Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sulla prima ho ancora qualche dubbio.

Sito denuclearizzato

MOVIMENTO A 5 STELLE

stellina.jpg
Ambiente

Maurizio Pallante
stellina.jpg
Acqua

Riccardo Petrella
stellina.jpg
Sviluppo

Matteo Incerti
stellina.jpg
Connettività

Maurizio Gotta
stellina.jpg
Trasporti

Beppe Grillo


giovedì 11 novembre 2010

Processo Ponzoni - fallimento della Pellicano

Processo Ponzoni - Fallimento della Pellicano: «La società si poteva salvare»

da il giorno

DESIO UDIENZA D'APPELLO, LA DIFESA CHIEDE L'ANNULLAMENTO
Fallimento della Pellicano: «La società si poteva salvare»

di STEFANIA TOTARO
— DESIO —
UDIENZA D'APPELLO ieri a Milano per la revoca del fallimento della Pellicano, la società immobiliare di Desio fallita con sentenza del Tribunale di Monza del 20 gennaio scorso con un buco di circa 600mila euro e arrivata alla ribalta delle cronache per l'inchiesta per bancarotta fraudolenta nei confronti di Massimo Ponzoni. La difesa ha chiesto ai giudici di secondo grado di annullare la sentenza di fallimento della Pellicano, sostenendo che ci fossero le carte per salvare la società. I giudici d'appello si pronunceranno nei prossimi giorni. L'assessore regionale lombardo all'ambiente uscente Massimo Ponzoni, riconfermato consigliere regionale nella lista del Pdl come il primo degli eletti in Brianza e nominato segretario regionale del Pdl, è indagato di bancarotta fraudolenta per il crac della Pellicano come amministratore della società fino al marzo 2006. Con lui sono indagati in concorso l'ultimo amministratore della Pellicano Sergio Pennati e anche l'ex moglie e il cognato di Ponzoni, Anna Maria e Argentino Cocozza, in qualità di gestori dell'impresa edile «Arco Costruzioni» di Desio che svolgeva attività anche per la società immobiliare desiana.

GLI UOMINI della Guardia di Finanza di Monza, su ordine della Procura di Monza, che aveva chiesto il fallimento della Pellicano, hanno eseguito recentemente altre perquisizioni e acquisizioni a carico degli indagati che, secondo l'accusa, avrebbero provocato il crac della società distraendo ingenti somme a favore proprio o di terzi, anche per tramite dell'impresa edile che fa capo alla ex moglie e al cognato di Ponzoni. Titolari dell'inchiesta sono i sostituti procuratori monzesi Giordano Baggio e Donata Costa (coordinati dal collega Walter Mapelli), che all'esordio dell'inchiesta hanno sentito come persone informate sui fatti alla Procura di Monza altri due esponenti di spicco del Pdl lombardo, Massimo Buscemi, assessore regionale uscente alle reti, servizi e sviluppo sostenibile e Giorgio Pozzi, ex assessore ai trasporti e viabilità nella prima Giunta Formigoni dal 1995 al 2000. Buscemi e Pozzi risultavano soci fino allo scorso luglio del 17,5% ciascuno delle quote della Pellicano insieme a Ponzoni e a Rosanna Gariboldi, moglie del parlamentare del Pdl Giancarlo Abelli, che ha patteggiato la pena di 2 anni per riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sulla bonifica di Santa Giulia.

TUTTI AVEVANO ceduto le loro quote della società, con sede a Desio e cantieri immobiliari in Brianza, proprio alla vigilia dell'inchiesta su Montecity. E proprio dall'indagine che ha portato all'arresto di «Lady Abelli», come è stata soprannominata la signora Gariboldi, assessore a Pavia, è nata la costola dell'inchiesta sulla Pellicano. Massimo Ponzoni è stato poi raggiunto da un secondo avviso di garanzia per corruzione insieme al consulente immobiliare-mediatore Filippo Duzioni per una presunta mazzetta da 220mila euro intascata per influire sul pgt di Desio per un terreno trasformato da agricolo in edificabile per realizzare un supermercato.

PONZONI NON CI STA «Non conosco le uscite di denaro della società»
«SE CI SONO operazioni poco chiare è Pennati che lo deve spiegare - si difende Ponzoni -. Non sono mai stato amministratore di fatto della Pellicano e nulla so quindi sulle uscite di denaro della società. Il mio errore è stato fidarmi di quella persona che non si è dimostrata nè capace nè onesta».

LA SENTENZA TRIBUNALE DI MONZA Per Pennati un altro crac In bancarotta anche la Mais
È STATA DICHIARATA fallita dal Tribunale di Monza anche un'altra immobiliare amministrata dal commercialista Sergio Pennati, la «Mais» di Desio.
Il suo nome compare nelle carte relative all'inchiesta sulla Pellicano. Tra queste società ci sarebbero stati secondo la Procura scambi di denaro ritenuti «poco chiari» dagli inquirenti. I magistrati hanno deciso di riunire in un solo fascicolo le due vicende di presunta bancarotta fraudolenta.

Nessun commento: