento mediatico dà molto fastidio, dopo la caduta dell'Amministrazione comunale si chiede chiarezza
 

— DESIO —

Mentre tv e giornali parlano di connivenze tra centri di potere affiliati alla 'ndrangheta e personaggi vicini alla macchina comunale, la gente racconta un'altra versione. Quella di un sindaco onesto, di una brava persona che non meritava di tornare a casa con un pugno di mosche perché, sostiene chi Giampiero Mariani lo conosce bene, «l'impegno che ci ha messo è stato tale da scongiurare qualsiasi tipo di complotto, se mai ce ne fossero stati». Proprio ieri pomeriggio, in piazza Giovanni Paolo II, il primo cittadino è stato fermato da alcuni suoi concittadini che si sono avvicinati per stringergli la mano. «Fisicamente sto bene – ha rassicurato Mariani tra una telefonata e l'altra - è il resto che va male». Difficile far parlare la gente sui due argomenti del giorno, la caduta della Giunta e l'operazione «Infinito», che però non vengono associati. Sono due cose a sé, di cui si fa fatica o si ha paura di parlare. «Mi restano pochi anni da vivere – racconta sorridendo un pensionato – E se le dico qualcosa e poi la mafia viene a prendermi? Meglio godermi gli ultimi anni in pace». «Il mafioso non ce l'ha scritto in faccia – dice Alessandro Carota che per 20 anni ha lavorato come vigile urbano a Muggiò e che da 51 anni risiede a Desio -. È difficile fare affermazioni in questo senso e sostenere che a Desio c'è la 'ndrangheta. Si può parlare di sospetti, visto che la politica ha dovuto cedere le armi forse anche per questo motivo. Se prima c'era un minimo dubbio che anche a Desio la mafia operava in silenzio, con gli arresti è scoppiata la bomba». E ancora: «Inutile nascondere che Desio sia sempre stata una città tranquilla, in politica non c'è mai tranquillità, perché la politica è più affarismo che passione. Di certo non si può puntare il dito contro nessuno finché non ci sono prove certe». Sul sindaco? «Niente da dire, la politica cittadina è andata in frantumi, non si può andare avanti quando non c'è la fiducia». A difendere l'operato del sindaco è il commendator Giovanni Parma, presidente dell'Unione gruppo anziani Fiat-Autobianchi e del Centro diurno anziani. «Il sindaco non è caduto per colpa di come ha lavorato. La colpa è dei suoi collaboratori, degli assessori, dei funzionari e dei capiservizio. Giornalisticamente parlando poi c'è stato un accanimento su Desio, ma non avendo dati precisi non posso dire che Desio è la città della 'ndrangheta. Non basta il sentito dire e qualche arresto qua e là. Ne sono state dette di tutti i colori. A chi credere? Solo alla giustizia». «Per me invece è vero – confessa Patrizia Destro -. Qualcosa c'è, i giornali ne hanno parlato. La 'ndrangheta a Desio c'è eccome». Più o meno sulla stessa lunghezza d'onda anche Carina Iacone. «La mafia c'è dappertutto, non è che Desio è meno degli altri. Ma non associamola al sindaco. Conosco Mariani da 48 anni, è una persona onesta». «Non infanghiamo il nome di Desio – sbotta Franco Galimberti -. La 'ndrangheta c'è in tutta la Brianza».

CALCA un po' di più la mano Luigi Carlo Radice: «Con la sua politica questa Amministrazione comunale non ha combattuto. Guardiamo il Consiglio comunale: ci sono consiglieri che hanno preso un sacco di voti ma poi in otto mesi non hanno mai preso parola, si limitavano ad alzare la mano come dei burattini. Sono stati messi lì per fare gli interessi di altri. Il sindaco sapeva che la sua elezione era il risultato anche degli intrallazzi di altre persone. La vera mafia a Desio non c'è e se c'è è solo quella degli arrestati, i veri delinquenti. Ora per fare un po' di pulizia politica non è intervenuto il partito, ma ci ha dovuto pensare la Magistratura. Il sindaco purtroppo ha pilotato una nave destinata a schiantarsi contro gli scogli e così è stato».

Mariani se ne va: arriva il commissario

articolo di Alessandro Crisafulli

— DESIO —
L'ORMAI EX SINDACO di Desio Giampiero Mariani, nei giorni scorsi, ha tolto via tutti i suoi oggetti personali, nell'ufficio al secondo piano del municipio dove ha vissuto da mattina a sera, con grande dedizione e costanza, per sei anni. Lasciando scrivania e pareti spoglie, per l'arrivo del commissario Maria Carmela Nuzzi, che da questa mattina prenderà il suo posto, con ruoli e funzioni chiaramente differenti, alla guida di una città in stato di choc, positivo o negativo che sia, per tutto quanto successo negli ultimi mesi e conclusosi venerdì con lo scioglimento del Consiglio comunale. E anche Mariani, nonostante i suoi 40 anni di esperienza amministrativa in cui ne ha viste di tutti i colori, è sicuramente molto provato, per quanto successo: «È davvero molto giù», racconta chi lo conosce bene. Eppure, domenica mattina, come da sua tradizione, appena poche ore dopo la caduta rovinosa con le dimissioni dei 17 consiglieri comunali del centrosinistra e della Lega Nord, non ha mancato l'appuntamento con piazza Conciliazione, dove a testa alta si è intrattenuto con diversi cittadini. Ieri mattina, invece, era ancora a Palazzo, per definire alcune ultime vicende burocratiche, per parlare con dipendenti o dirigenti, per fare una sorta di lista delle cose rimaste in sospeso.
Sul sito internet del Comune, da ieri, campeggia in primo piano la notizia della nomina del Commissario e sono spiegate le sue funzioni, «il Prefetto ha disposto la nomina della dott.ssa Maria Carmela Nuzzi quale Commissario per la provvisoria amministrazione dell'Ente, con i poteri del Sindaco, del Consiglio e della Giunta e specificato che il Consiglio comunale di Desio è sospeso».

IN SOSTANZA, tutte le decisioni da qui alle prossime elezioni passeranno attraverso di lei, che manterrà comunque anche i suoi precedenti incarichi: viceprefetto di Milano e dirigente dell'area «Raccordo con gli Enti Locali e Consultazioni Elettorali». Il neo Commissario non ha perso un minuto di tempo, rispondendo subito presente alla chiamata del Prefetto Gian Valerio Lombardi: già sabato mattina ha fatto un salto in città, per iniziare a prendere i primi contatti con la realtà desiana. E da questa mattina inizierà a insediarsi a Palazzo, con una serie di riunioni e incombenze amministrative. In municipio, dove regna inevitabilmente un clima di smarrimento in attesa della nuova guida, c'è comunque soddisfazione nello scrutare il suo curriculum, dove campeggiano importanti esperienze in Comuni della zona dove la situazione da sanare non era facile.

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